La Top 5 Italia del mago di Floz
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La Top 5 Italia del mago di Floz
Inizio subito constatando come quella che sembrava una scelta saggia - evitare di orientare la mia classifica delle ballate verso la musica italiana dedicando ad essa una discussione a parte - si sia rivelata una beffa; perché diverse di quelle stesse canzoni dovrebbero entrare in questa classifica. Ora, posto che la Ninna nanna di Angelo Branduardi è, per diverse ragioni, la mia canzone preferita in assoluto e che quindi sarebbe la prima di questa classifica, ho deciso di non riproporre brani di quella pagina. Decisione dolorosa, ma inevitabile.
Detto questo, la classifica; cinque posizioni sono poche, davvero poche: mi tocca escludere alcuni dei miei artisti preferiti - del resto è un gioco, e va bene così. Inizio con una canzone a mio giudizio stupenda.
Brano di rara malinconia, L'anno, il posto, l'ora è il disperato appello di un pilota che sa che il suo aereo si sta per schiantare sui ghiacci dell'artico. Il suo è un canto sconsolato, strappalacrime, interpretato a turno da Canzian (al suo debutto con i Pooh), Facchinetti e Battaglia - e (leggo su wikipedia), addirittura da Negrini nei cori.
Melodica e dolcissima, trovo che L'anno, il posto, l'ora sia una delle più struggenti e belle canzoni italiane. Si tratta per inciso del brano di apertura di Parsifal, album che contiene in chiusura l'epico e celebre brano che dà il titolo all'album e che ancora sta lì a dimostrare che i Pooh avevano i mezzi tecnici per dire la loro anche negli anni d'oro del progressive.
Quinto rango
L'anno, il posto, l'ora
Pooh (1973)
Detto questo, la classifica; cinque posizioni sono poche, davvero poche: mi tocca escludere alcuni dei miei artisti preferiti - del resto è un gioco, e va bene così. Inizio con una canzone a mio giudizio stupenda.
Brano di rara malinconia, L'anno, il posto, l'ora è il disperato appello di un pilota che sa che il suo aereo si sta per schiantare sui ghiacci dell'artico. Il suo è un canto sconsolato, strappalacrime, interpretato a turno da Canzian (al suo debutto con i Pooh), Facchinetti e Battaglia - e (leggo su wikipedia), addirittura da Negrini nei cori.
Melodica e dolcissima, trovo che L'anno, il posto, l'ora sia una delle più struggenti e belle canzoni italiane. Si tratta per inciso del brano di apertura di Parsifal, album che contiene in chiusura l'epico e celebre brano che dà il titolo all'album e che ancora sta lì a dimostrare che i Pooh avevano i mezzi tecnici per dire la loro anche negli anni d'oro del progressive.
Quinto rango
L'anno, il posto, l'ora
Pooh (1973)
Ultima modifica di Il mago di Floz il 10/12/2015, 10:08, modificato 2 volte in totale.
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
In casa mia quando ero bambino i Pooh si ascoltavano alla grande.A casa di mia madre c'è ancora il vinile originale di Parsifal.Questo brano è stato sempre uno dei miei preferiti,anche se ormai non lo ascolto più da tantissimo tempo.Non amo particolarmente i cori,per il resto è ancora un buon brano.Voto:7
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
In effetti trovo che io ritornello sia il punto debole di questa canzone: fosse stata una progressione di strofe, con tali atmosfere evocate, avrei gridato al capolavoro.
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
L'anno, il posto, l'ora
Pooh (1973)
Gran bel pezzo. Non mi piace il falsetto esasperato del ritornello. Bella invece la slide che introduce la seconda strofa e il sottofondo orchestrale (o di mellotron?). Esagerate ma stilose anche le distorsioni sulle voci nel finale. Una bella sorpresa davvero. Voto 7,5
Pooh (1973)
Gran bel pezzo. Non mi piace il falsetto esasperato del ritornello. Bella invece la slide che introduce la seconda strofa e il sottofondo orchestrale (o di mellotron?). Esagerate ma stilose anche le distorsioni sulle voci nel finale. Una bella sorpresa davvero. Voto 7,5
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
1973: quando i Pooh facevano prog...
