dischi da evitare

Una sezione dedicata a tutti gli appassionati del Jazz, nato nei primissimi anni del '900 negli Stati Uniti ma che influenza tutt'ora i più grandi musicisti.

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baldo48
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dischi da evitare

Messaggio da baldo48 »

per il momento volevo segnalare alcuni dischi,tutti molto brutti,che sconsiglio a tutti di ascoltare ed acquistare

Dizzy Gillespie Dizzy's Party ('76) (PABLO)
molto brutto, è un tentativo maldestro di fare del jazz-rock sul modello Miles,che perlomeno lo faceva con professionalità
e competenza.

Questa è la cosa peggiore che abbia mai ascoltato del grande Dizzy !
Dopo 1 minuto di ascolto l' ho riportato al negozio dell' usato dove lo avevo preso.

Per chi voglia scoprire ed amare questo straordinario musicista i dischi migliori sono i Verve con la sua Orchestra:
Live at Newport 56 e Chester '57 , e con piccoli gruppi come "The Greatest Trumpet of them all"
con gli arrangiamenti di Benny Golson ,Gigi Gryce,e Quincy Jones

Anche le session con Sonny Stitt e Stan Getz,e quelle con Stitt e Rollins" ,tutti VERVE,sono da cercare
e collezionare

altro disco da buttare è Benny Golson “Tune in,turn in” ('67) (VERVE)
inascoltabile ! forse come dice il titolo è materiale per spot radiofonici
Mi sembra impossibile che il grande arrangiatore ed autore di grandi temi come Out of the past,Along came Betty e Whisper not sia cadutocosì in basso nel giro di pochi anni !

attendo vostre segnalazioni sui dischi peggiori che avete ascoltato
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Harold Barrel
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Re: dischi da evitare

Messaggio da Harold Barrel »

Di Stan Getz ho, in formato "fisico", solamente un disco della Verve registrato dal vivo il 9 ottobre 1964 alla Carnegie Hall. Sul lato A suona con il suo quartetto (Gary Burton al vibrafono, Eugene Chirico al basso, Joe Hunt alla batteria). Sul lato B c'è invece il Joao Gilberto Trio!

Chiusa questa piccola parentesi... Dischi Jazz proprio brutti? Penso che siano soprattutto quelli in cui si tenta di "jazzare" in maniera forzata di tutto e di più. Dovrò pensarci un attimo, al momento non mi ricordo nomi precisi ma solo reminiscenze di brani sentiti per radio. Ma, dal momento che la mia cultura-base di discografia Jazz è ancora in fase di costruzione, ammetto che finora mi sono tenuto alla larga da dischi di bassa qualità! [smile]
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Ettore Petrolini
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Re: dischi da evitare

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Ho un pezzo da Dizzy's Party (Harlem Samba) in una compilation di registrazioni per la PABLO francese (DG Du BeBop au Latino)- E' vero che, data anche l'età, era in fase calante (e gli acuti stratosferici di una volta erano andati), però, da vecchio leone ancora lottava (ed i brani reunion con il grande "Machito" sono sempre spettacolari). Certo i tempi del Live a Newport o di For Musicians Only erano passati. Sono d'accordo però che quel jazz rock, già tendente un pò alla disco, suona molto molto datato. Però, attenzione, perchè dischi come Discotheque di Herbie Mann, comprato e - da buon purista - subito riposto, sono stati molto rivalutati mentre all'epoca erano il non plus ultra del commerciale. Curiosità in quel disco suona anche un giovanissimo Tony Levin.
Altro disco che per me è stato come un intramuscolare è una compilation di "Musica Jazz" dedicata a Cecil Taylor (Concrete) ma quì è anche una questione di gusti...
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baldo48
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Re: dischi da evitare

Messaggio da baldo48 »

Quel disco di Getz non è rappresentativo del grande sax tenore,secondo me uno dei più grandi della storia del Jazz.

Ha fatto dischi migliori in Svezia e Danimarca alla fine dei 50, ed in tutti gli anni 80 con pianisti come Lou Levy,Jim Mc Neely e Kenny Barron (in particolare quelli dal vivo sono eccellenti)
Sarò più preciso la prossima volta con una mia lista di Getz da avere.

