Fusion-Jazzrock

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rim67
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da rim67 »

Ummm, bellissimo really [approve]
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theNemesis
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da theNemesis »

Questi li conoscete?
Secondo me sono dei grandissimi...

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roberto63
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

Con Robben Ford se non sbaglio. ;)
Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
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theNemesis
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da theNemesis »

Non sbagli! [approve]
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

Conosco Solid Bond. L'unico appunto che gli si può muovere risiede nella qualità delle incisioni. Ma, nei primi anni '60, non è lecito pretendere tanto di più.
Va detto che Bond nasce come sassofonista jazz, fervente appassionato della musica di Charles Mingus.
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

Anche il John Mayall di Bare Wires flirta con il jazz, se poi pensiamo a chi vi suona guidati da John, i conti tornano: Dick Heckstall-Smith, John Hiseman, Henry Lowther, Chris Mercer, Tony Reeves, oltre ad un giovanissimo, ma già promettente Mick Taylor. Praticamente l'ossatura dei Colosseum senza la chitarra.


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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da rim67 »

Ora che mi sto pian piano avvicinando a questo bellissimo genere musicale mi stavo chiedendo se l'album Lizard dei king Crimson può assimilarsi anche a questo spazio [chin] [chin]

King Crimson - Indoor Games:
http://www.youtube.com/watch?v=6hIyggt4wwc

King Crimson - Lizard:
http://www.youtube.com/watch?v=3MbaylnDYmU

King Crimson - Happy Family:
http://www.youtube.com/watch?v=QCJRd-cUxp4
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

@ rim67

Assolutamente d'accordo. I riferimenti al jazz sono di palmare evidenza, con una maggiore influenza delle forme più radicali espresse dal free jazz, dell'avanguardia, dall'atonalità, grazie soprattutto al pianista Keith Tippett.
La commistione si avvicina sensibilmente alle registrazioni di Zappa con o senza le Mothers Of Invention di Uncle Meat, Hot Rats dei Soft Machine più di Ratledge e Hopper che di Wyatt.
Del resto, la logica di ricerca e sperimentazione praticata da Fripp e soci non poteva che giungere ad un approdo di questa natura come hai ben evidenziato con i tre brani postati.
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da reallytongues »

Diciamo che la cosiddetta fusion inglese (ma credo che storicamente non sia corretto chiamarla fusion, ma chissenefrega), quella più vicina al progressive, è più fredda e algida della fusion americana, ma anche di quella inglese derivante dallo zoccolo della Organization di Graham Bond o di John Mayall. Forse per una componente più d'avanguardia, più sperimentale e con quasi nessun legame con le origini blues che la musica rock ha quasi sempre.
Keith Tippett che fece da fulcro di questa scena del nuovo jazz inglese era un pianista geniale quanto glaciale nella sua espressività. Il progetto "Centepede" che riuniva mi sembra una cinquantina dei più grandi dell'art rock inglese, prigetto dello stesso Tippett va appunto in que0sta direzione.
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da theNemesis »

Va bene parlare di filone inglese e filone americano, sicuramente i più prolifici, ma anche in Italia avevamo qualcuno che non scherzava affatto...
Sentite un po' questa cosuccia...



"Il loro primo disco, Azimut (1972), raggiunge subito buoni risultati, nel successivo album Abbiamo tutti un blues da piangere (1973) inseriscono invece brani orientati verso il rock, dal jazz rock al funky jazz. Il successivo album Genealogia (1974) comprende brani, sempre di alto livello, ma più orecchiabili, con maggiore utilizzo del sintetizzatore.

Ne La valle dei Templi (1975), che si avvale della presenza di Tony Esposito alle percussioni, viene data particolare importanza alla ritmica; il gruppo ottiene un buon riconoscimento commerciale. Con Non è poi così lontano (1976), registrato in Canada, il Perigeo esalta al massimo le doti tecniche dei musicisti, ma chiude con il jazz rock."
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da reallytongues »

Si li avevo già sentiti, ma non possiedo nulla dei Perigeo. Bravissimi!
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

@ rim67

Non dimentichiamo anche il fondamentale "Sketches of Spain" di Miles Davis e Gil Evans a cui sicuramente chiunque abbia orchestrato l'amalgama dei fiati della sezione "Bolero" della suite Lizard (Fripp? Tippet?) si è più che ispirato.

@ theNemesis

I grandi Perigeo li avevo segnalati anche io nel topic sul Prog italiano, ammesso che qualcuno lo legga... [fisc]

http://vintagerockforum.altervista.org/ ... 3&start=60


Un altro grande della fusion non ancora citato, mi sembra, è Chic Corea ed in particolare i Return to Forever.
Recentemento mi sono riascoltato per benino il primo album in cui il pianista lascia le Jazz Abstractions davisiane per una musica più eterea e melodica che anticipa un po’ la fusion dei Weather Report post ‘76 (da Black Market in poi). Lo seguono quì il fido Stanley Clarke, Joe Farrell ed i coniugi Moreira (Airto e Flora Punim) con in dote un gioioso profumo brasileiro (p.e. nella bossa What Game Shall We Play Today) che si sposa a meraviglia col tocco leggero ma caliente del Fender di Corea (come nell'estasi flamenca de La Fiesta).



