Simple Minds

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Messaggio da Hairless Heart »

Nascono nel 1977 a Glasgow, in Scozia, attorno al nucleo costituito dal vocalist Jim Kerr, dal chitarrista Charlie Burchill e dal tastierista Mike McNeil (la line-up subirà molte variazioni nel tempo). Il nome di questa band new-wave deriva da un verso di The Jean Genie di David Bowie.
Gli esordi non sono esattamente esplosivi, Life in a day e Real to Real Cacophony, entrambi del 1979, sono due buoni album ma non epocali.
Life in a Day risente ancora molto dell’influenza punk, specie nel brano d’apertura, Someone, ma l’irruenza è attenuata dall’elettronica. Altri brani da ricordare sono la ballata elettrica All for you, e Destiny, la migliore, dominata da un riff tastiera-basso. Non convince appieno il pezzo lanciato come singolo, Chelsea Girl.
Strano disco, Real to Real Cacophony. Le prime canzoni sono abbastanza ostiche, un po’ troppo sperimentali e con velleità avanguardistiche, mentre nella seconda metà il disco prende il volo e ci fa intravedere il percorso che seguirà successivamente la band. Vanno citate la stravagante Carnival (Shelter in a Suitcase), le tipicamente new-wave Factory e Premonition, poi Changeling (il cui cantato ricorda molto Citadel dei Rolling Stones) e lo strumentale Film Theme.
Con Empires and Dance, i Simple Minds cambiano registro, imponendosi finalmente all’attenzione generale. Lasciate da parte le sperimentazioni (con l’eccezione della curiosa Twist/Run/Repulsion), si accentuano i tratti dark del suono ed i ritmi si fanno ossessivi, quasi claustrofobici, con riffs di basso e tastiere in loop perenne: la lezione dei maestri Kraftwerk sembra imparata a dovere. Il primo brano, I Travel, è quello leggermente più immediato, una dance decadente ma coinvolgente. Altri pezzi sono magari un po’ troppo monocorde, ma con i 7 minuti di This Fear of Gods siamo dalle parti del capolavoro. Non stupisce che Peter Gabriel, un altro che di certe ritmiche se ne intende, li voglia con sé di spalla nei concerti.

I Travel


This Fear of Gods


tubicontinuedforse
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Hairless Heart
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Re: Simple Minds

Messaggio da Hairless Heart »

Il successivo Sons and Fascination del 1981 segna il passaggio alla Virgin, ed è prodotto da Steve Hillage. Le ritmiche ripetute vengono addolcite da una maggiore tendenza alla melodia, e non sempre questo risulta un elemento migliorativo. Anche qui la seconda parte del disco è decisamente migliore della prima.
Love Song, il brano di punta, non è altro che una I Travel riveduta e corretta, ed è il mio brano dei Simple Minds preferito.



Interessanti anche This Earth that you Walk Upon, che ci porta idealmente in viaggio verso l’oriente, Sons and Fascination, e la ballata finale Seeing out the Angels.
All’epoca dell’uscita del vinile, viene dato in allegato un secondo disco, intitolato Sister Feelings Call e comprendente 5 canzoni (poi le edizioni in cd raggrupperanno il tutto). E’ tutt’altro che un “di più”, non tanto per The American, uscita pochi mesi prima come singolo, quanto per 20th Century Promised Land col suo pregevole lavoro di tastiere, e soprattutto per lo strumentale d’apertura Theme for Great Cities, riuscita unione tra una base ritmica molto rock e delle tastiere eteree. Altro pezzo tra i migliori in assoluto.



Degno di nota anche un brano uscito solamente come retro del singolo The American ma incluso nelle ultime edizioni del cd, l’oscura e tetra League of Nations.



E’ forse con questa accoppiata di dischi che cominciano ad imporsi la personalità ed il carisma di Jim Kerr. Se nei primi due album la sua era ancora una voce inesperta, e nel terzo era completamente sovrastata da echi e riverberi, qui iniziamo a sentirlo in versione definitiva, con una vocalità calda e suadente. A metà anni ’80 sposerà Chrissie Hynde dei Pretenders, e dopo il fallimento del matrimonio qualche anno più tardi impalmerà la gnoccolina bionda Patsy Kensit (la quale gli preferirà in seguito Liam Gallagher degli Oasis, contenta lei….). Chiusa parentesi Novella 2000.
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Re: Simple Minds

Messaggio da Hairless Heart »