Non sopporto la fusion ,come avrai capito,e non l' ho mai seguita,eccetto un paio di casi (The Red Clay di Hubbard,
e le session di Jim Hall con Chet Baker e Paul Desmond per la CTI nella metà dei 70.
Anche il cantante Mark Murphy,recentemente scomparso,ha fatto degli ottimi dischi per la Muse,con i fratelli Brecker,Bill Mays e l'altosax Richie Cole.

Naturalmente proseguirò con l' elenco dei dischi sconsigliati
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Re: dischi da evitare

Messaggio da elio77 »

sarà molto conosciuto ma bitches brew di davis lo sconsiglio vivamente,ho provato piu volte ad ascoltarlo ma lo trovo davvero inascoltabile. Sconsigliatissimo
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Harold Barrel
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Re: dischi da evitare

Messaggio da Harold Barrel »

Bitches Brew è un bel capitolo ed ero incerto se segnalarlo. Neppure io l'ho ancora digerito nonostante, a differenza di Baldo, apprezzi molto la fusion (sopratutto quella di Zappa). C'è da dire che all'epoca a molti musicisti Jazz non piacque.
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Re: dischi da evitare

Messaggio da baldo48 »

....Altro disco che per me è stato come un intramuscolare è una compilation di "Musica Jazz" dedicata a Cecil Taylor (Concrete) ma qui è anche una questione di gusti...

Ti ringrazio per la risposta così dettagliata,ma non ho capito se ti era piaciuta o no la compilation di Cecil Taylor.
Io amo molto la sua produzione fine anni 50 dove suona alla Monk, ed inizio anni 60 per la Candid (nel suo gruppo c'era anche Clark Terry)
Un buon disco che ho di Taylor è un quintetto con Kenny Dorham e Coltrane ,ristampato dalla Blue Note,ma non è un
capolavoro come potrebbe sembrare.Un paio di brani non mi piacciono proprio.
Alla prossima,
ciao
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Re: dischi da evitare

Messaggio da Scardy in Exile »

Oddio, nemmeno io vado matto per Bitches Brew. Però da qui a considerarlo un disco da evitare, ce ne passa. Credo che la sua importanza storica risieda nel fatto di essere stato un modello per tutti coloro che negli anni 70 hanno mescolato le strutture del jazz con le sonorità del rock. Non è poco.
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Re: dischi da evitare

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

baldo48 ha scritto:....Altro disco che per me è stato come un intramuscolare è una compilation di "Musica Jazz" dedicata a Cecil Taylor (Concrete) ma qui è anche una questione di gusti...

Ti ringrazio per la risposta così dettagliata,ma non ho capito se ti era piaciuta o no la compilation di Cecil Taylor.

No proprio no [prrr]
Però erano registrazioni degli anni 90. Magari negli anni 50-60 era, diciamo così, un pò più restrained. Proverò a seguire i tuoi consigli di ascolto. :)
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Re: dischi da evitare

Messaggio da elio77 »

Scardy in Exile ha scritto:Oddio, nemmeno io vado matto per Bitches Brew. Però da qui a considerarlo un disco da evitare, ce ne passa. Credo che la sua importanza storica risieda nel fatto di essere stato un modello per tutti coloro che negli anni 70 hanno mescolato le strutture del jazz con le sonorità del rock. Non è poco.


Solo perché l'ha fatto Davis, lo avessi fatto io mi avrebbero riso in faccia.
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Re: dischi da evitare

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

IN A SILENT WAY è molto più bello secondo me.
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Re: dischi da evitare

Messaggio da elio77 »

in a silent way è meraviglioso
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Re: dischi da evitare

Messaggio da leoravera »

Harold Barrel ha scritto: Dischi Jazz proprio brutti? Penso che siano soprattutto quelli in cui si tenta di "jazzare" in maniera forzata di tutto e di più...
Sono d'accordo con Harold, questo è il punto! In particolare trovo detestabili le "operazioni avvoltoio". Abbiamo dovuto subire Battisti in Jazz, poi De Andrè in Jazz. Adesso preparatevi e tremate: David Bowie in Jazz è dietro l'angolo e incombe su di noi!
Sospetto che qualche musicista abbia pronti arrangiamenti e registrazioni "in Jazz" anche di molti artisti viventi, e che attenda che l'uno o l'altro muoia per poterle immediatamente pubblicare!

