Diffusori HI-FI

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aorlansky60
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da aorlansky60 »

theNemesis ha scritto: 03/04/2019, 18:19
Le caratteristiche fondamentali da considerare per scegliere i diffusori sono essenzialmente 5:

5) il gusto personale di chi ascolta, ovvero le "orecchie"

ESATTO e CONCORDO. [happy]

Il mercato di prodotti HI-FI offre, da molto tempo, una serie sterminata -sia in tipologie, sia come area di prezzo- di diffusori acustici;

si tratta dell'anello della catena - o perlomeno uno degli anelli più significativi in tal senso, insieme alla testina (o fonorivelatore) di un giradischi- che maggiormente caratterizza il suono e la resa finale di un impianto audio, e proprio per questo motivo, unito al fatto che NON TUTTI I DIFFUSORI suonano similmente (tutt'altro!) ma sono pur sempre frutto di un compromesso -tra tecnica e prezzo finale- di scelte progettistiche alla base, il diffusore è l'elemento da scegliere per primo, assecondando il proprio gusto, scelta in base alla quale deve poi essere indirizzata l'amplificazione che andrà a servirlo (con occhio particolare alle capacità elettriche di quest'ultima, specie se la scelta del diffusore è caduto su un modello ostico da pilotare), e questo può essere fatto solo "dal vivo" cioè andando ad ascoltare di persona, in un negozio che ne dà la possibilità, come realmente suona un diffusore (facendo particolarmente attenzione all'amplificazione che gli è abbinata al momento...).

per esempio non sceglierei un amplificazione valvolare a monotriodo da pochi WATT di potenza in uscita da abbinare a diffusori con efficienza da soli 82dB, :? [smile] tanto per fare un caso estremo, ma qui stò andando troppo sul tecnico, forse sole TheNemesis mi comprende;

A me per esempio è sempre piaciuto un suono particolarmente EQUILIBRATO, tipico della scuola di progettazione INGLESE (ecco perchè, cosa che ho già detto, mi sono fatto ammaliare per molto tempo dal mini monitor BBC Ls3/5a), sul tipo di marca come CELESTION, GOODMANS, B&W(attenzione i modelli fino agli anni 80, l'attuale filosofia è alquanto cambiata...), KEF, ROGERS, SPENDOR, HARBETH tanto per intenderci sui marchi, mentre non mi sono mai piaciuti molto i diffusori USA dalla chiara filosofia esuberante -che vanno molto bene per riprodurre il Rock, tuttavia- esempio classico Altec o JBL... ma questo non vuole affatto dire che Altec o JBL siano tecnicamente inferiori, ATTENZIONE.

Tanto per rendere l'idea di quanto la cosa sia molto soggettiva, molto tempo fa (davvero tanto, sic) possedevo delle splendide GOODMANS Achromat 400, 3 vie sospensione pneumatica (cassa chiusa) che io trovavo dalla resa eccellente (anche con il Rock) mentre un mio amico le detestava, preferendo le sue più esuberanti BOSE 501, che a me non piacevano, a parità di materiale ascoltato... spero di aver reso bene l'idea... [smile]

Attenzione particolare, dicevo, va posta nell'unione DIFFUSORI-AMPLIFICAZIONE, cercando di evitare grossolani errori, come per esempio abbinare una coppia di diffusori da 5000€ con un ampli da 500€ (ma il discorso può essere visto anche viceversa), ed attenzione anche alla sala che andrà ad ospitare l'impianto, per es. io non collocherei una coppia di TANNOY KINGDOM ROYAL, pur favolosi [slurp] (e ci credo, basta solo vedere il costo...) dal peso di 170Kg (cadauno), risposta in freq. 16Hz-40.000Hz (***), in una cameretta 4x3mt [smile] se non volete vederne volare via i vetri delle finestre [smile] al primo incontro di basse freq. sul messaggio audio che stàte ascoltando... :lol:


(***) : si, avete letto bene, non siete sotto effetto di alcool, [smile] ho scritto 16(sedici) Hz quali certificati dalla Casa... un organo da chiesa -ovviamente registrato su supporto- riprodotto con questi diffusori, quando incontra una bassa freq. tipicamente come solo quello strumento (o una TUBA) riesce a produrre, può letteralmente spettinarvi i capelli :lol: assai meglio di un vento da burrasca... :lol:
Ultima modifica di aorlansky60 il 30/04/2019, 15:15, modificato 7 volte in totale.
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Re: Diffusori HI-FI

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twoofus ha scritto: 30/04/2019, 12:26
aorlansky60 ha scritto: 30/04/2019, 12:19 perdonami, ho letto solo ora, 30 APR 2019, guarda caso anche giorno del mio compleanno [smile]
E allora auguri, "vecchio" aorl!
molte grazie [smile] compagno di condivisioni musicali [happy] [smile]
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Re: Diffusori HI-FI

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Watcher ha scritto: 03/04/2019, 19:39
theNemesis ha scritto: 03/04/2019, 18:19
La sospensione pneumatica prevede che il woofer sia montato all'esterno della cassa
Questo me lo devi spiegare meglio perché forse mi è sfuggito qualcosa.
Le "mitiche" AR anni '70 (forse l' AR non esiste più) erano a sospensione pneumatica o sbaglio? Non mi ricordo di woofer all'esterno.
La AR -mitica casa Americana dell'epoca- produceva un diffusore di assoluto riferimento, il mitico mod. 10"pi-greco" a 3 vie in cassa chiusa, che rappresentava un anomalia rispetto alla classica scuola di filosofia USA (resa generosa ed esuberante, concedendo però molto in fatto di "colorazione" del suono) in quanto assai più vicino alla tipica scuola inglese in fatto di acustica riprodotta, suono equilibrato ed analitico; era un diffusore MOLTO CRITICO da pilotare infatti rischiava di "mettere a sedere" l'80% delle amplificazioni reperibili sul mercato al tempo, ma con il giusto abbinamento e poste nel giusto ambiente erano F-A-V-O-L-O-S-E da ascoltare [slurp] con tutti i generi musicali, anche quelli più critici, non per altro al tempo erano particolarmente indicati per riprodurre la MUSICA CLASSICA, più di altre marche e modelli.
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Re: Diffusori HI-FI

