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Il problema di molte recensioni e analisi di musicisti e/o band è proprio questo:
il non saper distinguere tra opinione personale e ciò che è oggettivo."
Lorenzo,
hai tirato in ballo un problema non da poco...
Il fatto è che, essendo i giudizi e le analisi provenienti da esseri "pensanti" quali tutti noi siamo, tutti quanti dotati del proprio personalissimo gusto per il "bello"(o il "brutto"), è inevitabile che l'oggettività lasci il posto in qualche modo ai gusti personali di chi recensisce... anzi mi spingerei quasi a dire che l'oggettività (od obiettività) in campo musicale è concetto alquanto aleatorio... (un caso noto che conosco bene, per aver letto molti suoi articoli : Armando Gallo; lui fu il giornalista musicale italiano che più seguì i Genesis fin dai primi tempi della band; negli anni 70 scriveva per Ciao2001 che pubblicava i suoi articoli, dai quali traspariva in modo
palese quanto lui amasse quella musica e quanto ne fosse in sintonia; se invece avessero inviato a sentirli uno che detestava e non capiva il rock progressive ma che invece amava solo il jazz, ne sarebbe sortito tutt'altra specie di articoli, praticamente impubblicabili...)
Si potrebbe allora pensare che il concetto di "bello" (o di "brutto") in campo artistico sia direttamente proporzionale dalla quantità di persone che più apprezzano (o meno) una proposta musicale; questo potrebbe essere vero per casi come BEATLES (che hanno venduto immensamente raggiungendo più consensi che detrazioni nel tempo) ma ci sono stati -nell'arco degli ultimi 50anni- anche molti casi deleteri in grado di demolire il concetto appena esposto (proposte musicali in campo pop rock a dir poco oscene, serenamente confinabili entro il puro "muzak" -
termine col quale i tabloids Anglosassoni usavano definire le canzoni pop di infimo livello- che tuttavia sono riuscite a vendere in altissima quantità raggiungendo alto consenso di pubblico) ...
Su un concetto, tuttavia, sono sempre stato convinto, a riguardo di analisi e recensioni in campo musicale :
chi possiede la padronanza tecnica strumentale (cioè chi ha studiato musica al conservatorio e magari si è diplomato) o comunque tutti coloro che come semplici autodidatti hanno imparato a suonare uno strumento
(*), approfondendo la sua tecnica nel tempo, posseggono "una marcia in più" per meglio capire gli incastri orchestrali -ed armonie guida- su cui si fonda un brano musicale, e di conseguenza riescono a giudicarlo -sia nel bene che nel male- con maggiore autorevolezza di chi è totalmente profano; questo concetto vale a maggior ragione -secondo me- più un brano è complesso nella sua partitura (esempio banale: una canzone popolare innocua come "Finche la barca va" è senz'altro più semplice della settima sinfonia di L.v.Beethoven, nella quale entra in gioco un intera orchestra sinfonica con molteplici strumenti di tipo differente - archi legni ottoni etc...)
(*) un esempio che mi è sempre rimasto nella mente: molto tempo fa (davvero molto, purtroppo...) un pomeriggio mi trovavo in casa di un amico coetaneo e compagno di medie superiori; lui sapeva già suonare la chitarra in modo piuttosto buono, per l'età (non solo accordi, ma oltre); io invece no. Ammetto che gli invidiavo questa sua capacità, io al tempo mi limitavo solo a "sentire"(tramite i dischi) la mia musica preferita. Ovviamente essendo entrambi appassionati di musica Rock, uno degli argomenti di conversazione cade proprio sulle nostre preferenze musicali (che erano comuni, per i nomi trattati: Beatles, Genesis, PFM, Pink Floyd, Jethro Tull, King Crimson etc); ad un certo punto arriviamo a trattare di tecnica strumentale in campo Rock, e lui mi fa notare che "
le basi musicali e le parti di chitarra dei brani dei PINK FLOYD non sono nulla di trascendentale, sono piuttosto semplici e facili da imparare anche per chi è alle prime armi, mentre invece le parti di chitarra create da Jimmy PAGE per i LED ZEPPELIN sono molto, molto più complesse e difficili..."
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.