Le liriche più belle della musica italiana.

Qui parliamo della musica italiana, dai cantautori alle band progressive degli anni '70.

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Carlo Maria
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Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Carlo Maria »

Per almeno un decennio, non credo sia eccessivo sostenere che gli artisti nostrani siano stati ispirati tanto quanto quello anglo-americani ed abbiano dato vita ad alcuni tra i brani più belli.
Almeno, per quanto questa sezione non sia tra le più vive del forum, credo che tutti abbiamo almeno uno o due cantautori italiani di riferimento. Ed anche tra i gruppi (non solo quelli prog), diverse ottime voci e qual che bel brano sono emersi.
Ecco, mi piacerebbe sapere quali siano le liriche italiane che più hanno significato per voi, quali vi tocchino nel profondo, vi commuovano o emozionino maggiormente.
Citatele: certe volte vorrete riportare interi brani o grandi stralci, altre volte basteranno un verso o due...
Comincio ad elencarne qualcuna io, e parto dal Faber, colui che per i miei gusti ha toccato le più alte vette di lirismo.

"È bello che dove finiscono le mie dita
possa in qualche modo incominciare una chitarra"
da "Amico Fragile", uno dei brani più intimi e autobiografici dell'autore.

"Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani

e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento."
da "Il sogno di Maria, che invero citerei tutta in quanto la giudico una vera e propria poesia.

"
Poterti smembrare coi denti e le mani,
sapere i tuoi occhi bevuti dai cani,
di morire in croce puoi essere grato
a un brav'uomo di nome Pilato."
Ben più della morte che oggi ti vuole,
t'uccide il veleno di queste parole:
le voci dei padri di quei neonati,
da Erode per te trucidati.
Nel lugubre scherno degli abiti nuovi
misurano a gocce il dolore che provi;
trent'anni hanno atteso col fegato in mano,
i rantoli d'un ciarlatano."
da "Via della Croce". Ho sempre ritenuto questo incipit sorprendente per la veemenza con cui apparentemente l'autore si scaglia contro il Cristo in croce. Il prosieguo del brano fa capire che non è così ed anzi Faber dipinge qui uno dei più intensi quadri di gruppo mai creati, delineando più gruppi di persone in appena una manciata di minuti.

Chiudo la parentesi De André inserendo un ultimo brano (per oggi) che amo tantissimo:

"Quando attraverserà
L'ultimo vecchio ponte
Ai suicidi dirà
Baciandoli alla fronte
Venite in Paradiso
Là dove vado anch'io
Perché non c'è l'inferno
Nel mondo del buon Dio

Fate che giunga a Voi
Con le sue ossa stanche
Seguito da migliaia
Di quelle facce bianche
Fate che a voi ritorni
Fra i morti per oltraggio
Che al cielo ed alla terra
Mostrarono il coraggio

Signori benpensanti
Spero non vi dispiaccia
Se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
Soffocherà il singhiozzo
Di quelle labbra smorte
Che all'odio e all'ignoranza
Preferirono la morte"

ovviamente parlo di "Preghiera in Gennaio", il brano tragicissimo composto da Fabrizio per la morte di Tenco.

Passo ad un altro paio di brani o tre, prima di lasciar voce a voi:

"Mi piace spettinato camminare
il capo sulle spalle come un lume
e mi diverto a rischiarare
il vostro autunno senza piume.
Mi piace che mi grandini sul viso

la fitta sassaiola dell'ingiuria,
mi agguanto solo per sentirmi vivo
al guscio della mia capigliatura.
Ed in mente mi torna quello stagno
che le canne e il muschio hanno sommerso
ed i miei che non sanno di avere
un figlio che compone versi;
ma mi vogliono bene come ai campi
alla pelle ed alla pioggia di stagione,
raro sarà che chi mi offende
scampi alle punte del forcone.
Poveri genitori contadini,
certo siete invecchiati e ancor temete
il Signore del cielo e gli acquitrini,
genitori che mai non capirete
che oggi il vostro figliolo è diventato
il primo tra i poeti del Paese
e ora in scarpe verniciate
e col cilindro in testa egli cammina."
da "Confessioni di un malandrino", di Branduardi.