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theNemesis ha scritto: 17/04/2019, 10:53
PS Riguardo ai cavi, concordo. Un buon compromesso fa spendere non più di 30 / 40 euro per dei cavi di potenza per i diffusori. Spesso, però, ci si dimentica dei cavi di segnale, quelli che collegano le varie sorgenti sonore all'amplificatore. Sono critici anche più dei cavi di potenza. Meglio spendere qualcosa in più sui cavi di segnale per trovarne con connettori dorati e a bassa dispersione.
Il discorso dei cavi di potenza è assai particolare e può variare molto dall'amplificazione scelta, fino ad arrivare a casi "limite" come quella in mio possesso (EXPOSURE, modelli della vecchia scuola anni 80-90) per le quali la Casa ha fatto costruire i propri cavi di potenza -da case specializzate in questo settore di componentistica- raccomandando calorosamente agli utenti di non discostarsene; sulla stessa linea di questa tipologia audio sono i vecchi modelli di amplificatori NAIM e LINN (stessa scuola inglese, stessa tipologia circuitale) tanto per intenderci, che assolutamente vogliono anzi ESIGONO i "loro" cavi di potenza per funzionare al meglio delle loro possibilità; di questo ne ebbi la prova personalmente, quando molto tempo fa volli provare cavi di potenza di una marca super reputata che produce solo cavi di collegamento (NORDOST) dal costo almeno 8 volte superiore agli EXPOSURE che avevo in dotazione, nella speranza di migliorare il livello di emissione, ebbene i NORDOST da me scelti peggioravano (e di parecchio) la scena e l'emissione sonora del mio impianto, tanto che ritornai di corsa agli originali EXPOSURE dal costo molto inferiore...
Ultima modifica di aorlansky60 il 30/04/2019, 14:32, modificato 1 volta in totale.
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Re: Diffusori HI-FI

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twoofus ha scritto: 18/04/2019, 12:56
theNemesis ha scritto: 18/04/2019, 11:58 A proposito del Marantz... Prima di pensionarlo, pensaci bene, perchè negli anni 80 era un ottimo prodotto.
Io ho il Marantz 1090 che fa il suo bel lavoro da 40 anni, senza interruzioni... comprato nel 1979!
ME LO RICORDO !! Fu un mio oggetto dei desideri [slurp] di quand'ero ragazzo e le mie possibilità economiche -da studente qual'ero- non mi potevano permettere giocattoli simili; al tempo gran bell amplificatore. Forse al momento essendo passato così tanto tempo (40anni!) dovresti fare vedere i condensatori (da un tecnico di fiducia), quelli che più deteriorano nel tempo (E CON ESSI LA QUALITA' MUSICALE) si tratta di una sostituzione semplicissima, ovviamente con l'accortezza di sostituirli con i "suoi" pari modello, potresti avere dei miglioramenti INCREDIBILI con una spesa ridicola. Solo occhio a scegliere personale di assoluta fiducia (il tecnico che ci deve mettere dentro le mani e il saldatore, cioè)
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Re: Diffusori HI-FI

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Humdrum ha scritto: 29/04/2019, 17:21 Aspetto la puntata sull'ambiente..... [nc]
ecco, hai citato un problema non piccolo... [fisc]

l'ambiente in cui deve interagire l'impianto audio, ma sopratutto I DIFFUSORI ACUSTICI, sono la croce e la delizia di ogni audiofilo (ed appassionato di musica riprodotta in genere) che ci si è dovuto scontrare [wall] almeno una volta nella propria vita... io il mio "battesimo del fuoco" [smile] lo ebbi -me lo ricordo bene come fosse oggi, dalle arrabbiature :x che mi procurarono- proprio 40 anni fa, quando finalmente ebbi la possibilità economica di dotarmi della prima coppia di diffusori (per almeno 3 anni precedenti ascoltai la musica in cuffia), come ho già detto prima due bellissime GOODMANS Achromat 400 collocate nella mia cameretta di allora di 4x4mt largh. x lungh. x 3,5 mt di altezza, poco assorbente, in acustica LA COSA PEGGIORE CHE POSSA ESISTERE essendo quasi un perfetto CUBO (di risonanza alla basse freq.) in grado di apportare rigonfiamenti PAUROSI (molti dB) nella parte inferiore dello spettro audio, quando l'impianto audio incontrava una traccia registrata con vistosa presenza di basse freq.; e volete sapere quale fu l'artefice di tale triste scoperta ???... MIKE RUTHERFORD [smile] con il suo TAURUS, utilizzato "a tutto gas" in "FIRTH OF FIFTH" nella parte dell'assolo di elettrica solista di STEVE HACKETT, che ogni volta riprodotto faceva letteralmente "saltare per aria" dal RIMBOMBO -ed io con lei- la mia cameretta :lol: ah, che ricordi! [hearts]
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Re: Diffusori HI-FI

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Ritengo utile, per chiunque voglia iniziare ad affrontare un percorso serio nell'allestimento di un impianto di riproduzione audio in casa propria, dalle performances e dalle ambizioni tecnicamente elevate, postare questo manuale dedicato alle PROBLEMATICHE AMBIENTALI legate ALLA RIPRODUZIONE AUDIO,

in grado di far comprendere quanto sia inutile investire grosse somme economiche in componenti audio di alto pregio, pensando di essersi assicurati il meglio in assoluto per soddisfare la propria passione, se prima non si ottimizza questo elemento a monte, F-O-N-D-A-M-E-N-T-A-L-E ai fini della resa finale, ovvero LA SALA D'ASCOLTO entro la quale sarà collocato l'impianto e soprattutto I DIFFUSORI ACUSTICI;

