Anche se in netto ritardo dico la mia (dall' "alto" della mia ignoranza in campo):
1.
Phil Collins (avevate dubbi al riguardo?
Comunque per me, il più espressivo in assoluto; sentirlo suonare, anche senza altro supporto musicale, è come stare a sentire un'intera orchestra)
2.
John "Bonzo" Bonham (una macchina da guerra, la sua batteria era sontuosa e "possente" al tempo stesso)
3.
Franz Di Cioccio (il mio conterraneo - per una manciata di chilometri non posso dire compaesano
- non ha propio nulla da invidiare ai colleghi anglosassoni; bastino da esempio le sue immense prove con la PFM e negli album di molti altri artisti italiani - dal grande Battisti a De Andrè ecc... - ; avete tutti presenti quel filmato rai del '72 in cui suona La Carrozza di Hans insieme al resto della band, dove il grande Franz perde la bacchetta ma riesce a recuperare perché ne aveva un'altra già pronta nella tasca di dietro dei pantaloni?
comunque aggiungo: anche lui estremamente espressivo)
se per i primi tre non avevo dubbi, da qui inizio ad andare un pò ad intuito:
4.
Carl Palmer (emozionante, dico solo questo; e lo dice uno che non ama moltissimo gli ELP, anche se gli ascolta con molto piacere quando li va
)
5.
Bill Bruford (grande improvvisatore, non sarà un caso che ha suonato con tutti e tre i gruppi che conpongono il cosidetto triangolo del progressive - Yes, King Crimson e Genesis -)
6.
Keith Moon (spinto da un amico propio una settimana fa ad ascoltare gli Who, mi è stato rivelato questo, per me, formidabile batterista, che, per adesso
, colloco al sesto posto)
7.
Jinger Baker (ho ascoltato poco dei Cream, ma se uno è davvero bravo lo si riconosce subito, anche dai pochi ascolti)
8.
Ian Paice (i Purple non sarebbero gli stessi senza le proprie "fondamenta"; non avrebbero ragione di esistere, semplicemente. Il perfetto bilanciere, perfetto per trovarsi tra quei monumenti che erano Lord, Blackmore e Gillan, e ancora perché no, Glover. Quest'uomo è fatto di roccia ragazzi, come la sua faccia e il suo sedere scolpiti sul monte Rushmore
)
9.
Chester Thompson (sentito "solo" nelle prove live coi Genesis, rimango ogni volta colpito dalla potenza di quest'uomo alla batteria; sembra quasi che le sue percussioni si "impadroniscano" man mano della scena, finendo spesso in primo piano, al pari degli altri strumenti; fenomenale)
10.
Dave Ghrol (una mitragliatrice; mi chiedo ancora perché abbia abbandonato lo strumento su cui faceva scintille per dedicarsi alla chitarra. Se fossi stato più di parte e meno obiettivo - guardando di meno i vari contesti ed "importanze" storiche - lo avrei collocato più in alto; amo i Nirvana)
Un mio pensiero va anche al caro Nick Mason. Sapete ormai che sono particolarmente affezionato ai Floyd, e dunque anche al baffuto batterista, che molti degli esperti giudicano scarso, ma che in me ha sempre generato, con il suo stile, miriadi di suggestioni, al pari dei compagni più spesso acclamati. e aggiungo, almeno fino a Pompei (compreso), per me è stato un mostro.