I dischi del 2015
Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart
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I dischi del 2015
Inauguro un topic che per me potrebbe diventare a cadenza annuale: quello in cui riportare brevi o corposi giudizi sugli album che rigorosamente sono usciti durante l'anno solare in corso.
Valgono tutti: dischi in studio, live, raccolte, riedizioni rimasterizzate.
In questo modo, potremmo farci un'idea completa sugli orientamenti musicali dei vari forumisti e magari aggiornarci l'un l'altro sui titoli usciti e sulle tendenze musicali.
Comincio io con qualche giudizio sparso.
Sufjan Stevens - Carrie & Lowell: era forse l'album più atteso dell'anno e Sufjan andrà in tour mondiale per promuoverlo (ho preso il biglietto: sarò in nona fila centrale... non avrei potuto perdermelo!). L'album ha ricevuto critiche entusiastiche, ma a me ha tardato parecchio a piacere. Lo trovo un passo indietro rispetto alla sua produzione ultima, che poi risale a ben 5 anni fa. Al tempo, infatti, era uscito nel giro di un mese con un ep molto carino, che metteva in luce il suo amore per gli arrangiamenti barocchi e ricchissimi, e un disco virato sull'elettronica, che aveva stupito per l'abilità dell'artista nel trasferire su suoni totalmente differenti la sua matrice e le sue caratteristiche.
Con questo disco, Stevens torna all'origine, ossia al cantautorato classico ed agli arrangiamenti fastosi. I temi trattati, invece, ne fanno il disco più intimista della sua carriera, focalizzato sulla madre e sul patrigno.
La sua voce avvolge l'ascoltatore, è suadente e angelica.
Gli ascolti successivi fanno in modo che si riesca a penetrare nel mondo descritto e ci si senta più empatici ed emozionati. Voto: 7.
Angra - Secret Garden: l'epic metal è stata una delle mie passioni, ma qui il giudizio non è nostalgico: la formazione è cambiata negli ultimi anni e ritenevo di poter mettere una croce sopra a questo nome storico, e invece... aver puntato su Fabio Lione alla voce (il cantante dei miei amati Rhapsody!) è stata una scelta felice, ma è proprio un disco ispirato, al netto del mio apprezzamento per questo artista. I brani mostrano una buona tecnica e appassionano. Nulla di originale, ma sono godibili e il prodotto finale è meritevole! Voto: 6,3.
Ringo Starr - Postcards from Paradise: In lizza per il premio di peggior album 2015. Nulla di sorprendente, per altro. 11 brani, quasi tutti a firma Richard Starkey (e però in copertina il nome che mette è Ringo Starr). Si tratta di pezzi easy listening, con arrangiamenti banali, una batteria basica e qualche collaborazione che possa dare una spolverata. Idee zero.
Voto: 3.
Steve Hackett - Wolflight: la differenza è presto fatta. Hackett era il chitarrista dei Genesis, ossia di un gruppo che mi ha sempre scartavetrato i cosiddetti (eccezion fatta per il valido Lamb Lies), ma se sei un musicista vero, lo si vede e sente. Dieci brani, puro progressive rock, arrangiamenti iper curati e musicisti di supporto virtuosi. Non posso definirlo il mio genere, ma ne riconosco i pregi. Voto: 6,5.
James Bay - Chaos and the Calm: il folk rock di questo ragazzo venticinquenne, qui all'album del debutto dopo un paio di EP di successo, è più catalogabile come pop, a mio avviso. E non è di mio gradimento: le evoluzioni vocali sembrano quelle di un micio in calore, mentre gli arrangiamenti sono infinitamente già sentiti e di scarso interesse. Ovviamente, il disco ha raggiunto la prima posizione nel Regno Unito, un ottimo traguardo anche negli USA (15°) e gli ha fruttato anche candidature agli MTV Award. Nulla che mi stupisca. Voto 4,5.