Prima di iniziare, un punto fondamentale : che libertà d'azione avete ?

voglio dire, all'interno di casa vostra, abitate soli o siete in coppia ? la domanda è pertinente, in quanto le "mogli fidanzate o compagne" sono molto risolute nel fare prevalere il loro punto di vista estetico (quello che gli inglesi hanno definito "WAF" ovvero Wife acceptance factor in fatto di accettare o meno l'invadenza dei componenti audio, [chin] in fattispecie I DIFFUSORI ACUSTICI, nel salotto di casa... [smile] ...io ho risolto il problema dedicandomi una sala apposita -quella che alcuni di Voi conoscono già dalle foto che ho postato in altro thread- dove ho totale libertà d'azione, ma non sempre questo è alla portata di tutti...)

...

PER UNA BUONA SALA D’ASCOLTO

Come deve essere una sala d’ascolto o una sala audio-video ?
E’ migliore quella rettangolare o quella irregolare ? E’ vero che la stanza a pianta quadrata è la peggiore ? E quali sono le dimensioni più indicate per avere un suono senza problemi ? E’ preferibile alta o bassa ? Con pareti di carton-gesso o solidi e spessi muri di sasso ?
Potrei andare avanti a far domande per una pagina, ma già quelle formulate riescono a fornire i contorni di ciò che parleremo.
Con questo articolo “pratico” cercheremo di dare risposte “operative” a tutti coloro che si pongono i suddetti problemi e cioè a tutti, perché per tutti, prima o poi, è necessario farsi queste domande. Chi lo nega è perché le ha rimosse pensando che ignorare i problemi sia migliore che affrontarli.
Sono tematiche di interesse veramente generalizzato.
Si ha infatti notizia di alcune sistemazioni incredibilmente cervellotiche di sistemi di riproduzione audio in ambiente domestico, ma non risulta che nessuno, nemmeno il più stravagante degli audiofili, ascolti musica con il proprio impianto hi-fi collocato nel prato antistante l’abitazione o sotto ad un ponte . Quantomeno non lo fa nella stagione invernale o quando piove. In genere chi ha una casa preferisce ascoltare protetto dal suo tetto e circondato da rassicuranti pareti.
Purtroppo una stanza, grande o piccola che sia, alta o bassa, tonda o quadrata ha sempre due problemi di ordine acustico : risonanze e riflessioni.

RISONANZE
Il suono è energia. All’interno di un ambiente chiuso essa viene in parte assorbita dalle pareti ed in parte fuoriesce. Ma prima che ciò accada si “organizza” e tende a trattenersi in ambiente per un periodo più lungo di quello che è funzionale alla riproduzione musicale. L’accumulo organizzato di energia non si distribuisce in modo equilibrato su tutto lo spettro di frequenze, ma si concentra in particolari aree che vanno a formare le risonanze proprie di un ambiente chiuso. Ciò crea un elemento di grave turbativa dell’equilibrio tonale e della resa in termini di articolazione che va sotto i nomi di rimbombo, “boom”, melma acustica, rumore di fondo della stanza. A certe frequenze il suono è più forte e più confuso. Indipendente dalla sua forma ogni stanza ha sue risonanze proprie perché in ogni stanza l’energia tende ad organizzarsi per conservarsi privilegiando certe frequenze. Ma non basta : poiché nulla si crea e nulla si distrugge, se l’energia di certe frequenze aumenta deve necessariamente diminuire da qualche altra parte : le frequenze risonanti succhiano energia alle frequenze limitrofe non-risonanti e quindi sono causa di cancellazioni.
Cambiando la forma della stanza, spostando muri e pareti, le risonanze non scompaiono. Semplicemente si distribuiscono in altro modo. Quindi non c’è pianta di nessuna stanza che può impedire il sorgere di modi di risonanza.
Molti appassionati che desiderano avere un ambiente dedicato all’ascolto o all’audio-video puntano la loro attenzione sui rapporti dimensionali : solitamente si crede che se una stanza avesse dimensioni ideali, intese come rapporti fra pareti, il suono sarebbe perfetto.
Un’altra diffusa opinione è che la stanza migliore è quella con pareti non parallele.
In passato l’idea che l’equalizzatore potesse risolvere i problemi acustici generati dalle risonanze era assai radicata.
Tutte queste convinzioni sul modo di attenuare o evitare gli influssi malefici delle risonanze sono semplicemente ERRATE !