Non parlerei invece di "dischi brutti" a proposito di Bitches Brew, Cecil Taylor. E' musica che va collocata nel suo contesto. Un po' tutto il free jazz a mio parere è per certi versi superato ed improponibile oggi, ma ha avuto una valenza dirompente nel suo momento. Ugualmente certa musica rock oggi non ha alcun senso. Quanti gruppo hanno emulato inutilmente i "Sex Pistols"? Certe cose hanno senso una sola volta...

Quindi il mio voto per il disco categoricamente, assolutamente da evitare: David Bowie in Jazz! Ancora non c'è? Aspettate e vedrete...
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Re: dischi da evitare

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Io non generalizzerei, alcune operazioni di questo tipo a me sono piaciute. Per esempio Rita Marcotulli con i Pink Floyd e Roberto Gatto con il Progressive. Non è che un jazzista oggi deve riproprorre per la milionEisma volta Body and Soul e se riprende Battisti è un'opportunista. Enrico Rava ha riletto le italian Ballads in modo meraviglioso. Per cui se il "Bowie in Jazz" lo facesse, che so, un Brad Mehldau, io lo comprerei a scatola chiusa.
Son d'accordo con Leo che il free jazz va contestualizzato in un preciso periodo della storia, anche politica, della musica afroamericana. Dopotutto diversi "giovani arrabbiati" si sono decisamente calmati e sono finiti per suonare molto più traditional, Archie Shepp e Ornette Coleman p.e.
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Re: dischi da evitare

Messaggio da Harold Barrel »

Ciao Leo, sono contento che tu ci legga ogni tanto!
2Old, hai ragione, ma non credo che Leo stia generalizzando.
A parte il Jazz, ho un'opinione analoga su tutta quella valanga di "arrangiamenti" classici alla Tolga Kashif.
Forse qualcosina di David Bowie si potrebbe anche riproporre in stile Jazz, ma non credo abbastanza per farne un album. Uno dei più grossi problemi che ci fanno percepire immediatamente la forzatura dell'arrangiamento sono i suoni. Ci sono moltissimi brani che, pur avendo armonie molto semplici o al limite del banale, si basano su suoni particolari (moog, chitarra elettrica, un tipo di batteria, ecc...) e in questo modo acquisiscono una loro peculiarità e originalità. Quindi è ovvio che trasponendoli in una strumentazione/ritmica Jazz perdono moltissimo.
leoravera ha scritto:Non parlerei invece di "dischi brutti" a proposito di Bitches Brew, Cecil Taylor. È musica che va collocata nel suo contesto.
Giusto. Si potrebbero fare tranquillamente analogie con la storia dell'arte; nonostante ciò, credo che per me rimarrà sempre più fruibile Bitches Brew rispetto ad un "ready-made" di Marcel Duchamp. [smile]

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Re: dischi da evitare

Messaggio da baldo48 »

leoravera ha scritto:Quindi il mio voto per il disco categoricamente, assolutamente da evitare: David Bowie in Jazz! Ancora non c'è? Aspettate e vedrete...
Parole profetiche,il disco con i brani di Bowie è uscito a tempo di record !
E' una giovane cantante Italiana,il disco si chiama "Change of Changes" (Music Center)
L' ho visto stamattina recensito su Musica Jazz.
Bisognerebbe però ascoltarlo prima di dare un giudizio.
ciao
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Re: dischi da evitare

Messaggio da baldo48 »

Ciao a tutti,
proseguo con segnalare alcuni dischi insopportabili,e che sconsiglio viamente.