E’ di nuovo una sterzata secca quella che porta alla creazione di New Gold Dream (81-82-83-84), nel 1982. Siamo di fronte ad una vera pietra miliare di tutta la new-wave anglosassone; i Simple Minds sono ormai orientati al synth-pop, con una strizzata d’occhio al glam-rock. Il basso di Derek Forbes e le tastiere di Mike McNeil in grande spolvero, e Burchill a ricamare alla chitarra da par suo; fondamentale anche il nuovo arrivo alla batteria, Mel Gaynor.
Ogni brano di questo straordinario disco è divenuto nel tempo un classico degli anni ’80, da Someone Somewhere in Summertime a Big Sleep (che poteva intitolarsi anche big “slap”, dal modo splendido in cui viene suonato il basso), da Promised You a Miracle, alla title-track (che poi, capisco il brano, ma almeno nel titolo dell’album potevano risparmiarci la coda “81-82-83-84”…..). Il pezzo più famoso è forse anche quello più insipido, cioè Glittering Prize (ma non sottovaluterei la pregevole introduzione sempre al basso elettrico). Lo strumentale Somebody Up There Likes You l’abbiamo sentito spesso usato come jingle (dalle mie parti era la sigla di un tg locale).
La perla delle perle è Hunter and the Hunted, impreziosita da un assolo di tastiera di Herbie Hancock.



New Gold Dream (81-82-83-84)



Someone Somewhere in Summertime



Promised You a Miracle



Big Sleep

https://www.youtube.com/watch?v=TLsxdXFliPg

Somebody Up There Likes You

https://www.youtube.com/watch?v=kQJUzT8pMF4

Con New Gold Dream eccetera, i Simple Minds si pongono a metà strada tra il rock decadente dei Japan e i più commerciali Duran Duran. La band è sul punto di conquistare il mondo, e lo farà, ma….
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Re: Simple Minds

Messaggio da Hairless Heart »

Era lecito attendersi un tentativo di raccogliere i frutti del Sogno Dorato, pubblicando un disco sulla falsariga del precedente. Invece con Sparkle in the Rain (1984) i Simple Minds si vestono di rock. Le sonorità diventano più taglienti; lì dove New Gold Dream era perfettino e patinato, il nuovo lavoro ha un suono molto più sporco, la batteria del sempre più determinante Gaynor va quasi in saturazione, e le canzoni stesse sembrano pensate principalmente per la dimensione live, da sempre punto di forza della band. Ciononostante le grandi canzoni non mancano, da Up on the Catwalk, la migliore, alla non convenzionale East at Easter, dalla hit Waterfront, con la sua nota di basso elettronico che rimanda a Roadhouse Blues dei Doors, a White Hot Day, forse il più diretto aggancio al disco precedente, a "C" Moon Cry Like a Baby. Personalmente pongo un gradino sotto gli altri due pezzi da novanta, Book of Brilliant Things e Speed Your Love to Me.

Up on the Catwalk



Waterfront



White Hot Day

https://www.youtube.com/watch?v=7P_gFFkloNQ

Sparkle in the Rain diventa il primo numero 1 della band in UK, e in questo periodo si fa consistente la “rivalità” con i cugini irlandesi degli U2. Sono queste due band a contendersi il trono dei gruppi provenienti dall’underground (in assoluto sono i Duran Duran a primeggiare, prima del sorpasso degli stessi U2 avvenuto sostanzialmente durante il Live Aid).
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Re: Simple Minds

Messaggio da Hairless Heart »

Succede che questo tizio, Keith Forsey, produttore di scuola Moroder, scrive un brano per la colonna sonora del film The Breakfast Club. Chiede di registrarlo tra gli altri a Brian Ferry e a Billy Idol, ricevendone un rifiuto. Lo chiede anche ai Pretenders, ed è la leader Chrissie Hynde a suggerire “c’è mio marito che ha un gruppuscolo che suona alle sagre parrocchiali, chiedete a loro….”. Don’t You (Forget About Me), in seguito parzialmente rinnegata dai Simple Minds, diventa un successo planetario, il brano simbolo della band e al contempo il passaggio al pop da classifica.



Perché tale è Once Upon a Time del 1985, un disco con diverse canzoni che hanno spopolato in radio. Un ottimo prodotto, ben confezionato, ma pur sempre pop da classifica; c’è un massiccio uso di piano elettronico a scapito dei sintetizzatori, mentre si sente la mancanza di Derek Forbes, fuoriuscito e sostituito al basso da John Giblin. I pezzi migliori sono probabilmente All the Things She Said, Once Upon A Time, Come A Long Way e la celeberrima Alive and Kicking, in cui Jim Kerr prende in prestito un po’ di epicità dal collega Bono Vox.