Da sempre si è cercato di determinare le perfette misure di una stanza ricercando rapporti dimensionali attraverso i quali le risonanze fossero ben distribuite lungo lo spettro audio. Si diceva : poiché le risonanze ci sono, allora facciamo in modo che non stiano vicine, che non sommino la loro energia nelle stesse aree di frequenze. Da questa considerazione si è sviluppata la ricerca empirica dei migliori rapporti dimensionali ed è per queste convinzioni che si è arrivati a concludere che, ad esempio, la stanza cubica è la peggiore : in essa le risonanze della lunghezza sono eguali a quelle della larghezza e dell’altezza, perciò le risonanze di questo tipo di stanze hanno energia tripla .
In origine il concetto di fare stanze aventi rapporti dimensionali atti ad una conveniente distribuzione delle risonanze apparteneva all’arte di fare buone camere di riverberazione. Esse vengono utilizzate per testare le caratteristiche dei materiali per il trattamento acustico e devono avere risonanze opportunamente spaziate per poter ottenere risultati attendibili.
Una camera di riverberazione ha un diffusore posto in un angolo della sala (pavimento-muro-muro) ed il microfono nell’angolo opposto (soffitto-muro-muro) in modo che tutte le modulazioni della stanza possano essere stimolate dalla cassa e in modo che il microfono possa coglierle completamente.
Una sala d’ascolto domestica non è una camera di riverberazione. Le casse quasi mai si trovano negli angoli e chi ascolta certamente non lo fa ficcando la testa in uno degli angoli opposti. In una sala di riproduzione audio i diffusori si trovano significativamente lontano dagli angoli. Da questa posizione essi non possono stimolare tutte le risonanze della sala, ma solo alcune. Se esse saranno ben spaziate fra di loro dipenderà dalla posizione dei diffusori. Non vi è nessuna garanzia che una stanza con le qualità di una camera di riverberazione abbia risonanze ben spaziate quando la cassa viene disposta lontano dall’angolo..
Stanze con muri non paralleli.
Parlando di risonanze, la stanza con muri non paralleli non possiede alcuna caratteristica speciale e risolutiva. Avrà sue risonanze proprie da combattere come le stanze con muri regolari. Anche in questa il risultato finale dipenderà dalla disposizione dei diffusori e del punto d’ascolto. Inoltre, essendo asimmetrica, creerà qualche problema alla stereofonia.
Equalizzatori.
Gli equalizzatori non modificano la risonanza di una stanza : riescono a variare la forza di un suono ad una certa frequenza. Quando una stanza viene “equalizzata” un suono forte viene smorzato, ma la risonanza continua a riempire la stanza ed il suono non guadagna in articolazione (che è un parametro a cui l’orecchio, rispetto al bilanciamento tonale, è assai più sensibile ed attento). Inoltre la qualità del suono diretto peggiora per via del fatto che il segnale audio deve passare attraverso un ulteriore congegno elettronico.

Indicazioni operative
Qualsiasi stanza ha sue risonanze proprie. In ogni stanza per avere un livello audio di alta qualità è decisamente importante poter disporre i diffusori ed il punto d’ascolto in modo consono alle necessità di quella stanza. Meglio quindi una piccola sala dedicata all’ascolto che una grande dove la posizione dei diffusori è obbligata dalle esigenze pratiche o di arredamento. Tuttavia, potendo scegliere, la stanza a pianta rettangolare è migliore di quella quadrata. La peggiore di tutti è la stanza irregolare di forma a “L”.
Dal punto di vista delle risonanze la stanza migliore è quella in cui è possibile muovere liberamente i diffusori ed il punto d’ascolto alla ricerca della migliore distribuzione dell’energia delle risonanze e dove è possibile l’impiego di trappole acustiche a larga banda negli angoli.
I buoni studi di registrazione hanno delle trappole per le basse frequenze incorporate nei muri in prossimità degli angoli. In una stanza d’ascolto domestica le trappole per i bassi possono facilmente essere collocate esternamente agli angoli. L’intervento con trappole acustiche è molto efficace : modifica la forma della risonanza del locale, ne ostacola l’organizzazione, restituisce articolazione alle frequenze risonanti ed energia alle frequenze non-risonanti senza intaccare le caratteristiche sonore del suono diretto.

