MIKE OLDFIELD Tubular bells

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Hairless Heart
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MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

Immagine


E’ venuto finalmente il momento di parlare di uno dei miei dischi preferiti, opera di uno dei miei artisti preferiti in senso assoluto.
Michael Gordon Oldfield nasce il 15 maggio 1953. A 14 anni (si, proprio così) forma con la sorella Sally il duo folk Sallyangie (lei voce e chitarra, lui chitarra e voce), che l’anno dopo (il 1968) sforna l’album Children of the sun e qualche singolo. Terminata questa esperienza, quella successiva è un combo rock comprendente il fratello Terry, i Barefoot, durato il tempo di un concerto. Divenuto ormai musicista di professione, nel ’70 entra a far parte della band di Kevin Ayers, appena fuoriuscito dai Soft Machine. Della stessa band fa parte David Bedford, che in seguito diverrà il suo braccio destro. E’ in questo periodo che alcune idee di musica strumentale cominciano a frullargli per la testa. Per il momento siamo a livello di frammenti, che il nostro inizia a registrare e a sovraregistrare con i più rudimentali sistemi. Avendo accesso, per lavoro, anche ai mitici studi di Abbey Road, riesce ad accedere a strumentazioni grazie alle quali esercitarsi ed iniziare a creare un primo demo che chiamerà Breakfast in bed e poi Opus 1. Dato il carattere particolare della registrazione, interamente strumentale e addirittura senza batteria (strumento che gli era andato sulle scatole dopo aver passato anni con le orecchie attaccate ai piatti e ai tamburi del batterista di Ayers) all’inizio Oldfield trova molte porte chiuse. Finchè non entra in contatto con Richard Branson, all’epoca venditore di dischi per corrispondenza. Costui gli mette a disposizione il suo nuovo studio di registrazione The Manor, per una settimana e poi nei ritagli di tempo. Ma anche una volta completate le problematiche registrazioni, le case discografiche respingono il prodotto. Branson però, crede così tanto nel progetto da farne la prima uscita della sua neonata etichetta, la Virgin. Tubular bells esce il 25 maggio 1973. Da subito le recensioni specializzate sono entusiastiche, ma una spinta non indifferente avviene quando il regista William Friedkin decide di inserire il tema iniziale come colonna sonora nel suo film L’esorcista. Entra nelle classifiche inglesi nel luglio dello stesso anno, toccando il primo posto nel ’74 (scalzando e relegando al 2° posto Hergest ridge, il suo secondo lavoro!) e collezionando circa 250 settimane di permanenza nelle charts d’oltremanica. Il fatto che tutto questo sia stato realizzato da un ventenne ha dell’incredibile!!!
Ma cos’è Tubular bells? In genere, per semplicità viene definito un disco progressive-rock, ma del prog non ha certe tipiche aperture armoniche di organo o mellotron (in questo caso di solito si usa l’aggettivo “magniloquenti”). Anche la quasi totale assenza di batteria (presente solo in una sezione particolare a metà della seconda parte) e di voce (nella stessa sezione, oltre che nella presentazione degli strumenti alla fine della prima parte) sono peculiarità piuttosto rare. In realtà è un susseguirsi di temi musicali intersecati, con continue aggiunte di strumenti a descrivere il tema mentre i precedenti ricamano l’armonia. Strumenti quasi tutti suonati dallo stesso autore, come ben specificato nelle note di copertina. I generi esplorati sono i più disparati, si va dalla musica classica al folk, alla celtica, all’hard rock, al minimalismo in stile Philip Glass. Il tutto cucito e ricamato in modo tale da essere comunque fruibile dal grande pubblico; essendo un’opera di musica “colta”, questo è il vero miracolo. Secondo molti, con questo disco Oldfield anticipa la new-age e la world-music.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Watcher »

Bellissimo album che non poteva mancare in questa sezione. [approve]
Mi ricordo che lo acquistai appena uscito a Chester vicino a Liverpool, durante il mio primo viaggio in Inghilterra, proprio nell’estate del ‘73. Lì non ebbi occasione di ascoltarlo, ma mi rifeci alla grande appena tornato in Italia.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Progknight94 »

Urge (ri)ascolto
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

E vediamo di iniziarlo, l'ascolto.



