Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

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Lamia
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Lamia »

Grazie per la precisazione Aor!

. . .beh dai, finché’ non chiudono il thread per assuefazione del tema Genesis :D , penso che si possa intervenire , sempre con garbo , concordo ! [approve]
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aorlansky60
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ Lamia

...è un peccato che siamo sempre i soliti... pochi.
In passato (anche in altri forums dedicati alla musica rock, al progressive e ai Genesis) ricordo un numero di utenti decisamente più elevato (alcuni dei quali anche piuttosto autorevoli, visto che erano, pur dilettanti, esecutori di chitarra e tastiere) e vennero fuori particolari molto interessanti sulla musica dei Genesis... [happy]
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Humdrum
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Humdrum »

E proseguiamo nella saga.... :lol: (manco Star Wars o Harry Potter). L'importante è sempre che ci si comporti con educazione e rispetto, come finora è stato!
Aor, sbagli nel pensare che io abbia sulle scatole o sottovaluti qualsiasi componente dei Genesis, la band che in assoluto ha allietato con la sua musica la mia poco felice adolescenza ( ho perso il padre che avevo 12 anni).Ma il diritto di critica ,questo sì ,me lo devi concedere.
Quando leggo che Tony Banks è un genio assoluto (tu sai a chi mi riferisco) mi scompiscio dalle risate.Se Banks è un genio, John Lennon,Paul McCartney,David Bowie,Jimi Hendrix,Bob Dylan ,cosa sono? Il tastierista dei Genesis ha avuto nei primi anni '70 ottimi (sottolineo ottimi) momenti musicali (come disconoscerlo?, solo un pazzo potrebbe negarlo),ma da questo farlo passare come un genio della musica, ce ne corre! E continuo a mettere il dito nella piaga : il genio, che carriera ha fatto fuori dal suo gruppo? Altro che produttori o consiglieri al fianco! O sei bravissimo ,una spanna sopra gli altri o non lo sei...
Se nei Genesis parliamo di genio ,quello secondo me è allora Phil Collins! Con una voce (nasale) nella media e la conoscenza di due note due di pianoforte, ha fatto i miliardi conquistando le folle ! E non certo per la sua abilità notevole come batterista (sempre grandemente apprezzata da me: se rimaneva nel campo jazz-rock ,fusion avrebbe avuto sicuramente più stima da parte mia).
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ Humdrum

mi dispiace (sai cosa intendo, specialmente se continui a leggere: curiosa analogia con mia moglie, perse il suo alla stessa età di 12)...

chiusa parentesi;

"Aor, sbagli nel pensare che io abbia sulle scatole o sottovaluti qualsiasi componente dei Genesis..."

ok, mi ero fatto un idea sbagliata, che poggiava sul fatto che Collins fu quello che più degli altri della band "attaccò" Gabriel nel 75... dovuto forse al fatto che a differenza di Banks e Rutherford che avevano un rapporto di profonda stima e amicizia (reciproca) con Gabriel fin dal 63 il primo e dal 65 il secondo (e dai quali non uscì nessun commento critico nei confronti di Peter dopo la rottura definitiva), Collins non possedeva nei confronti di Gabriel questo stesso [importante] particolare sodalizio... sapendo quanto ti stà a cuore Peter Gabriel, la cosa lasciava pensare in tal senso...

"Quando leggo che Tony Banks è un genio assoluto (tu sai a chi mi riferisco) mi scompiscio dalle risate."