RIFLESSIONI
Le riflessioni possono essere divario tipo : alcune sono utili, altre molto dannose.
Un suono parte da un diffusore e giunge all’orecchio dell’ascoltatore (suono diretto). Contemporaneamente va a rimbalzare su di una parete per arrivare all’ascoltatore con un certo ritardo rispetto al suono diretto. Sempre lo stesso suono arriva poi all’ascoltatore con un ritardo più grande quando è stato riflesso da molte pareti. Il medesimo suono, in un ambiente molto ampio, può anche arrivare all’ascoltatore con un ritardo così grande da divenire una eco.
Abbiamo grossolanamente evidenziato come uno stesso suono arriva all’ascoltatore in quattro tempi diversi. Due di questi casi danno luogo ad effetti positivi, gli altri due sono dannosi : il primo ed il terzo sono buoni ; il secondo ed il quarto cattivi. E’ evidente che il suono diretto è positivo com’è chiaro che avere l’eco in una sala d’ascolto è un fatto palesemente spiacevole.
Ma perché le riflessioni precoci sono negative e quelle che stanno fra queste e l’eco sono invece positive ? Perché le riflessioni che arrivano all’ascoltatore con un ritardo inferiore ai 25 millisec. (riflessioni precoci) disturbano pesantemente “l’azione stereofonica” del suono diretto.
La stereofonia è un’illusione. L’immagine stereofonica è frutto di un inganno. Il nostro cervello non è capace di distinguere come distinti due suoni che gli arrivano contemporaneamente oppure entro un brevissimo lasso di tempo. Infatti due suoni emessi simultaneamente da due diffusori che stanno uno a destra e l’altro a sinistra dell’ascoltatore non vengono riconosciuti come tali. Il cervello li fonde in un solo suono. Se hanno pari intensità, quel suono sembrerà provenire dal punto mediano fra diffusore destro e diffusore sinistro. Se il diffusore di destra suona più forte di quello di sinistra il suono starà spostato a destra. Oppure se un suono viene emesso con lievissimo ritardo o con minor energia sembrerà venire da più lontano, si formerà più in profondità. La stereofonia in sintesi è tutta qui. E’ sostanzialmente questa la sua caratteristica di diversità con il suono monofonico. E’ con questo sottile gioco di ritardi temporali e di variazioni di energia fra i due canali dove il “tempo si traduce in spazio” che si forma l’immagine stereofonica. E’ all’interno di ciò che il suono mantiene il suo equilibrio. Ma l’energia del suono riflesso che arriva all’ascoltatore con ritardo compreso entro i 25 millisec. disturba questi equilibri e rompe “il dialogo stereofonico fra i diffusori”. Questo tipo di riflessioni hanno valore altamente negativo. Invece, il suono riflesso che giunge all’ascoltatore con un ritardo compreso fra 40 e 80 millisec. ha valore positivo perché crea ambienza, confortevole sensazione di spazio ed ha una funzione riequilibrante sull’andamento tonale. Questo tipo di suono riflesso non disturba la stereofonia.
L’ideale è poter convertire l’energia delle riflessioni precoci in energia che arriva all’ascoltatore con un ritardo maggiore. Ciò è possibile tramite l’utilizzazione di trappole acustiche ad azione combinata (assorbimento più diffusione) o di speciali pannelli diffondenti posti a parete nei punti dove avviene la riflessione.
Alle volte è possibile la riduzione dell’energia riflessa mediante divani o poltrone, tende o librerie a giorno. Le tende vanno molto bene se collocate alle spalle dell’ascoltatore per il trattamento delle riflessioni primarie posteriori. Se l’ascoltatore dispone di una distanza di almeno 50 Cm. dal muro retrostante, anche una libreria piena di libri o dischi messi in modo sfalsato può essere molto utile. Da evitare nel modo più assoluto i mobili con ante e soprattutto le vetrine : vibrano e sono molto riflettenti.
Poltrone o divani possono ridurre l’intensità a media frequenza delle riflessioni precoci laterali (ottenendo al contempo però anche una non desiderabile riduzione di quelle maggiormente ritardate). Per trovare l’esatto punto di riflessione a muro della riflessione da attenuare si può ricorrere ad una tecnica di allineamento ottico che si chiama “ricerca del raggio di luce”. Si dispone una striscia di materiale riflettente sulla parete ; utilizzando una lampadina in grado di emettere una fascio di luce abbastanza potente e stretto, seduti al punto d’ascolto, si punta il fascio di luce sulla striscia a muro fino a che il riflesso della luce non illumina il diffusore. Il punto dove la luce riflette è il punto su cui intervenire. L’operazione deve essere fatta sui due lati e per entrambi i diffusori trovando così i quattro punti di riflessione omolaterale e controlaterale.
Ma prima di ogni altra cosa è necessario disporre l’impianto nella stanza in modo corretto.
Rispetto alle problematiche introdotte dalle riflessioni la cosa più importante di tutte è la simmetria dei diffusori rispetto all’ambiente d’ascolto e l’equidistanza del punto d’ascolto dai diffusori. Inoltre, più i diffusori stanno lontani delle pareti e meglio è.
Facciamo un esempio. Se il diffusore di sinistra dista dalla parete laterale di sinistra 50 cm. e il destro dista dalla parete di destra 100 cm. è evidente che un suono che esce con la stessa intensità dai due diffusori arriverà anticipato e con energia maggiore da sinistra perché la parete è più vicina al diffusore. L’effetto stereofonico di fusione del suono sortirà l’effetto indesiderato di creare l’immagine sonora di quel suono non al centro come dovrebbe essere, ma spostato a sinistra. L’intera immagine sonora di un sistema collocato nell’ambiente con questa disposizione asimmetrica risulterà slittato a sinistra e soffrirà di focalizzazione scadente. Altro esempio. Se un diffusore ha dietro di sé un muro ad un metro e l’altro diffusore ha un vano finestra a 1,30 metri la resa in profondità dell’immagine sonora e la restituzione delle basse frequenze (e anche delle alte nel caso di diffusori omnidirezionali o a dipolo) saranno approssimative.
Poiché ascoltiamo musica stereofonica, l’ideale sarebbe poter disporre di una stanza simmetrica almeno dal punto d’ascolto in avanti : guardando al centro del fronte sonoro, ciò che l’ascoltatore vede a destra dovrebbe essere speculare a ciò che c’è a sinistra del suo campo visivo (ciò dovrebbe valere per porte e finestre ed anche per il mobilio : se c’è una libreria a destra deve esserci anche a sinistra).
Dietro l’ascoltatore invece la simmetria ha meno importanza. Tuttavia è auspicabile che egli possa disporre di un ampio spazio alle sue spalle in modo da avere una buona zona di riverberazione. Ne consegue che è preferibile avere il punto d’ascolto lontano (almeno di un metro) dalla parete alle spalle. Coloro che ascoltano seduti sul divano accostato alla parete spesso hanno basse frequenze confuse, alti stridenti e cattive frequenze medie.
Occorre rispettare la simmetria anche nei rapporti fra diffusori e punto d’ascolto e diffusori e pareti laterali e posteriore. In ordine di priorità :
1. la distanza fra i due diffusori e il punto d’ascolto deve essere identica ;
2. la distanza fra un diffusore e parete laterale deve essere uguale a quella della distanza fra l’altro diffusore e la parete più vicina ad esso.
3. la distanza fra i diffusori e la parete a loro retrostante deve essere la medesima.
Quando è possibile collocare i diffusori lontano dalle pareti, l’energia delle riflessioni precoci è minore e migliora il rapporto con il suono diretto.