Il disco inizia con il celeberrimo tema in LAminore di piano, subito doppiato dal glockenspiel. Alternativamente 7/8 e 8/8. Il tema ha tutto un suo sviluppo fino ad un crescendo di mandolini e ad un primo climax. Le variazioni si susseguono senza un momento di stanca, sempre con il piano che ricama imperterrito il riff. Ai 6 minuti circa cambio repentino di situazione, con un solista di chitarra aggressiva sopra ad un ostinato di basso. Break da film horror e poi di nuovo una situazione acustica……puff puff pant pant…… non si fa tempo a descriverlo che il tutto cambia nuovamente, non lascia un attimo di tregua. ***CONTINUA***
Watcher ha scritto:Mi ricordo che lo acquistai appena uscito a Chester vicino a Liverpool, durante il mio primo viaggio in Inghilterra, proprio nell’estate del ‘73.
Quando racconti queste cose, mi ricordi Forrest Gump... :lol:
Ma come sei venuto a conoscenza del disco, appena pubblicato? Era famoso di suo, o solo perchè era la colonna sonora del film??
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Watcher »

Perchè Forrest Gump? :lol:

Giuro che non me lo ricordo. Il film sicuramente l'ho visto (mezzo shock) ma non so se prima o dopo l'acquisto di TB. Proverò a fare un po' di mente locale. Più probabile comunque prima il film poi il disco.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

Più volte ci hai raccontato come hai vissuto momenti importanti (come questo). Insomma, dove si faceva la storia, tu c'eri. A proposito, com'era Garibaldi, visto da vicino? [smile]
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Watcher »

Garibaldi?
Mi ricordo che quel autunno ero di passaggio dalle parti di Teano mi sembra …

[smile]
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

***CONTINUA***

Ancora una variazione sul piano iniziale, poi una sezione enfatica con sottofondo di piano e organo e parte solista di chitarra acustica. Perveniamo ad un pezzo vagamente blues ma molto etereo. Non c’è la batteria ma non se ne sente affatto la mancanza. Un altro paio di situazioni che portano ad un pezzo di vero hard-rock ai 4.40. Il pezzo non fa a tempo ad essere portato a compimento che ecco un altro tema di chitarra fino alla quiete, disturbata solo da una campana in lontananza. Da qui se ne parte un arpeggio di chitarra acustica che…….
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »



…..fa da introduzione al mitico riff di basso e chitarra. Un riff, ripetuto forse un paio di volte di troppo. Fin quando non appare il maestro di cerimonia, Vivian Stanshall ad annunciare: “Grand piano…….” e via via i vari strumenti che disegnano uno dei più bei temi musicali della storia. E’ un pezzo di musica che non va ascoltato, va VISSUTO. Fino alle parole magiche: “plus TUBULAR BELLS”!!!!!!!!!
E qui non ho davvero più parole……
La chitarra classica che chiude il cerchio, ha il sapore della quiete dopo la tempesta. Tempesta di emozioni. [hearts] [hearts] [hearts] [hearts] [hearts] [hearts] [hearts]
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Watcher »

Un tema questo semplice semplice, ma nonostante i tantissimi anni passati dal primo ascolto, ho ancora i brividi (di emozione) quando lo risento. Capolavoro senza tempo.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »




Seconda parte, il vecchio lato B del vinile, tutta in un’unica soluzione. E’ certamente meno interessante della prima, ma si lascia ascoltare molto piacevolmente lo stesso, e sotto c’è un lavoro anche qui mica da ridere. Si inizia con un elegante gioco di armoniche a cui si aggiungono una chitarra, un basso ed un organetto a ricamare una litania. Il tutto evolve in un’altra situazione similmente acustica dove gli strumenti entrano ed escono di continuo. E’ l’atmosfera ad essere diversa dalla prima parte, qui siamo più sul folk. Ai 5.20 stop e ripartenza con un altro tema per chitarra acustica e organetto, ancora più introspettivo del precedente, cui poi si aggiungono un mandolino ed un coro. Verso i 9 minuti una specie di marcia solenne (il cui tema portante sarà ripreso, modificandone completamente l’arrangiamento, per essere pubblicato su 45 giri). Il pezzo successivo è quello più pazzoide di tutto il disco, l’unico con la batteria, e con un Oldfield ad imitare un fantomatico “Uomo delle caverne”. Pare che fosse ubriaco quando l’hanno registrata, e che sia stata fatta per accontentare Branson che voleva un pezzo cantato da far uscire come singolo; probabilmente non era quello che si aspettava…..
Ritorna la quiete, con un organo di sottofondo ed una chitarra che improvvisa, a cui poi se ne aggiunge una seconda. Finale con The sailor hornpipe, la sigla di Braccio di Ferro insomma, un pezzo che Oldfield suonava ai tempi di Kevin Ayers.
Questo è quanto.
Grazie per l’attenzione.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

Bonus track
Visto il successo del disco, si è reso subito necessario un 45 giri, che era il formato più comune, all'epoca. Esce dunque "Mike Oldfield's single", che riprende con un arrangiamento acustico, il tema della seconda parte di TB (come accennato prima).



