Phish

In questa sezione parliamo principalmente delle Band "pioniere" del Rock anni '60 e '70, come lo sono stati i Beatles, i Rolling Stones, i Doors, i Led Zeppelin, e molti altri.

Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart

Carlo Maria
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Phish

Messaggio da Carlo Maria »

È il mio gruppo preferito, come ho detto in altro topic.
Il quartetto americano capitanato da Trey Anastasio, vanta ormai trent'anni di carriera, 12 dischi in studio, un paio di bootleg che sono poi stati riconosciuti come ufficiali dalla band e un centinaio di dischi live.
In pieni anni Ottanta, Anastasio, Mike Gordon, Jon Fishman e Page McConnell hanno creato una sorta di bolla temporale e hanno riproposto jam session dilatatissime, rimandando il pubblico indietro di quasi vent'anni. Totalmente incuranti del loro palese anacronismo, hanno sfornato decine e decine di brani in cui si fondevano elementi rock, blues, jazz, bluegrass, reggae, country, mostrando una fantasia compositiva e una bravura esecutiva mostruosa. Sono fioccati commenti entusiastici e paragoni impegnativi e molti critici hanno scomodato artisti del calibro di Frank Zappa e dei Grateful Dead per descrivere la loro musica. Paragoni per nulla immeritati.
Il primo album ufficiale è datato 1989, ma nel mentre questi quattro ragazzi avevano già fatto due tour per i palazzetti dello stato, acquisendo fama solo grazie al passaparola di giovani entusiasti delle loro incredibili prestazioni live. Eh, sì, perché è proprio nella dimensione dal vivo che le loro grandissime qualità riescono a dare il meglio.
Junta è un album che adoro. Al suo interno sono presenti alcuni dei brani più amati e popolari della band: You Enjoy Myself (il brano tuttora più eseguito live), David Bowie e Fluffhead. Oltre a queste, le ottime Golgi Apparatus, Esther, Dinner and a Movie, Foam, e la lunghissima Contact impreziosiscono la cassetta, mentre nella versione su cd di tre anni dopo saranno inseriti anche tre ottimi brani live.
L'anno successivo è la volta di Lawn Boy e il gruppo cresce ancora, mostrando di essere bravissimo in un'incredibile varietà di generi. I nove brani che lo compongono sono praticamente da mandare a memoria: non c'è una nota fuori posto. A voler scegliere, dico che i miei preferiti sono Run Like An Antelope, Split Open and Melt, The Squiriming Coil e Reba.
Ancora due anni e sfornano quello che da molti è considerato il loro vertice: l'album A Picture of Nectar. Qui i brani sono ben 16 e davvero c'è da smarrirsi: le influenze sono così variegate che potrebbero riempire un libro. Sembra una summa straordinaria di 25 anni di musica rock, e non solo. Anche su questo disco ci sono brani che sono entrati di prepotenza nell'immaginario collettivo dei fan. La potenza dei loro live, nel mentre, conquista tutti gli USA. Un brano come Tweezer dura otto minuti nella versione in studio, ma è capace di durare 30, 40, persino oltre i 50 minuti nelle versioni dal vivo!
Rift è del 1993 e nel mio personale cartellino rappresenta l'inizio della discesa della china. È un album davvero molto valido, beninteso, ma non riesce a superare il precedente o ad eguagliarlo. Contiene comunque almeno 5-6 brani di grande bellezza ed elevato impatto: dalla title-track a Maze, passando per It's Ice, My Friend My Friend, Scent of a Mule, Sparkle e All Things Reconsidered, mentre Mound e Silent in the morning sono appena sotto. La vena compositiva di Trey c'è ancora.
Di questi anni è anche la collaborazione col geniale e bizzarro The Dude of Life, amico dei membri della band e autore dei testi di alcuni dei brani dei Phish. Il primo disco (alla fine saranno due) di questo artista s'intitola Crimes of the Mind e suggerisco a tutti di provare ad ascoltarlo e reperirlo. [happy]
Nel 1994 arriva Hoist e risulta evidente quanto si celava già nelle pieghe del disco precedente: qualche concessione al commerciale si sta facendo strada nella band. In Rift facevano capolino un paio di brani lenti, qui di lenti ce ne sono tre, più un paio di composizioni che sono palesemente più easy listening (Down with Desease e Sample in a Jar). Anche questa volta, però, la band se la cava alla grande e riesce a rimescolare le carte proponendo altri brani decisamente belli, come le scatenatissime Julius e Axilla part II. Demand è una delle ultime grandi jam.
