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Messaggio da Humdrum »

Genesis: Tour announced for November/December 2020

Shows in Ireland, Northern Ireland, England and Scotland

This morning on BBC Radio 2 Genesis have officially announced their live comeback after 13 years off. The tour, rumoured for several weeks now, will kick off in Dublin, Ireland 16th November 2020 and lead through 9 cities in Ireland, Northern Ireland, England and Scotland. The tour will end in Glasgow on 11th December 2020. We expect additional concerts.

16 November 2020 / Dublin, Ireland - 3Arena

19 November 2020 / Belfast, Northern Ireland - The SSE Arena

23 November 2020 / Liverpool, England - M&S Bank Arena

26 November 2020 / Newcastle, England - Utilita Arena

29 & 30 November 2020 / London, England - The O2

2 December 2020 / Leeds, England - First Direct Arena

5 December 2020 / Birmingham, England - Birmingham Arena

8 December 2020 / Manchester, England - Manchester Arena

11 December 2020 / Glasgow, Scotland - The SSE Hydro

For further details and information please check our tourdate page.
Tickets will go on sale this Friday 6th March 2020. Prices are yet unknown.
The band will consist of Phil Collins, Mike Rutherford and Tony Banks as well as long-time band member Daryl Stuermer and Phil Collins' son Nic (18), who recently joined him on his last solo tour.

On the Turn It On Again Tour 2007 Genesis only played 2 shows (Manchester und London) and one festival appearance at Live Earth (London) in their home country. In comparison Gemany received 9 concerts that time. Genesis last played in Dublin, Birmingham, Newcastle and Glasgow in 1998. The last show in Leeds was in 1992, whereas Liverpool has been waiting for a concert for almost 40 years. For Belfast it will be the first Genesis concert in more than 50 years of band history.

At the moment it is unsure whether there will be further concerts in 2021. As usual we will keep you informed about any further developement. So watch this space for possible news about a tour continuation.
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Hairless Heart »

Non sono sicuro sia una buona notizia, ma è pur sempre una notizia.

https://www.lastampa.it/spettacoli/musi ... 1.38549014

“Torniamo a suonare insieme”: l’annuncio dei Genesis che in autunno saranno in tour

....I primi seri rumors arrivano lo scorso 22 gennaio, giorno nel quale Collins, Banks e Rutherford vengono avvistati al Madison Square Garden di New York in occasione della partita di Nba dei New York Knicks. Cosa frulla nella testa dei tre? si chiedono in molti.
La risposta a tali quesiti è arrivata oggi, 4 marzo 2020, durante il Radio 2 breakfast show della BBC. L'annuncio di una nuova serie di concerti inglesi, tra novembre e dicembre, che vedranno protagonisti i tre Genesis, con la presenza sul palco del fido chitarrista Daryl Stuermer e di Nicholas Collins a ricoprire il ruolo che fu del padre («Suona esattamente come Phil» ha modo di dire Tony Banks durante la diretta radio). Dopo il ringraziamento all'assente Chester Thompson, batterista che per anni ha affiancato Phil onstage, Collins ha espresso tutta la sua soddisfazione per questo ritorno con i due compagni, con l'ironia della sorte di essere, al momento, un cantante senza voce, a causa di un'influenza.


[chin]
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-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da theNemesis »

Mah? [chin]
Chissà che scaletta proporranno.
Vedremo dopo il primo concerto.
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Lamia
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Lamia »

Pure io son curiosa riguardo la scaletta.

E se . . .. e se .. .per esempio a Londra , a O2 di novembre capitasse Peter per una comparsata? [slurp] Per me lo invitano, e chissa’ che non invitino anche Hackett!! [slurp]
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Henry Hamilton
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Henry Hamilton »

No. secondo quello che ho colto in giro, è una trovata per accompagnare Phil all'uscita della sua carriera artistica, tornando in quel gruppo che gli ha dato tutto e con il figlio alla batteria. Peter non è mai neanche lontanamente stato nominato. Steve, nemmeno (oltretutto sarà impegnato col suo tour). Chester è stato fatto fuori per spianare la strada al figlio di Phil. L'idea poteva essere unamamente apprezzabile. Musicalmente, è pessima. Phil l'ho sentito alla BBC, fa fatica a parlare, figurarsi a cantare. Suo figlio sarà anche bravo, ma ha 18 o 19 anni ed è improbabile riesca a suonare da solo in maniera seria. MIke già nel 2007 non si ricordava le sue parti di basso dei vecchi pezzi (Firth of Fifth e The Cinema Show le ha cannate di brutto). Tony altrettanto ha avuto problemi con i vecchi pezzi. Che poi, ricordiamocelo, erano già stravolti per abbassare i toni al livello della voce di Phil del 2007, adesso dovrebbero venire ancora modificati, visto che è ulteriormente peggiorata. Sostanzialmente, vedo che tantissimi fans sono per il "no". I sì, in massima parte, arrivano dagli Stati uniti, dove Genesis è sinonimo di Phil Collins Band e da qualche spostato di testa francese o svizzero. Polemiche anche grevi, brutti attacchi alla salute di Phil, cattiverie gratuite e rissa continua tra fans, con i collinsiani, questa volta, nelle vesti dei talebani.La reunion non sta portando nulla di buono.
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theNemesis
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da theNemesis »

Riguardo al figlio di Collins, non saprei dare un giudizio perchè non l'ho mai ascoltato. La giovane età potrebbe anche giocare a sfavore nel sopportare la pressione del palco, si tratta pur sempre dei Genesis.
Sul fatto che Banks e Rutherford non si ricordino le loro parti dei pezzi vecchi, beh... su questo, se vogliono, possono lavorarci, hanno parecchi mesi prima del debutto.
Riguardo a Phil, beh... è reduce da un tour mondiale di due anni tutto sold out. Forse la voce ce l'ha ancora...

Staremo a vedere...
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Lamia »

Penso pure io che non ci si puo’ aspettare neanche lontanamente di trovarsi sul palco i Genesis dell’era d’oro , oppure quelli degli anni ‘80, giovani e in forma.
Penso tuttavia che, da professionisti qual sono, prepareranno uno show adatto a loro ( le tonalità’ per permettere a Phil di cantare al meglio, altre sfumature musicali etc. . .) e anche al pubblico , per non deludere nessuno, penso questo.