Strano che questo pezzo non sia mai apparso nelle compilation dedicate all'artista, almeno fino a pochi anni fa.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

Bonus track #2



E' la prima versione di The sailor's hornpipe, il finale del disco. Fu registrata, dopo qualche bicchierino di troppo, con Viv Stanshall che vagava per le stanze dello studio di registrazione, e Oldfield con Thom Newman al seguito a suonare. Inutile dire che Branson "invitò" a rifare il pezzo. Questa versione fu inserita nel cofanetto Boxed.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Watcher »

E' non è finita, perchè poi ci sarà Tubular Bells II, Tubular Bells III, e finiti i numeri romani, Tubular Bells 2009, dei quali Hairless avrà il piacere di farci le recensioni. [smile]
A parte gli scherzi, non mi sono mai piaciuti troppo i rifacimenti e Oldfield ne ha abusato. Con Hairless ne ho già parlato visavì poco tempo fa ma non mi ricordo la sua opinione.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

Ci sono dei distinguo da fare. Tutto ciò che ho postato sinora riguarda il primo album del 1973.
Poi ci sono stati (chi non ha almeno tre ore libere si risparmi la lettura):
-The orchestral Tubular bells, del 1975, con l'orchestra diretta dal fido David Bedford e Oldfield solo alla chitarra.
Sostanzialmente inutile, anche se rifinisce meglio la melodia in alcune parti.
-Il doppio live Exposed del 1979, con il secondo disco dedicato a Tubular bells. Anche qui niente di nuovo, l'unica cosa interessante è una variazione più rock del tema precedente a Sailor's hornpipe.
Si passa attraverso riproposizioni più o meno celate del tema principale (vedi il brano Five miles out e la suite Crises). Per poi arrivare a
-Tubular bells II, del 1992. Qui il discorso è diverso. E' "quasi" un album nuovo, nel senso che Oldfield smonta la sua suite, la riaggiorna cambiandone melodia e accordi mantenendone arrangiamento e feeling. Il risultato è un lavoro adeguato ai tempi, affidato alle sapienti mani di Trevor Horn. Ed è un ottimo lavoro, il mio album preferito degli ultimi vent'anni assieme a Secret language of birds di Ian Anderson. Nel sito dei fan italiani di Oldfield è addirittura il disco preferito, davanti a TB. Certo, non va mai dimenticato che si tratta di un "clone".
-Tubular world, brano contenuto in The songs of distant earth del 94. E' quasi techno, ma neanche malaccio, dopotutto.
-Tubular bells III, del 1998. Ci risiamo, ma qui i punti di contatto col disco titolare sono sempre meno. E contiene in ogni caso almeno un paio di perle assolute.
-The millennium bell, del 1999. Oldfield continua a mungere la sua creatura. Qui davvero c'è solo la parola bell nel titolo, la campana attorcigliata nella copertina ed il suo suono nell'ultimo brano, per il resto è tutto nuovo.Un disco discreto e nulla più.
-Tubular bells 2003. A trent'anni dall'uscita del suo disco più celebrato, Oldfield lo riregistra ex-novo. Non l'ho mai ascoltato su cd perchè non mi interessa. Da quel poco che ho sentito su youtube è, ovviamente registrato meglio. Ma sono anche quelle piccole imperfezioni che rendono il disco del 73 grandioso. Assolutamente inutile.
-Tubular bells remix 20??. Remissaggio del disco originale. Avendo già il cd, non vado a buttare i miei soldi per una cosa del genere.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da prog91 »

Ultimamente è uscito un nuovo album di Oldfield, si chiama "Music of the Spheres".
Tu lo conosci, Hairless?
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Watcher »

Pfiuuu!!! Meno male!
Pensavo a Tubular Bells Golden Edition Re-re-re-remastered 2012!
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

Non ci sei andato così lontano... :lol: :lol:
Music of the spheres non è poi così recente, essendo uscito nel 2008. Stando alle sue dichiarazioni, dovrebbe essere l'ultimo lavoro di Mike Oldfield prima della (doratissima) pensione. E' un disco interamente eseguito da un'orchestra, con qualche intervento di Oldfield qua e là. Mi ha fatto ridere leggere di "echi di Tubular bells": il primo brano è uguale sputato al tema iniziale di TB, solo fatto coi violini anzichè col piano. Comunque è un buon disco, con qualche perla come solo il grande Mike sa regalarci. E che tira su il morale dopo il pessimo Light+Shade.
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Progknight94 »

Sto riascoltando la parte 2.. certo che quelle voci non sono proprio un granchè...
Direi unica pecca di questo side, che mi piace un pò più del primo :)
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Re: MIKE OLDFIELD Tubular bells

Messaggio da Hairless Heart »

Stasera, 18 giugno, alle 21.10, Italia 1 propone l'edizione integrale del film L'esorcista.
Per una serata in allegria e soprattutto per godere della colonna sonora. [approve]
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