NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

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aorlansky60
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NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da aorlansky60 »

PREMESSA

Prima che qualcuno me lo faccia notare, so bene che oggi non è il "12 Novembre 2021"... Per me quella data ha un sapore significativo a causa di una ricorrenza particolare, per questo mi ero messo avanti coi lavori, per essere sicuro di arrivare puntuale a quella data precisa... solo che non sai mai cosa può avere in serbo per te la Vita... uno (assai saggio in verità) così la definì, come "quella cosa che arriva improvvisamente, mentre tu sei intento a fare progetti..." Infatti è recentemente avvenuto un fatto che mi ha lasciato molta amarezza "dentro" che ancora oggi non riesco a dissipare, ed è proprio a causa di questo motivo che "sento l'urgenza" di dover pubblicare queste riflessioni prima del tempo convenuto, perchè non riesco più a trattenerle. Peraltro, la forzatura è solo momentanea e di breve durata, dato che "tra un mese" nessuno che verrà qui a leggere queste righe vi farà più caso.



Oggi è il 12 Novembre 2021...

Questa constatazione potrà lasciare indifferenti molti, specie tra quelli più giovani attualmente, ma non chi è della mia generazione e che magari ha conosciuto un particolare "oggetto" in un certo momento della propria vita facendone poi un "tesoro" e per questo sa bene cosa accadde esattamente 50 anni fa, il 12 Novembre 1971 :

la pubblicazione di un album Lp intitolato Nursery Cryme realizzato da una rock band che allora muoveva i primi passi, chiamata GENESIS.

Cinquant'anni! Com'è cambiato il mondo da allora ad oggi!... Nel "mezzo secolo" di tempo considerato, esistono due termini che riescono brevemente a spiegare, senza bisogno di sviluppare ulteriori concetti, la grande differenza che separa quei tempi passati fino ad arrivare al presente :
"ieri" era "guerra fredda", "oggi" è "globalizzazione"...

Io il 12 Novembre 1971 avevo 11anni ed avevo appena iniziato a frequentare la "prima media" scolastica; non conoscevo nulla, se non solo sbiaditi riflessi, della grandiosa "rivoluzione culturale giovanile" che a partire dai primi anni 60 iniziò a creare e produrre "la musica più favolosa immaginabile", rivolta proprio al pubblico "giovane" che si ritrovò negli anni dell'adolescenza coincidente con quel decennio... mentre io, invece, ero ancora "in transito" attraverso la strada della mia infanzia, ritrovandomi totalmente immerso nel mio "mondo di bimbo" fatto di scuola, dai genitori, dai primi amici coetanei coi quali passavo pomeriggi indimenticabili a correre dietro ad un pallone nel più disastrato campetto di periferia della mia città (vero tormento di mia madre, che mi vedeva ritornare a casa la sera puntualmente infangato dalla testa ai piedi...); già, "il pallone", principale passione dei "maschietti" rampanti... Poi da quell'età infantile si arriva ben presto al tempo della pubertà, quando inizi ad accorgerti che oltre "al pallone" e ai "soldatini" e agli "aeroplanini" in scala (per i quali andavo matto) esistono altre "cose" ed altri argomenti di cui è fatta la Vita... Inizi a guardare e ad ascoltare "il mondo" con occhi ed orecchie "diverse" rispetto a come facevi non molto tempo prima, senti che stà avvenendo in te un cambiamento, ed è arrivato il momento in cui decidi di donare la tua collezione di soldatini e aeroplanini al cugino più piccolo di te, perchè non sai più che fartene, dato che hai iniziato ad interessarti verso nuove cose ed argomenti decisamente diversi...

In quei primi anni 70 che mi videro adolescente insieme a quelli della mia generazione, non c'erano tutte le "distrazioni" (come motivi di intrattenimento) che esistono al giorno d'oggi all'alba del 3zo millennio; non c'era internet, non c'erano i social, non c'erano smartphone, non c'erano Personal Computers e nemmeno "Play stations"... in poche parole il "mondo virtuale" non esisteva; esisteva solo il "mondo reale" fatto dei primi "solidi" argomenti d'interesse: quelli propinati dalla Vita, come le ragazzine che già più sviluppate instintivamente dei maschietti di pari età, iniziavano a guardarti in un modo "particolare" quasi malizioso e tu ancora non ne capivi bene il "perchè"; c'erano poi quegli argomenti d'interesse proposti dal "sistema", come alcune riviste dirette ai più giovani, qualche cosa da vedere in Tv (molto poco a dire il vero, rispetto all'offerta di oggi) ma soprattutto la musica pop che si ritrovò nel suo periodo storico più fulgido e stimolante. Questo era tutto quello che aveva a disposizione un adolescente negli anni 70, in quella fase delicata della propria vita quando "non sei più un bimbo ma nemmeno ancora un uomo"...

Ricordo ancora come fosse oggi la "fonovaligia" (termine astruso per i giovani attuali) che i miei genitori mi regalarono nel Novembre del 1973, e con questa i miei primi interessi rivolti verso quella musica che avevo solo ascoltato e percepito tramite la radio dei miei genitori... e i primi acquisti di dischi, quelli che decidi tu in base al tuo gusto, solo ed esclusivamente quello... Ed è così che a poco a poco l'interesse si tramuta in passione, cerchi di comprendere meglio e di più, perchè "vuoi di più" per crescere... i 45giri non bastano più, in alternativa ci sono i ben più stimolanti albums LP coi quali potersi confrontare, anche se dal costo più impegnativo per un ragazzino qual'ero... Uno dei primi che acquistai, con i risparmi che mi costruivo settimana dopo settimana con i soldini che ricevevo dai miei genitori, fu un LP intitolato "Selling England by the pound" nel Marzo 1974; in verità non lo decisi io, non conoscendo nemmeno il nome di quella rock band che lo realizzò, fu grazie ad alcuni compagni di scuola delle "medie" dai quali sentii raccontare autentiche "meraviglie" di un gruppo pop chiamato "Genesis" che ne venni spinto all'acquisto... Questo disco, che inizialmente faticai a comprendere in tutto il suo lustro e nella sua complessità musicale, ebbe un effetto determinante sulla mia crescita culturale futura e sulla mia passione musicale.

