Il funk (e il soul) anni 70 USA

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reallytongues
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Il funk (e il soul) anni 70 USA

Messaggio da reallytongues »

Genere esclusivamente americano che comunque è stato esportato in molti paesi (anche in Italia vedi alcune cose di Lucio Battisti).
Il genere in questione che ha le sue origini nel rhythm an blues degli anni 60, James Brown su tutti, ma pure dal suono tipico di New Orleans con il suo cocktail di generi tra il sacro e il profano, prende il nome da quel tipo di jazz più ripetitivo e ritmico che già nei '50 veniva suonato in contesti più "sporchi" underground.
Il suo apice di popolarità venne raggiunto negli anni '70 con le mitiche colonne sonore di film e telefilm polizieschi, il cosidetto movimento "Blaxpolitation". Se ci pensiamo bene pure in Italia le colonne sonore dei generi polieschi hanno un sound parecchio funk psichedelico.
Piano piano il genere si trasformò nella dance music, ben più povera musicalmente, ma di ancor più successo commerciale.
Uno dei più grandi esponenti nel genere funk (ma non solo) fu Isaac Hayes, musicista fatto e finito, compositore, polistrumentista, scrisse brani immortali del soul come "Soul Man" e "Hold On!I'm Comin'! di Sam & Dave.
Negli ultimi anni 60 e oltre si cimentò da solista con album raffinatissimi e influenti in cui le orchestrazioni ardite si sposavano con brani pop rock e soul funk inventando nuove linguaggi di musica crossover.
Il brano che tutti conoscono è la celeberrima "Shaft" viuncitrice di un oscar, con quell'irresistibile chitarra ritmica wah wah.
Da notare anche il parlato di molti suoi brani, con quella sua voce così profonda, anticipatore del rap.

Ma se non è mitica questa!!!!:
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Mick Channon
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Mick Channon »

Vorrei ricordare i due gruppi di George Clinton, i Funkadelic, dal suono più rock e psichedelico, e i Parliament decisamente più funky.

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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Progknight94 »

Grandissimi Funkadelic!!
Parlando di Funk italiano, segnalo i pazzeschi Calibro 35, li ho visti in concert proprio venerdì. Aprite e godete

Ultima modifica di reallytongues il 05/11/2012, 14:52, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: no visibile youtube link
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da reallytongues »

Esatto guys!
Funkadelic e Parliment gruppi mostruosi. Calibro 35 assolutamente godibili, se passano dalle mie parti mi fiondo a vederli...
Dei Funkadelic una menzione al super bassista (ex James Brown) Bootsy Collins e quel pazzo hendrixiano di Eddie Hazel capace di cose che noi umani...
[suddito]


in qualche modo i Funkadelic avevano un approccio molto prog in alcune cose, questa è leggendaria:
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da reallytongues »



ma quanto è bello questo brano dal primo album solista Curtis 1970
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The Meters

Messaggio da Harold Barrel »

Perchè non spendere qualche parola riguardo ai Meters?
Nati negli ultimissimi anni '60, furono 'scoperti' quando Paul McCartney li invitò a suonare su una crociera in occasione dell'uscita del suo album solista "Venus and Mars". Mick Jagger apprezzò il gruppo a tal punto da farlo suonare come 'band di apertura' dei loro tour americano del 1975 e europeo del 1976.
Nel '75 esce Fire on the Bayou. Niente di estremamente sofisticato, anzi siamo proprio al limite della 'commercialità' ma una piacevole mistione di soul, blues e r&b dalla matrice ovviamente Funky.
La title-track dell'album, Fire on the Bayou.



Personalmente però preferisco i Meters degli esordi, molto meno commerciali.
Questo è Funk allo stato puro.

Cissy Strut, qui in una versione decisamente vintage.

« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »

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Re: The Meters

Messaggio da reallytongues »

Harold Barrel ha scritto:Perchè non spendere qualche parola riguardo ai Meters?
spendi spendi...
è un gruppo fantastico, definito la migliore sezione ritmica del funk
purtroppo non ho mai trovato loro dischi nei negozi...
Ho invece 2 cd dei Neville Brothers che sono collegati con i Meters in quanto alcuni di loro suonarono negli stessi gruppi.
Sono album estremamente sofisticati nel connubio tra musica black e il sound voodoo di New Orleans.

