Mitico British Blues
Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
Uno dei brani più belli del British Blues è sicuramente "Train to Nowhere" sempre dei Savoy Brown. Brano originalissimo che sembra uscito da vecchi film western da assalto a diligenze.
Sicuramente il loro apice.
Sicuramente il loro apice.
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
Tralasciando i nomi classici del british blues come Fleetwood Mac, Cream, Free e via dicendo mi interessa soffermarmi su di un misconosciuto ma validissimo gruppo di inizio 70 i Killing Floor. Dal 68 in azione suonarono di spalla a gruppi blasonati come Ten Yers After, Chicken Shack e Herd e dimostrarono di essere una grandissima band.
Il primo album del 70 si impone come il più aggressivo british blues mai sentito, ma l'aggressività è data dai ritmiche a perdifiato, da una voce beffarda e allucinata, da una chitarra acida e mai doma, da un piano forte saltellante.
Riaggiornando standar blues infondono al genere un' eneregia selvaggia ancora oggi fresca e limpidissima:
si può parlare benissimo di HEAVY-BLUES in un periodo dove le distorsioni e suoni cupi invadevano i mercati loro di heavy ci mettono la carica, mai le distorsioni. C'è un misto di purezza e cattiveria nel gruppo.
Ascoltate che bomba:
Woman You Need Love
Memorabile la copertina
Il primo album del 70 si impone come il più aggressivo british blues mai sentito, ma l'aggressività è data dai ritmiche a perdifiato, da una voce beffarda e allucinata, da una chitarra acida e mai doma, da un piano forte saltellante.
Riaggiornando standar blues infondono al genere un' eneregia selvaggia ancora oggi fresca e limpidissima:
si può parlare benissimo di HEAVY-BLUES in un periodo dove le distorsioni e suoni cupi invadevano i mercati loro di heavy ci mettono la carica, mai le distorsioni. C'è un misto di purezza e cattiveria nel gruppo.
Ascoltate che bomba:
Woman You Need Love
Memorabile la copertina
nel continente nero paraponzi ponzi bo
Re: Mitico British Blues
Un pezzo che mi acchiappa!
Li conoscevo solo di nome i Killing Floor.
Album da consigliare?
Li conoscevo solo di nome i Killing Floor.
Album da consigliare?
Sii te stesso; tutti gli altri sono già occupati. (Oscar Wilde)
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
Sicuramente il primo omonimo è il capolavoro, ma anche il secondo "Out of Ouranus" con soluzioni meno rigidamente blues è molto interessante.Watcher ha scritto:Un pezzo che mi acchiappa!
Li conoscevo solo di nome i Killing Floor.
Album da consigliare?
Sun Keeps Shining dal secondo
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Harold Barrel
- Amministratore
- Messaggi: 2349
- Iscritto il: 03/12/2010, 15:43
- Località: Svisera
- Contatta:
Re: Mitico British Blues
In questi giorni mi sono concentrato su due album: l'omonimo dei Killing Floor e Blues Obitory dei Groundhogs. Il primo, molto duro e distorto, l'altro un po' più 'pulito', seppur con ritmi estramente serrati. Mi è piaciuta molto l'armonica dei Killing Floor, distorta tanto da avvicinarsi al suono di una chitarra; e il loro ritmo, è ai limiti dell'ossesività.
Interessante comunque il sound ottenuto dai Groundhogs, e per certi versi ho apprezzato quella che mi è sembrata un'originalità che viene proposta in Blues Obitory, con brani relativamente complessi (Light was the day). Molto bella anche Mistreated, la quarta canzone del disco.
I Killing Floor raggiungono una durezza Hendrixiana da brivido, un proto-Hard Rock verso cui si era avviato in quegli anni anche Jeff Beck. Unico punto in meno per la voce (Lou Martin, giusto?) che secondo me non riesce ad essere sempre convincente - alla luce di uno svariato numero di ascolti.