Once Upon A Time

https://www.youtube.com/watch?v=eQlYTc_rZ7c

Ormai i Simple Minds sono una delle 2 o 3 band più famose al mondo, anche se il risultato è stato raggiunto attraverso una semplificazione del linguaggio musicale. Decisamente l’ispirazione non è e non tornerà più quella dei tempi migliori.
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reallytongues
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Re: Simple Minds

Messaggio da reallytongues »

Quando ho tempo ascolterò in ordine i brani. Li conosco poco, ma mi garbano abbastanza.
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Re: Simple Minds

Messaggio da Hairless Heart »

Passano 4 anni (durante i quali esce il Live in the City of Light, testimonianza del trionfale tour mondiale) ed esce Street Fighting Years. E’ un lavoro più pretenzioso del precedente, e finisce per essere troppo pomposo e al contempo dilatato e prolisso, con poca creatività e poche melodie o parti strumentali che lascino il segno. Non è così azzardato paragonarlo, fatte le debite proporzioni, ai lavori anni ’80 dei Pink Floyd, specie per i tappeti di tastiere; e non portano gran giovamento la produzione di Trevor Horn (assieme a Steve Lipson) e la partecipazione di Lou Reed e Stewart Copeland. Dalla mediocrità si ergono la vivace Kick It In, oltre alle tre canzoni uscite anticipatamente in un EP dal titolo Ballad of the streets, cioè Belfast Child, ottima rivisitazione del traditional celtico She Moves Through The Fair, poi Mandela Day e la gabrielliana Biko. Comunque il disco è l’ennesimo numero uno in UK.

Belfast Child



Al termine del tour di Street Fighting Years, il tastierista Mike McNeil abbandona la barca, ed è un uscita dolorosa; al suo posto Peter Vettese, che i fans dei Jethro Tull ancora se lo sognano di notte.
Nel 1991 esce Real Life, un disco che prosegue il discorso sonoro del precedente (ma non le sue battaglie politiche). Un lavoro ancora più deludente, senza mordente né picchi di creatività. Discreti e non di più i due singoli, Let there be love e See the Light, la sorpresa è costituita da Let the Children Speak, costruita sulla base della vecchia Theme for Great Cities; meno evidente il richiamo di Travelling Man a Waterfront.
Dopo quest’album ho smesso di seguirli, dunque la carrellata si ferma qui. Un’ultima annotazione riguardante Jim Kerr: taluni vedono in lui l’erede di Jim Morrison, ma personalmente non vedo molte similitudini tra i due.

La mia personale classifichina delle canzoni dei Simple Minds:
1) Love Song
2) Hunter and the Hunted
3) This Fear of Gods
4) New Gold Dream (81-82-83-84)
5) Promised You a Miracle
6) Up on the Catwalk
7) Theme for Great Cities
8) Big Sleep
9) Someone Somewhere in Summertime
10) White Hot Day

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Re: Simple Minds

Messaggio da Mick Channon »

Conosco solo qualche brano.New gold dream non e` male
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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Re: Simple Minds

Messaggio da reallytongues »

Premetto che non sono molto amante del rock anni 80 inglese, ho solo qualche disco dei Bauhaus, del Pop Group e credo niente più
Ascoltando i primi brani postati del primo album già si capisce che questi Simple Minds fossero di caratura superiore rispetto alla maggioranza dei gruppi pop new wave del periodo. Non che siano brani di chissà quale originalità compositiva, ma il sound e la voce sono di grande personalità.
L'elemento elettronico kraftwerkiano come base delle loro composizioni è assai forte nel terzo disco ascoltando i due brani postati.
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Re: Simple Minds

Messaggio da Guaster »

Ho avuto la fortuna di assistere allo storico concerto di Gabriel dove comparivano come spalla i semisconosciuti Simple Minds. Il pubblico non riuscì a capire in pieno il nuovo messaggio musicale proposto dalla band. La proposta di Kerr e compagni era troppo avanti e tanti si sintonizzarono con il nuovo suono qualche anno dopo decretando il successo clamoroso di New Gold Dream. Ovviamente anch'io non apprezzai la performance. :oops:
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Re: Simple Minds

Messaggio da Lamia »

Grandi Simple Minds! 8-) Thread giustamente meritato, uno dei gruppi piu' importanti della new wave.
I primi album e il capolavoro "New Gold Dream" sono stati davvero album all'altezza della loro bravura e ricerca musicale. Peccato lo scivolone commerciale. . come sempre ad un certo punto sembra che i gruppi debbano monetizzare , declassando un po' la loro spinta e forza primordiale, ma ok, rimane un grande gruppo.
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Re: Simple Minds