Fin dal Gennaio 74, da quando avevo iniziato a "scartabellare"(altro termine astruso per i giovani attuali, assai più abituati a "downloadare" dalla rete) gli albums LP nei negozi in cui mi recavo, ricordo che più di una volta i miei occhi furono attratti, più degli altri, dalla visione di due copertine assai "particolari" : il primo era a sfondo "blu-azzurro" ritraente un tema panoramico in stile medioevaleggiante e due figure in primo piano a guardare l'orizzonte, con due scritte a caratteri gotici che recavano "Genesis" in alto e "Trespass" più in basso. Il secondo mi sembrava ancora più interessante : sfondo prevalentemente "verde giallo", striscie alternate di quei due colori che si perdevano all'orizzonte, due figure femminili nell'atto del gioco del crocket, una testa umana per terra, una scritta a caratteri cubitali rossi in alto "Genesis", dal logo assai particolare ma bello, e a fianco di essa, a caratteri più piccoli e più scuri, la scritta "Nursery Cryme"... I due albums erano regolarmente sempre l'uno insieme all'altro, chissà per quale strano gioco del destino o più verosimilmente per la solerzia dell'addetto del negozio che manteneva l'ordine dei vari titoli a disposizione... A poco a poco, l'idea che mi feci alla vista di quelle due copertine era che questi due dischi dovevano proporre uno stile musicale assai "particolare" per il quale non ero ancora pronto... così, titubante ed intimorito, li "schivavo" regolarmente ogni volta... poi però conobbi "Selling England by the pound" citato prima... soprassedetti per qualche mese ancora, finchè agli inizi del mese di Agosto 1974, stesso negozio, stessa scena: ancora "quelle due" copertine che mi compaiono di fronte, come quasi per sfida... avevo con me i soldi sufficienti per l'acquisto di un solo Lp (3500 lire del tempo, il corrispettivo di nemmeno 2 € al cambio stabilito -senza considerare l'inflazione- tempi romantici a ricordarli oggi...) e quel giorno non avevo alcuna idea precisa circa un titolo particolare da prendere, così alla fine decisi di prendermi "quello" dalla copertina che mi aveva attratto maggiormente... "vada come vada" pensai (per il contenuto musicale che avrebbe potuto anche non piacermi) tanto sono quei "Genesis" che conosco di già e che ho iniziato a poco a poco ad apprezzare, "ascolto dopo ascolto" (davvero MOLTI ascolti, di quel "Selling England by the pound" che ad ogni nuovo ascolto mi rivelava preziosi e nuovi particolari della sua complessa tessitura musicale).

Arrivato trafelato a casa (abitavo alla periferia di Parma e mi muovevo da li al centro città, andata e ritorno, con la mia bicicletta tutte le volte) naturalmente la prima cosa che feci fu quella di mettermi all'ascolto del disco... Quella che segue non può e non vuole essere l'ennesima recensione musicale di carattere "tecnico", quelle ormai sono già state fatte e rifatte nel tempo e certi dischi come questo sono stati passati al setaccio (per non dire "al microscopio") di un numero altissimo di opinionisti, critici e recensori in 50anni, pubblicate e lette da più generazioni di appassionati da allora... Chi crede di trovarvi questo può tranquillamente sospendere la lettura... ciò che voglio cercare di raccontare [e di trasmettere] sono "le emozioni" che questo "oggetto" mi diede fin da quel primo incontro, cercando di rimettere le lancette del tempo indietro di 47 anni ad allora, mettendo "a fuoco" l'obiettivo dei ricordi. L'edizione che avevo appena acquistato era quella Italiana Phonogram "mono-anta" (col tempo scoprii che le edizioni originali Inglesi -e USA- degli albums pop erano assai più curate sotto l'aspetto grafico rispetto alle stampe Italiane che tendevano ad economizzare sui costi... naturalmente, "Nursery Cryme" lo ricomprai successivamente anche nella edizione originale Inglese); estratto il vinile ancora dentro la sua carta protettiva, con mia sorpresa questa non era "bianca anonima" come molte altre, ma rivelava essere stampata: uno splendido insieme di disegni e di miniature in bianco e nero su fondo grigio scuro in ambo i lati, con la stampa dei testi di ogni canzone, il tutto davvero molto bello a vedersi; estratto il vinile, posai gli occhi sulla "facciata A" che ovviamente era la prima che intendevo ascoltare, e la vista mi rivelò un dettaglio significativo dai solchi incisi e relative interruzioni : tre canzoni registrate, due molto "grandi" dalla durata verosimilmente molto lunga, che sembravano minacciosamente volere stritolarne una terza piccolina stretta nel mezzo, per quanto essa era breve per durata ("For Absent Friends")...