Da tutto ciò deriva il fatto che, sotto il profilo delle riflessioni, una buona sala d’ascolto è simmetrica e sufficientemente grande per consentire di tenere i diffusori e il punto d’ascolto abbastanza distanti dalle pareti. Ma quanto devono essere lontani i diffusori dalla parete alle loro spalle ? Determinarlo a priori non è molto serio : quanto più possibile, al fine di ottenere profondità e quanto basta per ottenere una buona risposta dell’energia delle basse frequenze. E dalle pareti laterali ? Il più possibile, ricercando la focalizzazione centrale, ma tenendo conto che ad avvicinarli troppo l’estensione in larghezza dell’immagine sonora e l’ariosità possono soffrire. Ed il punto d’ascolto ? Il più possibile, ma considerando che avanzandolo o arretrandolo all’interno della sala, le basse frequenze cambiano e che avvicinandosi o allontanandosi dai diffusori è come allargare o stringere i medesimi. E’ una questione di equilibri e di rapporti (ed anche di gusti). All’aperto, se i diffusori distano fra di loro 150 cm ed il punto d’ascolto determina un triangolo equilatero con essi, dal punto di vista dell’immagine sonora e del bilanciamento tonale la cosa è del tutto equivalente ad un posizionamento con i diffusori a quattro metri fra loro con il punto d’ascolto posto alla medesima distanza da essi. In ambiente chiuso in questi due casi cambia il bilanciamento tonale perché dalle diverse posizioni i diffusori stimolano risonanze differenti e l’ascoltatore percepisce equilibri che variano in funzione del punto che occupa nella stanza.

Miscellanea

Muri
Più i muri sono spessi e solidi e meglio è sia per l’impatto delle basse frequenze che per ottenere un buon isolamento acustico.
Le pareti di carton-gesso vibrano molto e per questo motivo sono fortemente sconsigliate.

Soffitti
A mio parere è meglio avere un soffitto alto piuttosto che uno molto basso. In genere il classico soffitto con altezza omogenea compresa fra i 270 e 360 cm. va bene e non necessita di trattamento acustico.
I soffitti a volta sono critici perché fungono da lente acustica convergente : molte riflessioni finiscono sull’ascoltatore durante il periodo di fusione del suono.
Anche i soffitti delle mansarde sono critici. Tuttavia, al fine di poter disporre di un autonomo spazio d’ascolto, la mansarda rappresenta una soluzione consigliabile .
In questi casi è preferibile mettere i diffusori nella parte più bassa e ascoltare ponendo il punto d’ascolto nella parte della stanza che gode della maggior altezza del soffitto.

Pavimenti
I peggiori sono quelli in marmo (estremamente riflettenti) o quelli in moquette (selettivamente assorbenti). Ottimi quelli in legno. Tuttavia il materiale che costituisce il pavimento non è un dato particolarmente preoccupante. Nei casi di pavimenti in mattonelle o in marmo, un tappeto spesso (2-4 cm.) posto fra diffusori e punto d’ascolto riduce sensibilmente i problemi.

Pareti laterali
Ricoprirle di moquette è un errore. Lasciarle nude anche. Qualche quadro non fa male purché sia sprovvisto di vetri e disposto simmetricamente. (attenzione ai quadri con vetri appesi alle pareti, amplificano il rimbalzo delle onde sonore e sono quindi nefasti ai fini della resa audio, specie nell'area inferiore dello spettro sonoro, quelle al di sotto dei 200Hz) La parete a cui fare più attenzione è quella dietro ai diffusori. Un buon trattamento acustico di questa parte della stanza assicura sempre risultati eccellenti. Davanti l’ascoltatore (anche lateralmente, dalla sua proiezione sulle pareti laterali in avanti) è di rigore rispettare anche la simmetria dei mobili e degli arredi. La parete dietro l’ascoltatore è la meno critica purché non gli sia a ridosso : in questo caso è indispensabile il trattamento della zona immediatamente dietro a lui e degli angoli posteriori.

Porte e finestre
Vibrano. Se è possibile è meglio evitare che le porte siano estremamente vicine agli angoli o poste esattamente alla mezzeria delle pareti.
Mettere i diffusori davanti ad una porta è sbagliato. Una porta aperta esattamente dietro l’ascoltatore è invece un fatto positivo (è come trattare le riflessioni precoci posteriori ed anche le basse frequenze). Se dalla stanza attigua ritorna troppo riverbero, la soluzione è semplice : una tenda che separa i due ambienti.
Le finestre devono avere i vetri che vibrano il meno possibile e devono chiudere perfettamente. Le tende applicate alle finestre aiutano. Le tende alle finestre dietro ai diffusori devono essere leggere. Quelle alle finestre dietro all’ascoltatore possono essere più pesanti.

Mobili
In una buona sala d’ascolto sono da evitare vetrine e grossi mobili con ante in vetro. Ottime le librerie aperte o mobili porta-dischi dietro o di lato all’ascoltatore o di fianco ai diffusori (non dimenticarsi mai di mantenere la simmetria del fronte sonoro davanti al punto d’ascolto : se ne mettiamo uno a destra ne dobbiamo prevedere uno eguale a sinistra posizionato in modo speculare).
Se possibile è meglio evitare di collocare tavolinetti fra diffusore ed ascoltatore (sono comodi per appoggiare cd, libri e quant’altro, ma fanno “pericolosamente” rimbalzare i suoni alti e medio-alti ).

Mobile rack
La migliore posizione è quella lungo la parete laterale spostata un po’ all’indietro rispetto alla proiezione a muro dell’ascoltatore. Mettere il rack nel mezzo ai diffusori provoca effetti nocivi all’immagine sonora (il centro del fronte sonoro è un punto estremamente critico). Se proprio si è costretti a metterlo lì è preferibile scegliere dei rack bassi.

Subwoofer
Molti sostengono che, essendo le basse frequenze sotto i 50 Hz non direzionali, la posizione del sub non è critica. Secondo questa concezione, per il subwoofer qualsiasi collocazione è buona ed equivalente alle altre. Non è così perché, cambiando la sua posizione nella stanza, varia la tipologia e il comportamento delle frequenze risonanti eccitate. Quindi, anche la collocazione del subwoofer segue le regole dei diffusori full range.


