Mitico British Blues

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reallytongues
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Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Il British Blues è come dice il nome il blues bianco suonato in Inghilterra da appassionati del blues afroamericano.
I grandi padrini del blues bianco inglese sono in primis Alexis Korner con la sua Blues Incorporated, John Mayall e i suoi Bluesbreakers e il grandissimo Graham Bond.
Alexis Korner che è il padre del movimento inizio addiritturà a metà degli 50 a suonare blues e la sua imporatanza la si deve soprattutto per avere scoperto e avviato i più grandi del rock: Stones, Zeppelin, Cream senza di lui forse non sarebbero nati.
Mayall anche lui allievo di Korner oltre ad aver lanciato grandi musicisti (Clapton, Peter Green, Mick Taylor..) ha sfornato album memorabili facendo evolvere il genere blues fino al proto-progressive di Bare Wires, estrema evoluzione del blues tutto, per poi svoltare nei 70 con il definitivo Turning Point ultimo capolavoro e il blues come scarna e intima prova di autore pop.
Graham Bond eccezionale cantante-tastierista-fiatista si impone come stella del r&b e soul jazz più scatenato e notturno. In fin dei conti con la sua Oraganization aveva musicisti tra i migliori che si potessero trovare:
la prima band aveva Jack Bruce-Ginger Baker-John McLaughlin!!!!
la seconda i Colosseum prima che andassero con Mayall e poi si mettessero in proprio.
Insomma questo artista ha influenzato tutto il jazz-rock progressivo successivo e ancora oggi sorprende per musicalità è grandissima personalità vocale.
Continua.....
Ultima modifica di reallytongues il 04/07/2012, 13:46, modificato 1 volta in totale.
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Harold Barrel »

Grazie per quest'approfondimento, Reallytoungues, azzeccato come sempre [nc]
Tempo fa avevo cercato di porre l'attenzione sull'unico dei tre artisti che citi che conosco abbastanza approfonditamente: John Mayall.
reallytongues ha scritto:...per poi svoltare nei 70 con il definitivo Turning Point ultimo capolavoro e il blues come scarna e intima prova di autore pop.
Straquoto. E devo dire che una cosa assolutamente notevole di Turning Point è l'assenza della batteria e delle percussioni, con una conseguente maggiore attenzione al basso, che in Mayall diviene appunto il fondamento della sezione ritmica. Una cosa non scontata per anni in cui il basso era uno strumento che non veniva considerato alla stregua di una chitarra o di una tastiera (mi viene in mente il bassista di un gruppo, di cui non mi ricordo il nome, che suonava il suo strumento rivolto di spalle al pubblico). In quel periodo, come diceva lo stesso Mayall, era diffusa l'opinione che per fare Blues ci volesse una batteria e una chitarra elettrica.
Per non parlare, poi, delle importantissime influenze che J. Mayall ebbe sui musicisti sia di quegli anni sia successivi: persino i Genesis, e in particolare Peter Gabriel, ne andavano pazzi.

Dovrò sicuramente approfondire Alexis Corner e Graham Bond.
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Progknight94 »

Questo lo conosco già, roba spaziale [hearts]
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Io di Bond consiglio e poi può bastare il bellissimo Solid Bond (doppio vinile o cd singolo). Brani eccezionali che su youtube non trovo.

Immagine

di John Mayall posto la bellissima ipnotica California
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Harold Barrel
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Harold Barrel »

Io consiglio l'ascolto integrale di The Turning Point. Fra l'altro fun molto ben visto dalla critica di quegli anni. E' registrato dal vivo e il sound è davvero eccezionale, e la voce di Mayall è secondo me molto suggestiva.
Di Alexis Korner quali spunti potresti darci?
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Korner è più importante come elemento storico della musica inglese che per la qualità comunque buona, ma frammentaria dei suoi dischi .
Il suo primo grande album che condensa tutte le precedenze esperienze e che "svezza" con se praticamente tutta la nuova scena rock-blues inglese è "R&B from Marquee" del '63 in cui suonano decine di future stelle.
Il disco in se può rivelarsi un bel disco blues elettrico e acustico e nulla di più, ma in quel periodo fu una rivelazione perchè in Inghilterra suonare blues era avere la certezza di NON avere pubblico e spazi e invece quel disco "certificava" il movimento e lo spingeva a emergere.


Ma il disco che racchiude tutte le sue notevoli sfaccettature (blues, jazz, rock, folk...) è "Bootleg Him" che curato da Korner raccoglie i suoi migliori brani. Queso è un brano molto simile allo stile di Mayall in Turning Point.

"Sunrise"

P.S: Graham Bond fu il primo a usare il mellotron nel 1964!!
Ultima modifica di reallytongues il 16/04/2012, 9:05, modificato 2 volte in totale.
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Progknight94 »

Splendido topic [approve] ti seguo 8-)
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Watcher »