Nella mia vita di appassionato ascoltatore di musica, ci sono alcuni albums LP di cui ricordo i primi istanti vissuti con essi, il giorno, il tempo, il momento, tutto cristallizato in una fotografia impressa nella mia memoria, per il "pathos" emotivo che mi diedero fin dal primo ascolto... "Nursery Cryme" è uno di questi. Come era mia abitudine, se in un album c'erano i testi stampati sulla copertina usavo leggerli in sincronia al cantante mentre procedevo in parallelo all'ascolto delle note provenienti dal giradischi... Dopo avere calato la puntina sui solchi iniziali, in breve tempo fui catapultato quasi ipnoticamente nella storia surreale "tra due mondi separati" -quello "spirituale" e quello "materiale"- che Peter Gabriel aveva voluto raccontare nella creazione del testo di "The Musical Box"... Con il procedere del brano, ero sempre più sorpreso e meravigliato dai continui "cambi tempo" e "cambi di atmosfera" che le liriche accompagnate dalla musica riuscivano a suscitarmi emotivamente... Di colpo, il pur bello e straordinario "Selling England by the pound" (e a dire il vero tutto quanto avevo già ascoltato prima a livello musicale) veniva eclissato nella mia mente da questa "mini opera" a più movimenti, a dir poco emozionante e suggestiva. Ma stò andando troppo velocemente nei ricordi... devo procedere più lentamente... Ricordo quei primi caratteristici "rintocchi di carillion" rappresentati dagli arpeggi iniziali di chitarra, il "Play me Old King Cole..." introduttivo di Peter Gabriel su un delicato "tessuto" di chitarre, "...and the nurse will tell you lies, of a Kingdom beyong the skies..." mentre guardo "la testa di Henry che fuoriesce dal carillion" sul riquadro della busta stampata, come ipnotizzato mentre il cervello segue l'armonia del brano... "Play me my song, here it's come again..." accompagnato da quei suoni "simil carillion", gli altri preziosi arpeggi di chitarre della fase successiva... poi la partenza improvvisa e devastante della parte strumentale con il pazzesco assolo di chitarra elettrica a condurre il tema melodico principale!... tra le tastiere di Banks e l'elettrica di Hackett sembra quasi un duello a voler stabilire "chi avrà la meglio"... bellissimo... poi l'arrivo di una calma improvvisa apparente, con il "and the clock... tick tock... on the mantlepiece... and I want... and I feel... and I know... and I touch... Your Waaarm!..." e con la nuova ripartenza strumentale da "uragano dei suoni" ora ancora più sostenuta di mellotron e chitarra elettrica, Steve Hackett sempre magistrale nel disegnare quell' incredibile linea dominante su cui si focalizza il mio udito, quella chitarra così lancinante, con il contorno di tastiere a supporto e la batteria ritmicamente cadenzata, il tutto è una cosa meravigliosa da ascoltare che mi inchioda alla sedia dove è posato il mio corpo... in quegli attimi avrebbe potuto succedere di tutto intorno a me, che non me ne sarei nemmeno accorto... e poi di nuovo l'arrivo di una calma apparente, nella delicata sequenza cantata "She's a lady, she's got time... brush back your hairs... and let me get to know your face..." dalla voce di Peter Gabriel a scandirla con i controcanti di Collins, sublime, e infine l'armonicamente solenne parte conclusiva, bellissima, dominata dall'organo di Banks a dettarne la linea guida fino ai celebri "now! now! now! now! now!..." urlati per cinque volte in sequenza da Peter Gabriel... al termine del brano ci arrivai in "trance da ascolto" (nella mia cameretta da adolescente in quel momento avrebbe potuto accadere tutto, ma proprio di tutto, anche l'ingresso di "Babbo Natale ad Agosto" che non me ne sarei nemmeno accorto... prima di "The Musical Box" non avevo mai ascoltato "una roba" così "celestiale e brutale" allo stesso tempo, in grado di violentare ed accarezzare allo stesso tempo i miei sensi percettivi...); per fortuna (più verosimilmente per la saggezza della produzione che decise di collocarla subito dopo) arrivò "For Absent Friends" a riportarmi tra gli esseri umani nel mondo reale... ma l'intermezzo durò molto poco, perche appena finita questa, arrivò alle mie orecchie la splendida sequenza tonale in scala, dettata dal celebre "tapping" introduttivo di Hackett (che mi entusiasmò fin dalle prime note, ricordo ancora i brividi alla schiena ed un sorriso incontrollato che mi si stampò in viso) di "The Return of the Giant Hogweed" con la voce potente di Peter Gabriel a raccontare la strana storia di "un erbaccia molto cattiva proveniente dall'oriente e trapiantata in Inghilterra da un esploratore Vittoriano", attraverso un altra cavalcata musicale magnifica e imponente, irresistibile, "Royal beast did not forget...Heracleum Montegazziani!..." conclusa da un perentorio classico finale "alla Banks" con il mellotron in gran spolvero "a tutto gas", imperioso e di nuovo solenne, potente, quasi come a voler materializzare una cattedrale Gotica immaginifica e gigantesca ALTA COSI'... In realtà la storia "dell'erbaccia cattiva" come qui raccontata dalla bella canzone dei Genesis non è affatto esagerata: in seguito venni spinto ad approfondire l'argomento e dopo accurate ricerche scoprii che questa pianta imponenente, la cui altezza può superare di gran lunga quella di un essere umano adulto, possiede una capacità riproduttiva elevatissima nei luoghi dove riesce ad attecchire, fu introdotta in Inghilterra (dove riuscì poi a riprodursi in grande quantità nei luoghi aperti specialmente vicino ai corsi d'acqua) molto imprudentemente da esploratori di transito nel Caucaso orientale, che ne videro la bellezza colpiti dalla vista dei suoi bellissimi grandi fiori bianchi ma anche decisamente tossici per l'epidermide umana al solo contatto, che può provocare pericolose bruciature con la successiva esposizione solare...