Disposizione dei diffusori e del punto d’ascolto nella sala.
In una stanza rettangolare non è obbligatorio mettere i diffusori parallelamente ad una delle pareti corte. Alle volte si ottengono risultati migliori disponendoli paralleli alle pareti lunghe . In questo caso è spesso indispensabile il trattamento acustico della parete a loro retrostante per ottenere profondità, ma le riflessioni laterali rimbalzano così lontane dall’ascoltatore che i loro effetti hanno scarsa influenza.
Una credenza del mondo dell’ alta fedeltà è che in stanze rettangolari, la distanza fra diffusore e la parete laterale e fra diffusore e parete retrostante non possa essere la stessa. Ciò è probabile per stanze a forma quadrata, ma non è regola per le stanze di altra forma.

Buon lavoro,
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da Humdrum »

Grazie delle preziose delucidazioni Aor, e naturalmente Buon Compleanno !! [exc]
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da Watcher »

theNemesis ha scritto: 16/04/2019, 10:52 e poi proseguiremo con l'ambiente di ascolto.
Scusa Nemesis, ma quel "proseguiremo" era un plurale maiestatis o ti eri già messo d'accordo con Aor? [chin]
:lol: :lol: :lol:
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da theNemesis »

Watcher ha scritto: 30/04/2019, 17:21
theNemesis ha scritto: 16/04/2019, 10:52 e poi proseguiremo con l'ambiente di ascolto.
Scusa Nemesis, ma quel "proseguiremo" era un plurale maiestatis o ti eri già messo d'accordo con Aor? [chin]
:lol: :lol: :lol:
No, non mi ero messo d'accordo con Aor, ma direi che il suo intervento sull'ambiente è stato piuttosto esaustivo... [smile]
Non potrei aggiungere null'altro di interessante!
:D
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da aorlansky60 »

Watcher ha scritto: 30/04/2019, 17:21
theNemesis ha scritto: 16/04/2019, 10:52 e poi proseguiremo con l'ambiente di ascolto.
Scusa Nemesis, ma quel "proseguiremo" era un plurale maiestatis o ti eri già messo d'accordo con Aor? [chin]
:lol: :lol: :lol:
no no, [smile]

sono io che sono entrato "a gamba tesa" [smile] pur con con molto entusiasmo (su un argomento al quale sono molto sensibile come quello della problematiche della resa ambientale legate ad un impianto di riproduzione audio)

su un lavoro davvero impeccabile, ben fatto e piuttosto approfondito, che TheNemesis ha condotto in fatto di DIFFUSORI ACUSTICI. Si poteva leggere una autorevolezza simile solo su certe riviste audiophile, tipo SUONO, STEREOPLAY o AUDIOREVIEW, in articoli appositamente dedicati; quindi, ancora i miei apprezzamenti a TheNemesis per il lavoro svolto. [bye]
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da theNemesis »

Grazie per gli apprezzamenti AOR!!!
In effetti le riviste che hai menzionato erano / sono le mie "bibbie" sull'Hifi.
Aggiungo che mi sono da sempre occupato di registrazioni (spesso anche dal vivo), sono stato autocostruttore di diffusori acustici (ora per problemi di tempo non più, ma prima o poi...) e suono il piano e le tastiere da tempo immemore... se sommi tutto ottieni un "pazzo audiofilo" :lol: :lol: :lol:

E comunque, la tua "entrata a gamba tesa" ha fornito ottime informazioni, approfondite e circostanziate, sugli ambienti di ascolto. ;)

Gli argomenti fondamentali sui diffusori acustici li abbiamo quindi affrontati.
Attendo (insieme ad AOR, se ha tempo e voglia) vostre specifiche richieste per poter fornire qualche suggerimento "personalizzato".
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da aorlansky60 »

theNemesis ha scritto: 02/05/2019, 10:35
sono stato autocostruttore di diffusori acustici (ora per problemi di tempo non più, ma prima o poi...) e suono il piano e le tastiere da tempo immemore... se sommi tutto ottieni un "pazzo audiofilo" :lol: :lol: :lol:
Ah! interessante sapere questo, la curiosità mi porta a chiederti, in qualità di tecnico auto costruttore quale sei :

prediligi la filosofia "sospensione pneumatica" in cassa chiusa, oppure quella in cassa aperta tipo BASS REFLEX ???

perchè so bene che tra tutti gli auto costruttori di diffusori acustici, questo è il primo dilemma da sciogliere... [smile]


ps : tra le varie tipologie di diffusori analizzate, mancherebbe ancora quella di tipo "Trasmission line" tipica di alcuni Marchi come la storica IMF Loudspeaker di cui non ho mai avuto l'occasione di testare la bontà dal vivo, ma molte testimonianze da me lette nel tempo citano i diffusori di questa Casa come a dir poco PRODIGIOSI nella resa in bassa frequenza...
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da theNemesis »

Ho provato a costruire sia sospensioni pneumatiche che reflex.
Da un punto di vista strettamente progettuale, le reflex sono più complesse perchè devi accordare bene il tubo reflex con il woofer che hai.
Diciamo che il mio sogno segreto sono dei diffusori a tromba, stile Klipsch, ma dopo aver ascoltato davvero tante casse diverse, tra sospensione e reflex preferisco queste ultime.
Ovviamente studio monitor, non reflex qualsiasi.
Mi piace il suono "presente", libero e pulito, come solo uno studio monitor può dare.
Poi mi devo piegare a logiche estetiche, ambientali, dimensionali ed economiche, per cui rimango sui reflex ma ascolto con un paio di JBL casalinghe (JBL STUDIO 280). Sono precise, scendono piuttosto bene sui bassi e hanno quel capolavoro di tweeter da 2,5 cm in titanio e guida d'onda per una dispersione ottimale degli acuti.