Intanto i biglietti in Inghilterra sono andati esauriti in poco tempo, mi pare un buon segno, che in qualche modo porta positivita’ anche ai Genesis stessi, insomma. . .e’ bello sapere di essere attesi, amati, anche se non si e’ piu’ nel fiore della propria attività’.

Per il resto, vedremo, personalmente auguro tutto il meglio per loro! 8-)
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Henry Hamilton »

@Nemesis, come hai giustamente scritto, se vogliono. Anche nel 2007 avevano avuto tutto il tempo. E lì era necessario ristudiarseli, visto che Peter, all'inizio, aveva detto sì anche lui.
Per quello che riguarda il tour di Phil solista, ricordo solo che è stato interrotto più di una volta, per portarlo in ospedale. e che, una volta, si è fatto male perché non è riuscito ad arrivare alla sedia sul palco ed è caduto, facendosi male. IO gli auguro ogni bene per tutte le emozioni che mi ha regalato. Ma la vedo durissima, se non c'è un cantante di supporto.
@Lamia, i biglietti andrebbero esauriti anche se fossero il triplo. Perché siamo in tantissimi ad amarli. Lascia l'amaro in bocca che loro non lo capiscano e non possano per una volta mettere da una parte le inimicizie. Ci son riusciti anche Waters e Gilmour, che si parlano da decenni solo tramite avvocato, perché loro no? Steve sempre da parte, dopo che Tony non gli ha perdonato l'uscita prima di "and then there were three" (come ha raccontato, non riteneva che Mike potesse diventare da subito la chitarra solista del gruppo). Peter che rilascia interviste in cui dice che preferisce guardare al futuro e non ripensare al passato. Dimenticandosi che nel 2007 aveva detto "sì" ed è stato solo per cash che, alla fine, ha ritirato l'assenso.. Lo so: parlo da innamorato ferito. Ma proprio perché hanno rappresentato così tanto per me, avrei voluto almeno una volta rivederli e risentirli insieme. da giovani vendicativi ed accidiosi, son diventati vecchi restando tra loro vendicativi ed accidiosi. Mi fa male ammetterlo.
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da aorlansky60 »

Henry Hamilton ha scritto: 10/03/2020, 0:35 da giovani vendicativi ed accidiosi, son diventati vecchi restando tra loro vendicativi ed accidiosi. Mi fa male ammetterlo.
Qualche anno fa ebbi modo di vedere -trasmesso da un canale Tv- un film documentario sulla storia della band, uno degli ultimi pubblicati in ordine di tempo (credo che si trattasse di "Sum of the parts" o qualcosa del genere), ebbene guardandolo c'è qualcosa che mi colpì (non proprio positivamente): per l'occasione si erano riuniti tutti i cinque componenti la formazione storica, e quando parlano tra di loro e si scambiano impressioni reciproche, (compresa un espressione degli occhi rivolti al cielo di Peter Gabriel con chiaro riferimento all'amico/nemico A.Banks...) ebbene traspare quello che hai evidenziato, seppure in qualche modo celato da dialoghi ed espressioni, in fondo sono inglesi fino al midollo...
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Lamia »

Vero, sono inglesi!

RIguardo il documentario cui fai riferimento, Aor, e’ effettivamente “Sum of the parts”, non solo l’episodio di Peter , ma la distanza tra Hackett e gli altri e’ ancora tangibile, non lo considerano ,e quando lui parla gli altri assumono un atteggiamento “di cortesia”, ma e’ evidente che ci sono ancora le divisioni di un tempo.
Phil Collins e’ ancora in mezzo tra essere la rockstar degli anni 80 e la sua sottile insoddisfazione mista ad ammirazione verso Gabriel, la cui presenza in qualche maniera ha sempre un peso non indifferente.

Invece, inerente all’episodio del 2007, quando si trovarono tutti e 5 in Scozia, mi risulta che Peter avesse chiesto, o meglio, volesse imporre [smile] , di rifare tutto The Lamb! :shock: Meno male gli altri hanno risposto picche [smile]

...un po’ di gossip ogni tanto ci vuole [smile]

Per Henry: consoliamoci, credo che piu’ o meno tutte le band ( chi conosce la storia del rock meglio di me lo sa bene) hanno avuto litigi, incomprensioni, divisioni, a volte anche violente , durante il loro cammino .. sono personalita’ che portano con se dei grandi talenti, genio e creatività’ superiori alla media, di conseguenza, penso , sono accompagnati da personalita’ a volte difficili , poco socievoli e poco collaborative. [happy]
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da aorlansky60 »

@ Lamia

"la distanza tra Hackett e gli altri e’ ancora tangibile..."

È esattamente l'impressione che ne ho ricavato dalla visione di quel documentario, cosa che non avevo sottolineato nel post precedente per quanto riguarda la posizione di Steve Hackett tra gli altri quattro.

E francamente è un aspetto che faccio fatica a comprendere, questo tipo di "osteggiamento" (o di "sufficienza" chiamatela come volete) da parte degli altri, dopo così tanto tempo trascorso (si noti bene, non da parte di Peter Gabriel ne da parte di Collins, ma di Rutherford e soprattutto di Banks) nei confronti del povero Steve. Mi ricordo che anche nell'occasione in cui la band venne inserita nella "Hall of fame" del Rock un certo atteggiamento quasi "di distanza" da parte di Rutherford e di Banks nei confronti del chitarrista... [spock]

Steve Hackett è una persona gentile e cordiale, disponibile con tutti, per certi tratti l'opposto assoluto della "rock star" e della "prima donna" in quanto a carattere e affabilità verso il prossimo; credo che chiunque lo abbia conosciuto possa testimoniarlo - e ne ho avuto la prova personalmente quando sono andato a sentirlo in concerto a Bologna nell'aprile 2013, quando prima dello show si era reso disponibile a tutti nella hall del teatro di Bologna, scambiando impressioni e parole con chiunque lo avvicinasse per parlargli e firmando autografi a chiunque glielo chiedesse.