Dipende.
Per me, quanto da lui immaginato e realizzato da Trespass a Wind&Wuthering (sotto forma di composizione e di performance tecniche alle tastiere) può giustificare il titolo di cui sopra ("genio assoluto" magari no, quello tutt'al più era un certo W.A.Mozart scomparso a soli 35anni, ha lasciato un patrimonio di composizioni incredibile e sterminato per quantità e qualità... ma pregevole compositore di molto sopra la media, questo lo si può riconoscere a Banks... mi riferisco in particolare ad episodi già da me citati, varie intro come quelle di WATCHER OF THE SKIES e FIRTH OF FIFTH, il lungo strumentale finale di THE CINEMA SHOW, oltre a molti suoi assoli centrali e finali, gli esempi sono molti -sensazionale la parte centrale di mellotron in CAN UTILITY AND THE COASTLINER per es); quando però si insiste a volerlo eleggere "genio" per il suo contributo dato ai Genesis dal 1981 in poi, questo non mi trova assolutamente d'accordo, ovviamente. Quando lui insiste nel dire che "That's All" è una delle sue migliori cose mai fatte, abbiamo la giusta idea di quanto possano essere distorte certe valutazioni, e di come possano avere influito negativamente su quelli (non solo il pubblico) che vedono nei Genesis anni 80 un periodo ancora "florido" :roll: (sic) dal punto di vista strettamente musicale (quello a cui tu ti riferisci, credo)... per essere realisti ed obiettivi, quello fu un periodo florido solo per le loro finanze personali, alle quali non avrebbero mai e poi mai rinunciato, nemmeno in cambio della "gloria" che la critica attribuì loro negli anni 70...

"Se nei Genesis parliamo di genio , quello secondo me è allora Phil Collins! "

non parlerei propriamente di "genio" per quanto riguarda la figura di Phil Collins, ma di uno assai "sveglio" (di certo più di Banks e di molti altri) ed astuto nell'intuire e comprendere cosa potesse piacere davvero al grosso pubblico in fatto di musica pop moderna... le sue grandi capacità tecniche dimostrate in campo fusion (e nei Genesis anni 70) non gli avrebbero certo garantito la pensione (e dover sostenere tre divorzi con relative faraoniche spese di mantenimento alle ex consorti...) come invece gli ha garantito -in termini di realizzo economico- quello che ha saputo realizzare con la sua carriera solista dal 1981 in poi...
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da theNemesis »

E come sempre quando si parla di Genesis, fioriscono le discussioni...
E' ormai comprovato... Quando si parla di altre band, magari anche più significative ( [chin] ), non nascono mai discussioni accese.
Con i Genesis, basta una fiammella per provocare un incendio [smile]
Vabbè... dico la mia, in qualità di ascoltatore e musicista (per hobby...)
Cercherò di essere sintetico, ma anche di fornire qualche informazione dal punto di vista di uno che la musica l'ha studiata e la suona.
Quindi, al di là delle dichiarazioni e delle interviste, che spesso racchiudono impressioni fornite sul momento, magari viziate da un recente diverbio, o dalla voglia di apparire un pò... Sono sempre stato diffidente nei confronti delle dichiarazioni dei vari musicisti. Sono persone e, di conseguenza, soggette agli stati d'animo del momento, ai bisogni del momento.
Quindi parlo solo da musicista e da ascoltatore attento della musica.

Phil Collins: immenso batterista, dotato di una musicalità e di una duttilità eccezionali. Nessuno come lui da questo punto di vista. Sulla tecnica, peraltro eccelsa, altri lo hanno eguagliato e superato (di poco) ma sono decisamente meno duttili e fantasiosi. Cantante ottimo ma con una voce dal timbro non eccezionale, ha saputo sfruttare le sue capacità istrioniche per coinvolgere il pubblico senza bisogno di artifici, ma solo con la sua comunicabilità. Compositore semplice, ma efficace nel ricreare ambientazioni vicino alla sensibilità di tantissime persone. E dimmi poco. Furbetto si, commerciale si, ma sicuramente non un venditore di fumo.

