RADIOHEAD Ok Computer

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Stupor Mundi
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RADIOHEAD Ok Computer

Messaggio da Stupor Mundi »

Androidi Paranoici per Uomini Schizoidi
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Attenzione! Citando Doc Brown di Ritorno al Futuro, questa recensione potrebbe causare un paradosso temporale il cui risultato porterebbe a una reazione a catena che scomporrebbe la tessitura del continuum tempo-spazio distruggendo l'intero Universo! Sto per recensire un disco del 1997 su un forum di musica vintage, e voglio seguire un percorso azzardato...
"Ok Computer" è un disco per molti versi estremamente complesso, rappresenta sia una critica all'era moderna sia un malinconico e angosciante desiderio di evasione, di alienazione. Parla di Uomini Schizoidi alle soglie del 21° secolo… La mia sfida, a rischio paradosso, sarà quella di presentarvi l'album come se si trattasse di una continuazione delle apocalittiche previsioni crimsoniane (quelle di "21st Century Schizoid Man"), che ormai si sono realizzate.

Siamo arrivati davanti ai Paranoia's Poison Doors, i cancelli della paranoia lastricati di veleno. La società che ci circonda è soffocata da superficialità, consumismo e conformismo...
Il mondo è sull'orlo del collasso, un nuovo grido risuona agghiacciante e poi… si tramuta in un pianto a dirotto.

La voce sofferente, lamentosa di Thom Yorke è questo singhiozzo.

Yorke è un personaggio solitario e introverso, è lui il nuovo Uomo Schizoide. Fin da quando era un bambino, i chirurghi si sono accaniti sulla sua faccia con numerose operazioni, per correggergli una paralisi all'occhio sinistro… Ma tutti questi interventi hanno determinato una semi-cecità e una blefaroptosi alla palpebra, rendendo il suo volto, una maschera inconfondibile e "creep".

E' cantando la stranezza e l'alienazione che Yorke e il suo gruppo, i Radiohead, si affermano come "discreto gruppo di musica malinconica" nei primi anni novanta. "Ok Computer" è una svolta nella loro produzione. Incomincia da quest’album una fase sperimentale matura, e l'approccio agli argomenti trattati è alto, letterario, criptico.

1 - AIRBAG. L'apertura del disco è un riff memorabile che non trattiene la prima "paranoia" di Yorke… Il cantante è, infatti, terrorizzato dalle automobili e ha paura di guidare. Una batteria martellante accompagna la litania del cantato: "Sono sorpreso di essere sopravvissuto / un airbag mi ha salvato la vita"

2 - PARANOID ANDROID. Il sarcasmo lascia il posto alla polemica piena. Questa, che forse è la canzone migliore del gruppo (e sicuramente una delle più amate dai fan) è anche il punto più pungente dell'album. Yorke invoca una pioggia purificatrice che spazzi via tutti i mali - o presunti tali - del 21° secolo, dagli yuppies agli allevamenti di pollame (è un vegano). In preda ad un'isteria da grillino, incomincia a delirare di uccidere tutti: "Quando diventerò re, sarete messi al muro per primi, voi e le vostre opinioni che non contano nulla"
Il brano è composto da tre canzoni separate, fuse insieme (un po' come fecero i Beatles con "Happiness is a warm gun"). Il titolo della canzone cita Marvin the Paranoid Android, un personaggio della serie Guida galattica per gli autostoppisti dello scrittore inglese Douglas Adams, un robot costantemente depresso.
Paranoid Android è anche il primo singolo estratto dall’album… la sua durata di più di 6 minuti, è un’ennesima presa di posizione anti-commerciale. O almeno, mi piace crederlo…

https://www.youtube.com/watch?v=rF8khJ7P4Wg

3 – SUBTERRANEAN HOMESICK ALIEN. Alienazione, l’ho già detto? Bene, ecco un brano che parla di alienazione dove il protagonista è un alieno, di quelli verdi. L’alieno ha nostalgia di casa, non si trova bene tra gli umani e ne critica le abitutini… “Sono tutti così nervosi, nervosi, nervosi, nervosi…” Il titolo della canzone cita furbamente “Subterranean Homesick Blues” di Dylan.

4 – EXIT MUSIC (FOR A FILM). Dopo solo 4 tracce, Yorke e soci già vorrebbero accommiatarsi. Dirci che è stato tutto un incubo, e che dobbiamo svegliarci. Poi, con il solito garbo, la bella chiosa finale “ci auguriamo che tu soffochi!”.
Grazie ragazzi, buona giornata anche a voi.