Interessante comunque il sound ottenuto dai Groundhogs, e per certi versi ho apprezzato quella che mi è sembrata un'originalità che viene proposta in Blues Obitory, con brani relativamente complessi (Light was the day). Molto bella anche Mistreated, la quarta canzone del disco.
I Killing Floor raggiungono una durezza Hendrixiana da brivido, un proto-Hard Rock verso cui si era avviato in quegli anni anche Jeff Beck. Unico punto in meno per la voce (Lou Martin, giusto?) che secondo me non riesce ad essere sempre convincente - alla luce di uno svariato numero di ascolti.
« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »
Ettore Petrolini
Ettore Petrolini
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
Un gruppo molto interessante del movimento blues inglese è The Aynsley Dunbar Retaliation.
Il batterista Dunbar già collaboratore di John Mayall nel 68 decide di formare la sua band, appena dopo aver accomapgnato il Jeff Beck Group nella stellare primissima formazione (interessante anche il fatto che fece il provino per la formazione dell' Experience di Hendrix).
Autori di ben 4 album tra il 68 e il 70, il gruppo oltre al leader si distingue per il grandissimo Victor Brox alla voce (anche secona chitarra, tastiere e fiati), misconosciuto cantante ai tempi molto promettente e con una voce nera potentissima.
Gli album mescolano intenso blues elettrico, jazz e inflessioni tribali.
Una canzone del gruppo "Warning" fu coverizzata sul primo dei Black Sabbath.
Appena dopo lo scioglimento Dunbar ricevette da Jimmy Page la proposta di formare una nuova band e Dunbar stesso propose a Robert Fripp di entrare nel suo nuovo progetto Blue Whale, ma il chitarrista era in tour, Fripp propose a Dunbar di entare nei K.C.
I Blue Whale incisero comunque un disco.
Dunbar diventò tra i più grandi batteristi suonando per le stelle del rock.
"Watch'n'Chain" dal primo album, brano specialissimo, molto africano.
Ecco i Blue Whale
Il batterista Dunbar già collaboratore di John Mayall nel 68 decide di formare la sua band, appena dopo aver accomapgnato il Jeff Beck Group nella stellare primissima formazione (interessante anche il fatto che fece il provino per la formazione dell' Experience di Hendrix).
Autori di ben 4 album tra il 68 e il 70, il gruppo oltre al leader si distingue per il grandissimo Victor Brox alla voce (anche secona chitarra, tastiere e fiati), misconosciuto cantante ai tempi molto promettente e con una voce nera potentissima.
Gli album mescolano intenso blues elettrico, jazz e inflessioni tribali.
Una canzone del gruppo "Warning" fu coverizzata sul primo dei Black Sabbath.
Appena dopo lo scioglimento Dunbar ricevette da Jimmy Page la proposta di formare una nuova band e Dunbar stesso propose a Robert Fripp di entrare nel suo nuovo progetto Blue Whale, ma il chitarrista era in tour, Fripp propose a Dunbar di entare nei K.C.
I Blue Whale incisero comunque un disco.
Dunbar diventò tra i più grandi batteristi suonando per le stelle del rock.
"Watch'n'Chain" dal primo album, brano specialissimo, molto africano.
Ecco i Blue Whale
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Harold Barrel
- Amministratore
- Messaggi: 2349
- Iscritto il: 03/12/2010, 15:43
- Località: Svisera
- Contatta:
Re: Mitico British Blues
Dunbar è davvero un batterista a 360 gradi.
Per quanto riguarda Watch'n'Chain, è una splendida sintesi tra ritmi e percussioni africani e una struttura Blues: un ritorno alle origini, insomma. Questa dei tamburi è una cosa che marca molto anche Stonedhenge dei Ten Years After, specie in alcuni brani (Going to Try).
Molto bello anche Going Home dei Blue Whale. Mi piace l'uso dell'Hammond e del trombone, unito a questo eco che impregna anche la chitarra e in parte la batteria, creando un effetto stereo decisamente avvolgente.