Pooh: voto 7
Pooh: voto 7
Dancing on time way...
Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
"Parsifal", grande album!
E' evidentemente un album che ha influenze prog, poi l'arrivo di Red Canzian che proveniva dal prog aiuto' il gruppo, diciamo, in questa direzione. A me invece piacciono molto anche i cori di questo pezzo, anzi, trovo che i Pooh siano uno dei gruppi italiani piu' bravi proprio nei cori, dove spesso le quattro voci si fondono all'unisono in maniera perfettamente omogenea e piacevole all'ascolto. ( vedi per es. L'ultima notte di caccia)
Splendidi gli arpeggi, bel pezzo. Voto: 7,5
E' evidentemente un album che ha influenze prog, poi l'arrivo di Red Canzian che proveniva dal prog aiuto' il gruppo, diciamo, in questa direzione. A me invece piacciono molto anche i cori di questo pezzo, anzi, trovo che i Pooh siano uno dei gruppi italiani piu' bravi proprio nei cori, dove spesso le quattro voci si fondono all'unisono in maniera perfettamente omogenea e piacevole all'ascolto. ( vedi per es. L'ultima notte di caccia)
Splendidi gli arpeggi, bel pezzo. Voto: 7,5
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Il pezzo parte discretamente bene, poi dal ritornello in poi ritrovo i Pooh che ben conosco....
Cantano bene ma è un cantato che non mi piace, specie con quel vibrato alla Camaleonti.
Voto 5,5.
La voce guida è quella di Dodi Battaglia?
Cantano bene ma è un cantato che non mi piace, specie con quel vibrato alla Camaleonti.
Voto 5,5.
La voce guida è quella di Dodi Battaglia?
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Se non erro, Canzian canta la prima strofa, Facchinetti la seconda e poi Battaglia interpreta tutto il monologo centrale, intervallato dallo stesso tastierista.
Ma è l'anno, il posto, l'ora di continuare.
Dal 1973 è passato qualche tempo; i fasti del progressive sono ormai lontani, soppiantati dalle mareggiate del punk, della disco, dell'elettronica. Franco Battiato segue un percorso artistico coerente con quelli che sono i tempi, magari anticipandoli, ma comunque pronto a cavalcare gli anni ottanta da protagonista. Proprio all'inizio del decennio, tuttavia, al nome di Battiato comincia ad associarsi quello di colei che in Italia è diventata nota - forse un po' ingiustamente - come la sua pupilla: quella Carla Bissi che, col nome di Alice, avrebbe da quegli anni spiccato il volo, tanto da diventare un'autentica istituzione in buona parte d'Europa.
Voce splendida, tanto da mettere in secondo piano il viso angelico, Alice è capace di bassi paurosi e di alti pieni e corposi - ironizzando (ma nemmeno troppo), la si potrebbe definire una Kate Bush formato contralto.
Il 1981 è l'anno dell'esplosione di Alice, che vince il festival di Sanremo con una canzone eccezionale, scritta con Battiato e Giusto Pio e interpretata con una passione travolgente. Di Per Elisa si è parlato tanto, anche per un suo presunto richiamo all'eroina, decisamente fuori luogo; di Alice, forse, si parla troppo poco.
Per Elisa richiama fin dal titolo il celebre brano di Beethoven, del quale è una specie di parodia in chiave aggressiva e furiosa: il tema della bagatella ottocentesca è trasformato, sfigurato al punto di tornare riconoscibile e accompagnare il ritornello, splendido, e guidare grazie a un arrangiamento pazzesco verso un finale di rara intensità.
A mio giudizio, un capolavoro.
Quarto rango
Per Elisa
Alice (1981)
Ma è l'anno, il posto, l'ora di continuare.