Rino Gaetano è un autore che ha fatto della surrealtà uno standard e, con ironia, ha saputo sferzare il potere o creare tocchi delicati.
Uno dei suoi brani che più apprezzo è "Ad esempio a me piace il sud", da cui traggo questi versi:

"Ad esempio a me piace la strada
Col verde bruciato, magari sul tardi
Macchie più scure senza rugiada
Coi fichi d'India e le spine dei cardi
Ad esempio a me piace vedere
La donna nel nero del lutto di sempre
Sulla sua soglia tutte le sere
Che aspetta il marito che torna dai campi
Ma come fare non so
Si devo dirlo ma a chi
Se mai qualcuno capirà
Sarà senz'altro un altro come me"

Chiudo infine con Lucio Dalla, di cui amo tante canzoni...
Cito qui il testo di "Com'è profondo il mare":

"Con la forza di un ricatto
L'uomo diventò qualcuno
Resuscitò anche i morti
Spalancò prigioni
Bloccò sei treni
Con relativi vagoni
Innalzò per un attimo il povero
Ad un ruolo difficile da mantenere
Poi lo lasciò cadere
A piangere e a urlare
Solo in mezzo al mare
Com'è profondo il mare"

Rammento che questo brano lo scoprii alle superiori. La scoperta dei cantautori per me rappresenta la nascita della consapevolezza, la ricerca della complessità del pensiero, di una via che fosse mia.
Per voi?
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Mick Channon
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Mick Channon »

Meravigliosi i testi postati da Carlo Maria. Un autore che apprezzo particolarmente è Vinicio Capossela,i suoi testi li trovo molto "cinematografici"...alcuni esempi:

Corre il soldato

Chiamami ora
che la tua pelle non mi consola
né la tua pelle,
né il tuo viso diviso
e un'ombra scura è scesa
lunga su di noi
un treno è passato
un treno nero e pieno
corre il soldato
corre la strada
sulla terra bruciata
corre la notte e dice che
non tornerà per me
brancola la sposa
brancola il suo velo di rosa
si strappa a pezzi
dorme e non riposa
e un treno ancora
non la porta più per me
casa su casa
dov'è la casa ora che il cielo è caduto
e cade a pezzi giù dal cielo perduto
e l'alba ancora
non ritorna più per me
sognami qui come ero
sognami
com'eri tu
non ritorna il tempo per noi
ora sai com'era vero
ora sai com'eri tu
sognami qui come nero
sogna di com'eri tu
non ritorna il tempo per noi
ora sai com'era vero
ora sai com'eri tu

Ultimo Amore
Fresca era l'aria di giugno
e la notte sentiva l'estate arrivar
Tequila, Mariachi e Sangria
la fiesta invitava a bere e a ballar
lui curvo e curioso taceva

una storia d'amore cercava
guardava le donne degli altri
parlare e danzare

e quando la notte è ormai morta
gli uccelli sono soliti il giorno annunciar
le coppie abbracciate son prime
a lasciare la fiesta per andarsi ad amar
la pista ormai vuota restava
lui stanco e sudato aspettava
lei per scherzo girò la sua gonna
e si mise a danzar

lei aveva occhi tristi e beveva
volteggiava e rideva ma pareva soffrir
lui parlava stringeva ballava
guardava quegli occhi e provava a capir
e disse son zoppo per amore
la donna mia m'ha spezzato il cuore
lei disse il cuore del mio amore
non batterà mai più

e dopo al profumo dei fossi
a lui parve in quegli occhi potere veder
lo stesso dolore che spezza le vene
che lascia sfiniti la sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
lei raccolse la gonna spaziosa
e ormai persa ogni cosa
presto lo seguì

piangendo urlando e godendo
quella notte lei con lui si unì
spingendo, temendo e abbracciando quella notte
lui con lei capì
che non era avvizzito il suo cuore
e già dolce suonava il suo nome
sciolse il suo voto d'amore
e a lei si donò

poi d'estate bevendo e scherzando
una nuova stagione a lui parve venir
lui parlava inventava giocava
lei a volte ascoltava e si pareva divertir
ma giunta che era la sera
girata nel letto piangeva
pregava potere dal suo amore
riuscire a ritornar

