Quicksilver Messenger Service
Inviato: 15/02/2017, 1:22
Sono stati il "terzo lato" del sacro triumvirato della Bay Area, non politicizzati e incazzati prima e cosmici dopo come I Jefferson Airplane, e Starship poi, e nemmeno dei fricchettoni amanti delle sinapsi a base di acid test come i Grateful Dead, i Quicksilver erano semplicemente piu' psichedelicamente rock degli altri.
La loro musica era rugginosa, ruvida da cantina ma altresì nelle melodie vocali si respirava la freschezza salmastra all'ombra del Golden Gate, era musica più essenziale che viveva di trame a doppia chitarra che si alimentavano e flirtavano vicendevolmente supportate da una base ritmica tribale talvolta (Mona) che lanciava certi loro cavalli di battaglia nelle esecuzioni live in galoppate frenetiche da cuore in gola, e se la vena del momento era quella giusta, queste esecuzioni potevano essere delle maratone finalizzate all'ultima intuizione, accordo diverso, in modo tale che un brano non fosse mai gemello di se stesso come solo certi purosangue sanno fare.
Il leader era john Cipollina e la sua Gibson "Diavoletto", con il suo solismo lisergicamente liquido, Gary Duncan il sodale compagno di sei corde abile ad incendiare e incentivare la vena del primo, e Happy Trails il loro capolavoro personale, disco live in studio, quasi concettuale visto che ogni brano incalza e rafforza il successivo e l'ordine stesso delle canzoni è azzeccato in modo che la compattezza non ne risenta.
Pregevole è anche l'omonimo primo album, ed in seconda battuta, ma non meno interessanti Shady Grove, What About Me, Just For Love, più un infinita serie di live album, dove oltre alla sferragliante vena psichedelica si puo' comprendere dove sia nato il fenomeno di jam band.
Purtroppo non sono ancora molto addentro all'inserimento di file audio & video, ma chi vorrà approndire sicuramente saprà come fare.
La loro musica era rugginosa, ruvida da cantina ma altresì nelle melodie vocali si respirava la freschezza salmastra all'ombra del Golden Gate, era musica più essenziale che viveva di trame a doppia chitarra che si alimentavano e flirtavano vicendevolmente supportate da una base ritmica tribale talvolta (Mona) che lanciava certi loro cavalli di battaglia nelle esecuzioni live in galoppate frenetiche da cuore in gola, e se la vena del momento era quella giusta, queste esecuzioni potevano essere delle maratone finalizzate all'ultima intuizione, accordo diverso, in modo tale che un brano non fosse mai gemello di se stesso come solo certi purosangue sanno fare.
Il leader era john Cipollina e la sua Gibson "Diavoletto", con il suo solismo lisergicamente liquido, Gary Duncan il sodale compagno di sei corde abile ad incendiare e incentivare la vena del primo, e Happy Trails il loro capolavoro personale, disco live in studio, quasi concettuale visto che ogni brano incalza e rafforza il successivo e l'ordine stesso delle canzoni è azzeccato in modo che la compattezza non ne risenta.
Pregevole è anche l'omonimo primo album, ed in seconda battuta, ma non meno interessanti Shady Grove, What About Me, Just For Love, più un infinita serie di live album, dove oltre alla sferragliante vena psichedelica si puo' comprendere dove sia nato il fenomeno di jam band.
Purtroppo non sono ancora molto addentro all'inserimento di file audio & video, ma chi vorrà approndire sicuramente saprà come fare.