Yellow Moon dell'89 è un capolavoro


PS. il brano Fire On the Bayou divenne Fiyo On the Bayou e fu il primo album dei Neville del 1981 e il brano dei Meters fu ripreso in quel disco
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Mick Channon »

Vorrei ricordare Herbie Hancock ,quando nei primi anni 70 abbandonò il jazz per comporre musica decisamente funk.
Il brano più famoso di quel periodo era Chameleon
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Mick Channon »

Un'altro jazzista che negli anni 70 si allontano dal jazz per dedicarsi a musica funk ,fu il trombettista Donald Byrd.Qui il suo più grande successo.
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da reallytongues »

Molto carino Donald Byrd che non conosco....
Herbie Hancock famoso, ma debbo approfondirlo
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Mick Channon »

Donald Byrd è stato un esponente di spicco dell'hard bop,praticamente l'anticamera di generi quali il soul e il funk appunto.Herbie Hancock è un monumento della musica ,è partito dal jazz per arrivare anche alla disco music,ha composto colonne sonore, e collaborando con innumerevoli musicisti jazz pop e rock
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da reallytongues »

Vorrei comprare un bel disco di Stevie Wonder cosa mi consigliate?
io propenderei su di una raccolta primi anni 70
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Mick Channon »

Penso che una raccolta dei primi anni 70 sia l'ideale.il mio album preferito è Talking Book con il singolo Superstition,il mio pezzo funk preferito.
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da reallytongues »

lo sto ascoltando:
fantasioso, suoni bellissimi, non c'è nulla di esagerato come invece mi aspettavo
un capolavoro!
in alcuni brani non riesco a riconoscere la voce di Stevie, sembra un altro (tipo il primo brano)
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zeppelin
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da zeppelin »

voglio dire la mia anche su questo fantastico genere musicale postando qualche mio album


James Brown, il più famoso afroamericano (più di Cassius Clay e Martin Luter King messi insieme, un simbolo per la sua gente: 'Say It Loud: I'm Black And Proud'), orgoglioso della suo esser nero, il padrino del funky sin dagli anni 50.

James Brown: Sex Machine (1970)
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Marvin Gaye, il più sensuale vocalist soul, colui che ha rivoluzionato il genere, con tematiche legate sia all'ecologia che al Vietnam, ma anche al sesso piu' esplicito ("Let's Get it on")

Marvin Gaye: What's Going On (1972)
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Stevie Wonder, il più grande polistrumentista nero al di fuori del jazz degli anni 70 (armonica, piano, tastiere, clavinet) grandissimo vocalist e compositore.

Stevie Wonder: Innervision (1973)
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Aretha Franklin, figlia del più famoso predicatore nero degli anni 50, l'indiscussa regina delle cantanti soul (e gospel); capolavori a ripetizione dal 1967 al 1974

Aretha Franklin: Amazing Grace (1972)
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Quincy Jones, Mr 'Q', jazzista, è il più grande compositore nero di colonne sonore negli anni 60, negli anni 70 si spostò sulla musica soul, lanciando e producendo tanti cantanti, musicisti e gruppi di talento.

Quincy Jones: The Dude (1981)
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Sly & The Family Stone, guidati da Sylvester Stewart (Sly Stone) la prima fusione equilibrata tra soul e rock, riscossero grande successo a Woodstock nel 1969.La prima band ad annoverare delle donne come strumentiste; nel gruppo militava colui che rivoluzionò il suono del basso tra i neri: Larry Graham

Sly & The Family Stone: Fresh (1973)
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Earth Wind & Fire, il più grande gruppo afroamericano di sempre; partendo da influenze free jazz e dal soul-jazz di Chicago di fine anni 60 approdarono a un'ardita fusione di funky e soul con grandi sezioni fiati. I numerosi componenti sono stati coinvolti in tanti progetti solistici o collaborazioni.

Earth Wind & Fire: Spirit (1976)
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I diversi progetti e gruppi di George Clinton (Parliament, Funkadelic, P-Funk All Stars) sono i più ironici e fantasiosi, specie dal vivo (berretti jeans da cui sbucano fuori enormi navicelle spaziali, quartieri alla crema e quartieri alla cioccolata - chiara allusione alle razze -); funky, rock e satira sociale.

