Siamo nel 1973, il fratello Shulman più anziano, Philip, se ne è appena andato dal gruppo.
Ottima produzione del suono, tanta musica con qualche emozione rock romantica in meno e più barocchismo.
L'album più divertente e giocoso del Gigante?
In a Glass House
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- reallytongues
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In a Glass House
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Re: In a Glass House
Non ne vado pazzo, in verità, ma questo è dovuto anche al fatto di averlo scoperto solo in tempi recenti, al contrario di tutti gli altri, che ascolto da più di vent'anni.
Non a caso, nella mia classifica degli album l'ho messo solo all'8° posto.
Non a caso, nella mia classifica degli album l'ho messo solo all'8° posto.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: In a Glass House
A me piace, non mi entusiasma come i precedenti, ma lo ascolto piacevolmente. C'e' da dire che con questo album si chiude una fase e se ne apre un'altra, data dalla dipartita di Phil Shulman, il fratello piu' grande, che ebbe un ruolo decisivo sulla formazione della band e sul suo sviluppo artistico . Il titolo, infatti, esprime proprio il delicato momento in cui versava la band, espresso attraverso l'idea di un oggetto che va in frantumi e poi si ricompone. Mi piace molto "Experience", forse il brano piu' complesso del disco.
Ad ogni modo personalmente non lo trovo 'divertente e giocoso', anzi, direi piuttosto che e' singolare, cioe' rimane in bilico tra le tematiche sonore del passato e la nuova direzione musicale , di conseguenza, come prevedibile, non e' completamente 'amalgamato' come i precedenti lavori, risultando a tratti un po' di difficile ascolto.
Ad ogni modo personalmente non lo trovo 'divertente e giocoso', anzi, direi piuttosto che e' singolare, cioe' rimane in bilico tra le tematiche sonore del passato e la nuova direzione musicale , di conseguenza, come prevedibile, non e' completamente 'amalgamato' come i precedenti lavori, risultando a tratti un po' di difficile ascolto.
- aorlansky60
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Re: In a Glass House
Si tratta di un album che avevo colpevolmente [ed erroneamente] sottovalutato in passato, relegandolo in second ordine rispetto agli album che ritengo di maggiore spessore della band; l'ho invece totalmente rivalutato ultimamente. A parte un brano in tono decisamente minore ("Lullaby" sulla side A) gli altri 5 brani che compongono l'album sono nel migliore stile che uno si aspetta da una band quale GENTLE GIANT, ovvero niente di meno che la perfezione tecnica unita a pregevole inventiva nella composizione musicale.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.