Steve Hackett: dotato di tecnica sopraffina (lo ritengo al pari di Fripp) e, in più, di una sensibilità musicale quasi timida ma superlativa. Non dimentichiamoci che ha portato nel rock la tecnica del tapping (consiste nell'utilizzare la mano ritmica per suonare delle note - note legate - direttamente sulla tastiera, generalmente usata per suonare intervalli molto larghi, altrimenti molto difficili da eseguire) e lo sweep-picking (letteralmente "plettrata spazzolata", consente l'esecuzione con il plettro di fraseggi non lineari/arpeggi, ovvero sequenze di note singolarmente disposte su corde diverse. In pratica permette di suonare un elevato numero di note in una breve unità di tempo) (Wiki)
Le sue capacità compositive sono cresciute molto nel tempo. All'epoca dei Genesis componeva parti sublimi ma non certo brani interi (Banks e Rutherford incombevano...). Negli album solisti è cresciuto molto e ha percorso strade originali pur rimanendo nel grande solco del prog. Coerente e per nulla commerciale.

Mike Rutherford
Nasce musicalmente chitarrista e si ritrova bassista... di lusso! La sua scelta di andare sul basso è vincente, perchè, a parte la chitarra acustica e ritmica, la sua abilità strumentale solistica non è granchè (e lo dimostrerà anche in seguito, dopo l'uscita di Hackett e nei suoi album solisti). Ma col basso è un grande. Inizia timidamente (The Knife) per poi arrivare all'apoteosi (The Battle of Epping Forrest). Dal punto di vista compositivo, se si eccettuano cadute di stile come Your own special Way, in coppia con Banks è davvero notevole (Blood on the Rooftops). Sommando le sue caratteristiche a quelle degli altri 4, sono usciti capolavori come Firth of Fifth. La carriera solista è deludente. Un pop melenso, finto duro, orecchiabile, da buttare. Peccato.

Tony Banks
Tastierista "fai da te", ha studiato nel corso della sua carriera. E si sente. Il miglioramento tecnico e compositivo tra Trespass e Nursery Cryme è già notevole, se poi arriviamo a Selling England vediamo che la crescita è esponenziale. Dotato di tecnica discreta ma non eccezionale (lui stesso ha dichiarato che gli bastava saper suonare i pezzi che componeva...) ha superato in molti casi i suoi colleghi più blasonati in capacità compositiva e sensibilità musicale. Dotato di carattere molto forte, spesso si imponeva sugli altri, ma anche con ragione. Certe sue composizioni, arricchite dalla sensibilità degli altri 4 (o 3), sono diventate dei piccoli capolavori pop-rock: Firth of Fifth, The Return of Giant Hogweed, The Lamb Lies Down on Broadway, Watcher of the Skies, Mad Man Moon.... Da non sottovalutare il suo lavoro nei Genesis anni 80-90. Alcuni brani hanno idee armoniche e melodiche notevoli: Burning Rope, The Lady Lies, Guide Vocal, Heathaze etc... Sul fronte solista, direi che appena sopra la media possiamo porre A curious Feeling, il resto è dimenticabile. Si è poi attaccato alla mammella dei Genesis di Collins ed ora, essenzialmente, cura le sue rose...

Peter Gabriel
Last but not least... Genio letterario e visionario sopra le righe, persona complessa, mai risolta musicalmente completamente.
Con i Genesis è il prorompente poeta visionario, di colpo abbandona quelle idee e quei sogni per qualcosa di completamente diverso, quasi opposto. Ritmi tribali, ricerche musicali in ambiti remoti. Una trasformazione radicale che avviene in brevissimo tempo. Anche inspiegabilmente. Con The Lamb i Genesis avevano dimostrato tutto il loro potenziale rivoluzionario. Composizioni avanti anni rispetto all'epoca, spettacoli dal vivo di un impatto che nessuno aveva mai realizzato. Perchè andarsene quando la band ormai lo seguiva in un percorso di sperimentazione? Forse perchè l'ambiente gli stava comunque stretto. E allora ok verso nuove avventure.
Sperimentale, visionario, poeta sarcastico e dolce allo stesso tempo (Solsbury Hill), impegnato socialmente (Biko), compositore di colonne sonore (Passion e OVO) e ora... si gode la meritata pensione. Voce stupenda, capacità di influire sulla composizione dei brani, inventore di liriche fuori dal comune. Si, credo si possa definire un genio.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ TheNemesis

...in effetti stavo aspettando un tuo intervento in questo thread, e sono stato accontentato... [smile]
bell'intervento tra l'altro, nell'analisi di ogni componente della fase storica migliore della band, devo dire che mi ritrovo d'accordo con Te al 100% [happy] su quanto affermi per ognuno dei 5 personaggi.