Parliament: Mothership Connection (1976)
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Gli anni 70 sono caratterizzati cinematograficamente dal cosiddetto filone blaxploitation; sono film d'azione quasi sempre mediocri dal punto di vista artistico, con molti luoghi comuni sui neri e per lo più ambientati nelle grandi aree urbane del nordest Usa (storie di detective, boss neri locali, spaccio di droga e prostituzione) ma nobilitati da grandissime colonne sonore. Atmosfere a cui si è notevolmente ispirato quel furbone di Quentin Tarantino. Oltre agli artisti citati sopra particolare rilievo assumono anche:

Isaac Hayes, arrangiatore, produttore (e poi anche attore!) di talento e di successo, protagonista di tante colonne sonore. Shaft è la più nota colonna sonora degli anni 70

Isaac Hayes: Shaft (1971)
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Curtis Mayfield, uomo d'affari impegnato socialmente, discografico, produttore e autore, già protagonista con gli Impressions

Curtis Mayfield: Superfly (1972)
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Herbie Hancock: l'assolo di 4 minuti di synth in 'Chameleon' tuttora oggi influenza profondamente qualsiasi tastierista

Herbie Hancock: Headhunters (1974)
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Gli Ubiquity del vibrafonista Roy Ayers: uno dei maggiori gruppi soul-jazz del decennio, progenitori dell'acid jazz 15 anni prima, tantissimi album incisi:

Roy Ayers Ubiquity: Everybody Loves the Sunshine (1976)
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Grandi successi negli anni 70 in ambito discomusic lo riscuotono soprattutto Barry White, protagonista sia singolarmente che come progetti (Love Unlimited) sia Michael Jackson, dapprima con i fratelli (Jackson 5) e poi da solo, prima di passare al pop con 'Thriller'.

Barry White: Let the Music Play (1976)
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Michael Jackson :Off the Wall (1979)
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Donny Hathaway, vocalist (e tastierista) di intensità' e di un talento incredibile. Non e' solo il mio preferito, ma lo è anche per molti cantanti neri di oggi, su cui ha avuto una grande influenza, cosi come nel caso di Wonder, Gaye e Aretha.

Donny Hathaway: Extension Of a Man (1973)
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George Benson: un chitarrista jazz degli anni 60, che nel 1976 ottenne un successo di vendite clamoroso affermandosi anche come cantante soul.

George Benson: Weekend in L.A. (1977)
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Gil Scott-Heron, poeta e romanziere, politicamente uno dei più impegnati cantautori neri; antireaganiano per eccellenza, vicino al jazz e protagonista di tanti dischi di notevole spessore assieme al suo tastierista Brian Jackson

Gil Scott-Heron: Pieces of a Man (1971)
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Bill Withers, un vocalist forse tecnicamente non eccezionale, ma cantautore di notevole personalità.

Bill Withers: Still Bill (1971)
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Al Jarreau: il più originale vocalist a cavallo tra soul e jazz degli anni 70, molto apprezzato anche dalla critica

Al Jarreau: We Got By (1975)
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Al Green: in bilico tra sacro (gospel) e profano (soul)

Al Green: Let's Stay Together (1972)
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Gladys Knight, notevole vocalist attiva sin dagli anni 60

Gladys Knight: Pipe Dreams (1977)
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Patti Labelle, un estensione vocale incredibile, una voce che riesce a valorizzare al massimo anche pezzi mediocri, protagonista con Sarah Dash e Nona Hendrix nelle Labelle

Labelle (1971)
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Chaka Khan, la cantante nera per antonomasia degli anni 70; con i Rufus ha sfornato parecchi dischi tra i più riusciti degli anni 70, e nei primi anni 80 ha inciso a proprio nome album notevoli

Chaka Khan: Naughty (1980)
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Gli anni 70; il decennio funky per antonomasia!

I Kool & The Gang, insieme agli Earth, Wind & Fire il maggior gruppo funky-jazz degli anni 70; non mancano nel loro repertorio omaggi a jazzisti come John Coltrane e Sun Ra.

Kool & The Gang: Wild and Peaceful (1973)
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I Temptations e gli Isley Brothers, attivi da tutta la decade dei 60, grandi protagonisti degli anni 70. I primi per la Motown di Detroit, devono molto al loro produttore Norman Whitfield (cosi' come i Rose Royce); i secondi per Columbia e la T-Neck

Temptations: All Directions (1972)
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Isley Brothers: The Heat Is On (1973)
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I Commodores, spesso contrapposti agli Earth Wind & Fire, nei quali emerse quel Lionel Richie di All Night Long.