Immagine

Delle casse con woofer in linea di trasmissione non ho parlato perchè sono esemplari molto particolari e poco diffusi.
Non ho mai avuto modo di ascoltarle, ma anch'io ho letto sempre cose positive soprattutto riguardo alla riproduzione delle basse frequenze, sembra molto robuste e notevolmente "basse"...
Magari ne parlo più avanti. [bye]
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da Watcher »

Nemesis, per pilotare le JBL Studio 280, che amplificatore serve? Intendo come potenza.
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da theNemesis »

La JBL indica una potenza dell'ampli da 20 a 200 w.
Io le piloto con uno Yamaha da 80 w che è più che sufficiente per avere una pressione sonora decisamente alta.
Le casse hanno una buona efficienza (89 db/w/m) quindi non hai bisogno di potenze elevate in ingresso.
Considera che sono alte 1124 mm (oltre un metro) perchè sono da posizionare sul pavimento.
Qui puoi avere tutte le info:

https://www.jblstore.it/jbl-studio-280-black
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da aorlansky60 »

Watcher ha scritto: 02/05/2019, 19:28 Nemesis, per pilotare le JBL Studio 280, che amplificatore serve? Intendo come potenza.
anticipo io TheNemesis che forse mi darà conferma su ciò che vado a dire:

i diffusori JBL sono tradizionalmente "generosi ed efficienti" presentando un carico non troppo ostico per l'amplificatore, l'impedenza dovrebbe aggirarsi sui classici 8 ohms -senza troppe escursioni verso il basso- con un efficienza attorno ai 90dB, direi che con un buon 50W per canale (purchè siano WATTS "buoni", seri ed EFFETTIVI) tipologia a transistors, si dovrebbe pilotarle già al meglio. [happy]
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da theNemesis »

Centrato in pieno!
;)
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da Watcher »

Supponendo optassi per i JBL, sempre che mi soddisfino all'ascolto (ma penso di sì perché non sono poi tanto delicato), non sarebbero un po' sprecati per una stanza 4x4? E poi il mio marantzino ce la fa? [smile]
A parità di budget, qualche altro nome anche in versione da stand...
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Re: Diffusori HI-FI

Messaggio da theNemesis »

Consiglio i JBL perchè sono un carico facile e il tuo "Marantzino" non farà alcuna fatica a pilotarle. Non ci sono controindicazioni sulle dimensioni della stanza, le casse non sono ingombranti, sono eleganti e ben si adattano agli ambienti.
Riguardo l'ascolto, le JBL mi soddisfano sia in contesti "delicati" che in quelli più pompati.
Sono piuttosto neutre, riproducono un fronte sonoro preciso e credibile. Non arrivano a riprodurre bassi "subsonici" (si fermano, per dire, a 40 hz) ma la qualità delle note basse è elevata, e comunque i 40 hz con 1 watt li hai ancora a 86 db...
Una delle caratteristiche che più mi piacciono è la capacità di adattamento del diffusore ai vari generi musicali. Credo sia dovuta al fatto che, pur essendo un bass reflex con tweeter a tromba, non siamo di fronte a un wooferone di enorme diametro con annessa cassa gigante, e neanche a un tweeter a tromba tradizionale.
I due woofer da 16 cm della cassa sono leggeri, veloci e precisi e la somma dei loro diametri corrisponderebbe più o meno a un woofer da 30 cm di diametro, molto più pesante e meno preciso. L'uscita reflex si trova dietro al mobile offendo una minore criticità di posizionamento in ambiente.
Nonostante il caricamento reflex, il suono dei bassi non è così sparato e impreciso come ci si aspetterebbe, ma potente e ben smorzato.
Inoltre, il tweeter a "guida d'onda" è la soluzione JBL ai problemi dei tweeter a tromba tradizionali. Se noti, nella foto la tromba è quadrata, non rettangolare, con dei piccoli deflettori interni. Questa particolare costruzione, migliora sensibilmente la dispersione dei suoni acuti restituendo un'immagine sonora più ampia e profonda.
La cassa da pavimento permette di ottenere un volume più grande, aiutando i woofer nelle frequenze più basse, mantenendo un frontale stretto che quindi interferisce di meno con il suono degli altoparlanti.

Per ottenere la stessa qualità e tipologia di suono puoi optare per i modelli JBL da scaffale, ma non raggiungono i bassi delle Studio da pavimento. Dovresti aggiungere un sub-woofer, con aumento dei costi, delle complicazioni di pilotaggio e degli ingombri.
Ci sono ovviamente altre marche notevoli che propongono modelli da scaffale: Cambridge Audio SX 60 (buon rapporto prezzo/qualità, piccoline ma con buona dinamica) - Bowers & Wilkins B&W 685 S2 (qualità superiore alle precedenti e prezzo decisamente più impegnativo) - Kef Q300 (originali in quanto hanno woofer, midrange e tweeter montati coassialmente, ottima qualità, prezzo impegnativo)
Date le dimensioni, qualsiasi bookshelf non scende così in basso come una cassa da pavimento, per cui, se lo spazio e la consorte lo consentono, io non esiterei a mettere le mani su due belle torri.

PS. Non sono pagato da JBL... semplicemente mi sono innamorato del loro suono alla fine degli anni 80, quando ho potuto ascoltare i mitici Studio Monitor 4343... fu amore a primo ascolto.
All'epoca, per irragionevoli motivazioni commerciali, JBL offriva sul mercato Home prodotti di qualità non eccelsa, mentre i monitor professionali erano assolutamente al di fuori della mia portata economica...
Mi accontentai quindi di acquistare le piccole Studio One e di abbinarle a un sub.
Ma quando JBL mutò in (decisamente) meglio la linea Home con le nuove serie Studio, allora potei permettermi il suono vero JBL a prezzi ragionevoli.

JBL Studio Monitor 4343

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