Evidentemente deve trattarsi di una antica "ruggine" da parte di Banks mai metabolizzata, come ha sottolineato Henry Hamilton, cioè che Banks non gli ha mai perdonato di essere uscito dalla band, nelle modalità che solo loro possono conoscere a livello di interscambi personali avvenuti all'epoca... non saprei che altro pensare altrimenti...
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da theNemesis »

Durante la registrazione di The Lamb, si formò una specie di triumvirato interno alla band che, nell'idea dei componenti, doveva controbilanciare la presenza sempre più ingombrante di Peter.
Durante il tour mondiale, poi, questa presenza ingombrante era diventata debordante. Il pubblico aspettava Gabriel, anche i giornali dell'epoca spesso parlavano del tour come se fosse di Gabriel.
Gli altri pativano e rimuginavano, ma non tutti, solo il triumvirato, ovvero Collins (in misura più sottile), Banks e Rutherford. Già sapevano che Peter se ne sarebbe andato alla fine del tour e già pensavano che sarebbe stato un addio devastante dal punto di vista commerciale (il pubblico ormai lo amava) ma anche una liberazione dal punto di vista dei loro obbiettivi reali (musica più fruibile e commerciale). Solo Hackett faceva da baluardo a questa scelta, nel suo modo elegante e sotto tono, ma riuscì, fino a W&W, ad impedire la svolta commerciale della band.
Uscito lui.... beh sappiamo tutti come finì.
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da aorlansky60 »

@ TheNemesis
"Solo Hackett faceva da baluardo a questa scelta, nel suo modo elegante e sotto tono, ma riuscì, fino a W&W, ad impedire la svolta commerciale della band. Uscito lui.... beh sappiamo tutti come finì."

...

Sono abbastanza d'accordo su questo ma non totalmente. Naturalmente è incontestabile che la fuoriuscita volontaria di S.Hackett dai Genesis coincise con l'album musicalmente più scialbo e più povero ("And then there were three" del 1978) che i Genesis avessero mai prodotto, paragonato a tutti i precedenti del passato. Ma non penso che sia dipeso totalmente da Hackett l'essere riusciti per i Genesis a rimanere ancorati in campo PROG per altri due albums dopo l'abbandono di Peter Gabriel; con A TRICK OF THE TAIL, A.Banks sale perentoriamente in cattedra -non che prima non lo fosse, ma qui continua nell'opera- come autore, e che autore: ROBBERY ASSAULT & BATTERY e MAD MAN MOON sono di fatto sue, come sue sono ONE FOR THE VINE e ALL IN A MOUSE's NIGHT del successivo album... tutti brani che si possono definire non solo splendidi musicalmente, ma ancora splendidamente PROG nella migliore tradizione del genere. Dal canto suo, Phil Collins è quello che spinge tutti gli altri tre ad avventurarsi in un territorio -la "Fusion"- mai esplorato prima dalla band: in "Dance on a volcano", "Los Endos" e "What Gorilla?" c'è ben più del suo solo "zampino"... e questi brani non possono essere etichettati come "pop" di poco conto...

Ma c'è dell'altro.

Credo infatti che furono ANCHE i tempi e il nuovo contesto musicale venutosi a creare (la destabilizzazione in campo musicale apportata dal "punk" a partire dal 1976) a decretare le scelte verso le quali irrimediabilmente si ritrovaronmo di fronte [anche] i Genesis, come rock band inserita nel contesto dello "SHOW-BIZZ". In due anni dal 1976 al 1977 in ambito musicale cambiò tutto, per quanto riguarda i gusti del pubblico fruitore, ammaliato dal nuovo vento di cambiamento del "punk" (poi si potrà discutere anche su questo; il tempo lo ha coniato e stabilito quale "la più grande truffa del rock'n'roll" mai avvenuta alle spalle del pubblico... secondo me a ragione; niente di nuovo sotto la luce del sole: la storia testimonia che il "parco buoi" -opinione pubblica volgarmente definita- nella sua maggioranza "beve" tutto ciò che gli viene dato dall'alto... e non solo in campo musicale...) :roll:

Di fronte a tale scelta, alcuni (come Barclay James Harvest, Camel e lo stesso Steve Hackett solista ed altri ancora) decisero di rimanere fedeli al loro marchio di fabbrica; almeno per qualche album ancora. Altri -come YES ELP(veramente disarmanti quest'ultimi dal 1976, evidentemente le "canzonette" non erano il loro campo di applicazione migliore...) e Genesis decisero drasticamente di cambiare rotta rispetto al loro passato, semplificando la loro proposta per cercare di "aprire" verso una fetta di pubblico che prima li ignorava totalmente. Tale scelta era dettata dalla necessità di rimanere ancora visibili o meno. Visibili il più possibile. Il rischio era quello di essere totalmente denigrati derisi e dimenticati dal [grosso] pubblico e messi da parte. Per un musicista professionista, specie in campo pop-rock in quel contesto storico del XXmo secolo, questa era la cosa peggiore che potesse capitare. Il rischio era che la casa discografica (con la quale i Genesis erano fortemente indebitati, dettaglio non insignificante...) li piantasse in asso recidendo il contratto, con la prospettiva per loro di venire rifiutati da qualunque altra major e/o etichetta secondaria.

A posteriori, non posso assolutamente criticare la scelta che i Genesis decisero di operare (anche se in passato sono stato molto duro con loro su questo punto) per il semplice fatto che le esigenze di un estimatore (o "fan" che dir si voglia) non collimano sempre con le esigenze primarie di un musicista professionista, che in quanto tale di musica creata e prodotta ci deve vivere.

Per gli "irriducibili" (come Barclay James Harvest e Camel citati prima) questo si tradusse in una diminuzione di pubblico -e calo di vendita dei dischi- ma la controparte è che si ritrovarono una schiera di estimatori fedelissimi che elevarono queste rock-band a livello di "cult". Ma tale situazione non poteva durare per molto tempo (i Camel fecero l'ultimo disco degno di nota nel 1981 -"NUDE"- per poi proseguire nel 1982 con un album opaco ed interlocutorio che decretò il loro scioglimento) perchè c'è pur sempre da fare i conti con la casa discografica che ragiona solo in termine di numeri (di profitti; e di sostenibilità del progetto): se questa vede che le vendite languono o peggio ancora calano, ci mette un attimo a metterti alla porta... è la legge dello show-bizz e degli affari, bellezza! ...e tu non ci puoi fare nulla.