Per quanto riguarda Watch'n'Chain, è una splendida sintesi tra ritmi e percussioni africani e una struttura Blues: un ritorno alle origini, insomma. Questa dei tamburi è una cosa che marca molto anche Stonedhenge dei Ten Years After, specie in alcuni brani (Going to Try).
Molto bello anche Going Home dei Blue Whale. Mi piace l'uso dell'Hammond e del trombone, unito a questo eco che impregna anche la chitarra e in parte la batteria, creando un effetto stereo decisamente avvolgente.
« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »
Ettore Petrolini
Ettore Petrolini
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
Climax Blues Band. Bello l' esordio "Climax Chicago Blues band", dove il blues è sapientemente in bilico tra tradizione e nuove asprezze. Tra i miei preferiti album del blues inglese. La band avrà numerosi cambi di organico fino a diventare un gruppo di soft-rock di buon successo in Uk e USA (bello il disco del 76, potrebbe essere una sorpresa per gli amanti del genere).
nel continente nero paraponzi ponzi bo
Re: Mitico British Blues
Grazie a Rtongues sto scoprendo parecchi gruppi blues che non conoscevo tra i quali questi Climax Blues Band. Ho letto che hanno all'attivo ben sedici album in studio e un discreto successo soprattutto in territorio nordamericano. Non facile per una blues band inglese.
Sii te stesso; tutti gli altri sono già occupati. (Oscar Wilde)
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
Stonedhenge dei Ten Years After è proprio l'album che preferisco del gruppo di Alvin Lee perchè evolve il blues in maniera originale.Harold Barrel ha scritto:Dunbar è davvero un batterista a 360 gradi.
Per quanto riguarda Watch'n'Chain, è una splendida sintesi tra ritmi e percussioni africani e una struttura Blues: un ritorno alle origini, insomma. Questa dei tamburi è una cosa che marca molto anche Stonedhenge dei Ten Years After, specie in alcuni brani (Going to Try).
Volevo parlare di un bel gruppo dei 60, i Chicken Shack, dove suonarono l'ottimo chitarrista e cantante Stan Webb (il fulcro della formazione che cambiò spesso musicisti) e la Christine Perfect futura stella dei Fleetwood Mac (voce-tastiere) che rimase per soli due album.
Il primo album è del 68 e il gruppo può essere definito uno dei più sapienti e deliziosi gruppi blues inglesi.
La musica si evolse piano piano in territori duri e selvaggi mantenendo comunque brani più dolci. Paradigmatica è "Poor Boy" del 72 con stacchi furiosi e incedere minaccioso, assolo impressionante Hendrixiano e il brano sembra un Voodoo Child inglese
Ma il brano di più successo rimase la cover di "I'd Rather Go Blind" di Etta James cantata da Christine Perfect. Brano da brividi uscito su singolo ma presente nelle raccolte cd.
Consiglio gli album fino al 72.
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Harold Barrel
- Amministratore
- Messaggi: 2349
- Iscritto il: 03/12/2010, 15:43
- Località: Svisera
- Contatta:
Re: Mitico British Blues
Ho ascoltato i Chicken Shack. Poor Boy è del '72 e si sente. Nella concenzione oserei dire che è prettamente Led-Zeppeliniana: un blues elettrificato ma soprattutto distorto. In questi ultimi tempi sto facendo abitudine a suoni diversi: John Mayall, Groundhogs... Molto carina I'd Rather Go Blind. A parte il fatto che la voce femminile ci azzecca benissimo, io lo vedo un brano di matrice molto Soul.
« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »
Ettore Petrolini
Ettore Petrolini
- Progknight94
- Vintage Rocker
- Messaggi: 1199
- Iscritto il: 21/05/2011, 19:09
- Località: Cartelfranco Veneto (tv)
Re: Mitico British Blues
Salve a tutti!