Esce allora il loro primo live ufficiale, A Live One, e sarà di nuovo amore: il doppio ripropone tutta la grandezza delle esibizioni dal vivo della band in una serie di brani davvero ottimamente scelta. L'unica mia perplessità è relativa a Montana, breve brano di stacco che personalmente ritengo superfluo.
Nel 1996 esce Billy Breathes e da qui in poi mi distaccherò da quello che è il giudizio di molta critica. I giudizi di Allmusic, Rolling Stone e Robert Christgau sono positivi, il mio no. Non ci siamo: il disco tradisce le sonorità solite per una produzione più patinata. I brani sono più semplici e accessibili, mancano le cesure straordinarie che hanno consentito alla band di sfornare continui capolavori nel corso del decennio precedente.
Indubbiamente sono diversi i brani piacevoli o carini (anch'essi poi saranno valorizzati sul palco), ma manca la canzone trascinante.
A quel punto, saggiamente, pubblicano il secondo live ufficiale: Slip, Stitch and Pass. Non possiede la potenza e la perfezione di Live One, ma è comunque un grandissimo album, che propone finalmente su disco alcuni dei brani più amati della band, mai comparsi in versione studio: il mitico trittico denominato dai fan "Mike's groove".
Il 1998 è l'anno di The Story of the Ghost. Un album sicuramente migliore del precedente. Le sonorità della band sono mutate ed è un dato di fatto che non si tornerà più indietro, tuttavia il disco contiene non solo grande varietà, ma anche alcune vere e proprie perle. Segnalo su tutte Water in the Sky e quello che probabilmente è il miglior lento della loro carriera, la tenera Wading in the Velvet Sea.
Nel 1999 esce Hampton Comes Live, il terzo live ufficiale della band, e si tratta di un mostruoso sestuplo, una vera e propria overdose per fan famelici. E che fanno bene ad addentare quello, perché i Phish nello stesso anno chiudono il decennio con The Siket Disc, che è invece uno dei punti più bassi della loro produzione in studio. Dimenticabilissimo.
Un anno dopo esce Farmhouse, disco che è un bel po' migliore del precedente, anche se l'impostazione è palesemente commerciale. Come per Billy si tratta di un disco che punta alle vendite, ma contiene anche alcuni brani godibili e non malaccio. "Non malaccio", però, non può essere una definizione accettabile, per i Phish.
Il 2002 è l'anno di Round Room, disco che continua nel solco del precedente, ma che contiene a mio avviso una gemma: Pebbles and Marbles, brano tenue e delicato, dal ritmo più variegato della media delle composizioni dell'epoca.
Dopo il pessimo Undermind del 2004, i Phish si fermeranno per cinque anni, durante i quali la band sembrava aver quindi terminato la propria storia. Qualche disco live ufficiale esce in questi anni, ma nulla più, finché, nel 2009, ecco che boom: il gruppo si riunisce, ha trovato nuova linfa. Esce subito il disco Joy e si respira proprio un'aria diversa! L'album non è certo perfetto, ma ritengo sia il migliore di tutta la decade e presenta brani decisamente convincenti, una buona dose di varietà compositiva e, addirittura, tornano le jam: Light va oltre i sette minuti, Time Turns Elastic sfonda addirittura il muro dei 13 minuti.
Da allora, la band non ha smesso un anno di andare in giro per gli Stati Uniti a far concerti (in Europa però non viene dal 1998, dannazione) e trova il tempo anche per sfornare un altro album, Fuego, con cui bissa il successo di critica del precedente. Insomma, la band sembra aver riacquistato stimoli e motivazioni, la pausa ha fatto bene ai membri.
Nel mentre, la carriera solista dei quattro membri è continuata parallela e coerente: tutti e quattro hanno partecipato ad altri progetti o hanno dato alle stampe dischi propri, mostrando il proprio carattere più personale. Il mercato è stato inondato dalle loro pubblicazioni live: la serie live phish si compone di ben 27 dischi (doppi, tripli, quadrupli) e propone alcune delle esecuzioni memorabili o particolari della band. Gli album 13-14-15 e 16 di questa collezione ripresentano anche 4 concerti molto particolari: negli anni Novanta, in occasione di Halloween, Trey e soci si sono cammuffati da altre band e hanno reinterpretato integralmente dischi altrui, fatti scegliere per lo più da altre band. Si tratta del White Album beatleasiano, di Quadrophenia degli Who, di Remain in Light dei Talkin Heads e di Loaded, dei Velvet Underground.
Sulla band ci sarebbe da dire tanto altro... ma per ora mi fermo qui! ;)
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Scardy in Exile
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Re: Phish