Per altri -come Genesis- si aprirono le porte dei guadagni (veri: da "And then there were three" decisamente superiori a qualsiasi altro loro titolo precedente, forse si può azzardare a dire che ATTWT vendette più di tutti gli albums precedenti della band messi insieme); e sempre ragionando a posteriori, ma questa volta non come loro fan estimatore, ma direttamente nei panni di A.Banks, P.Collins e M.Rutherford, io dico che fecero bene ad attuare quella scelta incline al commerciale, perchè garantì loro la pensione (e che pensione). La loro produzione musicale dal 1981 in poi, anche se a me personalmente fa schifo per il 99% del totale, a molti altri piacque così tanto al punto che elevarono i Genesis (e P.Collins) come una delle rock-bands di riferimento su scala mondiale almeno fino al 1986-87 (anno di pubblicazione del loro album di maggiore successo a livello planetario).

A ben guardare ora, dopo così tanto tempo trascorso, si può dire che sia stato un vero miracolo che abbiano permesso a certa gente di potersi esprimere con una proposta musicale colta e profonda : penso a King Crimson, YES, ELP dei tempi migliori, Gentle Giant, VDGG, Pink Floyd e gli stessi GENESIS di Peter Gabriel, nel loro periodo di maggiore splendore artistico (1969-1974)... i tempi erano ancora ricettivi, sia da parte di pubblico che delle majors discografiche, affinchè potesse essere realizzato quanto alle nostre orecchie è stato dato ascoltare per uno dei periodi più fecondi in fatto di espressione artistica pop(olare) nel XXmo secolo; bello, anche se limitato e purtroppo irripetibile.

Dal 1972 tuttavia iniziò un mutamento : gli USA (il mercato musicale discografico num.1 al mondo e dal quale provengono i cambiamenti di umore significativi che poi si riflettono a livello globale) attraverso le loro majors discografiche -che detestavano il PROG di origine europea- cercarono di imporre la "DISCO" (fenomeno di nicchia all'inizio, successivamente di massa globale) al grosso pubblico, riuscendovi con un effetto che impattò successivamente a livello mondiale; l'altra "spallata" venne dal punk (ancora su spinta e per volere dei volponi ai vertici dello show-bizz; ciò che ora mi fa ridere è che Johnny Rotten e Sid Vicious credevano veramente di essere padroni del loro destino per quello che facevano... questo è quello che gli fecero credere...). Fine della storia.
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Henry Hamilton »

alla fine la "disco" ebbe un impatto più profondo e durevole del punk. che era fine a se stesso. La disco si seppe evolvere, prima in dance, poi fondendosi con l'R&B. fu quello il movimento musicale che diede la grande spallata al passato.
Più che di triumvirato anti Peter, era la situazione in sè che aveva passato i limiti del sopportabile. successo di pubblico, ma conti nempre in rosso. Usa sempre refrattari, quindi, niente soldini a pioggia nonostant eil lavoro. Tournée massacranti per arrivare a ripianare i debiti. problemi personali a manetta (Peter esaurito per lo stress e i guai in famiglia, Steve alle prese con i guai dati dall'alcool e la depressione). ciliegina sulla torta, qualcuno dell'entoruage che laciò ucire la notizia dell'addio prossime di Peter, facendo piovere articoli funebri sul gruppo e mettendo pepe ai nervi degli altri quattro, che si sentivano additati come la Peter Gabriel band. Al proposito, c'è il famoso episodio narrato da Steve sul bicchiere fracassato con la mano ed il tendine reciso. era un ambiente altamente splosivo, ci sarebbero volure persone più vecchie, ponderate e senza il peso dei dissesti finanziari sulle spalle per risolvere la situazione a mente fredda. tutte cose impossibili allora. e qui, tornaimo al discorso di prima. allora, poteva succedere che i fossero scazzi epocali. Adesso, a settant'anni suonati, tenersi il broncio o continuare a fare le principessine sul pisello, è semplicemente ridicolo. si vedono e si leggono cose assurde in queste settimane, da parte dei fans, tipo che Stuermer è meglio di Steve (invito tutti ad ascoltare come ha massacrato il solo di Firth of Fifth durante la pseudo-reuonion del Milton Keynes bowl) o che son troppi anni che Peter e Steve se ne sono andati per poter rifare le cose vecchie.
avete citato "sum of parts". ho visto persone mettere alla berlina Steve, quando fece il famoso gesto di ripulsa dopo aver iniziato a suonare "invisible touch". nessuno però si ricorda che i famosi tagli al documentario, che portarono ad eliminare gran parte degli interventi di Hackett, furono sì operati dal regista. ma l'o.k., come in tutto ciò che riguarda il brand Genesis, venne dato da Banks. Forse anche Steve ha diritto a perdere la pazienza, una volta ogni tanto,
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da aorlansky60 »

Henry Hamilton ha scritto: 11/05/2020, 2:29 ... Al proposito, c'è il famoso episodio narrato da Steve sul bicchiere fracassato con la mano ed il tendine reciso. era un ambiente altamente esplosivo, ci sarebbero volure persone più vecchie, ponderate e senza il peso dei dissesti finanziari sulle spalle per risolvere la situazione a mente fredda...
Episodio piuttosto noto anche perché avvenuto in presenza di testimoni; Steve era andato ad assistere ad un concerto della Alex Harvey Sensational Band (una rock band piuttosto popolare nell'UK del periodo) ed a fine concerto era stato invitato al party riservato agli ospiti di alto profilo; mentre stava parlando con qualcuno, udì li vicino a se qualcuno esclamare una cosa del tipo "I Genesis sono Peter Gabriel!..." e d'istinto, per il disappunto conseguente a quella voce, strinse il bicchiere che aveva in mano fino a sbriciolarlo e a recidersi un tendine della mano, tanto che alcune date di concerti già in programma dei Genesis dovettero essere annullate per questo incidente occorso a Steve.

