Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

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aorlansky60
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ Humdrum

(sull'articolo linkato)

beh, nulla di nuovo, circa la verità sulle motivazioni che indussero Steve Hackett ad abbandonare i Genesis... ascoltando la musica espressa da quella band (anche e soprattutto nel periodo aureo che arriva fino a "Wind&Wuthering"), emerge in modo chiaro che quella era una "Keyboard oriented band" (l'ho detto spesso e sempre lo sosterrò; anche perchè là dentro c'era un certo Tony Banks, musicista dalla personalità fortissima oltre che dotato di grande talento, che tendeva ad imporre il suo punto di vista agli altri...);

c'è come l'impressione che Steve Hackett fosse utilizzato "col contagocce" per quanto riguarda i suoi interventi solisti (al contrario di altre prog band del periodo, per es. YES e Pink Floyd, nelle quali HOWE e GILMOUR erano a dir poco imprescindibili, o anche l'italiana PFM dove F.Mussida era parte importantissima della struttura musicale tecnico/compositiva) e per quanto riguarda la composizione, non gli è mai stato lasciato molto spazio, sia da Banks che da Rutherford...

era quindi inevitabile che Steve, consapevole di possedere alte capacità creative e compositive (ne darà prova nei successivi 30anni di carriera), si sentisse "strozzato" da quello strapotere "politico" interno alla band e ad un certo punto abbia deciso di lasciarla.

È esattamente quello che ha provato Peter Gabriel alcuni anni prima, un altro che era consapevole di avere come Steve alte capacità creative e compositive (il suo album d'esordio solista parla chiaramente, prima di citare tutto il resto di cui è stato capace) ed alla fine ha deciso che non aveva molto senso scontrarsi in continuazione con Banks.

L'ho detto in precedenza : quella band aveva troppe menti coinvolte nella composizione (a differenza della maggioranza delle altre dove i ruoli erano maggiormente delineati), impossibile che non sorgessero attriti, è perfino tanto pensare che siano riusciti a coesistere per così tanto tempo dal 69 al 74...
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Humdrum
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Humdrum »

La storia non si fa con i se e con i ma....però:
se il "dotatissimo" tastierista dei Genesis avesse contenuto il suo ego smisurato e il carattere collerico per un attimo e ci avesse ragionato sopra,si poteva avere un bellissimo (secondo me) compromesso, che avrebbe salvato la formazione a 5:
ognuno dei componenti avrebbe sfogato la propria indole musicale con album solisti ( ad esempio: Collins col suo pop da classifica,Banks con la sua ispirazione alla musica classica, Hackett con il suo prog ,etc etc) e si sarebbero potuti ritrovare ogni 2-3 anni per un album insieme ,raccogliendo le idee di ognuno, democraticamente.
Cosa ne pensate?
Un paio di pezzi a testa, tanto da arrivare a circa una decina di canzoni, sufficienti a fare un album.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ Humdrum

È un argomento interessante quello che hai lanciato con l'ultimo tuo post...

Io penso che ad un certo punto della loro vicenda come rock band, Banks e Rutherford fossero alla disperata ricerca di maggiore "visibilità" (e di conseguenza "di vendita di dischi", fattore direttamente legato al primo) più di Gabriel e di Hackett, lo prova il fatto che Peter e Steve appena lasciata la band, non si discostarono molto dal proprio ideale musicale che avevano in mente di proporre, mentre i primi due, appena accortisi di ritrovarsi in casa un nuovo "RE Mida" del pop -alias Phil Collins- non si sono lasciati sfuggire l'occasione... :roll:

per cui no, non penso che avrebbero potuto integrarsi anche contestualizzando l'epoca -gli anni 80- come speravi...

forse avrebbero potuto riuscire a farlo dagli anni 90 o 2000 in su, quando finalmente Banks e Rutherford avevano maturato gli interessi per la pensione e la propria vecchiaia,
cioè una specie di album "rimpatriata" in stile "vecchi tempi"... ma anche lì, sebbene Hackett fosse più che disponibile (e non lo ha mai nascosto), Banks si è sempre mostrato piuttosto freddo all'idea... come se avesse rinforzato nel tempo questa sua personalissima "chiusura" nei confronti di Steve... un vero peccato...
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Lamia »

Penso , riguardo la “proposta/miraggio” avanzata da Humdrum, due cose: primo il carattere di una persona e’ praticamente quasi impossibile da cambiare, forse si modifica con il tempo, ma i nostri erano ancora molto giovani, dunque ancora colmi di ambizione, voglia di successo etc. Secondariamente, uno come Peter Gabriel non sarebbe mai tornato indietro, una volta lasciata la band, ha intrapreso una direzione così diversa e lontana che, immaginando un’ipotetico buon rapporto tra i 5, secondo me ( cioe’ in base a ciò’ che posso dire di conoscere anche pochissimo dell’artista Gabriel), non si sarebbe mai ri-adattato ad un percorso lasciato molti anni prima.