...alcuni [miei] dettagli aggiuntivi :


MIKE RUTHERFORD "Dal punto di vista compositivo, se si eccettuano cadute di stile come "Your own special Way"..."

...e come "MORE FOOL ME"... :roll: ...era questo il problema di Rutherford: se lasciato da solo a comporre, c'era il forte rischio che poteva diventare insopportabilmente melenso (le due songs indicate a sua sola firma parlano chiaramente in tal senso)... sembra quasi che avesse bisogno di una figura vicino a se (Banks e/o Gabriel) per evitare questo suo lato piuttosto spiacevole, per chi come me non sopporta le "ninne" nel rock... Banks da solo [nel comporre] non era affatto così... per non parlare di Peter Gabriel.

Nessun dubbio, invece, sulle sue qualità di esecutore al BASSO; come hai giustamente segnalato, THE BATTLE -ma non solo, praticamente tutto SELLING ENGLAND ("more fool me" a parte...) testimonia fedelmente del suo grande lavoro svolto al basso -DANCING, I KNOW e FIRTH in particolare oltre a BATTLE già segnalata- per non parlare di THE LAMB (in tutto l'arco del doppio album) altra sua performance altissima; non c'è niente da dire, sul fatto che i Genesis potessero contare su un motore ritmico (Mike & Phil) di altissima caratura tecnica e non solo, anche per quanto riguarda la loro fantasia nel suonare le rispettive parti...


ANTHONY BANKS "Da non sottovalutare il suo lavoro nei Genesis anni 80-90. Alcuni brani hanno idee armoniche e melodiche notevoli: Burning Rope, The Lady Lies, Guide Vocal, Heathaze etc..."

...e ME AND SARAH JANE (aggiungo)... vero quello che dici, concordo... quelli indicati (provenienti dagli ultimi albums di un certo lustro, anche se ormai in fase decadente, come "And then" e "DUKE") sono ancora in grado di testimoniare questa sua grande e fine capacità di composizione indiscutibile, nel riuscire a creare ancora brani notevoli (per chi riesce a leggerli nel loro lustro) nella costruzione armonica, ma... siamo agli sgoccioli; con l'arrivo di ABACAB :cry: (pur con l'eccezione di SARAH JANE) lui e gli altri due decideranno di buttare tutto il passato alle ortiche, per aprirsi di fatto spudoratamente allo show-bizz più commerciale, che troverà la sua apoteosi dal 1983 al 1986 con "Genesis" e "Invisible touch"... è chiaro che questo (il successo e il realizzo commerciale) è alla base di ogni musicista professionista che ha scelto quell'ambiente per la propria vita, inutile negarlo, e di certo loro cercavano visibilità nel riuscire a vendere la loro immagine e la loro musica anche negli anni 70, con la differenza che in quel decennio cercarono di farlo con più coerenza alla loro idea primogenita di "Musica" da proporre, raggiungendo peraltro risultati altissimi sotto il profilo artistico (con un pò meno di soddisfazione sul lato commerciale)... quando compresero che quanto stavano facendo (fino a Wind&Wuthering compreso) non avrebbe mai garantito loro una serena vecchiaia, beh sappiamo cosa decisero di fare e come andò a finire, ma non posso certo fargliene una colpa... però, potevano evitare alcune cadute di stile, come quella che vado ad illustrare: ho ancora sotto gli occhi il documentario -uno dei tanti- girati sulla storia della band, quando ad un certo punto Anthony Banks, inquadrato da vicino e da solo, afferma che " 'That's All' lo considero uno dei miei brani più riusciti... è il frutto di un lungo lavoro iniziato molti anni prima, ma è il segno che, alla fine, siamo diventati più bravi..." :roll: ...beh, queste sue considerazioni mi mettono molta tristezza e molta perplessità... :|
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Lamia »

Bella analisi The Nemesis, che definirei , permettimi, onesta intellettualmente [approve]
Sono molto d’accordo riguardo le dichiarazioni degli artisti, molto vero, anche io spesso penso che non bisognerebbe ascoltare quel che dicono ma quel che suonano o cantano , anche perche’ spesso nemmeno loro sanno spiegare a parole una ispirazione ,e poi le liti. . .vai sempre a capire dove sta la verità’!