Belle and Sebastian - Girls in Peacetime Want to Dance: sono un altro paio di maniche. Il loro indie pop ha una matrice delicata e sognante, che rende riconoscibili le loro melodie. Ritengo l'album decisamente riuscito, ma non ti entra subito, anzi: ad un primo ascolto ne scorre metà quasi senza colpo ferire, sfiorando l'ascoltatore senza lasciar traccia. Poi, i riffs cominciano a entrarti e allora rimetti dall'inizio tutto il lavoro e gli dai una scorsa più attenta e finisce che su questo e quel brano ci passi ore, rimandandoli da capo e fissandoli in modo che lo stereo e l'autoradio ti facciano ascoltare solo quelli. Il disco è curato come sempre ed estremamente piacevole, a dimostrazione che sono anche favorevole alle melodie pop, se mi significano qualcosa, se riescono a lasciarmi un segno. Voto: 6,6.
Valgono tutti: dischi in studio, live, raccolte, riedizioni rimasterizzate.
In questo modo, potremmo farci un'idea completa sugli orientamenti musicali dei vari forumisti e magari aggiornarci l'un l'altro sui titoli usciti e sulle tendenze musicali.
Comincio io con qualche giudizio sparso.
Sufjan Stevens - Carrie & Lowell: era forse l'album più atteso dell'anno e Sufjan andrà in tour mondiale per promuoverlo (ho preso il biglietto: sarò in nona fila centrale... non avrei potuto perdermelo!). L'album ha ricevuto critiche entusiastiche, ma a me ha tardato parecchio a piacere. Lo trovo un passo indietro rispetto alla sua produzione ultima, che poi risale a ben 5 anni fa. Al tempo, infatti, era uscito nel giro di un mese con un ep molto carino, che metteva in luce il suo amore per gli arrangiamenti barocchi e ricchissimi, e un disco virato sull'elettronica, che aveva stupito per l'abilità dell'artista nel trasferire su suoni totalmente differenti la sua matrice e le sue caratteristiche.
Con questo disco, Stevens torna all'origine, ossia al cantautorato classico ed agli arrangiamenti fastosi. I temi trattati, invece, ne fanno il disco più intimista della sua carriera, focalizzato sulla madre e sul patrigno.
La sua voce avvolge l'ascoltatore, è suadente e angelica.
Gli ascolti successivi fanno in modo che si riesca a penetrare nel mondo descritto e ci si senta più empatici ed emozionati. Voto: 7.
Angra - Secret Garden: l'epic metal è stata una delle mie passioni, ma qui il giudizio non è nostalgico: la formazione è cambiata negli ultimi anni e ritenevo di poter mettere una croce sopra a questo nome storico, e invece... aver puntato su Fabio Lione alla voce (il cantante dei miei amati Rhapsody!) è stata una scelta felice, ma è proprio un disco ispirato, al netto del mio apprezzamento per questo artista. I brani mostrano una buona tecnica e appassionano. Nulla di originale, ma sono godibili e il prodotto finale è meritevole! Voto: 6,3.
Ringo Starr - Postcards from Paradise: In lizza per il premio di peggior album 2015. Nulla di sorprendente, per altro. 11 brani, quasi tutti a firma Richard Starkey (e però in copertina il nome che mette è Ringo Starr). Si tratta di pezzi easy listening, con arrangiamenti banali, una batteria basica e qualche collaborazione che possa dare una spolverata. Idee zero.
Voto: 3.
Steve Hackett - Wolflight: la differenza è presto fatta. Hackett era il chitarrista dei Genesis, ossia di un gruppo che mi ha sempre scartavetrato i cosiddetti (eccezion fatta per il valido Lamb Lies), ma se sei un musicista vero, lo si vede e sente. Dieci brani, puro progressive rock, arrangiamenti iper curati e musicisti di supporto virtuosi. Non posso definirlo il mio genere, ma ne riconosco i pregi. Voto: 6,5.
James Bay - Chaos and the Calm: il folk rock di questo ragazzo venticinquenne, qui all'album del debutto dopo un paio di EP di successo, è più catalogabile come pop, a mio avviso. E non è di mio gradimento: le evoluzioni vocali sembrano quelle di un micio in calore, mentre gli arrangiamenti sono infinitamente già sentiti e di scarso interesse. Ovviamente, il disco ha raggiunto la prima posizione nel Regno Unito, un ottimo traguardo anche negli USA (15°) e gli ha fruttato anche candidature agli MTV Award. Nulla che mi stupisca. Voto 4,5.