I primi due numeri della nuova rivista inglese THE BLUES MAGAZINE - sorella minore della ormai consolidata CLASSIC ROCK - hanno presentato un interessante articolo sul British Blues, che ne narra la storia con brevi articoli sui principali protagonisti, ma soprattutto elencando i quaranta migliori dischi del genere, in ordine di pubblicazione.
Vi riporto l'elenco:
PRIMA PUNTATA ( n. 1 ) - 1960 to 1966
CHRIS BARBER - Chris Barber's Blues Book Volume 1 ( 1960 )
ALEXIS KORNER'S BLUES INCORPORATED - R&B from the Marquee ( 1962 )
THE DOWNLINERS SECT - The Sect ( 1964 )
GEORGIE FAME & THE BLUE FLAMES - Rhythm and Blues at The Flamingo ( 1964 )
THE ROLLING STONES - The Rolling Stones ( 1964 )
THE YARDBIRDS - Five Live Yardbirds ( 1964 )
MANFRED MANN - The Five Faces of Manfred Mann ( 1964 )
R&B WITH DAVE BERRY, ALEXIS KORNER, JOHN MAYALL, ZOOT MONEY AND GRAHAM BOND ORGANISATION ( 1964 )
THE ANIMALS - Animal Track ( 1964 )
LONG JOHN BALDRY & THE HOOCHIE COOCHIE MEN - Long John's Blues ( 1964 )
VV.AA. - Blues Now ( 1965 )
JOHN MAYALL - Plays John Mayall ( 1965 )
THE GRAHAM BOND ORGANISATION - There's a Bond between us ( 1965 )
THE SPENCER DAVIS GROUP - Their first LP ( 1965 )
THE PRETTY THINGS - The Pretty Things ( 1965 )
THEM - The angry young Them ( 1965 )
SONNY BOY WILLIAMSON & THE YARDBIRDS ( 1965 )
JOHN MAYALL - Bluesbreakers with Eric Clapton ( 1966 )
CREAM - Fresh Cream ( 1966 )
THE ARTWOODS - Art Gallery ( 1966 )
Cosa ne pensate?
I primi due numeri della nuova rivista inglese THE BLUES MAGAZINE - sorella minore della ormai consolidata CLASSIC ROCK - hanno presentato un interessante articolo sul British Blues, che ne narra la storia con brevi articoli sui principali protagonisti, ma soprattutto elencando i quaranta migliori dischi del genere, in ordine di pubblicazione.
Vi riporto l'elenco:
PRIMA PUNTATA ( n. 1 ) - 1960 to 1966
CHRIS BARBER - Chris Barber's Blues Book Volume 1 ( 1960 )
ALEXIS KORNER'S BLUES INCORPORATED - R&B from the Marquee ( 1962 )
THE DOWNLINERS SECT - The Sect ( 1964 )
GEORGIE FAME & THE BLUE FLAMES - Rhythm and Blues at The Flamingo ( 1964 )
THE ROLLING STONES - The Rolling Stones ( 1964 )
THE YARDBIRDS - Five Live Yardbirds ( 1964 )
MANFRED MANN - The Five Faces of Manfred Mann ( 1964 )
R&B WITH DAVE BERRY, ALEXIS KORNER, JOHN MAYALL, ZOOT MONEY AND GRAHAM BOND ORGANISATION ( 1964 )
THE ANIMALS - Animal Track ( 1964 )
LONG JOHN BALDRY & THE HOOCHIE COOCHIE MEN - Long John's Blues ( 1964 )
VV.AA. - Blues Now ( 1965 )
JOHN MAYALL - Plays John Mayall ( 1965 )
THE GRAHAM BOND ORGANISATION - There's a Bond between us ( 1965 )
THE SPENCER DAVIS GROUP - Their first LP ( 1965 )
THE PRETTY THINGS - The Pretty Things ( 1965 )
THEM - The angry young Them ( 1965 )
SONNY BOY WILLIAMSON & THE YARDBIRDS ( 1965 )
JOHN MAYALL - Bluesbreakers with Eric Clapton ( 1966 )
CREAM - Fresh Cream ( 1966 )
THE ARTWOODS - Art Gallery ( 1966 )
Cosa ne pensate?