"Adesso, a settant'anni suonati, tenersi il broncio o continuare a fare le principessine sul pisello, è semplicemente ridicolo. si vedono e si leggono cose assurde in queste settimane, da parte dei fans, tipo che Stuermer è meglio di Steve (invito tutti ad ascoltare come ha massacrato il solo di Firth of Fifth durante la pseudo-reuonion del Milton Keynes bowl)"

questa me l'ero persa; Stuermer è in realtà un ottimo esecutore allo strumento, ma per il background dal quale proviene (JAZZ) non protrà mai avere "il tocco" e "il sentimento" di STEVE su certe pagine musicali storiche, come FIRTH OF FIFTH; Stuermer era/è molto più indicato per le pagine anni 80 della band, da DUKE in poi.
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Humdrum »

Sul famoso episodio della ferita al polso di Steve,appaiono nuove testimonianze da parte dello stesso Hackett.
Tratto da quel libro capolavoro che è GENESIS THE LAMB di Mino Profumo con Jon Kirkman (opera consigliatissima per chi ama Peter Gabriel ( in primis) e i Genesis (in secundis)).
"Il tour di The Lamb non nacque sotto i migliori auspici. Dovevamo iniziare con una serie di date in Inghilterra (recuperate poi nell'aprile dell'anno successivo, NdR), ma ebbi il famoso incidente alla mano.
Mi dissero che si trattò di una specie di sindrome, una scarica involontaria di adrenalina provocata dallo stress.
O,almeno, fu così che spiegarono quella mia reazione nervosa.Dovettero riattaccarmi un tendine ed un nervo,fu un momento davvero tragico.Sentivo un profondo senso di colpa nei confronti di tutti: la band, il management,il pubblico.
La leggenda vuole che la band abbia rimandato il tour inglese a causa di quel mio incidente.Tutti attribuivano a me la colpa,ma in realtà l'album non era pronto.Non mi è mai piaciuto essere considerato il capro espiatorio: perchè occorre sempre cercare un colpevole? In realtà , non fu colpa di nessuno, se non della pressione accumulata (in altra parte Steve spiega che si stava separando dalla moglie ed avevano avuto un bimbo nato nel febbraio del 1974 di nome Oliver NdR).Hackett continua così:"Anche il parto per la prima figlia di Pete fu travagliato,lui sentiva il bisogno di passare più tempo in famiglia.I nostri stress domestici si aggiungevano a quelli del lavoro creativo.Eravamo una band giovane e molto ambiziosa, in un contesto del genere ci sarà sempre qualcuno che prova a dare la colpa di qualcosa ad altri.
Inoltre,sul disco gravava l'ombra di una brutta notizia che avevamo deciso di non rendere pubblica.Sapevo che Peter avrebbe lasciato il gruppo,tutti noi lo sapevamo.Aveva accettato di venire in tour, ma poi avrebbe lasciato la band, anche se nessuno voleva che se ne andasse.Originariamente il tour di quell'album avrebbe dovuto essere piuttosto breve, ma Tony Smith continuava ad aggiungere date (10 solo in Italia ! NdR) : alla fine suonammo in giro per oltre sei mesi , un'esperienza sfibrante.Anche dal punto di vista economico non fu una passeggiata: a tour chiuso , ci accorgemmo di aver accumulato debiti per 250.000 sterline.Le nostre finanze erano tutt'altro che floride.
Ero molto amareggiato.Avevo provato a convincere Pete a restare , non riuscivo a credere che avrebbe lasciato il gruppo.L'ho sempre considerato un amico e un grande frontman.Il suo addio fu un brutto colpo per i Genesis":

Forse che Steve ,raggiunta la senilità, abbia trovato la saggezza di vedere le cose con più serenità? ;)
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Henry Hamilton »

è tutto vero. Purtroppo, Tony Smith era stato messo come manager per riportare i conti in nero.Ed aveva una sola dimensione: aggiungere date. vizio che non ha perso e che, nel 2007, è stata una delle cause principali per cui Peter ha stracciato il pre-contratto già firmato. Steve era in un pessimo periodo. Oltre alla situazione disastrosa nella band, i rapporti interpersonali difficilissimi, la pressione e la scimmia sulla spalla di essere considerati la "Peter Gabriel Band" effettivamente stava separandosi dalla prima moglie.i problemi complessivi lo avevano portato ad eccedere con l'alcool, in più, la prima moglie gli scaricò praticamente il figlio Oliver, con cui non sentiva grandi legami (solo di recente si sono riappacificati). Una parte nel ritardo della realizzazione della musica, l'incidente del bicchiere, la causò. Ma Peter era talmente indietro con i testi che fu complessivamente trascurabile, all'atto pratico. Mentre fu un altro bidone di benzina acceso, dal punto di vista psicologico, lanciato in quella polveriera che oramai era diventata la band.Anche qui, purtroppo, si vede quanto sia mancata una personalità matura e ponderata, capace di sedare le animosità tra i componenti o anche di sbattere i pugni sul tavolo per ricreare una parvenza d'ordine. il dato finale di Steve, comunque, è quello determinante e che, secondo me, fa anche pensare a quanto fossero "di coccio" in senso buono. Finita la tournée, a quei tempi una cosa massacrante viste le difficoltà di movimento, trasporto e comunicazione (Mike ricordò di quando, durante le tappe Usa, per parlare con la famiglia a casa dovevano attendere in media trenta minuti perché la comunicazione telefonica potesse andare in porto) trovarsi con un pugno di mosche in mano ed ulteriori debiti, avrebbe stroncato un elefante. IL fatto che abbiano comunque continuato dimostra che, forse, la testardaggine di Banks in primis non era qualcosa di esclusivamente negativo. Poi, restiamo sempre sullo stesso punto: sistemati i conti, avrebbero potuto e potrebbero ancora divertirsi come piace a loro, senza Tony Smith o altri tra i piedi. Senza date su date, scegliendosi il repertorio di volta in volta come gli gira. Ma, come ho sempre detto, l'impressione è che non abbiano ancora imparato a divertirsi (buttare nel cesso due Live Aid, fare apparizioni sporadiche solo ai concerti di Phil o della cover band ufficiale...io sinceramente, fossi uno di loro, ogni festa di piazza dove mi trovo a passare e sento una band suonare, sicuramente sul palco a fare almeno un paio di "solo" a sorpresa mi ci fionderei immediatamente. Ma, purtroppo, non sono loro....)
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Humdrum »