Belle and Sebastian - Girls in Peacetime Want to Dance: sono un altro paio di maniche. Il loro indie pop ha una matrice delicata e sognante, che rende riconoscibili le loro melodie. Ritengo l'album decisamente riuscito, ma non ti entra subito, anzi: ad un primo ascolto ne scorre metà quasi senza colpo ferire, sfiorando l'ascoltatore senza lasciar traccia. Poi, i riffs cominciano a entrarti e allora rimetti dall'inizio tutto il lavoro e gli dai una scorsa più attenta e finisce che su questo e quel brano ci passi ore, rimandandoli da capo e fissandoli in modo che lo stereo e l'autoradio ti facciano ascoltare solo quelli. Il disco è curato come sempre ed estremamente piacevole, a dimostrazione che sono anche favorevole alle melodie pop, se mi significano qualcosa, se riescono a lasciarmi un segno. Voto: 6,6.
- MrMuschiato
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Re: I dischi del 2015
Di questi ho ascoltato solo Secret Garden, l'unico album degli Angra che ho ascoltato...devo approfondire questo gruppo, paiono interessanti.
Gobelini, coboldi, elfi, eoni, la mandragora, il fico sacro, la betulla, la canfora, l'incenso, le ossa dei morti lanciate contro il nemico, i nani!
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Re: I dischi del 2015
Alabama Shakes - Sound & Color: gran bell'album, di blues southern rock, che consente alla band, a tre anni di distanza, di bissare l'ottimo lavoro fatto con il disco d'esordio. Brittany Howard è autrice dei testi e delle musiche, cantante e chitarra leader della formazione: credo ci metterà ancora poco per salutare gli altri e avviare una carriera da solista, se continua così. La sua voce urlata e raschiante ricorda molto Janis Joplin. Il secondo album riesce a rimescolare le carte e a non replicare solo pedissequamente la formula riuscita col primo lavoro: si nota sia un'evoluzione musicale (brani più complessi e articolati) sia una certa ricercatezza stilistica. Decisamente un bel disco. Voto: 7,3.
Re: I dischi del 2015
Concordo riguardo Steve Hackett e il suo ultimo album.
Un album che mi ha letteralmente entusiasmato , sorprendendomi perche' avevo alcuni pregiudizi, e' stato :
"Van Morrison - Duets"- marzo 2015.
Una rivisitazione fresca, leggiadra, vivace, emozionante e nessun sentimento nostalgico (tutt'altro, sembra di ascoltare pezzi nuovi !) di alcuni classici del grande Van. Ospiti bravissimi e senza pretesa di ostentare chissache'. . il risultato , a mio avviso, un album da ascoltare e riascoltare, per gli arrangiamenti intelligenti, le belle voci, la simpatia, la voglia di suonare, la passione, i brani stupendi!
Un album che mi ha letteralmente entusiasmato , sorprendendomi perche' avevo alcuni pregiudizi, e' stato :
"Van Morrison - Duets"- marzo 2015.
Una rivisitazione fresca, leggiadra, vivace, emozionante e nessun sentimento nostalgico (tutt'altro, sembra di ascoltare pezzi nuovi !) di alcuni classici del grande Van. Ospiti bravissimi e senza pretesa di ostentare chissache'. . il risultato , a mio avviso, un album da ascoltare e riascoltare, per gli arrangiamenti intelligenti, le belle voci, la simpatia, la voglia di suonare, la passione, i brani stupendi!
- Il mago di Floz
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Re: I dischi del 2015
Un mio amico ai tempi era parecchio entusiasta di - mi pare - Temple of shadows. Io non conosco che qualche brano, tra cui una buonissima cover di Kate Bush (Wuthering Heights) dal primo album - Angels cry - e l'ottima Carolina IV dal successivo Holy land.MrMuschiato ha scritto:Di questi ho ascoltato solo Secret Garden, l'unico album degli Angra che ho ascoltato...devo approfondire questo gruppo, paiono interessanti.