Messaggio da Scardy in Exile »

Conosco bene solamente Picture Of Nectar e Lawn Boy. E' un gruppo che ispira grande simpatia, ammirazione ed entusiasmo, per la capacità di creare una musica sofisticata, ma mai spocchiosa e inutilmente tronfia. C'è tanta leggerezza ed ironia, anche nelle partiture più complesse. L'amalgama di stili, che include blues, jazz, country, latino, acid-rock, swing, southern rock e quant'altro, risulta pienamente armonioso ed ispirato in Picture Of Nectar, mentre Lawn Boy a mio avviso è meno bello, forse troppo incentrato su un mix bislacco di tono scanzonati da cabaret ed una impostazione strumentale di stampo chiaramente jazz, non del tutto convincente sul piano compositivo. Nel New England sono un gruppo leggendario, nel resto del mondo misconosciuti. Per me, sono un MUST di tutti coloro che amano il "vintage rock".
elio77
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Re: Phish

Messaggio da elio77 »

datemi qualche titolo di alcune loro migliori canzoni così mi faccio un'idea,non li conosco proprio
Carlo Maria
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Re: Phish

Messaggio da Carlo Maria »

Comincia con l'ascoltarti tutte quelle che ho citato dei primi 4 album. [happy]
Ce n'è veramente di che perdersi. [hearts]
roberto63
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Re: Phish

Messaggio da roberto63 »

@ Elio77
La tua propensione per il jazz dovrebbe aiutare ad apprezzare i Phish che adottano largamente l'improvvisazione mutuata dal jazz, dal rock psichedelico e dal Southern rock più evoluto.
Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
elio77
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Re: Phish

Messaggio da elio77 »

Con calma comincio ad ascoltarne qualche brano,per ora non sembrano per niente male
Carlo Maria
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Re: Phish

Messaggio da Carlo Maria »

"Per niente male" è riduttivo. ;)
L'unico brano della loro carriera che sia esplicitamente jazz è Magilla, traccia numero 8 di A picture of nectar, se non erro.
Le parti jazzate però sono evidenti in molti punti, per esempio negli equilibri iniziali di Run Like an Antelope.
Tutti i pezzi principali, le jam, sono stati riproposti dal vivo ogni volta con un arrangiamento e una durata diversi, interpolati ad altri brani o con varianti notevoli. Per curiosità, riporto che un celebre bootleg della band, il The White tape, fu poi riconosciuto come album ufficiale dalla band oltre dieci anni dopo. Al suo interno si trova una versione alternativa e più rudimentale di Run Like an anthelope. Ascoltale entrambe e confrontale, giusto per farti capire la quantità di differenze. :)
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Re: Phish