Messaggio da twoofus »

Indimenticabili Simple Minds. Erano tra i miei preferiti dell'epoca, assieme ai Big Country e ai Live Wire... qualcuno se li ricorda?
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Re: Simple Minds

Messaggio da Hairless Heart »

I Big Country li conoscevo di fama, ma mai approfonditi. I Live Wire, a dire il vero, mai sentiti nominare. :oops:
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Re: Simple Minds

Messaggio da twoofus »

Innanzi tutto complimenti per la disamina sui Simple Minds. I Big Country erano un grande gruppo. Ti consiglio di ascoltare per lo meno i primi tre album: The crossing (con l'indimenticabile In a big country), Steeltown e The Seer. Gran rock, chitarre che suonano come cornamuse (sono scozzesi) e energia a profusione.
I Live Wire sono praticamente spariti dalla circolazione. Non li ricorda nessuno. Durarono solo dal 1979 al 1981 e sul web trovo solo questo
http://wikialpha.org/wiki/Live_Wire_(band)
Nel primo album erano una specie di Dire Straits di seconda mano, ma il secondo e soprattutto il terzo (Changes Made) erano molto belli.
Ultima modifica di twoofus il 16/03/2017, 16:02, modificato 1 volta in totale.
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Re: Simple Minds

Messaggio da twoofus »

PS: non esistono neanche i cd!
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Re: Simple Minds

Messaggio da Littlewing »

Hairless Heart ha scritto: 28/01/2015, 11:48
... Nessun altro estimatore di questa band in queste lande desolate?
Ho iniziato a seguirli dopo aver acquistato per caso il ''live'' ''In the City of Light''
Musicalmente non rientravano tra i miei preferiti ma tenevano un bel ritmo ed ero incantato dalla personalità di Jim Kerr specialmente quando si esibiva sul palco

Poi è arrivato ''Street Fighting Years'' un album che adoro e ritengo una delle migliori produzioni degli anni ottanta
Ero molto legato a loro e questo mi ha portato a vederli dal vivo per ben due volte sempre al Forum di Assago

Poi purtroppo il mio interesse è andato scemando...il richiamo del Rock tradizionale era sempre forte in me e la ricerca di ''sound vintage'' non si fermava mai...

Loro purtroppo si allontanavano sempre di più dai mie gusti ''tradizionali'' e nel frattempo erano attivati i Pearl Jam con il loro ''Ten''...finalmente avevo trovato la strada che stavo cercando ed i Simple Minds sono diventati ''solo'' un piacevolissimo ricordo...
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Re: Simple Minds

Messaggio da wendigo1967 »

Dei simple minds ho ascoltato (dovrei avere ancora i loro primi lp) soprattutto i loro primi lavori, dopo new gold dream per me hanno smesso di suscitare interesse, ho sempre apprezzato molto i loro pezzi strumentali due su tutti:



Ultima modifica di wendigo1967 il 06/02/2019, 19:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: Simple Minds

Messaggio da aorlansky60 »

Considero il loro NEW GOLD DREAMS uno degli albums migliori dell'intero decennio in ambito pop-rock, un titolo che ovviamente gradisco molto. Immediatamente dopo di questo nelle mie preferenze metto SPARKLE IN THE RAIN. Non conosco invece molto bene la loro produzione antecedente, ma non mi pare che alcuno dei titoli "preGOLD" sia superiore al citato. Conosco e posseggo anche il doppio live "In the city of light" davvero niente male.
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Re: Simple Minds

Messaggio da aorlansky60 »

twoofus ha scritto: 18/07/2015, 12:17
I Live Wire sono praticamente spariti dalla circolazione. Non li ricorda nessuno. Durarono solo dal 1979 al 1981 e sul web trovo solo questo
http://wikialpha.org/wiki/Live_Wire_(band)
Nel primo album erano una specie di Dire Straits di seconda mano, ma il secondo e soprattutto il terzo (Changes Made) erano molto belli.
Posseggo alcuni loro LP non ricordo nemmeno quali tanto è il tempo che non li ascolto, ma quando li acquistai (nel 1981 per merito di un amico che li aveva scoperti prima di me) devo dire che mi "fulminarono", una New Wave possente e articolata. Se non li avessi citati qui ora, twoofus, erano destinati a rimanere nel limbo dell'anticamera della mia memoria... [smile]
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Re: Simple Minds

Messaggio da aorlansky60 »

Hairless Heart ha scritto: 22/01/2015, 16:00 Lo strumentale Somebody Up There Likes You l’abbiamo sentito spesso usato come jingle (dalle mie parti era la sigla di un tg locale).
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