I can't bring you, 'cause it's just too cold; and while I'm out here digging alone, well: I'll bring you home gold nuggets in the spring.
- MrMuschiato
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Re: I dischi del 2015
Lo ascolterò!Il mago di Floz ha scritto: Un mio amico ai tempi era parecchio entusiasta di - mi pare - Temple of shadows.
Gobelini, coboldi, elfi, eoni, la mandragora, il fico sacro, la betulla, la canfora, l'incenso, le ossa dei morti lanciate contro il nemico, i nani!
- theNemesis
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Re: I dischi del 2015
Suggerisco: THE TANGENT: A SPARK IN THE AETHER - THE MUSIC THAT DIED ALONE: VOLUME TWO
"“A Spark In The Aether” è un disco che cresce silenziosamente e senza effetti speciali grazie a una musicalità trasversale fra i generi; un lavoro eclettico, sperimentale e accattivante come dovrebbe essere un disco di progressive rock e che entra a pieno merito fra le uscite migliori degli ultimi anni almeno nel suo genere."
"“A Spark In The Aether” è un disco che cresce silenziosamente e senza effetti speciali grazie a una musicalità trasversale fra i generi; un lavoro eclettico, sperimentale e accattivante come dovrebbe essere un disco di progressive rock e che entra a pieno merito fra le uscite migliori degli ultimi anni almeno nel suo genere."
Dancing on time way...
Re: I dischi del 2015
A me e' piaciuto molto anche l'album di Noel Gallagher, che trovo molto bravo, infatti era lui la 'mente' degli Oasis e lo si percepisce molto bene. L'album si intitola "Chasing Yesterday", e contiene pezzi davvero belli, bravo!
- reallytongues
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Re: I dischi del 2015
i singoli in radio mi piacciono, certo è musica non ricercatissima, ma ha una sua interessanza come dice il buon HairlessLamia ha scritto:A me e' piaciuto molto anche l'album di Noel Gallagher
purtroppo è anni che non compro dischi contemporanei e non mi intendo della scena rock alternativa o mainstream che sia quindi non saprei cosa aggiungere
qualcosa comunque mi incuriosisce sempre, un bel pezzo in radio o in qualche locale, o segnalazioni sul web o sul nostro forum...
i Surfjan Stevens li avevo ascoltati e mi piaciucchiavano, anche i Mumford&Sons li ascoltai ma non me li ricordo
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Mick Channon
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Re: I dischi del 2015
Anche io come really,non ascolto quasi mai musica recente,tra gli ultimi dischi comprati a inizio anni 2000 i Franz Ferdinand,poi poca roba o ascolti sporadici.Niente da fare sono un tipo troppo vintage
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
- Hairless Heart
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Re: I dischi del 2015
Molto interessanti i Franz Ferdinand. Mi sono sempre ripromesso di approfondirli.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
- Mick Channon
- Vintage Rocker
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Re: I dischi del 2015
I Franz Ferdinand sono tra le ultime band di certo prestigio che ho visto dal vivo,una grinta pazzesca,un concerto molto divertente
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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- Grande Rocker
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Re: I dischi del 2015
Halestorm - Into the Wild Life: il terzo disco di questa rock/metal band è stato un successone negli USA, in Canada e in Gran Bretagna e ha ricevuto voti anche piuttosto alti dalle riviste di settore (in particolare da quelle più rockettare), ma si tratta di un disco abbastanza easy. sorretto in gran parte dalla voce e dalla grinta di Lzzy Hale (da cui prende il nome la band stessa). Nel complesso, un ascolto divertente, ma nulla di più. Voto: 6.
Mumford and Sons - Wilder Mind: anche la band capitanata da Marcus Mumford è arrivata al terzo album, ma ci arriva male. Non da un punto di vista commerciale, beninteso, perché il disco ha primeggiato nelle classifiche di tutto il mondo anglofono, dal Canada agli USA all'Australia al Regno Unito, ma per le sonorità, che sono diverse da quelle contenute nei primi due, validi, lavori della band. Il risultato è un disco con alcuni sprazzi meritevoli, qualche brano valido, ma anche tanti altri che risultano medi o trascurabili. Ciò nonostante, se avessero piazzato una data anche a Milano, oltre a Firenze, Verona e Roma, sarei andato a vederli sicuramente! Voto: 5,5.