Leggendo un po’ da voi i vari caratteri e peculiarita’ dei Genesis, continua a rafforzarmi l’idea che solo l’insieme di tutti questi differenti tratti abbiano portato fantasia , originalita’ e bellezza nei primi cinque album: il tocco romantico assieme alla visionarieta’; la poesia assieme all’ironia, la bravura tecnica assieme alla fantasia, il sorriso ma anche la profondita’, quel pizzico di follia. . .Insieme sono stati una bomba! 8-)

E, come sempre, appena un solo elemento ( figurarsi due [smile] ) viene a mancare, tutto l’equilibrio traballa, si modifica, si evolve (o involve , dipende [smile] ), ma comunque cambia, e mai piu’ tornera’ quel tocco magico , unico e irripetibile che solo e solamente essere insieme nella band appariva come d’incanto [hearts]
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

...però, scusate Nemesis & Lamia, non per essere polemico, ma per avere un minimo di verità storica in fatto di musica rock e più nella fattispecie nelle singole bands (quelle importanti che scrissero la storia del pop rock), se non ci si affida alle testimonianze dei protagonisti raccolte nel corso del tempo (o almeno dei personaggi molto vicino ai protagonisti, come manager, produttori, engineers etc), il rischio è di entrare in un territorio alquanto surreale ed alleatorio, [chin] dove chiunque cerchi di scrivere un saggio (o un libro) su "questo o quello", alla fine pretenderà di avere ragione e di aver scritto la verità per ciò che avrà pubblicato... nel corso degli ultimi decenni (gli ultimi due in particolare) sono usciti molti films documentari su diverse storiche rock bands, naturalmente presenti i protagonisti (invecchiati nel frattempo... almeno quelli non ancora scomparsi, purtroppo il tempo corre e non aspetta nessuno - come dicevano Jagger&Richards...); ebbene, proprio il tempo avrà lenito e smussato incomprensioni e problemi intercorsi tra di loro quando erano giovani e "rampanti" (e poco diplomatici tra di loro), infatti ho notato che la loro partecipazione diretta è stata molto importante, mi ricordo in tal senso, in particolare quello su CSN&Y, piuttosto chiarificatore a livello dimostrativo dopo tanti anni...
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Humdrum »

Appunto Aor, le testimonianze dei protagonisti.Dici giusto...ma dove sono le testimonianze di Peter Gabriel sul suo periodo nei Genesis? Per questo motivo considero i libri sul gruppo parziali e carenti di una parte di verità.Soprattutto quelli di un autore italiano ,anche lui cresciuto nel periodo d'oro Collins ,quindi non equilibrato,secondo me.
Complimenti Nemesis! Disanima intelligentissima! Concordo su tutto quello che hai scritto. Naturalmente da fan sfegatato di Gabriel mi sono ben guardato dallo scrivere che è stato un Genio, sarei stato troppo di parte .
Ultimo appunto : chi l'ha detto che per scrivere "capolavori musicali" bisogna per forza essere dei grandi virtuosi del proprio strumento? John Lennon e Paul McCartney vi dicono niente?
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

Humdrum wrote

"Ultimo appunto : chi l'ha detto che per scrivere "capolavori musicali" bisogna per forza essere dei grandi virtuosi del proprio strumento? John Lennon e Paul McCartney vi dicono niente?"

Vero... osservazione indiscutibile la tua, anche perchè confermata dalla storia, e i due esempi che hai citato sono "inattaccabili" in merito al concetto espresso...

