Ovviamente sì.
The Dark Side of the Moon è un album che ha dell'increbile. Innanzitutto, è invecchiato molto meglio di qualsiasi altro album dei Pink Floyd; in secondo luogo, è un perfetto esempio pratico del concetto "l'insieme è maggiore della somma delle parti". Diciamoci la verità: in confronto a moltissimi altri album che uscivano nella prima metà degli anni '70, Dark Side non spicca certo per la mole compositiva dei singoli brani o per la bravura tecnica dei componenti del gruppo. I punti forti di questo disco, che, il 24 marzo 1973, rimase fino all'aprile 1988 in "Billboard" (741 settimane: un record rimasto insuperato), furono una serie di innovazioni: prima fra tutte una "magica combinazione di canzoni ed elettronica, suoni, rumori ed effetti [...]" (C. Rizzi); dall'altra parte, un filo conduttore che lega tutte le tracce e che fa dell'album un solo lungo brano.

Il tutto ha inizio, udite udite, nella mitica cucina di Nick Mason: la stessa in cui furono registrate le parti "mangiate" di Alan's Psychedelic Breakfast, che concludeva l'album precedente a Dark Side, Atom Heart Mother. Waters prese iniziativa riguardo ai testi, intessendoli su temi che con il tempo gli diverranno sempre più vicini e, per un certo senso, ossessivi, e che ispireranno anche Animals e The Wall: alienazione, follia, nascita, morte. Richard Wright e David Gilmour, invece, cominciarono col comporre le musiche. Non mi dilungherò oltre: vale però la pena di dire alcune cose interessante, prima di passare ai brani. Innanzitutto, molti pezzi che poi sarebbero andati a comporre il disco furono registrati qua e là, tra un concerto e l'altro, ed è anche interessante notare che l'embrione di quello che poi sarebbe divenuto l'LP, che si chiamava Eclipse, veniva via via perfezionato ed eseguito ai concerti. Questo fu sicuramente un elemento di innovazione: suonare musica nuova! Infatti, le reazioni non furono sempre positive. A registrare l'album assieme ai Pink Floyd, al ritorno dal tour americano, ci fu Alan Parsons, grandissimo tecnico del suono (anche se pagato la miseria di 35 sterline a settimana) che contribuì in modo non trascurabile alla "stesura" del progetto definitivo.
Ma questo lo vedremo assieme nelle prossime puntate
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