La band nasce nel New Jersey quasi trent'anni fa (1987) e da allora ha sfornato 12 dischi, l'ultimo dei quali uscito pochi mesi fa.
Si caratterizza per la grande predisposizione verso i live e per il revival di lunghe jam, ed in questo segue il solco tracciato poco prima dai Phish e che avrebbe visto accodarsi nel giro di qualche anno anche un'altra storica formazione: la Dave Matthews Band, l'unica delle tre che sia riuscita a crearsi una sua nicchia di appassionati anche in Europa.
Il primo disco è del '90 ed entra subito in classifica Billboard, al numero 136. Lo ritengo tuttora il migliore e contiene alcuni dei loro cavalli di battaglia, come Crystal Flame, "But Anyway e Gina.
Il loro approccio alla jam, però, è molto diverso da quello dei Phish: le sonorità più che essere d'ispirazione psichedelica e ispirate dai Grateful Dead o da Frank Zappa, affondano le radici in terreno più propriamente blues. Il cantante, John Popper, è anche un bravo armonicista.
Passa appena un anno, e nel 1991 piazzano il secondo disco: Travelers and Thieves, in cui emergono brani grintosi come Onslaught e What's for Breakfast, in cui chitarre sincopate presentano influenze funk, e la lunga, spettacolare Mountain Cry,
![hearts [hearts]](./images/smilies/icon_smile_hearts.gif)
![hearts [hearts]](./images/smilies/icon_smile_hearts.gif)
Anche quest'album si piazza nella seconda metà della Billboard 200, ma farà meglio il successivo, "Save His Soul", che arriva fino alla posizione 72.
Qui la band prova a rinnovare le sonorità e di aggiornarle agli anni Novanta. L'apporto dell'armonica a mio avviso porta comunque un retrogusto retrò. I brani meritevoli restano diversi. Ecco Go Outside and Drive:
Il quarto album è quello della loro svolta commerciale, "Four". Le sonorità risultano più immediate, e naturalmente valgono loro una crescita notevole dei consensi (arrivando fino all'ottava posizione in classifica, il loro miglior risultato). Piazzano comunque una serie di brani interessanti, a dimostrazione che le loro qualità emergono comunque.
Riporto qui Run Around e Crash and Burn per evidenziare le differenze: nella prima, le parti strumentali risultano gradevoli, ma anche furbescamente accattivanti (sebbene comunque di buona qualità, imo), mentre la seconda è una sorta di colpo di coda dalla grinta decisamente maggiore e ha parti di armonica che ritengo davvero interessanti:
Chiusero alla grande questa fase della loro carriera, la loro migliore e più ispirata, con un doppio live imponente, di ben 141 minuti, il "Live from the Fall", che su youtube mi pare sia presente integralmente qui:
Pura grinta.
![hearts [hearts]](./images/smilies/icon_smile_hearts.gif)
Sulla band c'è poco altro da dire: ha proseguito la sua carriera mantenendosi dignitosa, in verità, ma senza raggiungere nuovamente i vertici dei primi 6-7 anni di carriera.
Resta una manciata di brani decisamente meritevoli e che si può sperare di sentire live, visto che sono venuti in Italia l'anno scorso!
![felice [happy]](./images/smilies/happy.gif)