Blues Traveler

Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart

Rispondi
Carlo Maria
Grande Rocker
Grande Rocker
Messaggi: 672
Iscritto il: 03/06/2015, 22:34

Blues Traveler

Messaggio da Carlo Maria »

Li ho citati in altro topic e mi è venuta voglia di parlarne più diffusamente.
La band nasce nel New Jersey quasi trent'anni fa (1987) e da allora ha sfornato 12 dischi, l'ultimo dei quali uscito pochi mesi fa.
Si caratterizza per la grande predisposizione verso i live e per il revival di lunghe jam, ed in questo segue il solco tracciato poco prima dai Phish e che avrebbe visto accodarsi nel giro di qualche anno anche un'altra storica formazione: la Dave Matthews Band, l'unica delle tre che sia riuscita a crearsi una sua nicchia di appassionati anche in Europa.
Il primo disco è del '90 ed entra subito in classifica Billboard, al numero 136. Lo ritengo tuttora il migliore e contiene alcuni dei loro cavalli di battaglia, come Crystal Flame, "But Anyway e Gina.



Il loro approccio alla jam, però, è molto diverso da quello dei Phish: le sonorità più che essere d'ispirazione psichedelica e ispirate dai Grateful Dead o da Frank Zappa, affondano le radici in terreno più propriamente blues. Il cantante, John Popper, è anche un bravo armonicista.

Passa appena un anno, e nel 1991 piazzano il secondo disco: Travelers and Thieves, in cui emergono brani grintosi come Onslaught e What's for Breakfast, in cui chitarre sincopate presentano influenze funk, e la lunga, spettacolare Mountain Cry, [hearts] [hearts] in cui nuovamente si sforano i nove minuti fra evoluzioni d'armonica e duetti con le chitarre.







Anche quest'album si piazza nella seconda metà della Billboard 200, ma farà meglio il successivo, "Save His Soul", che arriva fino alla posizione 72.
Qui la band prova a rinnovare le sonorità e di aggiornarle agli anni Novanta. L'apporto dell'armonica a mio avviso porta comunque un retrogusto retrò. I brani meritevoli restano diversi. Ecco Go Outside and Drive:





Il quarto album è quello della loro svolta commerciale, "Four". Le sonorità risultano più immediate, e naturalmente valgono loro una crescita notevole dei consensi (arrivando fino all'ottava posizione in classifica, il loro miglior risultato). Piazzano comunque una serie di brani interessanti, a dimostrazione che le loro qualità emergono comunque.
Riporto qui Run Around e Crash and Burn per evidenziare le differenze: nella prima, le parti strumentali risultano gradevoli, ma anche furbescamente accattivanti (sebbene comunque di buona qualità, imo), mentre la seconda è una sorta di colpo di coda dalla grinta decisamente maggiore e ha parti di armonica che ritengo davvero interessanti:





Chiusero alla grande questa fase della loro carriera, la loro migliore e più ispirata, con un doppio live imponente, di ben 141 minuti, il "Live from the Fall", che su youtube mi pare sia presente integralmente qui:



Pura grinta. [hearts]


Sulla band c'è poco altro da dire: ha proseguito la sua carriera mantenendosi dignitosa, in verità, ma senza raggiungere nuovamente i vertici dei primi 6-7 anni di carriera.
Resta una manciata di brani decisamente meritevoli e che si può sperare di sentire live, visto che sono venuti in Italia l'anno scorso! [happy]
Rispondi