The Waterboys
Inviato: 29/11/2014, 23:24
Band di origine scozzese ma trapiantata a Londra, ruota attorno alla figura del polistrumentista Mike Scott, cui si affiancano negli anni un’infinità di musicisti (a vario titolo, quasi 30), inutile citarne qualcuno. I Waterboys, pur non arrivando mai al successo di massa, hanno saputo conquistarsi un fedele pubblico di nicchia dapprima con il pop-rock degli esordi, tramutato nel tempo in un folk tipico irlandese, nel periodo di maggior fulgore.
Il disco d’esordio, intitolato semplicemente THE WATERBOYS è datato 1983. Spiccano il singolo A Girl Called Johnny, in cui domina il piano di Scott (elemento ricorrente nella band) e che pare sia dedicata a Patty Smith, e la suggestiva December, risalente a qualche anno prima e più ancorata alla new wave.
A Girl Called Johnny
A PAGAN PLACE del 1984 è ancora un disco pop-rock, più pop che rock in effetti. The Big Music non è solo il titolo di una delle canzoni principali, ma è anche una definizione che gli appassionati danno al suono “pieno” dei Waterboys. Buona anche la vivace Somebody Might Wave Back, mentre la prima vera canzone dalla grande potenzialità commerciale è la semplice e diretta All The Things She Gave Me.
THIS IS THE SEA dell’anno seguente è senza dubbio il lavoro migliore della prima parte di carriera, con canzoni quali Old England, dall’accattivante piano ritmico, il singolo The Whole Of The Moon, Trumpets, e soprattutto Don’t Bang The Drum, con la sua introduzione strumentale in stile Ok Corrall e la sua epicità che rimanda un po’ agli U2.
Proprio con gli U2, oltre che con i Pretenders ed i Simple Minds, suonano in questo periodo come gruppo spalla (presumibilmente senza sfigurare affatto).
Il disco d’esordio, intitolato semplicemente THE WATERBOYS è datato 1983. Spiccano il singolo A Girl Called Johnny, in cui domina il piano di Scott (elemento ricorrente nella band) e che pare sia dedicata a Patty Smith, e la suggestiva December, risalente a qualche anno prima e più ancorata alla new wave.
A Girl Called Johnny
A PAGAN PLACE del 1984 è ancora un disco pop-rock, più pop che rock in effetti. The Big Music non è solo il titolo di una delle canzoni principali, ma è anche una definizione che gli appassionati danno al suono “pieno” dei Waterboys. Buona anche la vivace Somebody Might Wave Back, mentre la prima vera canzone dalla grande potenzialità commerciale è la semplice e diretta All The Things She Gave Me.
THIS IS THE SEA dell’anno seguente è senza dubbio il lavoro migliore della prima parte di carriera, con canzoni quali Old England, dall’accattivante piano ritmico, il singolo The Whole Of The Moon, Trumpets, e soprattutto Don’t Bang The Drum, con la sua introduzione strumentale in stile Ok Corrall e la sua epicità che rimanda un po’ agli U2.
Proprio con gli U2, oltre che con i Pretenders ed i Simple Minds, suonano in questo periodo come gruppo spalla (presumibilmente senza sfigurare affatto).