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da roberto63 » 06/05/2013, 11:44
Secondo me in un ipotetico cocktail, la "parte" jazz dei Nucleus di Ian Carr è maggiore di quella rock affidata principalmente alle sonorità e alle atmosfere a volte eteree e sognanti. Curioso come il chitarrista originario Chris Spedding, apprezzatissimo sessionman (da Robert Gordon a Jack Bruce) fosse essenzialmente un chitarrista ritmico.
Possono rientrare anche nell'ambito del settore fusion, mentre non penso che siano assimilabili al linguaggio del progressive, nemmeno quello canterburiano o sperimentale di King Crimson e Van Der Graaf Generator.
Possiedo i due album citati e adoro soprattutto We'll talk about it later che presenta composizioni di maggior respiro e profondità. Ricordo che Marshall (batterista) e Jenkins (tastierista e fiatista) entrarono a far parte dei Soft Machine post Wyatt divenendo fautori della fase jazz fusion del gruppo, di ottimo valore, ma lontana dalle invenzioni di Wyatt.
Non possiedo, ma conosco Belladonna che viene considerato una sorta di prova solista di Ian Carr accompagnato dai Nucleus. Il gruppo ha avuto vita lunga e conosciuto rientri dei membri originali mantenendo un significativo livello qualitativo e senza svolte commerciali di dubbio gusto.
Se gli si può muovere un appunto è forse una certa freddezza che traspare dalla loro musica, come anche dai Soft Machine del '73-'74.
Ian Carr, purtroppo non più fra noi da parecchio tempo, ha scritto due magnifiche biografie edite da Arcana su Miles Davis e Keith Jarrett che ho avuto il piacere di leggere.
Altro discorso per i Colosseum che, seppure influenzati dal jazz, sono a pieno titolo un formidabile ensemble che coniuga il british blues suonato da John Mayall e il nascente progressive (vedi Valentyne Suite).
Un altro gruppo che si colloca più nel genere praticato dai Colosseum è quello degli If, di cui sono stati ristampati alcuni anni fa molti, se non tutti i loro album. Gruppo che può essere assimilato anche ai coevi americani Blood Sweat & Tears.
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roberto63 il 06/05/2013, 13:28, modificato 2 volte in totale.
Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.