Bella questa disanima di Andrea Romeo dal sito Musicalmind:

Iniziamo col dire subito una cosa cioè che, nell’opinione di chi scrive, i Genesis, salvo rarissimi istanti, non sono mai stati un “gruppo”, nel senso più stretto, direi quasi semantico, del termine.I Genesis sono stati, nei cinquanta e più anni della loro carriera, un insieme di individualità che, solamente agli inizi e per pochi anni, spinte da una giovanile sete di ricerca musicale, hanno forse realmente condiviso una visione musicale in modo profondo ed intimo; il dopo, e per dopo intendo dal 1973/74 in poi, è stato altro.Per capire il perché io non ritenga affatto entusiasmante, come invece capita di leggere da qualche giorno nei commenti reperibili in rete, questa reunion, e premettendo che conosco, ascolto ed amo questa band sin da quando l’ho conosciuta, nel lontano 1975, queste individualità vanno analizzate una per una e non solo musicalmente, tenendo presente che, in buona parte delle interviste rilasciate negli anni, l’elemento unificante è stata, per quasi tutti, il sottile e velato timore di essere giudicati.Tony Banks non è certo un soggetto facile, non è mai stato una persona accomodante, nè un musicista che abbia amato, ed ami, condividere o interfacciarsi in modo sereno e disponibile con altri musicisti: più volte, nelle sue dichiarazioni, è apparso ombroso, ipercritico, fortemente centrato sul proprio ruolo e sul proprio lavoro, ma soprattutto sempre preoccupato di derubricare, a vario titolo ed in vario modo, quello che per comodità chiameremo “Periodo Gabriel” come, tutto sommato, un periodo di impeto giovanile, stimolante certo, ma da non considerare più di tanto, rispetto agli sviluppi successivi.Da lui, la musica da Duke in poi, è stata sempre definita come “più interessante” ...Mike Rutherford è, o forse meglio dire è stato, colui che, il senso del “gruppo”, almeno inizialmente lo ha coltivato di più e questo perché non è mai stato conflittuale con nessuno dei suoi partner: ha condiviso l’amore per la dodici corde con Anthony Phillips, il primo chitarrista e cofondatore della band, si è dedicato senza problemi a chitarra di accompagnamento, ma soprattutto basso, e con eccellenti risultati, dopo l’arrivo di Steve Hackett, cosa che ha fatto anche dopo l’uscita di quest’ultimo anche se, da un certo punto in poi, ha palesato i suoi limiti solisti; è sempre stato un mediatore, per lo meno finchè non è rimasto, in un certo senso, coinvolto nell’approccio banksiano.Sintomatica, in questo senso, una recente frase: “Se Steve voleva continuare a suonare quei brani, perché non è rimasto nella band?”.Phil Collins, e questo potrà forse deludere i suoi fans musicisti, ha sempre dichiarato di considerare la sua esperienza con la band come un lavoro, nulla di più, nulla di meno; se si vanno a leggere interviste, biografie, dichiarazioni, l’aspetto artistico, interiore, emotivo di ciò che la band proponeva, appare solo, e molto di sfuggita, in qualche frase detta nei primissimi anni ’70.Tutto ciò che gli appassionati hanno sognato, ascoltando i loro lavori della prima metà degli anni ’70 lo toccava molto, molto relativamente: socialmente e culturalmente apparteneva ad un altro mondo, rispetto ai compagni, e non ne ha mai fatto mistero, e questo essere più diretto, pratico e sbrigativo gli ha permesso di prendere le redini della band dal 1975 in poi.Steve Hackett è stato, dall’inizio alla fine della sua esperienza con i Genesis, una sorta di corpo estraneo, e questo per vari motivi: è subentrato ad un membro, Phillips, che con gli altri era cresciuto, e questo lo poneva in una posizione difficile, in un ambito in cui gli equilibri personali e caratteriali erano delicatissimi.La sua fortuna è stata, paradossalmente, anche la sua sfortuna: si è integrato subito con gli altri, perché era una persona che non amava apparire ma, musicalmente, era assolutamente al loro livello, ha caratterizzato fortemente il suono della band senza mai doversi imporre, per cui era, artisticamente, inattaccabile.Ma, se Collins proveniva da un mondo differente, e quindi era visto come un’opportunità, appartenente ad un terreno “esterno”, Hackett, meticoloso, acculturato, musicalmente sintonizzato era, di fatto, una sorta di concorrente.Peter Gabriel è stato, per i Genesis, l’innesco, la miccia, ma anche l’esplosivo che, ad un certo punto, si è defilato per non deflagrare.Partner strettissimo di Banks, nei primi anni, si è relazionato alla pari con lui, ma lo ha via via scavalcato: già dalle registrazioni di Selling England by the Pound, fra i due, la frattura si è allargata, divenendo un solco, irrecuperabile, nel periodo di The Lamb.Il suo abbandono è stato vissuto in vari modi dai membri della band: un trauma, ma anche una liberazione, per Banks, un dispiacere per Rutherford, un colpo duro, ed importante, per Hackett, un caso della vita, spiacevole, ma “cose che capitano”, per Collins.Da lì in poi ha vissuto un progressivo e voluto allontanamento da quegli anni, cercando di distaccarsene quanto più possibile per non rischiare (almeno nel suo pensiero) di rimanere “Il cantante dei Genesis, quello che si vestiva strano e raccontava storie”.Cinque storie, cinque persone, cinque caratteri decisamente complicati, a tratti davvero difficili da comprendere: quattro di loro in perenne fuga dal loro passato, con il quale non hanno mai accettato di pacificarsi, mentre solo uno di loro, Hackett, ad un certo punto ha fatto il percorso inverso, andandolo a recuperare perché, tutto sommato, faceva parte di sé.Questo, più o meno, lo schema in cui inquadrare questo “The Last Domino? Tour 2020”, che li porterà a suonare, per ora, un pugno di date in Inghilterra a fine anno.A questo punto, e con queste premesse, occorre valutare in modo neutro, non certo da fan, il senso di questa operazione.Arrivati intorno ai settant’anni si dovrebbe, in teoria, essere abbastanza maturi e pacificati, non solo come artisti ma soprattutto come uomini e quindi essere in grado di capire tutta una serie di situazioni; ma non è questo, purtroppo, il