Elle King - Love Stuff: questo, invece, è un disco carino, in cui sono presenti un paio di pezzi decisamente di richiamo e che ho passato per giorni nella mia radio, continuando a mandarli indietro!
In particolare, "Ex's & Oh's" e "Song of Sorrow" sono decisamente accattivanti e trascinanti! Voto: 6,5.
Infine, Blind Guardian - Beyond the Red Mirror: dalle riviste di settore ha ricevuto voti altissimi, tipo 9 e 9,5 ma si tratta della solita minestra in salsa epic power. Li ho visti live nel 2007 al Gods of Metal, e fu un evento. Da quei tempi però è passata parecchia acqua sotto i ponti e si tratta di un ascolto che già ho cominciato a rimuovere e di cui credo non mi resterà nulla. Voto: 5.
Mumford and Sons - Wilder Mind: anche la band capitanata da Marcus Mumford è arrivata al terzo album, ma ci arriva male. Non da un punto di vista commerciale, beninteso, perché il disco ha primeggiato nelle classifiche di tutto il mondo anglofono, dal Canada agli USA all'Australia al Regno Unito, ma per le sonorità, che sono diverse da quelle contenute nei primi due, validi, lavori della band. Il risultato è un disco con alcuni sprazzi meritevoli, qualche brano valido, ma anche tanti altri che risultano medi o trascurabili. Ciò nonostante, se avessero piazzato una data anche a Milano, oltre a Firenze, Verona e Roma, sarei andato a vederli sicuramente! Voto: 5,5.
Elle King - Love Stuff: questo, invece, è un disco carino, in cui sono presenti un paio di pezzi decisamente di richiamo e che ho passato per giorni nella mia radio, continuando a mandarli indietro!
In particolare, "Ex's & Oh's" e "Song of Sorrow" sono decisamente accattivanti e trascinanti! Voto: 6,5.
Infine, Blind Guardian - Beyond the Red Mirror: dalle riviste di settore ha ricevuto voti altissimi, tipo 9 e 9,5 ma si tratta della solita minestra in salsa epic power. Li ho visti live nel 2007 al Gods of Metal, e fu un evento. Da quei tempi però è passata parecchia acqua sotto i ponti e si tratta di un ascolto che già ho cominciato a rimuovere e di cui credo non mi resterà nulla. Voto: 5.
Re: I dischi del 2015
L'ultimo CD recente ( ) che ho acquistato è stato Automatic for the People dei R.E.M. del '92.
Cerco di prendere spunto da topic come questo per attualizzarmi un po'
Cerco di prendere spunto da topic come questo per attualizzarmi un po'
"Ho lavorato nel settore musicale per un po'. Sì, in tournée con i Metallica. Facevo il tecnico del suono. Una manica di stronzi!" Drugo
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- Grande Rocker
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Re: I dischi del 2015
Allora dopo ti apro i topic anche sui dischi del 2014, 2013 e 2012, così hai più anni da sbirciare!
- theNemesis
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Re: I dischi del 2015
Suggerisco A Spark in the Aether dei Tangent, uscito ad aprile di quest'anno.
Tratto da Spazio Rock:
"“A Spark In The Aether” è un disco che cresce silenziosamente e senza effetti speciali grazie a una musicalità trasversale fra i generi; un lavoro eclettico, sperimentale e accattivante come dovrebbe essere un disco di progressive rock e che entra a pieno merito fra le uscite migliori degli ultimi anni almeno nel suo genere. "
Tratto da Spazio Rock:
"“A Spark In The Aether” è un disco che cresce silenziosamente e senza effetti speciali grazie a una musicalità trasversale fra i generi; un lavoro eclettico, sperimentale e accattivante come dovrebbe essere un disco di progressive rock e che entra a pieno merito fra le uscite migliori degli ultimi anni almeno nel suo genere. "
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