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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da reallytongues »

Deliziosi questi due brani. Quanta roba buona che non conosco! Una domanda a voi:
come reputate i due dischi fusion di Jeff Beck "Blow by Blow" e "Wired" ?(che ho consumato in centinaia di ascolti qualche anno fa).
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

BLOW BY BLOW l'ho consumato anche io! [nw]
All'epoca mi pare che spiazzo molti ma io lo trovo un fantastico melting-pot di stili diversi, tra l'altro prodotto da un tale George Martin (!)


Grandiosa cover di She's a Woman



Il mio pezzo preferito

Ultima modifica di 2Old2Rock2Young2Die il 23/12/2013, 19:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

@2Old2Rock2Young2Die

Davis con o senza Gil Evans è imprescindibile per tutta quella generazione di musicisti se non altro per la capacità di precorrere i tempi e di porsi all'avanguardia di un nuovo movimento. Non è così singolare che Fripp potesse esserne affascinato, magari non in maniera palese come I Soft Machine di Ratledge e Hopper, però è certo che ne apprezzasse lo spirito creativo, la capacità di rompere schemi consolidati.
I Return To Forever, soprattutto nel loro primo album inciso per la ECM di Manfred Eicher, diedero prova di grande talento improvvisativo con una rilettura più avanzata delle melodie brasiliane cui si era abituati.
Buona,ma meno interessante l'evoluzione del gruppo che vide Corea ingaggiare un chitarrista inseguendo, secondo me, il filone Mahavishnu in quel momento fecondo, per quanto Al Di Meola, più delle meteora Bill Connors, abbia ampiamente dimostrato di essere un brillante solista in molteplici contesti.
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

reallytongues ha scritto:Deliziosi questi due brani. Quanta roba buona che non conosco! Una domanda a voi:
come reputate i due dischi fusion di Jeff Beck "Blow by Blow" e "Wired" ?(che ho consumato in centinaia di ascolti qualche anno fa).
Aggiungerei anche There and Back , l'album live con Jan Hammer, per alcuni deludente, ma non privo di spunti rilevanti.
Va detto che anche in incisioni più recenti qui e là fanno capolino brani di orientamento fusion, con un sensibile uso dell'elettronica e riproposizioni di vecchie gemme dei '70.
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Davis con o senza Gil Evans è imprescindibile per tutta quella generazione di musicisti se non altro per la capacità di precorrere i tempi e di porsi all'avanguardia di un nuovo movimento. Non è così singolare che Fripp potesse esserne affascinato, magari non in maniera palese come I Soft Machine di Ratledge e Hopper, però è certo che ne apprezzasse lo spirito creativo, la capacità di rompere schemi consolidati
Si credo anche io che Fripp, per un periodo, ne sia stato affascinato e quantomeno influenzato poi però verso il '72, disbandendo la formazione di Islands e riformando il gruppo che poi registrerà Larks Tongues in Aspic, ha virato un pò la rotta verso altri lidi. Resta il fatto che LIZARD e le jam live dei Tour del '71/'72 (di cui alcuni spezzoni mal editati son finiti in Earthbound) sono parecchio Davisiani (qualunque cosa significhi [spock]).
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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

Un altro musicista che ha conosciuto un minore successo commerciale in Europa, ma che ha lasciato tracce significative è il chitarrista Larry Coryell sia come solista che a capo degli Eleventh House:

Alcuni esempi da Spaces del 1970, il brano omonimo che vede Coryell accompagnato da John McLaughlin, Chick Corea, Miroslav Vitous e Billy Cobham:



da Larry Coryell At The Village Gate, 1971, After later, dagli evidenti riferimenti hendrixiani:



Da Introducing the Eleventh House with Larry Coryell , 1974, Birdfingers, con Larry Coryell, Randy Brecker, Mike Mandel, Danny Trifan e Alphonse Mouzon, il batterista di Sahara di McCoy Tyner... ;) :


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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da roberto63 »

A proposito di Larry Coryell, va ricordato che per qualche tempo fra il '67 e il '68 fece parte del quartetto di Gary Burton che può essere considerato fra i pionieri del jazz rock. Il mitico critico di jazz Arrigo Polillo, famoso per la sua vena pungente, sosteneva che il piccolo combo di Burton fece da apripista alla rivoluzione elettrica di Miles Davis con esiti di maggior spessore, ma si sa che Polillo pensava che Miles fosse un gran furbastro capace di assorbire ciò che gli stava intorno e di saperlo piazzare come oro a 24 carati! :mrgreen:

Ecco il quartetto di Gary Burton nel quale, dopo Coryell, subentrò un fantastico chitarrista che non vi rimase a lungo, ma che lasciò un segno indelebile, Jerry Hahn:

Il quartetto con Coryell da Duster, 1967 che comprendeva anche Steve Swallow e Roy Haynes:



il quartetto con Jerry Hahn, qui si fa quintetto con il superlativo violinista folk Richard Greene, noto per aver suonato nei Seatrain, in Prime Time di Hahn dall'album Throb del 1969:

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Re: Fusion-Jazzrock

Messaggio da reallytongues »

Sto ascoltando con estremo gaudio il lavoro omonimo degli Spectrum Road.
Anche questo è un supergruppo formato da Jack Bruce (Cream) con la batterista Cindy Blackman (moglie di Santana),il mago delle tastiere John Medeski e soprattutto un infuocato Vernon Reid alla chitarra (Living Colour)
Si tratta di fusion spettacolare e furiosa quanto quella della Mahavishnu Orchestra (è ospite pure McLaughlin in un brano)-
Bello e sorprendente.
https://www.youtube.com/watch?v=miDyI69NfAM

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