caso.Gabriel, peraltro in palese stasi artistica da parecchio tempo, si è defilato per l’ennesima volta perché, malgrado una carriera lunga, di successo, nonostante il fatto venga considerato uno degli artisti più importanti, innovativi ed influenti di sempre, ancora oggi rifugge quella parte di sé: di fatto “non li vuole”.Hackett ha, da tempo, offerto la propria disponibilità a fare qualcosa insieme, anche perché sta riproponendo dal vivo, e con grande successo, tutti i lavori della band ai quali ha partecipato, da Nursery Crime a Seconds Out ma, pare, non venga mai neppure interpellato in merito: di fatto “non lo vogliono”.Banks, dal suo eremo artistico pluriennale, Collins, affaticato e stanco per i recenti problemi di salute e Rutherford, cui Mike and The Mechanics hanno regalato davvero poco, artisticamente, si limitano a citare generiche “difficoltà nel riuscire a conciliare le necessità di tutti”, palesando di fatto l’idea che la reunion a tre sia più semplice e più praticabile, in sintesi più “comoda”.“I know what I like, and I like what I know...” ... lo dicevano proprio loro, ed in tempi davvero non sospetti...Ostinazione, rigidità, muri invisibili, rivalità striscianti e mai sopite, uno snobismo di fondo che deriva, forse ed in parte, da un’educazione rigida e mai del tutto metabolizzata; neppure l’idea, certamente romantica, di fare una sorta di regalo a generazioni di appassionati che li hanno seguiti, insieme o singolarmente, per cinque decadi, riesce a smuovere per lo meno quattro quinti dei Genesis.Giusto per “giocare”, facciamo allora un’ipotesi: reunion a cinque, con Nicholas Collins alla batteria, a causa dei noti problemi del padre, e magari il buon Chester Thompson a dare supporto, due brani, a piacere, da Trespass a Duke, con in aggiunta Mama e magari la suite di Domino, quindi una scaletta di una ventina di brani in cui Gabriel e Collins, possano dividersi senza sforzi le parti vocali e poi, esageriamo pure, perchè in fondo non costa nulla, una ospitata a sorpresa di Anthony Phillips alle chitarre, magari in una o due tra le location più prestigiose.Sarebbe poi, davvero, così complicato?Personaggi definibili come “ostici”, e caratterial-mente non semplici, come ad esempio Robert Fripp, Roger Waters, Sting si sono, nel tempo, riavvicinati alle loro origini: Fripp ha ripreso a portare in giro i primi album dei King Crimson, Waters è andato a ritroso, partendo da The Wall, Sting suona da anni brani dei Police... nessuno di loro viene certamente considerato, dagli appassionati, un vecchio nostalgico, ed i musicisti coinvolti hanno capito il senso di questi percorsi, e vi collaborano al meglio.In questo “The Last Domino? Tour 2020”, con buona probabilità, si riascolteranno Invisible Touch, Abacab, Tonight Tonight Tonight, Land of Confusion o That’s All, diversi brani del periodo 1980/1990, magari un medley con minimi accenni ai “classici” e, forse, il recupero di uno o due brani del periodo 1976/1980: insomma, grosso-modo, la scaletta proposta al Circo Massimo, a Roma, nel 2007.E qui, parafrasando Antonio Lubrano, “la domanda sorge spontanea”: ha davvero senso un’operazione di questo genere? E se lo ha, qual è?Tra il chiudere davvero in bellezza (come hanno fatto i Led Zeppelin, con il loro concerto “one shot” alla 02 Arena di Londra, nel 2007, 18.000 posti, richieste di biglietti per una ventina di milioni... di posti, in ventiquattr’ore, o i Police, con un Reunion Tour 2007/2008 che ha infilato un anno di “sold out”) ed il mettere un’altra, l’ennesima, pezza ad una carriera che non è più tale da anni, beh, la differenza è davvero evidente, ed a mio parere stridente.Poi, intendiamoci, per molti sarà un “sogno”, un “momento magico”, un “fatto memorabile”, per-ché certo, nella vita c’è bisogno di entusiasmarsi; ma, così facendo, si corre il rischio di giocare sempre al ribasso, di ragionare nei termini, ridut-tivi, del “piuttosto che niente, meglio piuttosto”.Grazie, ma anche no.Personalmente, da artisti di questo livello, pretendo un finale davvero con il botto, un finale in cui, forse per la prima volta nella loro vita, suonino per il pubblico e non per sé stessi (cosa che in carriera è invece giusto che sia, intendiamoci, se si vuole mantenere una coerenza personale).Probabilmente confondere gli artisti con gli uomini, conduce a “misunderstanding” di questo tipo per cui, talvolta, ci si illude che, chi ha sollecitato sentimenti, sensazioni, chi ha stimolato visioni e sogni sia, in quanto offerente di tali emozioni, ancora coinvolto da esse: errore imperdonabile, da inguaribili romantici, e da non fare mai.La poesia, in senso ampio, va cercata dentro sé stessi, senza considerare, se possibile, chi ce ne propone i versi.Chi spenderà denaro (non poco, a leggere le cifre) per assistere ad una data di questa reunion sarà, certamente ed auspicabilmente, ci mancherebbe altro, soddisfatto: lo sarà però a metà, ed inconsapevolmente, perché ignaro di quello che avrebbe potuto essere, ed invece non è stato.Un’occasione sprecata...
"Mi piacevano molto i Genesis con Peter Gabriel.Quando Peter ha lasciato il gruppo, ho smesso di seguirli." RICK WRIGHT(Pink Floyd)
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da aorlansky60 »

Bella scheda, con veramente ottima analisi individuale di ognuno dei componenti storici della band inglese, di cui condivido praticamente tutto, meno un particolare, quello relativo alla figura di Phil Collins in alcuni dettagli :

"Phil Collins ha sempre dichiarato di considerare la sua esperienza con la band come un lavoro, nulla di più, nulla di meno; se si vanno a leggere interviste, biografie, dichiarazioni, l’aspetto artistico, interiore, emotivo di ciò che la band proponeva, appare solo, e molto di sfuggita, in qualche frase detta nei primissimi anni ’70. Tutto ciò che gli appassionati hanno sognato, ascoltando i loro lavori della prima metà degli anni ’70 lo toccava molto, molto relativamente: socialmente e culturalmente apparteneva ad un altro mondo, rispetto ai compagni, e non ne ha mai fatto mistero..."