5 - LET DOWN. Riempitivo, dove i Radiohead cercano di smorzare il tono depressivo con un ritmo più allegro brit-pop, ma falliscono clamorosamente. “Deluso e inconcludente, schiacciato come un insetto a terra / mi spunteranno le ali per via di una reazione chimica”. Toda joia, toda beleza, insomma.

6 – KARMA POLICE. Arriviamo al cavallo di battaglia dell’album, uno dei brani più conosciuti. E’ un canto di resa, di impotenza. La “Polizia del Karma” arriva a punirti per aver fatto o pensato qualcosa di sbagliato o contrario al bene della Comunità Schizoide. E’ la canzone più orecchiabile, direi quasi beatlesiana. La melodia è semplice e anche a livello dei testi, ci sono alcuni momenti ironici, come quando appare “la ragazza con i capelli alla Hitler”. Il brano, comunque, si perde come di consueto in una tragicità lancinante, “per un attimo là, ho smarrito me stesso”. Così, tanto per restare in tema.

https://www.youtube.com/watch?v=DLAGR2TvQ5o

7 - FITTER HAPPIER. Se fossimo nel nostro amato periodo vintage, con questa traccia si aprirebbe il lato B, più sperimentale, del nostro Concept Album. Una voce robotica fa il lavaggio del cervello all’ascoltatore. Ecco come deve essere l’Androide Non Paranoide, l’Uomo Perfetto del 21° Secolo:
“Calmo
Più in forma
Più sano
E più produttivo
Un maiale
In una gabbia
Sotto antibiotici.”

8 – ELECTIONEERING. Un altro attacco frontale ci violenta il cervello. Questa volta è un politico che ci ricorda le sue vane promesse in campagna elettorale, e noi continuiamo a fidarci. E’ uno dei momenti più musicalmente “hard” del disco. “Shock elettrico e il Fondo Monetario Internazionale / sono certo di poter contare sul vostro voto. / Quando vado avanti, voi andate indietro, / prima o poi ci incontreremo”

9 – CLIMBING UP THE WALLS. Per contrasto con la canzone precedente, questa è una lenta canzone malinconica che a mio avviso allude proprio ALLA MALINCONIA stessa. “Sono il puntuerolo nel ghiaccio / Non piangere e non suonare l’allarme / Saremo amici fino alla morte”. Tutto ciò non è che un preludio alla canzone successiva, che è una delle più belle e devastanti mai composte dai Radiohead.

10 – NO SUPRISES. “Un cuore pieno come una discarica / Un lavoro che uccide poco a poco / Una casa così carina e un giardino così carino / Nessun allarme e nessuna sorpresa…”. Una melodia così carina, ti carezza e ti uccide in un modo così carino. A chi non viene da piangere ogni volta, almeno un po’, sentendo questo brano che ti coccola prima di piantarti un chiodo in testa? Credo che presto le nuove tecniche di suicidio evolveranno in “No Surprises”+CocaCola+Menthos, non esiste niente di più letale.

https://www.youtube.com/watch?v=eqkgpHnp7Tg

11 – LUCKY. Una luce in fondo al tunnel! L’unico branco con un barlume di speranza ci svela qual è il solo modo di non soccombere in un mondo moderno così alienante e deprimente. Un sentimento profondo, un amore ricambiato. Ancora una volta la figura salvatrice è una Sarah (“uccidimi Sarah, uccidimi di nuovo con il tuo amore / sarà un giorno magnifico / salvami da questo disastro aereo”). Sarah (con o senza la ‘h’), Sad Eyed Lady Of The Lowlands, è la risposta a tutto, contro la paranoia.
Uhm. La f*ga, Thom Yorke.

https://www.youtube.com/watch?v=huIgYU3bgqM

E così siamo arrivati alla fine…
12 – THE TOURIST. Il “turista” in questione è l’alieno che avevamo lasciato alla traccia 3. Ha osservato gli androidi paranoidi e gli uomini schizoidi, ora ha voglia di tornare a casa. Finalmente vengono a prenderlo con una navicella spaziale e…
“…mi chiedi dove diavolo sto andando? / A 300 metri al secondo / hey capo rallenta
/ idiota rallenta!”
Speriamo almeno che anche le astronavi aliene siano dotate di airbag!