Io ero cotto a "puntino" quando la "puntina" del giradischi arrivò a fine facciata del lato A... Nel frattempo era anche giunta l'ora di pranzo, infatti ricordo mia madre che mi chiamò a proposito (mio padre non c'era, era al turno di lavoro) e ricordo che rimase stupita [quasi preoccupata] dal mio stato, e me ne chiese anche il motivo... infatti non parlavo, avevo lo sguardo perso nel vuoto degli "spaghetti al pomodoro" mentre mangiavo masticando meccanicamente in fretta, perchè il mio cervello era stato rapito altrove: cercavo di "ricordare" mentalmente le note e le sequenze musicali appena ascoltate, non vedendo l'ora di riascoltarle e riascoltarle ancora... il guaio è che avevo il pomeriggio già programmato interamente dedicato a dover fare dell'altro, per cui il proseguo dell'ascolto del disco sarebbe potuto continuare solo dopo cena... infatti andò che quella sera, finito di mangiare e lasciato frettolosamente i miei ancora a tavola, mi rinchiusi nella mia cameretta e mi catapultai di nuovo nelle atmosfere contenute all'interno della Casa Vittoriana di Henry e Cynthia, dopo aver schivato l'erbaccia cattiva che regnava nel giardino di fuori... ascoltai più volte il disco, lato A, lato B, e così via, più e più volte a ripetizione... ricordo le mie vivide impressioni per la struggente bellezza di "Seven Stones"(che in seguito scoprii essere opera esclusiva del Banks più ispirato) forse il brano più "romantico" dell'album (tutto sembra essere usato dalla band con estrema "gentilezza" qui, per dar vita a questa splendida composizione, dalla voce non più potente ma "gentile" che Peter Gabriel usa per cantarne il testo con una bella melodia vocale, alla sezione ritmica con il basso più pacato ma sempre preciso e puntuale, all'organo di Banks soprattutto la sequenza melodica di note alte nel meddley centrale) con la sua bellissima coda finale di mellotron, di nuovo grande e imponente "come una cattedrale Gotica" e poi a seguire la lenta dissolvenza, così incredibilmente suggestiva... e poi l'articolata e fortemente sincopata, divertente "Harold the Barrell" interpretata da Peter Gabriel sopra l'incedere cadenzato del grand piano di Banks a supporto insieme al basso di Rutherford, con quel bellissimo finale di grand piano con le note lasciate scorrere cadenzate una ad una fino a perdersi sospese magicamente nel vuoto, a poco a poco... e la delicata bellezza di "Harlequin" come quella "di un tocco leggero e sfuggente nell'oscurità della notte appena prima dell'alba"... e la conclusiva, assolutamente EPICA SUPERBA e GRANDIOSA "The Fountain of Salmacis", un altro dei pilastri del disco, con quel finale assolutamente magico ed indimenticabile di note, sulle quali si alza perentorio un assolo di chitarra elettrica "da leggenda" a chiudere degnamente "meglio che non si può" un album a dir poco m-e-m-o-r-a-b-i-l-e... se non fosse stata mia madre di nuovo a ricordarmi che "era ora di spegnere per andare a nanna", credo che avrei continuato per tutta la notte imperterrito... Addio, caro romantico mondo antico... Naturalmente, per un altra settimana a seguire, non feci altro che ascoltare solo ed esclusivamente "Nursery Cryme" e nient'altro... A partire da quel mese di Agosto del 74, i Genesis diventarono per me "il riferimento" tecnico/creativo attraverso cui "misurare e pesare" ogni altro tipo di proposta musicale, per concludere divennero "il" mio gruppo rock preferito.

Da quel giorno particolare NURSERY CRYME è l'album dei Genesis che amo di più, definitivamente e per sempre. Non dico che esso sia "il migliore" della loro carriera, ma semplicemente quello che amo di più, senza riserve e senza dubbi. Punto. Un album che mi è ancora "molto caro" per i motivi che spero di essere riuscito a trasmettere a chi legge. Dopo di esso avrei poi acquistato e conosciuto "TRESPASS", "FOXTROT" a completare la mia personale collezione di dischi dei Genesis, successivamente "The Lamb lies down on Broadway" il primo della band che acquistai "in tempo reale di pubblicazione", poi il traumatico abbandono di Peter Gabriel nell'anno successivo e i seguenti "A Trick of the tail" e "Wind and Wuthering" e poi ancora tutto il resto della loro produzione a seguire... ma nessuno di questi riuscì mai ad eguagliare la posizione che NURSERY CRYME aveva ormai stabilito nel mio immaginario, e tra le canzoni che vi erano contenute, The Musical Box come "la canzone" definitiva per sempre. Di più: NURSERY CRYME è l'opera che per me più di qualunque altra si eleva e si distingue fino a collocarsi in una posizione propria a se stante irremovibile, indipendentemente dal periodo di pubblicazione e dal genere musicale al quale appartiene, quel "glorioso" Progressive Rock che vide esprimere le sue pagine più fulgide e creative nell'arco di quel lustro che va dal 69 al 74 e poi svanisce per finire, quasi a volerci ricordare che "le cose belle" di questo mondo(materiale) non possono durare per sempre... Da quel giorno di Agosto 74, con lo scorrerere della mia vita e con la passione per la musica che continuò a mantenere una dimensione importante nei miei interessi, ho successivamente approcciato ed approfondito diversi altri stili musicali -spingendomi fino alla conoscenza del Jazz tradizionale- e con essi una collezione di albums (sia in formato LP che CD) che potrei definire "importante" per numero di titoli posseduti; per molti di questi ci sono sempre stati momenti alterni nell'arco "di una vita" di ascolti, nel senso che in un periodo "c'era un album" e in quello successivo "un altro album" di mio particolare interesse momentaneo e così via, ma posso dire di certo che in tutto il tempo trascorso in oltre 40 anni, NURSERY CRYME è uno dei "cinque" dischi dai quali non mi sono mai distaccato per un periodo troppo prolungato e che ho ascoltato magggiormente e più di continuo (e gli altri "quattro", comunque, non sono riusciti a darmi quelle sensazioni così particolari che mi diede "Nursery Cryme" fin dalla prima volta) ... In tutto questo tempo sono così tante -direi innumerevoli ormai- le volte che ho ascoltato questo disco che ormai lo conosco a memoria in ogni suo dettaglio, in ogni suo anfratto musicale ed in ogni suo solco (o bit). Ad un opera così si perdona tutto, anche una mediocre registrazione (non certo per colpa dei Genesis), anche quei momenti e quelle canzoni che -secondo una critica più distaccata ed oggettiva- non sono propriamente "al massimo" dell'espressione, e che a me invece suonano e risuonano semplicemente sublimi, indimenticabili, ieri come oggi... e domani, per sempre.