One thing I do have on my mind if you can clarify please do - it's the way you call me with another guy's name when I try to make love... to youuuuuu...
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
alcuni non li conosco:
Artwoods, Chris Barber e Georgie Fame...meglio così avrò da scoprire nuove cose!!!
Riguardo ai Pretty Things il loro debutto lo vedo più r&b che blues, come i primi Stones e pure meglio!!
Così pure Graham Bond, ma vabene così se lo dicono loro!
Artwoods, Chris Barber e Georgie Fame...meglio così avrò da scoprire nuove cose!!!
Riguardo ai Pretty Things il loro debutto lo vedo più r&b che blues, come i primi Stones e pure meglio!!
Così pure Graham Bond, ma vabene così se lo dicono loro!
nel continente nero paraponzi ponzi bo
Re: Mitico British Blues
Infatti.
Elenchi e classifiche di questo genere sono sempre altamente opinabili e presentano mille limiti, anche se in questo caso, andando così indietro negli anni, non penso proprio che il materiale tra cui scegliere fosse sterminato.
Figurano anche alcuni gruppi che tradizionalmente non vengono ricondotti al British Blues, quali Them, Stones, Spencer Davis Group o Pretty Things, ma probabilmente si tratta soltanto di un problema di prospettiva: avendo fatto per la maggior parte della loro carriera roba parzialmente diversa, non siamo abituati ad inquadrarli sotto questa luce....
Piuttosto, secondo me, un grosso limite è avere inserito antologie ed album 'collettivi' che magari non sono più stati ristampati e sono quindi di difficilissima reperibilità.
...ma la seconda parte della classifica, a breve su questi schermi, presenta casi ancora più clamorosi!
Elenchi e classifiche di questo genere sono sempre altamente opinabili e presentano mille limiti, anche se in questo caso, andando così indietro negli anni, non penso proprio che il materiale tra cui scegliere fosse sterminato.
Figurano anche alcuni gruppi che tradizionalmente non vengono ricondotti al British Blues, quali Them, Stones, Spencer Davis Group o Pretty Things, ma probabilmente si tratta soltanto di un problema di prospettiva: avendo fatto per la maggior parte della loro carriera roba parzialmente diversa, non siamo abituati ad inquadrarli sotto questa luce....
Piuttosto, secondo me, un grosso limite è avere inserito antologie ed album 'collettivi' che magari non sono più stati ristampati e sono quindi di difficilissima reperibilità.
...ma la seconda parte della classifica, a breve su questi schermi, presenta casi ancora più clamorosi!
One thing I do have on my mind if you can clarify please do - it's the way you call me with another guy's name when I try to make love... to youuuuuu...
Re: Mitico British Blues
"Art Gallery" è il primo disco in cui suonò un certo Jon Lord...
One thing I do have on my mind if you can clarify please do - it's the way you call me with another guy's name when I try to make love... to youuuuuu...
Re: Mitico British Blues
Di questa prima parte della classifica, del periodo 60-66, conosco ben poco. Conosco molti più lavori post-67, per quanto riguarda questo genere... Attendo con ansia il secondo round!
Mi interesserebbe approfondire il David Spencer Group. Che cosa potresti consigliarmi?
Mi interesserebbe approfondire il David Spencer Group. Che cosa potresti consigliarmi?
Re: Mitico British Blues
Mah, in effetti, come dicevo poco sopra, sono presenti alcuni gruppi che uno inquadra un po' a fatica nel filone "British blues", e lo Spencer Davis Group è proprio uno di questi... da qualche parte ho una raccolta dal titolo "The best of The Spencer Davis Group featuring Stevie Winwood" ( non dimentichiamoci che Winwood, enfant prodige della scena musicale inglese, esordì a 16 anni o giù di lì proprio con questa formazione ) ma l'ho sempre abbastanza trascurato.