Dal 1973 è passato qualche tempo; i fasti del progressive sono ormai lontani, soppiantati dalle mareggiate del punk, della disco, dell'elettronica. Franco Battiato segue un percorso artistico coerente con quelli che sono i tempi, magari anticipandoli, ma comunque pronto a cavalcare gli anni ottanta da protagonista. Proprio all'inizio del decennio, tuttavia, al nome di Battiato comincia ad associarsi quello di colei che in Italia è diventata nota - forse un po' ingiustamente - come la sua pupilla: quella Carla Bissi che, col nome di Alice, avrebbe da quegli anni spiccato il volo, tanto da diventare un'autentica istituzione in buona parte d'Europa.
Voce splendida, tanto da mettere in secondo piano il viso angelico, Alice è capace di bassi paurosi e di alti pieni e corposi - ironizzando (ma nemmeno troppo), la si potrebbe definire una Kate Bush formato contralto.
Il 1981 è l'anno dell'esplosione di Alice, che vince il festival di Sanremo con una canzone eccezionale, scritta con Battiato e Giusto Pio e interpretata con una passione travolgente. Di Per Elisa si è parlato tanto, anche per un suo presunto richiamo all'eroina, decisamente fuori luogo; di Alice, forse, si parla troppo poco.
Per Elisa richiama fin dal titolo il celebre brano di Beethoven, del quale è una specie di parodia in chiave aggressiva e furiosa: il tema della bagatella ottocentesca è trasformato, sfigurato al punto di tornare riconoscibile e accompagnare il ritornello, splendido, e guidare grazie a un arrangiamento pazzesco verso un finale di rara intensità.
A mio giudizio, un capolavoro.
Quarto rango
Per Elisa
Alice (1981)
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
L'anno, il posto, l'ora
Bel pezzo, non proprio prog duro e puro ma pop sinfonico con cori, come avete detto, proprio di lusso. Mi pare che, prima di lasciare il gruppo, venne cantato anche da Riccardo Fogli.
VOTO 7,5
Per Elisa
Amo Alice e adoro Battiato per cui non posso dare un voto alto ad un pezzo che è stato come un sasso lanciato nella ingessata palude sanremese (tra l'altro il tema era la dipendenza da droghe ma pochi lo capirono). I due poi si sarebbero superati con "I Treni di Tozeur" cantata all'Eurofestival. Che tempi!
VOTO 8
Bel pezzo, non proprio prog duro e puro ma pop sinfonico con cori, come avete detto, proprio di lusso. Mi pare che, prima di lasciare il gruppo, venne cantato anche da Riccardo Fogli.
VOTO 7,5
Per Elisa
Amo Alice e adoro Battiato per cui non posso dare un voto alto ad un pezzo che è stato come un sasso lanciato nella ingessata palude sanremese (tra l'altro il tema era la dipendenza da droghe ma pochi lo capirono). I due poi si sarebbero superati con "I Treni di Tozeur" cantata all'Eurofestival. Che tempi!
VOTO 8
Clicca qui o sull'immagine per ingrandire "But don't you think that I know that walking on the water, Won't make me a miracle man?"
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Stupenda, I treni di Tozeur.
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Pooh - voto 6,5 - molto bravi e competenti
Alice - voto 6 - arrangiamento buono, ma la voce di lei in questo brano non la trovo adatta
Alice - voto 6 - arrangiamento buono, ma la voce di lei in questo brano non la trovo adatta
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Mick Channon
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Preferisco "I treni di Tozeur" a "Per Elisa",comunque voto positivo anche pe r quest'ultimo brano:7
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Bella voce e bella composizione.
Alice: voto 7
Alice: voto 7
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Per Elisa
Mi piace molto l'arrangiamento AOR, con mega-synth e chitarroni da rock radiofonico: una bella produzione, una voce energica come poche, per un brano che però reputo un po' debole dal punto di vista prettamente compositivo
voto 7
Mi piace molto l'arrangiamento AOR, con mega-synth e chitarroni da rock radiofonico: una bella produzione, una voce energica come poche, per un brano che però reputo un po' debole dal punto di vista prettamente compositivo
voto 7
Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
I Pooh generalmente non mi piaciono assolutamente ma questo brano non è per nulla male,la chitarra slide-hawaiana poi è un tocco di genio ,il teso ed il ritornello non mi piaciono molto ma è ben suonato e non scontatissimo,voto 6,per Alice gran bella canzone ed alice la interpreta belissimo,voto 7,5
Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
"Per Elisa": grande pezzo, grande voce e interprete. Voto: 7,5
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Alice: concordo abbastanza con Scardy, grandissima voce al servizio di un pezzo relativamente semplice, anche se ben arrangiato. Certo, è un brano perfettamente inserito nel suo tempo, spopolò all'epoca ma poi non lo si è più quasi sentito. L'ho riascoltato con piacere, e mi fiondo a fare altrettanto con quell'altro suo pezzo, Il vento caldo dell'estate, quello si abbastanza particolare per essere una hit.