Epilogo

Quest'album venne registrato dai Genesis nel mese di Agosto 1971, così come il loro album d'esordio venne registrato esattamente tre anni prima, sempre nel mese di Agosto(1968); ci sono dunque tre anni esatti a separare "From Genesis to Revelation" da "Nursery Cryme"... se si considera questo particolare, "tre anni" di tempo non riescono a spiegare (se mai stupisce) la maturità tecnica/creativa raggiunta dalla band quando realizzarono il disco qui in oggetto, il che ha appunto dell'incredibile anche se si considera che quando lo fecero, quei ragazzi avevano poco più di 20 anni... Quei cinque ragazzi (tutti della classe 1950) erano ancora giovani "alle prime armi" da poco entrati nel mondo dello "Show-Bizz", ma quello qui trattato fu indubbiamente l'album che diede "il via" alla loro fase ascendente costante per crescita creativa, al punto che solo alcuni anni dopo (con 3 altri albums pubblicati nel frattempo, tutti quanti di NOTEVOLE CARATURA TECNICO/CREATIVA addirittura oggettivamente anche superiori a quello qui trattato) i Genesis vennero di diritto inquadrati da critica e da riviste specializzate di settore ed indicati come "una delle rock bands" più rappresentive in assoluto del genere "Progressive Rock" dell'epoca; nel proseguo degli anni e del tempo, questo giudizio non è cambiato, se mai si è ulteriormente consolidato. Quei cinque ragazzi ebbero poi strade e fortune alterne: creativamente parlando tutte di alto spessore, economicamente parlando splendida per alcuni di essi, un pochino meno per alcuni altri (mi piace ricordare in questo ultimo contesto anche Anthony Phillips, il sesto "eroe" della situazione, che non prese parte alla registrazione di "Nursery Cryme" avendo deciso di abbandonare il gruppo dall'anno precedente e non facendovi più parte ufficialmente, ma doverosamente da citare, in quanto il brano più "significativo ed emozionante" dell'album contiene sue tracce indelebili, essendo derivante dalle basi di una composizione d'origine da lui messa "in cantiere" -molto tempo prima- insieme all'amico collega Michael Rutherford e poi mai completata, intitolata "F Sharp" -per la particolare accordatura delle chitarre in "Fa Diesis" quale caratteristica del pezzo- e successivamente pubblicata dallo stesso Phillips molti anni dopo, nel 1998, in una raccolta antologica a suo nome, dal titolo "The Archive Collection"). Si fecero ognuno la propria famiglia con moglie e figli (anche "esagerando" nel caso di Phil Collins, ma questa osservazione non vuole assolutamente essere una critica nei suoi confronti), come tutte le normali persone comuni di questo mondo, e cinquant'anni dopo possono dire di essere "degli arrivati" di successo, per tutto quello che sono riusciti a compiere e a realizzare nella loro vita. Oggi che il tempo trascorso ha placato i clamori del passato, quando i Genesis si esibivano live on stage e raccoglievano scrosci di applausi e convinti consensi (non voglio considerare il "The Last Domino Tour" attuale che mi appare alquanto triste e "crepuscolare"...) e sono diventati ormai persone anziane oltre la soglia dei "settanta", con interessi ed abitudini tipiche da persone "anziane" (mi piace ricordare l'hobby di Anthony Banks per la botanica e i giardini quale attività davvero rilassante per la mente...) mi chiedo tuttavia se qualche volta, qualcuno di loro ha mai pensato ad un dettaglio magari privo di significato per loro, ma alquanto significativo per milioni e milioni di altre persone sparse nel mondo che li elessero quali propri "eroi" : cioè quanto possono essere stati IMPORTANTI i GENESIS (e lo sono stati) anche solo nel riuscire a creare un così vasto consenso di pubblico che si è protratto nel corso del tempo, sfociato poi attraverso diffusi gruppi di discussione (oggi li chiamano "forums" dedicati) formati da persone eterogenee per generazione, tutte quante unite solo dal fatto di "amare" profondamente quella musica che "Gabriel-Banks-Rutherford-Hackett-Collins(...e Phillips)" crearono, tanto tempo fa.