e un giorno al profumo dei fossi
lui invano aspettò di vederla arrivar
scendeva ormai il buio e trovava
soltanto la rabbia e il silenzio di sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
restava l'angoscia soltanto
e il feroce rimpianto
per non vederla ritornar

il treno è un lampo infuocato
se si guarda impazziti il convoglio venir
un momento, un pensiero affannato
e la vita è rapita senza altro soffrir
la poteron riconoscere soltanto
dagli anelli bagnati dal suo pianto
il pianto di quell'ultimo suo amore
dovuto abbandonar

lui non disse una sola parola
no, non dalla sua gola un sospiro fuggì
i gendarmi son bruschi nei modi
se da questi episodi non han da ricavar
così resto solo a ricordare
il liquore pareva mai finire
e dentro quel vetro rivide
una notte d'amor

quando dopo al profumo dei fossi
a lui parve in quegli occhi potere veder
lo stesso dolore che spezza le vene
che lascia sfiniti la sera
la luna altre stelle pregava
che l'alba imperiosa cacciava
a lui restò solo il rancore
per quel breve suo amore
che mai dimenticò
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Carlo Maria »

Anche a me piace molto Vinicio Capossela, che ho visto live circa cinque anni fa e mi ha regalato un concerto tra i più belli che io abbia mai visto. :)
Sicuramente citerò anche lui, e con più brani!
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da MrMuschiato »

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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Hairless Heart »

Liriche che fanno commuovere.....

....sbaglio o avevi postato a suo tempo un video su Mastrota?
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Hairless Heart »

Raramente do peso ai testi delle canzoni italiane. Forse il mio preferito è Paolo Conte.
Boogie è bella tutta, ma mi piace in particolare la celeberrima frase:

"......Era un mondo adulto
si sbagliava da professionisti......."
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da MrMuschiato »

Hairless Heart ha scritto:Liriche che fanno commuovere.....

....sbaglio o avevi postato a suo tempo un video su Mastrota?
Probabilmente si! Li ho rivisti l'altro giorno, i Nanowar!
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da rim67 »

Via della croce ha un testo scioccante di una schiettezza disarmante. D'altronde Faber ne ha scritte molte.

Morire per delle idee
.....
.....
A chi va poi cercando verità meno fittizie
ogni tipo di setta offre moventi originali
e la scelta è imbarazzante per le vittime novizie
morire per delle idee è molto bello ma per quali?
....
....
E voi gli sputafuoco, e voi i nuovi santi
crepate pure per primi noi vi cediamo il passo
però per cortesia lasciate vivere gli altri
la vita è grosso modo il loro unico lusso
tanto più che la carogna è già abbastanza attenta
non c'è nessun bisogno di reggerle la falce
basta con le garrote in nome della pace
moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta
va bè, ma di morte lenta.

Guccini è un altro cantautore che mi ha dato fortissime emozioni. Riporto qui il testo di una delle sue più toccanti canzoni

Il pensionato

Lo sento da oltre il muro che ogni suono fa passare,
l'odore quasi povero di roba da mangiare,
lo vedo nella luce che anch'io mi ricordo bene
di lampadina fioca, quella da trenta candele,
fra mobili che non hanno mai visto altri splendori,
giornali vecchi ed angoli di polvere e di odori,
fra i suoni usati e strani dei suoi riti quotidiani:
mangiare, sgomberare, poi lavare piatti e mani.

Lo sento quando torno stanco e tardi alla mattina
aprire la persiana, tirare la tendina
e mentre sto fumando ancora un'altra sigaretta,
andar piano, in pantofole, verso il giorno che lo aspetta
e poi lo incontro ancora quando viene l'ora mia,
mi dà un piacere assurdo la sua antica cortesia:
"Buon giorno, professore. Come sta la sua signora?
E i gatti? E questo tempo che non si rimette ancora..."

Mi dice cento volte fra la rete dei giardini
di una sua gatta morta, di una lite coi vicini
e mi racconta piano, col suo tono un po' sommesso,
di quando lui e Bologna eran più giovani di adesso...