Commodores: Machine Gun (1974)
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Lyn Collins: Check Me Out If You Don't Know Me by Now
corista di James Brown (1975)
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Tra le tante scoperte di Quincy Jones:
Brothers Johnson, due fratelli funky di notevolissimo spessore, anche tecnico, molto richiesti anche come sessionmen.

Brothers Johnson: Light Up the Night (1980)
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Patti Austin, raffinata vocalist, protagonista di tanti duetti

Patti Austin: Havana Candy (1977)
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Michael Henderson, già bassista jazz per Miles Davis nei primi anni 70, esplose in tutto il suo talento vocale nella seconda metà degli anni 70

Michael Henderson: Solid (1976)
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Soul al femminile:

Di scuola jazzistica:
Marlena Shaw, una delle voci piu' originali alla fine degli anni 60 e nei primi anni 70:
Chi non ricorda In the ghetto

Marlena Shaw: The Spice of Life (1969)
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Randy Crawford, scoperta dal jazzista Cannoball Adderley, esplose con i Crusaders, incidendo dei validi album fino alla seconda metà degli anni 80

Randy Crawford: Raw Silk (1979)
Randy Crawford, scoperta dal jazzista Cannoball Adderley, esplose con i Crusaders, incidendo dei validi album fino alla seconda metà degli anni 80

Randy Crawford: Raw Silk (1979)
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Negli anni 70 e nei primi 80 continua la tradizione dei duetti tra uomo e donna tipica dei 60'. I vocalist citati in questo gruppo oltre ai duetti con i partners, spesso diversi, hanno inciso diversi dischi in proprio di notevole livello.

Roberta Flack, pianista e interprete di spicco, ha inciso tanti album pregevoli negli anni 70, anche insieme a Donny Hathaway
Roberta Flack: Quiet Fire (1971)
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Teddy Pendegrass, dai Blue Notes passa come solista con successo, ma un incidente lo costringe sulla sedia a rotelle
Teddy Pendegrass: Teddy (1979)
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Rick James, uno stile col quale ha sicuramente influenzato Prince (specie dal vivo)
Rick James: Street Songs (1981)
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I Blackbyrds, il gruppo dei protetti del jazzista Donald Byrd, nei primi anni 70, tra i piu' innovativi.

Blackbyrds: City Life (1975)/ Unfinished Business (1976)
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I Pleasure, il piu' noto dei tanti gruppi prodotti dall'ex trombonista dei Crusaders Wayne Henderson, tecnicamente eccezionali.

Pleasure: Dust Yourself Off (75) / Accept No Substitutes (76)
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I californiani War, assemblati da Eric Burdon, fondono soul, jazz e salsa, ed esprimono il meglio in strumentali di ampio respiro.

War: The World Is A Ghetto (1972)
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Gli Ohio Players, celebri anche per le ragazze delle loro copertine dei dischi; questa in particolare fu quella più duramente contestata dalle femministe

Ohio Players: Honey (1975)
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Johny Guitar Watson e i suoi gruppi (Watsonian Institute), originalissimo ibrido tra funky e blues

Johny Guitar Watson: Ain't That a Bitch (1976)
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Gli O'Jays sono, assieme ai MFSB, il gruppo di punta della Philadelphia International, e di conseguenza del Philly Sound.

O'Jays: Back Stubbers (1972)
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Lonnie Liston Smith, pezzi strumentali meditativi di ampio respiro o interpretati alla voce dall'eccellente fratello Donald

Lonnie Liston Smith: Expansions (1975)
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Crusaders: gruppo jazz sin dai 60, che nei primi anni 70 si sposta sempre piu' sul soul-jazz; i suoi componenti hanno inciso dischi a loro proprio nome e prodotto album per altri artisti

Crusaders: Street Life (1979)
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La discomusic nasce nell'ambiente gay di Manhattan tra il 72 e il 74. Esplode talmente fragorosamente nel 75 da perdere presto quella connotazione gay come pubblico (connotazione che sarebbe pero' in parte rimasta a livello dj e discografico, anche per l'house); in Italia sarebbe arrivata piu' tardi col successo della colonna sonora del film La Febbre del Sabato Sera.
La disco si raffina e diventa dance music soprattutto grazie a musicisti e produttori come Bernard Edwards e Nile Rodgers (gli Chic) e Narada Michael Walden