Appendice

Dedico questo scritto di ricordi e di considerazioni personali a

"RAEL" - Stefano - "Humdrum"


una persona che incontrai e conobbi 15 anni fa su forums di discussione a tema musicale, purtroppo scomparso recentemente. Come me, Egli coltivò fin da adolescente la passione per i Genesis e per Peter Gabriel, e so per certo quanto Egli amasse questo disco. So altrettanto per certo che Stefano mi considerava un amico anche se non ci siamo mai visti ne frequentati nella Vita reale, così come io stesso lo consideravo un amico. Avrei dovuto dirglielo palesemente ed ora che vorrei farlo Stefano non può più sentirmi. Forse ora Lui mi sente da un altro mondo, magari quello raccontato da "quella canzone" così "cara" ad entrambi. Mi piace pensarlo e Credo proprio che sia così. [happy]
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theNemesis
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da theNemesis »

Un racconto emozionante che vibra di sentimenti per un'opera che effettivamente ha dato un'impronta fenomenale alla musica.
Grazie AOR sai scrivere molto bene le tue emozioni e le fai provare a chi ti legge.
[nc]
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Henry Hamilton
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da Henry Hamilton »

entro in punta di piedi e altrettanto in punta di piedi, rapidamente, esco. Per non rovinare l'atmosfera. Io, per apprezzare al meglio il disco, divido in due parti l'ascolto. O "The musical box" che è un'opera unica, irripetibile, concepita sin dall'inizio come autoconclusiva e impossibile da collocare in qualunque album da loro realizzato, o il disco vero e proprio. Solo così riesco a godere di tutte le atmosfere e i ricami strumentali che Nursery Cryme regala. The musical box....il mio nick e il mio avatar dicono ovviamente tutto. Da quando l'ascoltai per la prima volta, Io divenni Henry ed Henry, me. Devo per forza scindere in due l'Lp, se volgio apprezzarlo interamente come merita.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da aorlansky60 »

@ Henry Hamilton-Smythe

Hai ragione nell'indicare "The Musical Box" "IL" brano dell'album... forse non solo di quest'album... per ispirazione creativa, puro estro inventivo (sia da parte di Banks che di Gabriel, che all'epoca della creazione di "Nursery Cryme" si ritrovarono ad essere i principali compositori della band dopo l'uscita di Phillips, Rutherford sarebbe cresciuto successivamente, anche se a lui -e Phillips- si deve in qualche modo la costituzione di "The Musical Box" nelle sue basi come ho ricordato prima, mentre i "nuovi" arrivati Collins e Hackett non avevano ancora "voce" in materia a parte il "contentino" che fu concesso loro in "For Absent friends") questa composizione è praticamente unica; più di altre canzoni, in essa "trasuda" una storia immaginifica che sfiora "il trascendente" (per come Peter Gabriel l'immaginò) che inevitabilmente cattura ogni volta chi l'ascolta... e poi la bellezza della diversità "cromatica" nei suoi vari momenti musicali concentrati in soli 10 minuti e 30, l'intensità suggestiva di moltissimi suoi passaggi (praticamente TUTTI, non c'è un solo secondo di pausa e nessun momento di "stanca" nel brano, vi si "respira" un intensità emozionale fortissima dall'inizio alla fine, come quasi essere presenti dove si svolge l'atto raccontato fino a venirne immersi, si entra a contatto con una situazione di "calma apparente e tensione improvvisa" continua, proprio per questo ho scritto che "nessun altro brano musicale meglio di questo possiede quella capacità così "celestiale e brutale" allo stesso tempo di "violentare ed accarezzare" i sensi percettivi di chi l'ascolta ogni volta")... più di moltissime altre canzoni pop o rock di qualsiasi altro autore, che si ascoltano con un senso di "evasione" o di "partecipazione" emotiva per la bellezza che ognuno di noi vi trova, "The Musical Box" riesce ad andare "oltre" : ti fa entrare "in quel mondo" che Peter Gabriel ha immaginato e che Anthony Banks ha splendidamente rivestito in musica (grazie anche a Mick Barnard che sviluppò il bellissimo assolo di elettrica dominante della parte centrale, eseguito magistralmente da Steve Hackett in fase di registrazione) fino a farti vivere da vicino le emozioni e le suggestioni di quei brevi drammatici momenti. Irripetibile. Infatti CAPOLAVORI simili si contano con "le dita della mano"... A proposito del brano, Phil Collins da poco entrato a far parte dei Genesis, ricorda che "...iniziammo a provare le canzoni per il nuovo album, ricordo quando Peter arrivò con il testo di "The musical box" e ce lo illustrò, si avvertiva una forte energia nell'aria tutta intorno..."

ps : anch'io mi sento "profondamente" legato a questo brano, basta solo notare il mio "avatar" che ho scelto per questo forum, la testa di Henry Hamilton che sbuca fuori dal "carillion"... [gg]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da Henry Hamilton »

difatti, avevo scritto che entravo ed uscivo in punta di piedi perché non volevo rovinare l'atmosfera che avevi creato con le tue parole. ;) Anche nel tuo secondo intervento, hai sintetizzato perfettamente quelle che sono le sensazioni dominanti ascoltando The Musical box. [happy]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da aorlansky60 »

@ Henry Hamilton
"avevo scritto che entravo ed uscivo in punta di piedi perché non volevo rovinare l'atmosfera che avevi creato con le tue parole. "

[happy] Sei gentile, ti ringrazio per il "tatto" che hai espresso nei miei confronti, ma non intendo assolutamente che vi sentiate in "soggezione" o eccessivamente "suggestionati" dalle mie parole : non è certo mia intenzione quella che vi sentiate in qualche modo "inibiti" a farlo, anzi invito tutti, sia Te che tutti gli altri utenti, a scrivere tutto quello che vi sentite di dire in merito, sia sull'album sia su questo brano. [happy]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da aorlansky60 »

Dopo le mie riflessioni prevalentemente "emozionali" ricordate nel mio post introduttivo, vorrei ora esprimere considerazioni un "pò più tecniche" riferite all'album in oggetto.