Dopo questo disco, i Radiohead cambieranno ancora, buttandosi su sonorità più elettroniche. A mio avviso, non ripeteranno mai più la complessità e la completezza di quest’opera.
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reallytongues
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Re: RADIOHEAD Ok Computer

Messaggio da reallytongues »

Che bella recensione!
Sto ascoltando l'album stamattina, non lo ho mai ascoltato tutto intero e mi sembrava il caso farlo prima o poi, visto l'importanza del disco in questione.
Per intanto posso dire che musicalmente si è molto complesso, interessante e ancora oggi originalissimo, l'unico appunto (che poi è pure la forza stessa del gruppo) è la voce di Yorke.
Posso capire il suo stile, il dolore dell'anima ecc...ma sentire il suo lamento per tutta la durata è veramente pesante. Mi ricorda una sorta di Bono Vox (che già tollero poco) preso a mazzate mentre canta e senza neppure una parvenza di buon cantato classico.
Altro appunto che mi faccio è che pur essendo un album bellissimo (a prescindere da valutazioni estetiche e di mood) è stato, a suo discapito, uno dei più deleteri dischi per l'influenza che ha portato in miglaia di band dell'epoca e non solo.
Non sto a spiegare nei dettagli, ma cito solo un nome: Negroamaro. Ogni tanto nell'ascolto di questo lavoro soprattutto la voce di Yorke mi fa venire in mente proprio il cantante del gruppo salentino (che ovvio è solo una macchietta e il suo "lamento insostenibile" è elevato al cubo).
Sono d'accordo nell'analisi e nella scelta dei brani migliori, non ricordavo tra quelli migliori "Airbag" ed "Electioneering".

PS: solo a me "Karma Police" ricorda tantissimo "Sexy Sadie" dei Beatles?
nel continente nero paraponzi ponzi bo
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Stupor Mundi
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Re: RADIOHEAD Ok Computer

Messaggio da Stupor Mundi »

Grazie mille, Really!
...non dirlo a nessuno, ma condivido anche io i tuoi pregiudizi sulla voce di Thom-mai una gioia-Yorke. In questo disco è perfetto, per ricreare atmosfere di alienazione e sfacelo... ma proprio non ce lo vedo, a cantare qualcosa di classico o di più allegro.

Del resto, questo video è la prova che Yorke non sa nemmeno ridere:

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Re: RADIOHEAD Ok Computer

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Mi associo ai complimenti per la rece.
PS: solo a me "Karma Police" ricorda tantissimo "Sexy Sadie" dei Beatles?
La cadenza è quella ma va dato atto a Yorke e soci di aver ripescato uno dei brani meno frequentati (e più belli secondo me) dei Beatles (nella specie di Lennon).

I Radiohead per me sono un esempio da manuale di un gruppo pop che ha avuto la bravura e l'ambizione di crescere ed esplorare territori più impervi (riuscendo incredibilmente a mantenere anche l'appeal commerciale).
Sinceramente non li ho mai trovati originalissimi però hanno avuto la bravura di ispirarsi a gruppi diversi senza mai arrivare al plagio (il che per un gruppo dei nineties non è poco). Molti per questo disco hanno tirato in ballo i Pink Floyd ma io citerei anche il bellissimo "I Robot" di Alan Parson col quale ci vedo molte affinità.
Quanto ai brani migliori, metteri Paranoid Android, Subterranean Homesick Alien, Exit Music, Lucky, No Surprises e The Tourist
Let Down sta un un pò nel mezzo: non è malaccio ma è chiaramente ispirato ai Rem sia nel canto di Yorke che nell'intreccio di chitarre.
Il peggiore, oltre a Fitter Happier (che poi è solo un interludio parlato) per me è Electioneering, che ho sempre trovato molto confusionario. Però è uno dei pochi uptempos in un mare di melancolia e quindi nella scaletta ha la sua funzione.
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Stupor Mundi
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Re: RADIOHEAD Ok Computer

Messaggio da Stupor Mundi »

...non li ho mai trovati originalissimi però hanno avuto la bravura di ispirarsi a gruppi diversi senza mai arrivare al plagio...
Ci sono andati vicini! Cito wikipedia, a proposito del loro primo singolo Creep:
"La canzone è molto simile a The Air That I Breathe (1974), scritta da Albert Hammond e Mike Hazelwood e resa famosa dagli Hollies: le due canzoni hanno un giro di basso molto simile e i versi hanno la stessa struttura metrica e una melodia simile. Proprio per questo, Hammond e Hazelwood sono citati fra gli autori insieme ai cinque membri dei Radiohead."
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Hairless Heart
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Re: RADIOHEAD Ok Computer

Messaggio da Hairless Heart »

Applausi per Stupor Mundi! [approve]

....e, si. Il richiamo di Karma Police a Sexy Sadie è chiaro in un ben specifico passaggio di accordi. Fin dal primo ascolto non ho potuto fare a meno di notarlo.
Ho apprezzato il parallelo con Schizoid man, anche se secondo me è esagerato parlare (come si fa spesso) di prog del 21esimo secolo per i Radiohead.
Finora avevo legato questa band ai Crimson solo tramite il sillogismo: Radiohead era il titolo di una canzone dei Talking Heads, coi TD suonava dal vivo Adrian Belew, membro per anni dei KC.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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