Tutto quanto scritto sopra è vero, soprattutto il particolare relativo alla diversa estrazione sociale da cui proveniva Phil Collins, indubbiamente inferiore rispetto al retaggio medio/alto borghese degli altri tre (Gabriel-Banks-Rutherford); deve essere anche per questo che il batterista liquidò con molto pragmatismo -e molta freddezza - ciò che agli occhi dei fans fu una specie di tragedia al tempo in cui avvenne, ovvero l'abbandono di Peter Gabriel dai Genesis... mi ricordo ancora sue interviste in proposito, appena avvenuta la scissione, dalle quali emergeva quel suo distacco assoluto che gli altri 3 amici di Peter fin dai tempi scolastici devono aver metabolizzato in modo molto differente... perfino Hackett era dispiaciuto -e lo dichiarò- dell'abbandono di Peter Gabriel dalla band, ma non Phil Collins.

ma ciò su cui non sono d'accordo è il proseguo
...e questo essere più diretto, pratico e sbrigativo gli ha permesso di prendere le redini della band dal 1975 in poi..."

Almeno fino al 1980(compreso) e relativi albums dei Genesis pubblicati nel periodo che và dal 1975 al 1980, il vero conduttore fu A.Banks; è facile rendersene conto osservando l'orchestrazione dei brani e quante tastiere ci siano in più in ogni brano dei Genesis da ATOFT fino a DUKE(compreso), rispetto alle chitarre elettriche come elemento guida. Poi d'accordo che Collins divenne il "front-man" della band per le esibizioni live, ma la regia in cabina di controllo -soprattutto per quanto concerne la creazione dei nuovi brani e relativa produzione- era strettamente in mano a Banks. Con Rutherford a seguire.

Poi dal 1981 avvenne un fatto non irrilevante: con il suo primo Lp solista ("FACE VALUE") Phil Collins raggiunse -quasi inaspettatamente- un successo di vendite PLANETARIE; a tal punto che, se confrontate con quelle degli albums dei Genesis pubblicati fino ad allora, i Genesis e in particolare Banks e Rutherford rischiavano di diventare "la band di accompagnamento di Phil Collins chiamata genesis"... e infatti, casualmente (ma non troppo) il successivo "ABACAB" nuovo album dei Genesis pubblicato dopo 7 mesi da "Face value" è l'album dei Genesis che più di ogni altro album della band pubblicato prima, strizza l'occhio a facili concessioni "commerciali", a volte perfino spudoratamente ("who dunnit?"... oppure "No reply at all" che vede PER LA PRIMA VOLTA un intera sessione fiati comparire in un brano dei Genesis a conferirgli "quel tocco alla moda" assolutamente necessario per piacere alla maggioranza del pubblico consumatore di pop music del tempo, cosa impensabile -per i Genesis- fino a qualche anno prima...)

Se c'è un momento in cui Phil Collins diventa importante -più di quanto non ha mai potuto essere prima- nelle scelte artistiche della band, quello è il 1981; non prima. A partire da quell'anno, direttamente o indirettamente, egli influenzerà il modo di comporre di Banks e Rutherford, che si resero conto che per continuare a cavalcare la tigre del successo -come il primo album del batterista aveva mostrato come esempio- in qualche modo si dovevano adeguare a quel tipo di canzoni... infatti gli albums successivi "Genesis" e "Invisible touch" rispecchiano senza ombra di dubbio proprio questo loro doversi forzatamente "adeguare" al modello di successo "Phil Collins"...
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Lamia
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Re: Nuova Reunion

Messaggio da Lamia »

Bella analisi, mi piace anche la puntualizzazione iniziale che dice “nell’opinione di chi scrive” , ohhhh cosi mi piacciono i giornalisti!

Riguardo l’articolo, personalmente concordo, ma con riserva: e’ vero che i Genesis sono cinque personalita’ forti e distinte, al tempo stesso, pero’, e’ questa caratteristica la loro forza 8-)
Se per esempio pensiamo a Banks e Gabriel, il loro “incontro/scontro” , questa unione/ contrapposizione di due personalita’ cosi importanti, ha semplicemente creato , forgiato, concepito lo scrigno , la perla, il guscio, il baccello fertile dove trovare la creatività’, la visionarieta’, il genio delle musiche che continuano a regalarci emozioni.
Se fossero stati somiglianti, simili, complementari, probabilmente avremmo avuto un gruppo prog come tanti altri.

Non mi fraintendete, tutti sono importanti!

RIguardo Phil Collins, anche qui vorrei dire che, concordo riguardo il suo atteggiamento del periodo Gabriel , al tempo stesso che ne sarebbero state le suite senza il suo tocco? Se ci fosse stato un Bonham, oppure un Keith Moon ( con tutto il rispetto per questi due fantastici musicisti), avremmo avuto lo stesso risultato? Io penso che anche Collins abbia contribuito moltissimo al risultato finale ( mi riferisco sempre al periodo Gabriel), attraverso la sua sensibilità’, al fatto di essere un batterista dotato di finezza e quel particolare intuito nel saper “leggere” la musica e sottolinearne gli aspetti più’ significativi, soprattutto se pensiamo al periodo progressive, dove la complessità di una suite mette a dura prova qualsiasi musicista.

Cinque elementi differenti, che insieme hanno creato magia, emozione, ma che, contemporaneamente, si sono distinti per individualismo, egocentrismo, carattere. Un dualismo artistico complementare e opposto al tempo stesso, grazie al quale probabilmente non avremmo avuto “i Genesis”. Penso questo. [happy]
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