Al di là dei [bellissimi] testi, delle ricercate melodie, delle straordinarie progressioni armoniche (-TheNemesis docet- termine coniato da questo utente da me conosciuto in questo forum che descrive perfettamente la dirompente "potenza" evocativa della musica dei Genesis dell'epoca) c'è un elemento che più degli altri caratterizza in modo oserei dire "sanguigno" e definitivo il sound generale di "Nursery Cryme" : il MELLOTRON.
Vale qui ricordare che fu il nuovo arrivato Steve Hackett a convincere Anthony Banks di dotarsene in maniera permanente, affinchè la band lo avesse di proprietà e ne potesse disporre costantemente, non solo in studio di registrazione ma anche nei concerti live (a differenza di "Trespass", per il quale fu usato con molta parsimonia perchè "affittato" per l'occasione dallo studio di registrazione). Questo dimostra anche che Steve Hackett aveva già le idee chiare circa le sue proposte musicali, seppure ancora così giovane.... Il MELLOTRON dato nelle mani di un tastierista dotato di estro inventivo "particolarmente acuto" come "colui" che conosciamo non avrebbe tardato a fornire risultati eccellenti (come nel successivo "Foxtrot": Banks stava entrando in quella sua particolare fase creativa che avrebbe dato risultati SPETTACOLARI e costanti almeno fino al 1977, altalenanti fino al 1981).

L'arrivo di Phil Collins nei Genesis costituì uno straordinario "passo avanti" per la band: delle sue già elevatissime doti tecniche devono evidentemente essersi resi conto non solo i compagni di band ma anche manager, e in modo particolare anche engineer dello studio e produzione generale, dato che nel mixaggio la sua batteria viene fatta "risplendere" giustamente come merita.

L'ultimo arrivato Steve Hackett non deluse le aspettative; Steve era un chitarrista dal "background" più denso, più "rock" se vogliamo (prevalentemente "rock-blues" ai suoi inizi di carriera), rispetto a Anthony Phillips che prediligeva atmosfere rarefatte di genere Folk & Rock, e le "6 e 12 corde" acustiche (grazie alle quali avrebbe poi continuato una proficua carriera solista). L'altro aspetto determinante di "Nursery Cryme" oltre al già ricordato MELLOTRON è proprio la "6 corde elettrica" di Steve che conferisce ulteriore "corpo" e "densità" di fondo al sound generale dell'album, da notare anche i suoi splendidi assoli in "The Musical Box" e "The Fountain of Salmacis". Steve ebbe a dichiarare, appena dopo essere entrato a far parte dei Genesis : "Non ci volle molto tempo per accorgermi che ero entrato a far parte di una band di PERFEZIONISTI. La mia conoscenza tecnica era sempre e costantemente tirata al limite delle sue possibilità." Questa consapevolezza da parte di Steve deve essere stata molto importante nel suo processo di integrazione nella band, stimolandolo a fornire idee originali, cosa peraltro non difficile per un musicista del suo calibro che avrebbe col tempo confermato pienamente queste prime impressioni.

Altro fattore importante : al tempo in cui fu pubblicato "Nursery Cryme" la scena era stra-piena già allora di proposte musicali "heasy"; contrariamente a quello che potrebbero pensare i giovani d'oggi, già negli anni 60 proseguendo nel decennio successivo, esisteva già molto "trash" a livello di musica popolare moderna da gettare verso le braccia e le orecchie delle folle; se è vero che esisteva già allora una proposta Rock molto seria (e di alto profilo artistico in molti casi) fatta attraverso moltissime bands, questa era controbilanciata da un numero forse anche più alto di cantanti e di gruppi che come obiettivo primario avevano quello di "vendere" più o meno spudoratamente... dove voglio arrivare ? A questo:
Gabriel Banks e Rutherford all'epoca erano si giovani, ma non sprovveduti; sapevano benissimo dell'esistenza di proposte musicali tramite cui riuscire ad arrivare al successo (e ai grossi guadagni commerciali) in modo assai più facile rispetto alla strada che i Genesis decisero di percorrere (almeno fino ad un certo punto della loro storia, che vede "Nursery Cryme" come una delle figure preminenti); avevano a disposizione molti esempi su cui poter far leva per arrivare facilmente "a far soldi" in quantità... il fatto che essi non vollero essere "una delle tante pop band" ordinarie (o "dozzinali") del tempo "pur di far soldi", ma invece decisero (consapevoli della loro caratura di compositori di un certo livello) di esplorare una via alternativa decisamente più ORIGINALE anche se più difficile da recepire per il "grande pubblico" è un fattore inestimabile ai miei occhi per il quale andrà loro la mia stima perenne. E credo di non essere solo, in questa considerazione finale.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da theNemesis »

aorlansky60 ha scritto: 16/10/2021, 12:28 ...
Al di là dei [bellissimi] testi, delle ricercate melodie, delle straordinarie progressioni armoniche (-TheNemesis docet- termine coniato da questo utente da me conosciuto in questo forum che descrive perfettamente la dirompente "potenza" evocativa della musica dei Genesis dell'epoca)

Ti ringrazio AOR per avermi attribuito l'invenzione del termine "progressione armonica", ma non sono io il titolare della definizione... Il termine è strettamente tecnico-musicale e si può applicare a qualsiasi genere musicale, dalla classica al pop.