Messaggio da Harold Barrel »

Carlo, mi hai incuriosito moltissimo. Comincerò con l'ascoltare Junta e A Picture of Nectar perché mi piace conoscere i gruppi analizzandone qualche album nel complesso piuttosto che brani sparsi. Ad ascolto completato ti farò sapere [bye]
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Re: Phish

Messaggio da roberto63 »

Premesso che ho solo album dal vivo dei Phish: sei volumi della serie Live Phish, di cui uno purtroppo fallato in uno dei suoi dischetti; A Live One; Slip, Stich and Pass; Live in Brooklyn e Hampton Comes Alive.
Però, credo che si possa affermare con cognizione che molti loro brani live hanno una chiara declinazione jazz rock.
Del resto, per un gruppo americano pur cresciuto nel mondo e nella subcultura del rock innamorato delle jam riprendere temi, accordi ed improvvisazioni dallo sterminato repertorio ormai centenario del jazz è prassi assai frequente. Lo hanno fatto i gruppi storici quali Grateful Dead, Little Feat, Allman Brothers Band, Sea Level, Santana ecc...
Ricordo, a mente, fra i dischi posseduti poi addirittura due cover di classici del bebop e dell'afro cuban jazz: Donna Lee di Charlie Parker e Manteca di Dizzy Gillespie.
Devo dire che non li ascolto più molto; non sempre ho voglia di immergermi in ascolti estenuanti di album tripli, quadrupli e via discorrendo.
Comunque, grande gruppo con personalità; fra l'altro tra i pochissimi ad usare il pianoforte a coda accanto alle tastiere elettroniche con il solidissimo Page McConnell.
Teorema di Stockmayer:
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Re: Phish

Messaggio da roberto63 »

I Phish in Stash

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Re: Phish

Messaggio da roberto63 »

Donna Lee ripresa dai Phish:

Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
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Re: Phish

Messaggio da Carlo Maria »

Manteca! Yes, è presente proprio sul loro capolavoro in studio: A picture of nectar.
E condivido appieno il parere di roberto63 riguardo all'impostazione jazzistica dei live. Per questo all'inizio ho parlato di giusti paragoni con i Dead e con Frank Zappa: dai primi hanno appreso l'amore per le lunghe jam dilatate, dal secondo la complessità di molte partiture e il senso di divertimento; da entrambi la cultura e la passione per le mescolanze di più generi. Di proprio ci mettono una grande fantasia e un'abilità tecnica mostruosa, che consente loro legature splendide fra le varie parti che compongono i loro brani. Canzoni come Reba, Harry Hood, Stash, Run Like An Antelope, Tweezer, It's Ice o Fluffhead hanno un numero enorme di variazioni in pochi minuti. [hearts]

Io posto un intero concerto. Il video è uno dei peggiori che si trovino in rete, ma è voluto (da me). È un concerto del 1987. Guardate le prime immagini e le prime note e ditemi se non vi sembra di vent'anni più vecchio.
L'audio vi consente di godere comunque di una prestazione che ritengo ottima. [hearts]

Ecco i Phish in "The Ranch":

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reallytongues
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Re: Phish

Messaggio da reallytongues »

mi piacciono molto, ma è uno dei tanti grupponi che mancano alla mia collezione vinilica o cdiaca
per osare una comunione tra sensibilità musicali diverse segnalo la loro versione di "Watcher of the Skies" per l'ammissione dei Genesis alla Rock'N'Roll Hall of Fame

nel continente nero paraponzi ponzi bo
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Re: Phish

Messaggio da Carlo Maria »

Non citare la Rock and Roll Hall of Fame... Tendo a incupirmi di fronte a quella banda di ciarlatani... [prrr] [prrr] [prrr] [prrr] :twisted:
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theNemesis
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Re: Phish