E che nomi in Bootleg Him!! [approve]
Jack Bruce, Danny Thompson, Ginger Baker e un giovanissimo Charlie Watts alle ritmiche. Poi un certo Robert Plant ...
E tra altri nomi poi diventati elementi di spicco del blues-rock inglese, anche un John Surman e un Dave Holland poi approdati al jazz d'avanguardia.
In questo disco c'è il meglio del meglio.
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Mi fa piacere che la cosa vi interessi. A breve sviluppi (sono via qualche giorno). Ciao è buon blues a tutti. [bye]
Ultima modifica di reallytongues il 19/03/2012, 23:33, modificato 1 volta in totale.
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Il passo decisivo verso il successo il british blues lo ha sicuramente con John Mayall che grazie soprattutto al "Bluesbrakers with Eric Clapton" del 66, diventa un genere tra i più seguiti e imitati.
Certo è che una grossa parte del merito è da dividere con Clapton che con la sua chitarra portentosa ed esaltante riesce ad avvicinare al blues giovani scapestrati in cerca di emozioni forti e volumi a picco.
Incredibile come questo disco abbia influenzato tanti musicisti ( Van Halen e Sting per esempio hanno imparato lo strumento seguendo e imitando Clapton).
Chi non lo ha deve averlo.
Di Mayall oltre i dischi successivi tutti molto belli che vedono Peter Green, Mick Taylor e via dicendo, io amo particolarmente il primissimo Mayall e quello più intimista e semplice. Il mio disco preferito è "Looking Back" raccolta storica in cui si trovano singoli inediti e brani del 65 pre Clapton.



Immagine


Ma nel frattempo in cui Mayall diventava famoso altri oscuri individui blues si stavano facendo le ossa....a presto
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Watcher »

Che bel disco Looking Back!
Lo prestai e non tornò più ...
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Tra le prime leve del british blues spesso ci si scorda di Tony McPhee e dei suoi Groundhogs.
Ovviamente a contatto con gli altri bluesman d' Albione, Tony ebbe la personalità e l'ambizone di essere lui a portare avanti la sua poetica incidendo sempre e solo a nome Groundhogs.
Rispetto al carattere ondivago degli altri grandi chitarristi inglesi che più che altro erano strumentisti a servizio di grandi band, McPhee era invece chitarra solista-cantante e compositore.
La prima grande esperienza della band dei Groundhogs fu l'aver fatto da gruppo di accompagnamento a John Lee Hooker nel 65. L'album uscito anni dopo è un'autentica gemma, tra le migliori collaborazioni tra blues bianco e nero:
boogie blues sporco e elettricissimo.

Immagine


Solo nel 68 la band arrivò al debutto discografico.

Continua....
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Harold Barrel »

La canzone che hai inserito è un'autentica perla.
Non a caso, infatti, fu inserita nel film Blues Brothers del 1980...
Vi dice qualcosa?



Chitarrista eccezionale, Tony McPhee. Manco sapevo di conoscerlo.
Attendiamo sviluppi [bye]
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da ella »

Grande John Belushi
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

I primi due album dei Groundhogs sono all'insegna di un blues molto crudo e cupo, con furiosi assolo di chitarra (mai distorta) e ritmiche al cardiopalma. Sono album da rivalutare per l'assoluta originalità della proposta: si tratta di un blues perfettamente calato nella realtà del tempo senza revivalismi, non sfiorano nemmeno con un dito l'hard. Unici nel loro genere



"Daze Of The Weak" dal secondo album

I lavori successivi invece si calano nell' hard hendrixiano con buoni risultati. "Thank Christ For The Bomb", "Split" e soprattutto "Who Will Save The World" sono concept album interessanti che parlano di guerra atomica e pazzia.
Soprattutto l'ultimo si apprezza per un suono più levigato e con tratti prog.

Ancora in attività sono un'autentica bomba live (visti qualche anno fa al Trescore Blues).
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Watcher »

Bello il blues dell'obitorio!
Lo devo cercare questo album ... e magari anche il primo.
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Tra i gruppi del movimento blues inglese dei 60 i Savoy Brown si distinguono per l'originalità della proposta.
I primi album del gruppo sono sapienti e cristallini esempi di purezza blues uniti a una personalissima musicalità.
Pur restando calligrafici nella proposta il risultato è assai più terso e scintillante di altri campioni del genere.
Nel capolavoro "Getting to the Point" del 68 si apprezzano rivisatazioni quasi progressive di blues sofferti di Muddy Waters e Willie Dixon e blues lenti originali particolarmente riusciti con assoli memorabili di quel grande chitarrista di Kim Simmonds.
Iniziano a manifestarsi anche i primi boogie rock esplosivi che faranno la fortuna del gruppo, ma su tutto spiccano i due straordinari strumentali in cui cui la sapiente chitarra parlante si abbina all'eccellenta tecnica pianistica di Bob Hall.
Come non restare deliziosamente in panciolle sorseggiando una birra ascoltando questa bellissima musica paciosa.



"Getting to the Point"
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Watcher »

Non vorrei sbagliarmi ma i Savoy Brown sono ancora in attività. E pensare che hanno iniziato nel 65-66.
Poco conosciuti qui in Italia, peccato.
Ho solo Street Corner Talking che è un gran disco.
Lo conosci, Reallytongues?
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da reallytongues »

Watcher ha scritto:Non vorrei sbagliarmi ma i Savoy Brown sono ancora in attività. E pensare che hanno iniziato nel 65-66.
Poco conosciuti qui in Italia, peccato.
Ho solo Street Corner Talking che è un gran disco.
Lo conosci, Reallytongues?
forse in attività live...
Di Street Corner ho Tell Mama e Wang Dang Doodle in una antologia: bellissimi brani
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Re: Mitico British Blues

Messaggio da Harold Barrel »

Che dire... Musica magnifica. Ho ascoltato tutto.
Mi hanno colpito moltissimo i Groundhogs per i motivi che dici tu: zero distorsione, zero revivalismi, e al contempo una grande originalità.
Ho solo una piccola richiesta: potresti scrivere il titolo delle canzoni di cui pubblichi i rimandi a youtube? Spesso i video vengono rimossi.
Grandi anche i Savoy Brown... Getting to the Point, un bel blues elettrico. Ottima la sezione ritmica.
« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »

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