Quando si viene a parlare di questo aspetto, mi piace sempre esporre due personaggi: LENNON e CLAPTON...

il primo era un "appena passabile chitarrista ritmico" per sua stessa ammissione, il secondo è dagli anni 60 universalmente riconosciuto come un autentico virtuoso della chitarra elettrica, e con lo scorrere del tempo questo riconoscimento nei suoi confronti si è ulteriormente rafforzato... eppure... il primo è stato capace di creare quanto sappiamo tutti; il secondo già all'epoca dei CREAM era alquanto debole alla composizione (di fatto la band "la faceva" Jack BRUCE -per apporto di composizioni originali fornite alla band- e perfino BAKER ha scritto qualcosa in più di Clapton, figurarsi...) e il proseguo della sua [lunga] carriera solista ha accentuato questo suo poco talento nel comporre materiale originale...
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ Lamia

"E, come sempre, appena un solo elemento ( figurarsi due [smile] ) viene a mancare, tutto l’equilibrio traballa, si modifica, si evolve (o involve , dipende [smile] ), ma comunque cambia, e mai piu’ tornera’ quel tocco magico , unico e irripetibile che solo e solamente essere insieme nella band appariva come d’incanto"


Il problema dei GENESIS -caso mai lo fosse, probabilmente si sotto certi aspetti- è che contrariamente ad altre rock bands dove le posizioni erano meglio definite (due compositori dichiarati, al massimo tre) qui abbiamo a che fare con ben 4 personaggi dotati di talento per la composizione (Gabriel Rutherford Banks e l'ultimo arrivato Hackett); da un certo punto della storia, anche Collins inizierà a contribuire... TROPPI CERVELLI coinvolti... impossibile che non si generasse attrito...

...ecco perchè non è difficile capire quanto affermò Rutherford in merito alla faccenda :
"lottavamo sempre tra di noi per la musica"... notare che disse "lottare" e non discutere, come per far meglio comprendere che all'interno dei Genesis c'era una guerra continua in merito alle composizioni e per come queste dovevano essere realizzate... la cosa non deve essere vista negativamente: quando -come dice Lamia- questa ENERGIA CREATIVA proviene da varie menti peraltro dotate di TALENTO ARTISTICO, dopo il processo elaborativo alla fine non può che sortire un risultato ECCEZIONALE e così è stato fino a THE LAMB... poi se ne và una delle menti creative più raffinate, inevitabilmente la band perde qualcosa... e così via con la dipartita di un altra mente creativa...

il rovescio della medaglia è che una tale situazione fortemente creativa -come quella descritta da TRESPASS a THE LAMB ed almeno fino a A TRICK OF THE TAIL per quanto mi riguarda (Wind&Wuthering l'ho sempre ritenuto inferiore al precedente e l'inizio della china discendente della band)- non poteva durare troppo a lungo, perchè eccessivamente logorante per i personaggi coinvolti... ed infatti...

circa questo ""logorio", è emblematica una dichiarazione di Banks fatta dopo che Hackett aveva lasciato i Genesis "...dopo l'uscita prima di Peter e successivamente quella di Steve, i processi creativi interni alla band si sono enormemente semplificati..." il che fa ben capire lo stato d'animo del tastierista in merito alla faccenda... In un qualche modo, era inevitabile che dovessero rimanere "in tre", perchè Banks era "il fulcro" della band -senza di lui, impossibile immaginarsi "i Genesis"... alla fine, sono rimasti i due che meglio sopportavano la sua predisposizione autoritaria al comando... gli altri due (specialmente Gabriel dotato di una personalità forte almeno quanto quella di Banks) decisero che era meglio per loro intraprendere una nuova carriera professionale, staccandosi dalla band.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Lamia »

Non sono molto sicura della preponderanza di Banks riguardo il periodo a 3, piuttosto mi pare che anche lui si sia “arreso” al pop e alla scrittura semplice di Collins, tanto che i Genesis di quel periodo venivano chiamati “la band di Collins”, basti vedere i testi , quasi sempre basati sulle storie d’amore (finite) del batterista, le hit di successo e, conseguentemente, i milioni che incassavano.

