Modern Jazz Quartet
Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart
Modern Jazz Quartet
Ho deciso di aprire un topic a riguardo di questo personalissimo quartetto composto da 2 percussionisti,un pianista ed un contrabbassista in quanto stò ascoltando ora un loro disco e non ho trovato nulla a riguardo nel forum. Per chi non li conoscesse posso dire,senza andare troppo nello specifico,che è ungruppo formatosi verso metà degli anni cinquanta da esponenti di spicco del be bop e sono stati attivi fino agli anni settanta anche se a me sono piaciuti i loro lavori fino a metà degli anni sessanta. Il loro stile è un Jazz molto classicheggiante,da camera direi,molto orecchiabili anche a chi abitualmente non ascolta jazz. tecnicamente se la cavano tutti anche se,a detta di un amico pianista classico,nel jazz ci sono strumentisti decisamente migliori,la cosa effettivamente non mi importa molto ma l'ho precisato per dovere di cronaca. Beh,direi che ascoltarli con calma in salotto fumando la pipa,bevendo del buon vino o a rilassarvi come preferite sono davvero il massimo. Come album vi consiglio Fontessa,Comcorde,Lonely woman e Pyramid,non ho la loro dicografia intera e probabilmente altri forumisti conoscono il gruppo meglio di me e potranno dare altre informazioni in merito. Altri album da consigliare? Che ne pensate di questo gruppo davvero di alta classe?
Re: Modern Jazz Quartet
Premetto che non possiedo alcun loro album, tuttavia li ho ascoltati innumerevoli volte e mi sono sempre piaciuti.
Non sono il più indicato ad addentrarmi in questioni tecniche non avendo studiato la musica.
Certo, forse John Lewis non ha la genialità di Monk o la fine sensibilità di Bill Evans, né l'impressionante velocità di esecuzione di McCoy Tyner o il virtuosismo strabiliante di un Tatum o di un Peterson, ma, francamente, mi è sempre parso un musicista raffinato che possedeva una profonda cultura classica e che cercò di coniugarla con il jazz con esiti ben riusciti.
Basta questo per porlo nell'olimpo dei grandi del jazz. Se poi se ne fa una questione di gusti, allora il discorso cambia e, sotto questo profilo, il pianismo percussivo molto africaneggiante di McCoy Tyner a me piace di più di quello di John Lewis talvolta un po' troppo europeo.
Lo stesso discorso vale tranquillamente per gli altri musicisti.
Ad esempio, Milt Jackson è stato immenso e non c'è vibrafonista jazz a lui successivo - da Gary Burton in poi - che non gli sia stato in qualche modo debitore.
Il periodo Atlantic che tu hai citato è considerato il migliore, ma per ciò che conosco mantennero un alto profilo lungo tutta la loro carriera. Va aggiunto che si riformarono nel 1981 pubblicando altri album (il primo album della rentrée fu tratto da un concerto al Budokan di Tokyo).
Ricordo anche che pubblicarono due album per l'etichetta Apple dei Beatles (Under the Jasmine Tree, 1968; Space, 1969) e che parteciparono al mitico raduno Supershow tenutosi in Inghilterra nel marzo 1969 disponibile in dvd con esibizioni di Buddy Guy, Roland Kirk, Jack Bruce, Colosseum ecc...
Su Youtube si può ascoltare qualcosa di quel concerto.
Non sono il più indicato ad addentrarmi in questioni tecniche non avendo studiato la musica.
Certo, forse John Lewis non ha la genialità di Monk o la fine sensibilità di Bill Evans, né l'impressionante velocità di esecuzione di McCoy Tyner o il virtuosismo strabiliante di un Tatum o di un Peterson, ma, francamente, mi è sempre parso un musicista raffinato che possedeva una profonda cultura classica e che cercò di coniugarla con il jazz con esiti ben riusciti.
Basta questo per porlo nell'olimpo dei grandi del jazz. Se poi se ne fa una questione di gusti, allora il discorso cambia e, sotto questo profilo, il pianismo percussivo molto africaneggiante di McCoy Tyner a me piace di più di quello di John Lewis talvolta un po' troppo europeo.
Lo stesso discorso vale tranquillamente per gli altri musicisti.
Ad esempio, Milt Jackson è stato immenso e non c'è vibrafonista jazz a lui successivo - da Gary Burton in poi - che non gli sia stato in qualche modo debitore.
Il periodo Atlantic che tu hai citato è considerato il migliore, ma per ciò che conosco mantennero un alto profilo lungo tutta la loro carriera. Va aggiunto che si riformarono nel 1981 pubblicando altri album (il primo album della rentrée fu tratto da un concerto al Budokan di Tokyo).
Ricordo anche che pubblicarono due album per l'etichetta Apple dei Beatles (Under the Jasmine Tree, 1968; Space, 1969) e che parteciparono al mitico raduno Supershow tenutosi in Inghilterra nel marzo 1969 disponibile in dvd con esibizioni di Buddy Guy, Roland Kirk, Jack Bruce, Colosseum ecc...
Su Youtube si può ascoltare qualcosa di quel concerto.
Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
Re: Modern Jazz Quartet
con buddy guy mi incuriosiscono molto ,per la loro costanza nel fare ottimi lavori è verissimo,quando ho scritto questo post ascoltavo The sheriff,un disco,se non ricordo male,del '66,non è tra i migliori ma è comunque un album di gran classe
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- Vintage Rocker
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- Iscritto il: 20/09/2013, 16:15
Re: Modern Jazz Quartet
Non vorrei scrivere una scemenza ma mi sembra che siano stati per il jazz un pò quello che i gruppi prog (penso a quelli più classico-sinfonici) sono stati per il rock, un tentativo di disciplinare e raffinare una musica nata al di fuori degli ambienti accademici per creare una sorta di "jazz da concerto" però comuqnue profondamente legato alle radici blues (dopottutto erano sempre musicisti di colore). Poi, un pò come per il prog, c'è chi li considera una deviazione dal mainstream al fin fine un pò sterile, ma a me, comunque, come voi, son sempre piaciuti, anche perchè la verve improvvisatoria di Milt Jackson (grandissimo è vero) compensava l'elegante compassatezza di Lewis.
Dei loro dischi che conosco io citerei Django (con il celebre brano omaggio al chitarrista gitano con un tema bellissimo) e Blues on Bach, la loro rilettura delle musiche di Bach.
Dei loro dischi che conosco io citerei Django (con il celebre brano omaggio al chitarrista gitano con un tema bellissimo) e Blues on Bach, la loro rilettura delle musiche di Bach.
Clicca qui o sull'immagine per ingrandire "But don't you think that I know that walking on the water, Won't make me a miracle man?"
Re: Modern Jazz Quartet
@2Old2Rock2Young2Die
Ottime scelte! Django - mi si passi l'accostamento un po' ardito - è una sorta di lied novecentesco, è un brano di una raffinatezza armonica e timbrica eccezionali.
Rilancio con questa colemaniana (Ornette!) Lonely Woman:
Ottime scelte! Django - mi si passi l'accostamento un po' ardito - è una sorta di lied novecentesco, è un brano di una raffinatezza armonica e timbrica eccezionali.
Rilancio con questa colemaniana (Ornette!) Lonely Woman:
Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
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- Vintage Rocker
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Re: Modern Jazz Quartet
Apparentemente il free di Coleman sembra agli antipodi eppure Lewis era un sostenitore della prima ora del sassofonista e lo aveva capito benissimo...
Un altro classico e poi basta BACHIANAS BRASILEIRAS N° 5
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Re: Modern Jazz Quartet
blues on bach non lo conoscevo,che classe anche negli anni settanta