In questi giorni un canale tematico della Rai (Rai5) stà mandando in onda (purtroppo a tardi orari) un film documentario sulla vita di Jaco Pastorius; basato anche e soprattutto sulle molte testimonianze di colleghi musicisti e produttori che ebbero l'occasione di incontrarlo professionalmente e di coinvolgerlo in vari progetti, da quando divenne nota nell'ambiente musicale (a partire dal '74 quando venne scoperto) il virtuosismo tecnico al basso di cui era capace (una tecnica sbalorditiva mai vista e sentita prima, unita ad un gusto musicale raffinatissimo, roba da lasciare esterrefatti e senza parole molti suoi colleghi allo strumento, secondo i quali Jaco ha letteralmente disegnato nuovi confini espressivi per uno strumento fino a quel momento ritenuto semplicemente "di accompagnamento" ritmico a quelli che dettano "la linea" guida melodica come chitarra, tastiere e fiati) da cui emerge una figura molto sensibile (forse anche troppo, visto che saranno in parte causa della sua fine prematura) non solo nell'approccio verso l'arte e la musica, ma soprattutto nei rapporti umani e verso le cose 'davvero' importanti della vita; naturalmente il film propone diverse storiche esibizioni live del musicista, dalle quali non è difficile comprendere 'perchè' Jaco Pastorius è stato [giustamente] definito "il JIMI HENDRIX" del basso (o "il Vincent VAN GOGH" del basso come lo immagino io).
Da vedere.
Ho inserito questo thread nella sezione "Jazz" dato che Pastorius rimarrà celebre e immortale per le notevoli prove da lui lasciate in questo genere musicale (primi tra tutti con i Weather Report di cui fece parte dal 76 al 82), ma c'è da dire (e lui stesso lo afferma in un intervista ripresa dal film sopra citato, consigliando ai musicisti delle nuove generazioni di "tenere sempre bene aperte le proprie orecchie verso qualsiasi forma di ispirazione") che Pastorius non era avverso o contrario ad alcun genere musicale in particolare, purchè "buono" e ben eseguito, caratterizzato da idee originali e stimolanti.
Jaco Pastorius
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- aorlansky60
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Jaco Pastorius
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Re: Jaco Pastorius
Jaco Pastorius è indubbiamente un "mostro" del basso.
Non solo a livello tecnico, ma soprattutto perchè ha "trasformato" il basso da strumento essenzialmente ritmico (a complemento della batteria) in uno strumento melodico e armonico (riusciva a suonare anche gli accordi...).
Un musicista con una musicalità innata decisamente sopra la media che gli permetteva di rivoluzionare l'approccio alle linee di basso partendo dal presupposto che lo strumento fosse non un complemento, ma un membro essenziale nel disegnare melodie e supportare le progressioni armoniche dando loro una "robustezza" inarrivabile.
Purtroppo non ho potuto vedere il film che AOR citi, ma questo video può dare un'idea (Jaco è quello che suona il basso )
Non solo a livello tecnico, ma soprattutto perchè ha "trasformato" il basso da strumento essenzialmente ritmico (a complemento della batteria) in uno strumento melodico e armonico (riusciva a suonare anche gli accordi...).
Un musicista con una musicalità innata decisamente sopra la media che gli permetteva di rivoluzionare l'approccio alle linee di basso partendo dal presupposto che lo strumento fosse non un complemento, ma un membro essenziale nel disegnare melodie e supportare le progressioni armoniche dando loro una "robustezza" inarrivabile.
Purtroppo non ho potuto vedere il film che AOR citi, ma questo video può dare un'idea (Jaco è quello che suona il basso )
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- aorlansky60
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Re: Jaco Pastorius
Piccolo aneddoto personale :
a metà anni 80 iniziai a conoscere la musica di un portentoso chitarrista Jazz Fusion, Pat Metheny, con il suo Pat Metheny Group (allora così denominato),
apprezzai così tanto certi suoi dischi (in particolare "Offramp" e "Full Circle") che mi convinsi ad acquistare uno ad uno tutti i suoi titoli precedentemente pubblicati, anche a nome singolo... Il suo disco d'esordio (pubblicato nel 76) si intitolava "Bright Size Life" e si trattava di musica minimalista -solo chitarra basso e percussioni, a tre elementi- quando lo ascoltai per la prima volta negli anni 80, il dettaglio che mi colpì di quella bellissima musica, oltre le chitarre di Metheny, era il FRASEGGIO di accompagnamento al BASSO, suonato per l'occasione con un tocco, una sensibilità, un gusto davvero ECCELSI, segno evidente di una capacità tecnica STRATOSFERICA... pensai subito a MARK EGAN (un ottimo bassista Jazz che aveva già collaborato con Metheny) ed andai quindi a sbirciare le note di copertina sul retro, dove lessi...
BASS : Jaco PASTORIUS... beh, capii subito tutto...
a metà anni 80 iniziai a conoscere la musica di un portentoso chitarrista Jazz Fusion, Pat Metheny, con il suo Pat Metheny Group (allora così denominato),
apprezzai così tanto certi suoi dischi (in particolare "Offramp" e "Full Circle") che mi convinsi ad acquistare uno ad uno tutti i suoi titoli precedentemente pubblicati, anche a nome singolo... Il suo disco d'esordio (pubblicato nel 76) si intitolava "Bright Size Life" e si trattava di musica minimalista -solo chitarra basso e percussioni, a tre elementi- quando lo ascoltai per la prima volta negli anni 80, il dettaglio che mi colpì di quella bellissima musica, oltre le chitarre di Metheny, era il FRASEGGIO di accompagnamento al BASSO, suonato per l'occasione con un tocco, una sensibilità, un gusto davvero ECCELSI, segno evidente di una capacità tecnica STRATOSFERICA... pensai subito a MARK EGAN (un ottimo bassista Jazz che aveva già collaborato con Metheny) ed andai quindi a sbirciare le note di copertina sul retro, dove lessi...
BASS : Jaco PASTORIUS... beh, capii subito tutto...
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.