I litigi comunque ci sono stati e ci sono in tutte le band, vedi Deep Purple, gli Stones, Oasis ( li devo nominare, scusatemi [smile] ), e moltissimi altri. Spesso i musicisti se ne vanno , creano altre band, oppure viaggiano da soli. Intolleranza, acredine, voglia di emergere, imposizione delle proprie idee , caratteri che si scontrano , gestione del successo e via dicendo, penso non sia facile per nessuno.

Mi riallaccio al tema del cambiamento, perche’ per esempio gli Zeppelin hanno sciolto la band, dopo la morte del batterista, perche’ “non sarebbero stati piu’ gli Zeppelin senza di lui” ( parole di Page).

Riguardo ciò’ che dici, Aor, delle interviste e dichiarazioni, concordo con te che appartengono ad una “verità’ storica” da conservare, al tempo stesso possono prestarsi anche a delle manipolazioni da parte dei giornalisti che montano un servizio televisivo, oppure scrivono un libro, un articolo, ed essere travistate, a seconda di ciò’ che un professionista della stampa vuole far credere. . .ho letto mille volte questa lamentela da parte di moltissimi artisti, anche attuali, perche’ e’ problema reiterato. [happy]
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da theNemesis »

Humdrum ha scritto: 02/07/2021, 20:52 Ultimo appunto : chi l'ha detto che per scrivere "capolavori musicali" bisogna per forza essere dei grandi virtuosi del proprio strumento? John Lennon e Paul McCartney vi dicono niente?
Aggiungerei il compianto Rick Wright. Tecnica non eccelsa, ma autore di capolavori che io ritengo immortali, come ad esempio The Great Gig in the Sky e Us and Them ed il tema finale di Dark Side suonato con tre synth senza l'apporto degli altri, nel quale viene rivelata tutta la sua conoscenza armonica e la formazione classica ricevuta ai tempi del London College of Music
Oltre a saper manipolare con perizia e fantasia strumenti come l'organo Farfisa Compact Duo (un chiaro esempio di funambolica prestazione lo si trova in Sysyphus), aveva una sensibilità musicale difficilmente eguagliabile.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Hairless Heart »

theNemesis ha scritto: 01/07/2021, 23:47 (Mike Rutherford)
in coppia con Banks è davvero notevole (Blood on the Rooftops).
Che però è giusto giusto degli altri due, Hackett e Collins.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ HAIRLESS

vero (che il brano indicato reca firma Hackett-Collins) però "gli altri due" [smile] eseguono un lavoro notevolissimo: Tony Banks spinge l'ARP PRO SOLOIST a livelli di suono davvero bellissimi da sentire -il suono "simil oboe" al termine di ogni strofa è uno di questi, mentre nei ritornelli sfodera i synths con un muro di suono altrettanto bello (ed altissimo per intensità) che di fatto sorregge tutta la linea melodica della voce di Collins- mentre la linea di basso di Mike nei ritornelli (la parte più sostenuta del brano) è altrettanto inventiva ed efficace... direi che questo brano è stato davvero un bel lavoro di gruppo, peraltro lo trovo quello maggiormente equilibrato -anche in virtù di un sapiente mixaggio- rispetto a tutti gli altri brani (maggiormente curati verso le alte freq. e le tastiere di Banks...) che compongono WIND & WUTHERING... forse è questo che ho appena detto che intendeva dire TheNemesis...
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Humdrum »