Aggiungo che la storia ci dice che le band fanno in generale le reunion per un tour per soldi, oppure un evento particolare ( gli Zeppelin al Live Aid del 1985, ma sempre su vecchio materiale), ma e’ molto complesso, se non impossibile, che dei membri di una band si riuniscano dopo anni , cioe’ dopo essersi lasciati, e facciano nuovi album. Magari verro’ smentita da questo mio pensiero.
Nel caso dei Genesis va considerato, sempre per me, il passaggio dagli anni 70 agli 80 , che e’ segnato da un cambio di musica troppo particolare ( l’arrivo delle nuove tecnologie che cambiano il suono ), il mutamento di gusti del pubblico , l’ondata dei video musicali, l’arrivo della dance music, non saprei quanto e come avrebbero potuto confezionare uno o più’ album a formazione 5 in condizioni di cambiamento cosi veloci e con molte variabili . .
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Hairless Heart »

aorlansky60 ha scritto: 07/07/2021, 9:54 vero (che il brano indicato reca firma Hackett-Collins) però "gli altri due" [smile] eseguono un lavoro notevolissimo.....
Ho sbagliato io a quotare solo parzialmente. Si parlava di specificatamente di
theNemesis ha scritto: 01/07/2021, 23:47 Mike Rutherford
Dal punto di vista compositivo....
Quello di cui avete parlato voi si chiama arrangiamento. Che poi, sono il primo ad apprezzare come Banks "riempie" il ritornello, e tutto il resto, ma certo ha fatto ben altro, tipo:

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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ Hairless

"Quello di cui avete parlato voi si chiama arrangiamento. "

Bravo Hairless per la precisazione; "arrangiamento", una delle peculiarità per le quali eccelleva Tony Banks
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Henry Hamilton »

una sola domanda, in appendice. Ma credete veramente a tutto quello che, negli anni, han dichiarato alla stampa? Un tempo ero un divoratore di qualunque cosa uscisse su di loro. Quando, a distanza di anni, ho trovato la stessa persona che diceva cose completamente diverse, mi sono arreso. Ed ho cominciato a pensare a) che, visto il loro rapporto non facile con la stampa, spesso si siano divertiti a prendere per i fondelli i cronisti b) Che sian state loro attribuite cose che non han mai detto. Comunque, negli ultimi anni, con lo smorzarsi di certe animosità, son uscite cose interessanti riguardo lo scontro Banks-Hackett e il contributo che diede Mike fin dall'inizio a seminare zizzania. Tony ha ammesso di essersi legato al dito l'uscita di Steve dal gruppo, perché pensava che Mike non fosse in grado di suonare la chitarra solista. Ma che, in quel periodo, da parte sua non c'era animosità nel confronto di Steve, a differenza di quanto non accadeva da parte di Rutherford.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

"Tony ha ammesso di essersi legato al dito l'uscita di Steve dal gruppo"

Questo ci può stare, ma allora il tastierista dovrebbe fare autocritica e domandarsi : "che cosa ha spinto Hackett verso quella decisione" ?

La risposta è stata ampiamente analizzata ed illustrata, fino ad arrivare palese ed evidente, senza ombra di dubbio.

Steve Hackett se ne andò dai Genesis perchè stritolato dallo strapotere "politico" della coppia Banks & Rutherford (che non gli lasciavano lo "spazio" che il chitarrista riteneva giusto poter ambire, in relazione alle sue capacità di composizione che egli aveva dimostrato di possedere).

Se Steve non avesse avuto la consapevolezza di possedere già allora ottime doti da compositore, si sarebbe adattato al ruolo che Banks voleva da lui, cioè "dettargli le parti" come per un qualsiasi "session-man" (esattamente come accadde per la stesura di THE LAMB e queste non sono parole mie, ma dichiarazioni di Steve, riportate e documentate) ma è chiaro che per Steve questo "ruolo" stava troppo stretto... e i successivi 40anni della sua carriera solista ne hanno dato ampiamente prova.

Steve poteva contare sull'appoggio di Peter Gabriel quando questi era nella band, l'unico per forte personalità e carisma che potesse riuscire a tener testa a Banks. Ma una volta andato via il "lead vocal" oltre che "Front Man" storico della band, gli equilibri interni si sono irrimediabilmente compromessi, per propendere verso una parte precisa, alla quale Steve non era (e non è mai stato) invitato...

I fatti accaduti dicono esattamente questo.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da theNemesis »

Hairless Heart ha scritto: 10/07/2021, 16:40
aorlansky60 ha scritto: 07/07/2021, 9:54 vero (che il brano indicato reca firma Hackett-Collins) però "gli altri due" [smile] eseguono un lavoro notevolissimo.....
Ho sbagliato io a quotare solo parzialmente. Si parlava di specificatamente di
theNemesis ha scritto: 01/07/2021, 23:47 Mike Rutherford
Dal punto di vista compositivo....
Quello di cui avete parlato voi si chiama arrangiamento. Che poi, sono il primo ad apprezzare come Banks "riempie" il ritornello, e tutto il resto, ma certo ha fatto ben altro, tipo:

Come (penso) tu ben sai HH, la composizione di un brano di musica moderna poggia su quattro fondamentali pilastri: l'armonia (insieme di accordi che, nella loro progressione, disegnano il "percorso di base" del brano); la melodia (insieme di note che disegnano una progressione melodica che spesso ci cattura e ci fa ricordare il pezzo); il ritmo (insieme di battute di batteria accompagnate dal basso che disegnano un tappeto sonoro che fornisce ritmica e tempo al resto della composizione); l'arrangiamento (insieme di suoni accordati con armonia, melodia e ritmo, che donano personalità e profondità alla composizione, infondendo quel "quid" emozionale che altrimenti ci restituirebbe un qualcosa di piatto e poco apprezzabile).
Detto questo, è chiaro che gli arrangiamenti siano una parte fondamentale di un brano, soprattutto di rock prog. Non è solo un "riempimento" come scrivi tu, ma ben altro... ;)
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