...e non abbiam bisogno di parole
Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart
- Mick Channon
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
In questi giorni sto ascoltando gli Hot Tuna ,band nata alla fine dei 60 grazie a Jorma Kaukonen e Jack Casady dei Jefferson Airplane,tra gli altri c'è questo bellissimo brano strumentale (Water Song)
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Bellissimo Mick, mi ero dimenticato di sto disco che ho pure in vinile
Ho solo questo dei Tuna, gli altri come sono?
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nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Mick Channon
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Io oltre a "Burgers" conosco solo "First pull up,then pull down" un live del 71 e poi "The phosphorescent rat" del 73.
"Burgers" e sicuramente il mio preferito ,anche il live non è male,in ambedue i dischi trovo eccezionale l'uso del violino ad opera di Papa John Creach. Nel disco del 73 il violino e assente e la chitarra di Kaukonen la fa da padrone
"Burgers" e sicuramente il mio preferito ,anche il live non è male,in ambedue i dischi trovo eccezionale l'uso del violino ad opera di Papa John Creach. Nel disco del 73 il violino e assente e la chitarra di Kaukonen la fa da padrone
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
io ho "Quah" di Kaukonen, molto bello, per chi ama la chitarra acustica lo consiglio vivamente.....confesso che è parecchio tempo che non ascolto "Burgers", dovrò fare un ripassoMick Channon ha scritto:la chitarra di Kaukonen la fa da padrone
"Ho lavorato nel settore musicale per un po'. Sì, in tournée con i Metallica. Facevo il tecnico del suono. Una manica di stronzi!" Drugo
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Dal miglior album solista di Ian Anderson, uno dei due strumentali: Boris Dancing
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Darryl Way's Wolf - Mc Donald's Lament
strumentale poco noto ma secondo me bellissimo. Al violino Darryl Way (Curved Air, Jethro Tull)
Clicca qui o sull'immagine per ingrandire "But don't you think that I know that walking on the water, Won't make me a miracle man?"
Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Io metterei tutti i "Larks' Tongues in Aspic" (part I, II, III, IV) dei KC.
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Indimenticabile lo strumentale per eccellenza dei Genesis del periodo Post-Gabriel, che riassume "l'essenza dell'album A Trick of the Tail".
Los Endos - Genesis
Los Endos - Genesis
Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Bellissimo strumentale genesiano Antonio.....anche se io, in realtà, avevo votato AFTER THE ORDEAL http://vintagerockforum.altervista.org/ ... f=42&t=761
Proprio ora ho finito di sentire "She Said" dei "Barclay James Harvest"
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
La tipica canzone che si conosce , ma non si sa di chi sia. Io l'ho scoperto oggi.
Barry White - Love's theme
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Hairless Heart ha scritto: ma non si sa di chi sia.
Anche perchè, spesso, come esecutore veniva citata la "Love unlimited orchestra" (e, dato che questo brano è strumentale, a maggior ragione) di cui White era il boss.
Aggiungi poi che Barry viene ricordato soprattutto per il vocione e capisci il perchè molti sono nella tua stessa situazione...
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Ma che caspita di chitarra ha?
Una stratocaster per mancini (lui è mancino come si può vedere) ma con le corde a rovescio!
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Bella discussione! Dei Jethro Tull ha giàd detto il buon Hairless - tra le altre, io aggiungerei la bellissima Elegy e il delizioso Nice little tune, cuore della suite Baker street muse.
Molte strumentali caratterizzano peraltro i lavori del mio adorato progetto di Alan Parsons: si va dalle relativamente note Sirius, Mammagamma e The gold bug a perle molto meno conosciute, come la straordinaria suite The fall of the house of Usher (che poco tempo fa ho recensito qui), l'inesorabile Genesis ch. 1 v. 32 e l'oscura Lucifer.
Altre tre strumentali - sì, lo so, mi dilungo sempre - che mi sono sempre piaciute sono Fanfare for the common man, stupendo rifacimento di Emerson, Lake & Palmer di un brano del compositore statunitense Aaron Copland, To the unknown man di Vangelis e, visto che siamo in tema spaziale, il capolavoro Prophecy dei Rockets.
Molte strumentali caratterizzano peraltro i lavori del mio adorato progetto di Alan Parsons: si va dalle relativamente note Sirius, Mammagamma e The gold bug a perle molto meno conosciute, come la straordinaria suite The fall of the house of Usher (che poco tempo fa ho recensito qui), l'inesorabile Genesis ch. 1 v. 32 e l'oscura Lucifer.
Altre tre strumentali - sì, lo so, mi dilungo sempre - che mi sono sempre piaciute sono Fanfare for the common man, stupendo rifacimento di Emerson, Lake & Palmer di un brano del compositore statunitense Aaron Copland, To the unknown man di Vangelis e, visto che siamo in tema spaziale, il capolavoro Prophecy dei Rockets.
I can't bring you, 'cause it's just too cold; and while I'm out here digging alone, well: I'll bring you home gold nuggets in the spring.
Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Dal 1° album dei Journey, un piccolo gioiello del periodo hard rock con implicazioni fusion e accenni di prog:
Topaz
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Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Rispolvero il topic per condividere questa gioiellino di Steve Hackett, datato 1979: Spectral Mornings.
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Vagando nel cyberspazio, mi sono imbattuto in questo articoletto che tratta il tema di questo topic, citando alcune canzoni da noi postate.
http://www.spettakolo.it/2017/02/04/lin ... rumentali/
E, di seguito, ho scoperto questo album (compilation?) di questo artista, che non sapevo fosse italiano: The Duke of Burlington, al secolo Mario Battaini.
Celebre il primo pezzo, Flash, ma ce ne sono altri meritevoli, compresa una riproposizione della Bourée versione Jethro Tull (ma solo da metà in poi ?!?).
http://www.spettakolo.it/2017/02/04/lin ... rumentali/
E, di seguito, ho scoperto questo album (compilation?) di questo artista, che non sapevo fosse italiano: The Duke of Burlington, al secolo Mario Battaini.
Celebre il primo pezzo, Flash, ma ce ne sono altri meritevoli, compresa una riproposizione della Bourée versione Jethro Tull (ma solo da metà in poi ?!?).
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Giocando un po' sporco potrei schiaffare qua tutto The Six Wifes of Henry VIII o gran parte dei brani firmati Brand X, ma faccio una selezione e ve ne segnalo solo due:
- Catherine of Aragon, di Wakeman
- Macrocosm, dei Brand X
Buon ascolto!
- Catherine of Aragon, di Wakeman
- Macrocosm, dei Brand X
Buon ascolto!
Prima o poi tutti ascoltano i Genesis, anche voi dovrete ascoltarli. E quando questo avverrà, desidererete averlo fatto dall'inizio.
- Keith Emerson
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- theNemesis
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Re: ...e non abbiam bisogno di parole
Brand X.... l'altro pianeta di Collins (finchè c'è stato)
Grande musica, la loro, con strumentisti di assoluto valore.
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Dancing on time way...