Chic: Risquè (1979)
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Narada Michael Walden: The Dance of Life (1979)
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Sister Sledge, prodotte prima dagli Chic e poi da Narada

Sister Sledge: We Are Family (1979)
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Mauro Malavasi lancia i Change; è grande successo per la dance italiana, e Luther Vandross spicca il volo per una grande carriera da protagonista soul degli anni 80

Change: The Glow of Love (1980)
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Whispers: And The Beat Goes On (1980)Imagination (1981)

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B.T.Express Band Cult degli anni 70 ascrivibili al genere funk e r&b (negli ultimi anni). I loro successi sono tra i pezzi funk più ballati e più caratteristici della musica anni 70 e vi ritroviamo le sonorità tipiche in puro stile "New York" tuttora ricercate.

Don't stop 'till you're satisfied (1974)
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DIREI CHE SE A QUALCUNO INTERESSA SCOPRIRE QUESTO GENERE VI HO MESSO DELL' OTTIMO MATERIALE PER
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da reallytongues »

Sontuoso Zeppelin !! [slurp]
Come consideri i Temptation?
Questo brano storico è clamoroso (video divertentissimo) "Papa Was Rolling Stone"



Dei dischi che hai citato io possiedo e ho consumato il Marvin Gaye di "What's Going On" anche se "Let's Get it On" mi piace forse di più. "Superfly" di Curtis Mayfield secondo me è un gran disco ma lui ha fatto di meglio. "Off the Wall" di Jackson è un gran bel disco, come poi "Live" e "Triumph" dei Jacksons. James Brown è ovviamente il DIO. Sono poi un fan sfegatato dei Parliament e di Funkadelic, soprattutto i primi sono da anni il mio gruppo preferito che ascolto di più.
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da zeppelin »

be i Temptation cosa dire un gruppo che ha fatto di sicuro storia come scritto su Wikimedia hanno fondato il cosiddetto genere Detroit Sound
il pezzo che hai messo forse tra i piu' famosi e i piu' belli !!
e mi sembra giusto ascoltarci la versione intera che dura la bellezza di quasi 12 minuti [suddito] [exc]
spettacolare, un intro lunghissimo [bop]

e visto che ci sono ne approfitto per farti ascoltare (se mai nn la conoscessi) questa:

funky newyorchese allo stato puro [exc] [exc] [exc]
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Mick Channon
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Mick Channon »

Tanta bella roba Zeppelin,molti di quei dischi li ho anche io.Conosci i Rare Earth?uno dei pochi gruppi di bianchi che incideva per la Motown
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da zeppelin »

Conosci i Rare Earth?
li conosco solo di nome ho sempre visto molti loro vinili alle fiere del disco, spesso nelle file del funky ma nn mi sono mai interessato piu' di tanto devo ammetterlo ero un po' prevenuto proprio dal fatto che sono tutti bianchi :mrgreen: ma ascoltando il pezzo che hai postato sono andato a sentirmi altre cose loro !!
conclusione alla prossima fiera credo che alcuni oro vinili verrano via con me !!
grazie per la segnalazione nn si smette mai di scoprire
[bye]
Paolo
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Re: Il funk anni 70 USA

Messaggio da Paolo »



Ciao a tutti, mi chiamo Paolo, e colleziono funk da parecchio tempo; ecco qui quello che io consider un buon esempio di modern funk, il basso qua e' caratterizzato da una spinta sulla prima batuta, altrimenti anche chiamata: Funkin on the One, che si puo poi ascoltare anche in parecchio discofunk tip Cameo (On the One) Reddings (Funkin on the One) Klymaxx (Wild Girls) etc Etc.

Questo e uno dei tanti esempi di gruppo US che testimoniano la lenta trasformazione del funk a discofunk e poi a disco. Qui ad es, la presenza del clap e del synth prelude ad uno stile che arrivera' di li a poco.

Infatti e' dal 76 in poi che si ascoltera un sacco di discofunk o (altrimenti detto: Boogie).

Io ho un videoblog su YT dove parlo parecchio di queste cose: The Man In Red, faro' presto un episodio sulla trasformazione del funk nella seconda meta dei 70.
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