Messaggio da theNemesis »

Interessanti i Phish ma, a onor del vero... nulla di particolarmente originale.
Bel sound con un non-so-che di dejà vu
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Re: Phish

Messaggio da Scardy in Exile »

Mi sto ascoltando Junta...grande classe e carattere come sempre...mi piace il fatto che riescano ad abbinare i funambolismi tecnici con una vena "cazzara" sempre presente (vedi i vari tormentoni e non-sense nelle liriche, o certe melodie sbilenche). Grande band, indubbiamente.
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Re: Phish

Messaggio da Carlo Maria »

theNemesis ha scritto:Interessanti i Phish ma, a onor del vero... nulla di particolarmente originale.
Bel sound con un non-so-che di dejà vu
Ohibò, non originali i Phish è la prima volta che la sento perché in effetti se non è originale Run Like An Antelope o non lo è Reba o Rift, non saprei davvero. Negli anni ottanta ci fu un revival di sonorità tipiche anni Sessanta e di band che si trasformavano live, dando letteralmente il loro meglio. Penso alla Dave Matthews Band, per esempio, che arriverà in Italia in autunno (li ho già visti, ottimi, e ho preso subito il biglietto anche per questa esibizione) e ai Blues Traveler. Con rispetto per queste due band, però, non c'è paragone: brave, parecchio, ma non hanno la classe e la varietà stilistica dei Phish. Gente che ti infila nello stesso brano tre-quattro generi musicali diversi e te li lega in modo così eccelso è ben difficile che abbia paragoni.

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Re: Phish

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

reallytongues ha scritto:mi piacciono molto, ma è uno dei tanti grupponi che mancano alla mia collezione vinilica o cdiaca
per osare una comunione tra sensibilità musicali diverse segnalo la loro versione di "Watcher of the Skies" per l'ammissione dei Genesis alla Rock'N'Roll Hall of Fame
https://www.youtube.com/watch?v=wQPh2EM0Ack
Però la faccia che fanno durante l'introduzione è tutta un programma, sembrano pensare: "ma che c.... è sta roba?"

Carlo Maria ha scritto:Non citare la Rock and Roll Hall of Fame... Tendo a incupirmi di fronte a quella banda di ciarlatani... [prrr] [prrr] [prrr] [prrr] :twisted:
Vedendo i gruppi che hanno lasciato fuori, ti do ragione.
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Re: Phish

Messaggio da Carlo Maria »

E il fatto di inserire Madonna, per esempio? Ma che cavolo di rock fa, quella? :cry: :cry: :shock: :o [tears]
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Re: Phish

Messaggio da theNemesis »

Carlo Maria ha scritto:
theNemesis ha scritto:Interessanti i Phish ma, a onor del vero... nulla di particolarmente originale.
Bel sound con un non-so-che di dejà vu
Ohibò, non originali i Phish è la prima volta che la sento perché in effetti se non è originale Run Like An Antelope o non lo è Reba o Rift, non saprei davvero. Negli anni ottanta ci fu un revival di sonorità tipiche anni Sessanta e di band che si trasformavano live, dando letteralmente il loro meglio. Penso alla Dave Matthews Band, per esempio, che arriverà in Italia in autunno (li ho già visti, ottimi, e ho preso subito il biglietto anche per questa esibizione) e ai Blues Traveler. Con rispetto per queste due band, però, non c'è paragone: brave, parecchio, ma non hanno la classe e la varietà stilistica dei Phish. Gente che ti infila nello stesso brano tre-quattro generi musicali diversi e te li lega in modo così eccelso è ben difficile che abbia paragoni.
Mah... [chin] non discuto sulle capacità di creare collage di stili diversi in un brano, ma, ripeto, la sensazione è di un dejà vu. Sarà il modo di suonare, saranno i suoni... non so. E' comunque una sensazione forte.
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