Per Elisa. voto 7.
Per Elisa. voto 7.
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
L'anno, il posto, l'ora
Pooh (1973)
Voto: 6,5
Per Elisa
Alice (1981)
Mi ricordo quando è uscito: un pezzo che ha spaccato molto e io ne ero innamorato e lo riascolto ancora con piacere ogni tanto.
Chitarre e tastiere molto efficaci e la voce la trovo azzeccatissima per il tema trattato: molto vigorosa con una punta di incazzatura (perdonate).
Voto: 8
Pooh (1973)
Nemmeno a me il cantato vibrato è piaciuto, tuttavia il pezzo non mi è dispiaciuto.Hairless Heart ha scritto:Cantano bene ma è un cantato che non mi piace, specie con quel vibrato alla Camaleonti.
Voto: 6,5
Per Elisa
Alice (1981)
Mi ricordo quando è uscito: un pezzo che ha spaccato molto e io ne ero innamorato e lo riascolto ancora con piacere ogni tanto.
Chitarre e tastiere molto efficaci e la voce la trovo azzeccatissima per il tema trattato: molto vigorosa con una punta di incazzatura (perdonate).
Voto: 8
"Ho lavorato nel settore musicale per un po'. Sì, in tournée con i Metallica. Facevo il tecnico del suono. Una manica di stronzi!" Drugo
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
Millenovecentosettantasette.
Inutile negarlo, di Vecchioni, quell'anno, rimane nella storia una canzone spesso relegata a canzonetta per bambini a causa del suo ritornello, in realtà desolante e tumultuosa, pur nel suo arrangiamento gioioso e coinvolgente, guidato dal violino di Branduardi. Eppure, l'album che da quella canzone prende il titolo - appunto, Samarcanda - è un autentico gioiello, in grado di esplorare i territori dell'austero cantautorato, della poetica del primo novecento, del vaudeville e perfino, a suo modo, della psichedelia. Per poi finire con un capolavoro.
L'ultimo spettacolo - malinconica, inesorabile, oscura, rassegnata - è una delle più belle canzoni d'amore di sempre. Otto minuti di sentimento, di amore perduto e di sigarette nervose, di erre allitterate e di allegorie greche, di stazioni ferroviarie e di nostalgici ricordi.
Terzo rango
L'ultimo spettacolo
Roberto Vecchioni (1977)
Inutile negarlo, di Vecchioni, quell'anno, rimane nella storia una canzone spesso relegata a canzonetta per bambini a causa del suo ritornello, in realtà desolante e tumultuosa, pur nel suo arrangiamento gioioso e coinvolgente, guidato dal violino di Branduardi. Eppure, l'album che da quella canzone prende il titolo - appunto, Samarcanda - è un autentico gioiello, in grado di esplorare i territori dell'austero cantautorato, della poetica del primo novecento, del vaudeville e perfino, a suo modo, della psichedelia. Per poi finire con un capolavoro.
L'ultimo spettacolo - malinconica, inesorabile, oscura, rassegnata - è una delle più belle canzoni d'amore di sempre. Otto minuti di sentimento, di amore perduto e di sigarette nervose, di erre allitterate e di allegorie greche, di stazioni ferroviarie e di nostalgici ricordi.
Terzo rango
L'ultimo spettacolo
Roberto Vecchioni (1977)
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Re: La Top 5 Italia del mago di Floz
4,vecchioni proprio non mi piace per niente