aorlansky60 ha scritto: 07/07/2021, 9:54 @ HAIRLESS

vero (che il brano indicato reca firma Hackett-Collins) però "gli altri due" [smile] eseguono un lavoro notevolissimo: Tony Banks spinge l'ARP PRO SOLOIST a livelli di suono davvero bellissimi da sentire -il suono "simil oboe" al termine di ogni strofa è uno di questi, mentre nei ritornelli sfodera i synths con un muro di suono altrettanto bello (ed altissimo per intensità) che di fatto sorregge tutta la linea melodica della voce di Collins- mentre la linea di basso di Mike nei ritornelli (la parte più sostenuta del brano) è altrettanto inventiva ed efficace... direi che questo brano è stato davvero un bel lavoro di gruppo, peraltro lo trovo quello maggiormente equilibrato -anche in virtù di un sapiente mixaggio- rispetto a tutti gli altri brani (maggiormente curati verso le alte freq. e le tastiere di Banks...) che compongono WIND & WUTHERING... forse è questo che ho appena detto che intendeva dire TheNemesis...
Come da interviste e testimonianze storiche dell'epoca (Ciao 2001 et similia) il brano risulta al 100 % scritto da Steve Hackett . Questo è un fatto INCONTROVERTIBILE. [smile] [fisc]
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da theNemesis »

aorlansky60 ha scritto: 07/07/2021, 9:54 ...forse è questo che ho appena detto che intendeva dire TheNemesis...
Vero, ma si sa che HH è puntiglioso... [smile]
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aorlansky60
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da aorlansky60 »

@ Humdrum

..."Blood on the Rooftops" è però nei crediti dell'album ufficialmente attribuita a "Hackett, Collins", [fisc] il che lascia supporre che Collins abbia avuto merito almeno in parte del testo (nel 1977 avevo abbandonato la lettura di CIAO2001 per cui non posso ricordare interviste a membri della band pubblicate in merito su quella testata) e che Hackett abbia fortemente contribuito alla parte musicale e al testo, ma... non credo che il chitarrista abbia "suggerito" a Banks "come dovevano essere suonate le tastiere" nelle strofe e nei ritornelli del brano...

Un intervista a Banks, a proposito del brano, contenuta in una pubblicazione (a firma di uno che però tu non ritieni abbastanza autorevole [fisc] ) cita:

"Uno dei migliori pezzi che Steve abbia mai fatto. Aveva scritto una grande introduzione e una bella strofa, ma come sempre gli mancava il ritornello. Phil ne aveva uno pronto, peraltro molto semplice, con le parole 'Blood on the Rooftops' e Steve scrisse il testo basandosi su quello. Adoro quella canzone. La trovo stupenda e non avendo partecipato alla composizione, si tratta di un giudizio spassionato." (fonte: MUSICAL BOX le canzoni dei Genesis dalla A alla Z - 2010 Arcana Edizioni).

Questa dichiarazione di Banks non lascia dubbi in fatto di chi sia la maggiorparte del merito per questo capolavoro (S.Hackett), ma io insisto nel dire che le parti di tastiere nelle strofe e (soprattutto) nei ritornelli sia frutto di un lavoro creativo "Banks&Hackett" appositamente studiato tra i due (per la scelta dei suoni sia si ARP PRO SOLOIST che degli altri synths utilizzati per l'occasione, credo che Banks avesse "un pochino di mestiere ed esperienza" da vantare in più [fisc] rispetto al chitarrista... ), lo stesso per quanto riguarda il pregevole lavoro di Mike al basso nei ritornelli...

Dalla stessa fonte citata sopra, Steve Hackett afferma :

"Il ritornello e il titolo erano di Phil..." ecco spiegato il suo nome nei crediti del brano, ndr "...mentre testo, intro e musica nelle strofe erano una mia idea."
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Lamia »

Condivido in pieno le parole di Banks ( che non conoscevo, grazie per averle postate), Blood on the Rooftops e’ semplicemente stupenda! [hearts]
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Re: Firth of Fifth e la divinizzazione di Tony Banks

Messaggio da Humdrum »

Qualche volta ammetto che Giammetti trascrive interviste che mi fanno godere molto: [smile]
https://www.rockol.it/news-723537/steve ... rutherford
"Mi piacevano molto i Genesis con Peter Gabriel.Quando Peter ha lasciato il gruppo, ho smesso di seguirli." RICK WRIGHT(Pink Floyd)
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