Mi riprometto di ascoltarlo meglio nei prossimi giorni!
Mi riprometto di ascoltarlo meglio nei prossimi giorni!
One thing I do have on my mind if you can clarify please do - it's the way you call me with another guy's name when I try to make love... to youuuuuu...
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: Mitico British Blues
del Davis Group è meglio una raccoltina così hai tutti i grandi classici...
riguardo alla prima lista il "Fresh Cream" è l'album della svolta della musica rockblues
album secondo me tra i più importanti di sempre
riguardo alla prima lista il "Fresh Cream" è l'album della svolta della musica rockblues
album secondo me tra i più importanti di sempre
nel continente nero paraponzi ponzi bo
Re: Mitico British Blues
Ecco la seconda parte della lista dei migliori album del British Blues... 1967 to 1970
VV.AA. - Raw Blues ( 1967 )
JOHN MAYALL & THE BLUESBREAKERS - A hard road ( 1967 )
FLEETWOOD MAC - Fleetwood Mac ( 1968 )
CREAM - Wheels of fire ( 1968 )
VV.AA. - ME AND THE DEVIL. THE ANTHOLOGY OF BRITISH BLUES ( 1968 )
CHICKEN SHACK - 40 blue fingers fresh packed and ready to serve ( 1968 )
SAVOY BROWN - Getting to the point ( 1968 )
BLODWYN PIG - Ahead ring out ( 1969 )
FLEETWOOD MAC - Pious bird of good omen ( 1969 )
LED ZEPPELIN - Led Zeppelin ( 1969 )
KEEF HARTLEY BAND - Halfbreed ( 1969 )
GROUNDHOGS - Blues Obituary ( 1969 )
FREE - Tons of sobs ( 1969 )
SWEET PAIN - Sweet Pain ( 1969 )
VV.AA. - Anthology of British Blues, Volume One ( 1969 )
JETHRO TULL - Stand Up ( 1969 )
KILLING FLOOR - Killing Floor ( 1969 )
TEN YEARS AFTER - Live at Fillmore East ( 1970, in realtà pubblicato postumo nel 2001 )
TASTE - On the boards ( 1970 )
CLIMAX BLUES BAND - A lot of bottle ( 1970 )
VV.AA. - Raw Blues ( 1967 )
JOHN MAYALL & THE BLUESBREAKERS - A hard road ( 1967 )
FLEETWOOD MAC - Fleetwood Mac ( 1968 )
CREAM - Wheels of fire ( 1968 )
VV.AA. - ME AND THE DEVIL. THE ANTHOLOGY OF BRITISH BLUES ( 1968 )
CHICKEN SHACK - 40 blue fingers fresh packed and ready to serve ( 1968 )
SAVOY BROWN - Getting to the point ( 1968 )
BLODWYN PIG - Ahead ring out ( 1969 )
FLEETWOOD MAC - Pious bird of good omen ( 1969 )
LED ZEPPELIN - Led Zeppelin ( 1969 )
KEEF HARTLEY BAND - Halfbreed ( 1969 )
GROUNDHOGS - Blues Obituary ( 1969 )
FREE - Tons of sobs ( 1969 )
SWEET PAIN - Sweet Pain ( 1969 )
VV.AA. - Anthology of British Blues, Volume One ( 1969 )
JETHRO TULL - Stand Up ( 1969 )
KILLING FLOOR - Killing Floor ( 1969 )
TEN YEARS AFTER - Live at Fillmore East ( 1970, in realtà pubblicato postumo nel 2001 )
TASTE - On the boards ( 1970 )
CLIMAX BLUES BAND - A lot of bottle ( 1970 )
One thing I do have on my mind if you can clarify please do - it's the way you call me with another guy's name when I try to make love... to youuuuuu...