Adesso tocca a Chet Baker ,Sarah Vaughan ed al Jazz at the Philarmonic (JATP)

Chet Baker w. 50 Italian Strings (registrato a Milano nel 1959) (Riverside / Original Jazz Classic)
la esile voce di Baker è sommersa da una melassa irritante,non ce l' ho fatta ad ascoltare neanche un brano.
Non sopporto questa inutile commistione tra Jazz e musica europea,non vedo a chi possa interessare)

L'altro disco del 59, "Chet Baker In Milan" con Basso,Sellani e Cerri ,sempre della OJC, è invece un ottimo punto di partenza per che voglia conoscere il Baker del periodo Italiano fine anni 50 / inizio 60

Ottimo è anche "The Italian Sessions" del 1962 ,per la RCA Italiana / Novus,con musicisti europei (Bobby Jaspar, Renè Thomas e il nostro Amedeo Tommasi,grande e sottovalutato pianista di quel periodo)

Per chi voglia approfondire Baker,i suoi dischi migliori ,secondo me,sono quelli in quartetto,con i pianisti Phil Markovitz,Michel Graillier,Harold Danko e il nostro Enrico Pieranunzi.
Anche i concerti 1983 con il quartetto di Stan Getz e Jim Mc Neely al piano, sono importanti


Chet Baker with Strings "Heartbreak" (TIMELESS) 1986/91
(ancora Baker in alcuni brani vocali registrati nel 1986 con il trio di Harold Danko in Olanda per la Timeless.
Purtroppo sono stati riarrangiati e sovraincisi nel '91 da una Orchestra d' Archi tedesca e sono,almeno per me,inascoltabili


Sarah Vaughan - Send in the clowns (MAINSTREAM)

(la canzone di Stephen Sondheim che da il titolo all'album è una delle più brutte che io abbia mai ascoltato e neanche la grande Sarah riesce a valorizzarla,nonostante le sue grandissime doti di interprete)

Altro brano da evitare è la sua versione di "My funny Valentine" che eseguiva alla fine di ogni concerto,con inutili vocalizzi da cantante lirica ed atteggiamenti irritanti e divistici.
Una cosa stucchevole.

Della Vaughan sono eccellenti queste versioni in trio che si trovano nei suoi dischi dal vivo:

"Misty"
"Watch what happens"
"Tenderly"
"On a clear day"

Anche i tributi fine anni 80 a Basie ed Ellington per la Pablo sono molto belli ed importanti.


Da evitare anche i concertoni del JAZZ AT THE PHILARMONIC,con nomi famosi sparati in copertina,oppure le jam
session senza un leader preciso,con assoli chilometrici e senza alcun arrangiamento.
Le jam session spesso finiscono per farci odiare il jazz !

alla prossima
conte_mascetti
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Re: dischi da evitare

Messaggio da conte_mascetti »

elio77 ha scritto: Solo perché l'ha fatto Davis, lo avessi fatto io mi avrebbero riso in faccia.

vai tranquillo che ci sono dischi di Miles che la critica non ha esitato a stroncare.

Bitches (scusa se ti sembrero' arrogante, non è il mio intento) è oggettivamente un capolavoro.
Con questo disco miles ha partecipato all'ennesima svolta jazzistica dopo quella del bebop e del cool, passando per il modale, arrivando ad un qualcosa di elettrificato che coagulava umori jazz con una miriade di moltitudini etniche tribali, ampliando a dismisura i confini di questo musica fino a farla diventare finalmente libera, mai uguale a se stessa, insomma il sogno di chi ambisce alla vera immortalità artistica.

Che poi sia ostico è soggettivo e non determina cio' il valore di un lavoro, ma è una musica che và domata, e si concede a poco a poco, e che poi non ti lascia piu'.
Sergio
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Re: dischi da evitare

Messaggio da Sergio »

vale solo per i dischi di jazz?
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aorlansky60
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Re: dischi da evitare

Messaggio da aorlansky60 »

Leggo da un datato intervento, riferito a "Bitches Brew" :

"Che poi sia ostico è soggettivo e non determina ciò il valore di un lavoro, ma è una musica che và domata, e si concede a poco a poco, e che poi non ti lascia piu'."

Nel contesto di questo giudizio, è emblematica una dichiarazione dello stesso Miles Davis : "Se entri in sintonia con la mia musica, 'sei mio'... "
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
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