spero di riuscire a spiegarmi.
nel 1984 io ero nel pieno della mia formazioe musicale. facevo cose imperdonabili: ad esempio era il periodo in cui robert plant girava su MTV con due bellissimi video, io ascoltai alla radio all of my love dei led zeppelin ed andai al mio negozio di dischi chiedendo quella canzone ma nella versione di robert plant
.
ero già fan sfegatato dei genesis, ma di quelli di duke ed abacab e di 3SL.
stavo scoprendo la "verità" cioè il lato gabrielliano della cosa e già consideravo selling england il più grande disco di tutti i tempi, ma gli altri dischi dei G5 mi erano difficili da digerire.
the lamb poi lo detestavo cordialmente, mi sembrava così uniforme, impastato, monocorde: non sapevo da dove affrontarlo.
pensa che, a quei tempi, preferivo la in the cage di 3SL ( che tuttora è il pezzo dei genesis che ho più ascoltato) a quella originale ( sacrilegio che giustifico proprio con l'inesperienza) che mi appariva troppo "sguaiata".
nel 1984 c'era una trasmissione chiamata deejay television su italia1 alla cui conduzione si sono alternati jerry scotti, fiorello ed anche pieraccioni: facevano vedere i video e pride in the name of love mi colpì subito.
comprai l'album e ne rimasi deluso: troppo gommoso, monocorde, si salvavano pride e la title track.
ma ero io che ero "plafonato" su sonorità esplicite e facili da digerire. ma il rock è anche altro.
ci sono cose che devono essere ascoltate in modo diverso.
nel 1985 uscì un EP degli u2 con questa versione di a sort of homecoming
http://www.youtube.com/watch?v=VIZXeP5Wzew
che mi spiazzò perchè riuscivo a capire le splendide linee melodiche che l'album mi nascondeva sotto quel suono compatto e poco esplicito.
c'era anche bad, altro pezzo che mi era sembrato lungo ed irrisolto e la cui versione live mi illuminò.
aver assimilato questi pezzi mi condusse ad ascoltare l'album in maniera più consapevole e riuscìì finalmente ad apprezzare tutte le sfumature di questo disco meraviglioso.
ti faccio un esempio ulteriore : MLK, che tra l'altro ho avuto l'enorme piacere di ascoltare dal vivo l'ottobre scorso a roma.
prima la ascoltavo da sola, perchè era una canzone in cui si sentiva bene la voce di bono: ora mi è impossibile non ascoltarla dopo tutto l'album perchè ho capito che è il punto d'arrivo dell'opera.
ho capito come apprezzare gli album in maniera più profonda, ad ascoltare la musica rock su livelli differenti.
cominciai a fare lo stesso con altri album, quelli dei genesis in primis: fu eccezionale scoprire questa nuova consapevolezza.
rendersi conto di tutte quelle sfumature, tutti quei suoni ai quali prima semplicemente non facevo caso.
ed erano comunque tempi difficili per un povero fan dei genesis: no jacket required, il primo dei meccanici, invisible touch.
dischi che facevano a pugni con questa mia nuova consapevolezza mentre i dischi passati si rivelavano nella loro splendida enorme dimensione.
e qualche pomeriggio della primavera del 1987 metto su the lamb che avevo comprato e lasciato a marcire per un paio d'anni: e da lì parti la mia storia con quello che ritengo il più bel disco di tutti i tempi.
the unforgettable fire è un disco fondamentale per la mia preparazione musicale: in termini assoluti è un disco magnifico.
io ci ho trovato tanto dopo aver avuto l'impressione che non c'era quasi nulla: per questo mi permetto di consigliarti ascolti approfonditi e metodici
http://www.youtube.com/watch?v=bXcpFayuiQY
questa la dedico a tutti i "ragazzini" del forum, con tutto l'affetto possibile