Nella teoria musicale, la progressione armonica è un insieme di trasposizioni ascendenti o discendenti di una sequenza di accordi.
Nel gergo musicale si parla di progressione armonica anche per riferirsi alla struttura armonica di una qualunque progressione.

...

L'arrivo di Phil Collins nei Genesis costituì uno straordinario "passo avanti" per la band: delle sue già elevatissime doti tecniche devono evidentemente essersi resi conto non solo i compagni di band ma anche manager, e in modo particolare anche engineer dello studio e produzione generale, dato che nel mixaggio la sua batteria viene fatta "risplendere" giustamente come merita.

Sulla qualità della ripresa della batteria di Phil sono costretto a contraddirti.
Come avevo già scritto in un vecchio post del 2013 dove analizzavo album per album tutta la produzione dei Genesis, riguardo a Nursery Cryme scrivevo: batteria compressa con suoni troppo cupi rispetto a quello che vorrebbe Phil e che i pezzi meriterebbero.


...
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da aorlansky60 »

@ TheNemesis

grazie per la precisazione, in merito alle "straordinarie progressioni armoniche", ti avevo citato come "fonte" perchè è da Te che l'ho letta per la prima volta. ;) [happy] E devo dire che l'espressione descrive bene in parole ciò che le orecchie "sentono"... [happy]

Per quanto riguarda l'altra questione, eppure a me sembra che la batteria di Phil "esca bene" comunque nelle masse orchestrali di cui l'album è farcito... non ne sono sicuro al 100% ma scommetterei che la sua batteria fu registrata su una pista unica, "sua", del nastro master, in fondo a quei tempi le console 8 piste erano diventate lo standard negli studi di registrazione e lo potevano permettere...

la faccenda "dei suoni cupi" che sollevi credo non sia relativa solo alla batteria ma a un pò tutto l'album, non è un mistero che la registrazione di "Nursery Cryme" non possa certo essere definita "allo stato dell'arte" credo per un motivo semplicisimo: i Genesis al tempo non erano ancora famosi e non "vendevano" a tal punto da meritarsi particolari attenzioni da parte dell'equipe dello studio (engineer capo e tecnici del suono) che ha dei costi da sostenere per la band e il proprio manager, in relazione al tempo impiegato... ma per me il problema è relativo, perchè come ho già detto "ad un opera così si perdona tutto, anche una cattiva registrazione"... [smile] ;)
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da Hairless Heart »

aorlansky60 ha scritto: 16/10/2021, 12:28 Gabriel Banks e Rutherford ... sapevano benissimo dell'esistenza di proposte musicali tramite cui riuscire ad arrivare al successo (e ai grossi guadagni commerciali) in modo assai più facile rispetto alla strada che i Genesis decisero di percorrere...... il fatto che essi non vollero essere "una delle tante pop band" ordinarie (o "dozzinali") del tempo "pur di far soldi", ma invece decisero (consapevoli della loro caratura di compositori di un certo livello) di esplorare una via alternativa decisamente più ORIGINALE anche se più difficile da recepire per il "grande pubblico"
Attenzione, però, questo è vero solo in parte. Tony Banks ha detto (mi pare stia sulle pagine di Revelations) che era loro preciso obiettivo quello di creare delle "hit" che potessero arrivare alla gente, per poter accedere a Top of the pops e quant'altro. Tralasciando Silent Sun, il loro primo tentativo in questo senso va considerata Happy the Man, non esattamente riuscitissima. Già meglio con I Know What i Like e con A Trick of the Tail (brano). Il loro problema era che anche trovandosi di fronte ad una potenziale hit, non la sapevano riconoscere! Non fosse stato per il loro entourage, Follow You Follow Me manco sarebbe stata registrata. Qualcuno (ma solo in Italia.....) direbbe che sarebbe stato meglio, loro NO di certo visto che è stata manna dal cielo.
Poi, Phil Collins ha scoperto come si creano le "hit", ed eccoci negli anni '80.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da aorlansky60 »

Tutto vero quanto hai detto Hairless, anche loro non solo "volevano" ma avevano bisogno anche di riscontri commerciali, perchè la casa discografica con la quale si è firmato un contratto non sa che farsene delle lodi da parte della critica ma pretende un minimo di vendite, altrimenti ti lascia "a piedi"... solo che i "riscontri commerciali" era un pochino difficile raggiungerli con brani quali THE MUSICAL BOX o SUPPER's READY, e potrei citare il 99% dell'intera produzione "G5"... ed anche la formazione "G4" non è che abbia sfornato brani da "hit" di "alta classifica"... evidentemente avevano bisogno di "rimanere in tre" [fisc] per riuscire a trovare "la formula" vincente... 8-)
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da aorlansky60 »

...e finalmente è arrivato "il giorno" :


Buon 50esimo Anniversario
[happy]

caro

     NURSERY CRYME     


[hearts]
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da theNemesis »

BUON COMPLEANNO NURSERY CRYME!!!
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Re: NURSERY CRYME... cinquant'anni dopo...

Messaggio da Betelgeuse »

Leggo la recensione di Aor, e rosico, perchè avrei voluto farla io così.
Prima o poi ne farò una gigantesca pure io.
Per ora mi limito a dire che questo disco è opera o di pazzi o di marziani: dove sta la verità?
Assolutamente epocale, apicale, imprescindibile!!!
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