Tutto quello che scrivi, con dovizia di particolari, lo conosco perfettamente, ma non fa che confermare ciò che ho scritto.
Le personalità "forti" furono Gabriel e Banks, ma da ciò che scrivi emerge chiaramente che chi riusciva a farle convivere a dispetto dei continui "confronti" (eufemismo) tra i due, era proprio un timido chitarrista che faceva da smorzante. Le scelte musicali che tu segnali, correttamente, emersero proprio per la capacità di Hackett di far trovare un compromesso tra le tastiere dilaganti di Banks, i testi dilaganti di Gabriel e le melensaggini di Rutherford.
Brani come Watcher non escono da una penna sola e neanche da "liti" tra primedonne. Escono grazie ad un paziente lavoro "diplomatico" che non poteva che essere fatto da Hackett, personalità timida ma con basi musicali talmente solide che anche il fatto di essere arrivato dopo gli consentivano di mediare.
Illuminante, su questo fronte, è proprio The Lamb, disco dove Hackett è stato accantonato e non è più riuscito a far "ragionare" le due primedonne Gabriel e Banks, il primo involato verso territori sconosciuti fino a quel momento alla band il secondo troppo occupato a inserire tastiere (spesso di grande pregio) ovunque pur di bilanciare la verbosità del primo. Ed a seguire, i due album del dopo-Gabriel, che hanno nuovamente visto Hackett riprendere il suo ruolo di mediatore, soprattutto in A Trick. E infatti i risultati musicali lo provano.
Ho l'abitudine di trarre conclusioni attraverso l'ascolto della musica e l'analisi delle composizioni, meno tramite dichiarazioni ed interviste che, come si sa, spesso nascono in situazioni emotive e artistiche particolari e quindi non rispecchiano il vero pensiero dell'artista che dichiara.
Una fra tutte, la dichiarazione di Banks che, alla domanda "Quale è stato il pezzo migliore che hai scritto per i Genesis?" ha risposto "That's all".
Mai fidarsi troppo dei musicisti...
Dancing on time way...