Io ascolto e i miei pensieri corron dietro alla sua vita,
a tutti i volti visti dalla lampadina antica,
a quell'odore solito di polvere e di muffa,
a tutte le minestre riscaldate sulla stufa,
a quel tic-tac di sveglia che enfatizza ogni secondo,
a come da quel posto si può mai vedere il mondo,
a un'esistenza andata in tanti giorni uguali e duri,
a come anche la storia sia passata fra quei muri... Io ascolto e non capisco e tutto attorno mi stupisce
la vita, com'è fatta e come uno la gestisce
e i mille modi e i tempi, poi le possibilità,
le scelte, i cambiamenti, il fato, le necessità
e ancora mi domando se sia stato mai felice,
se un dubbio l'ebbe mai, se solo oggi si assopisce,
se un dubbio l'abbia avuto poche volte oppure spesso,
se è stato sufficiente sopravvivere a se stesso...


Ma poi mi accorgo che probabilmente è solo un tarlo
di uno che ha tanto tempo ed anche il lusso di sprecarlo:
non posso o non so dir per niente se peggiore sia,
a conti fatti, la sua solitudine o la mia...

Diremo forse un giorno: "Ma se stava così bene...
Avrà il marmo con l' angelo che spezza le catene
coi soldi risparmiati un po' perché non si sa mai,
un po' per abitudine: che, son sempre pronti i guai" .
Vedremo visi nuovi, voci dai sorrisi spenti:
"Piacere", "È mio", "Son lieto", "Eravate suoi parenti?"
E a poco a poco andrà via dalla nostra mente piena:
soltanto un'impressione che ricorderemo appena...
"Ho lavorato nel settore musicale per un po'. Sì, in tournée con i Metallica. Facevo il tecnico del suono. Una manica di stronzi!" Drugo
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Carlo Maria »

Nell'altro topic, dedicato al dopofestival, ho detto che una canzone di Guccini addirittura mi ha spinto a reiscrivermi all'università. È vero. Si tratta di Canzone dei dodici mesi, laddove parla di settembre (il mese in cui ci si iscrive alle università non a numero chiuso):

"Settembre è il mese dei ripensamenti sugli anni e sull'età
Dopo l'estate porti il dono usato della perplessità, della perplessità.
Ti siedi, pensi e ricominci il gioco della tua identità
Come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità, le possibilità."
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da aorlansky60 »

A pochi giorni dalla sua scomparsa, vorrei ricordare Claudio Lolli (detta dal sottoscritto, la cosa è singolare, dato che ho sempre disprezzato la maggiorparte dei cantautori italiani della "stagione d'oro" anni 70, poche eccezioni a parte e lui è una di queste per me, insieme a L.Dalla e L.Battisti); leggete attentamente questo testo... in poche parole racchiude l'intera metafora della VITA lungo tutto il suo corso. Straordinario. Poesia pura.

"Il tempo dell'illusione" - (1972)

Quando un padre riderà soddisfatto del tuo cranio di bambino
e una madre piangerà sul mistero della sua maternità
e la calda intimità col nulla ormai sarà finita
sarà giunto anche per te il tempo della vita.

Quando l'ombra di una donna leggerà nel tuo viso la paura
e il suo corpo ti dirà che è notte, il suo sorriso che è mattina
quando la vedrai sfiorire come un albero che muore
sarà giunto anche per te il tempo dell'amore.

Quando il sonno resterà il solo amico che ti salva una giornata
e vedrai fuggire via dalla tua casa i resti della gioventù
e arriverai fino a sperare che un tuo parente muoia
sarà giunto anche per te il tempo della noia.

Quando i vetri di una stanza resteranno le tue sole passegiate
e i figli e i nipoti rideranno delle tue guance scavate
e per scherzo giurerai di sentirti proprio forte
sarà giunto anche per te il tempo della morte.

Quando dopo tutto questo cercherai una ragione od un pretesto
per convincere qualcuno che il dolore tu non l'hai vissuto invano
e ti appagherai del senso che ti darà una religione
sarà giunto anche per te il tempo dell'illusione.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da rim67 »

@Carlo: sono cresciuto con i cantautori che sentivo grazie a mio fratello maggiore (la canzone dei 12 mesi è super).

Visto che è stato citato in questo triste momento ricordo una delle sue più rappresentative canzoni

Claudio Lolli - Borghesia

Vecchia piccola borghesia
per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia,
pena, schifo o malinconia.

Sei contenta se un ladro muore
se si arresta una puttana
se la parrocchia del Sacro Cuore
acquista una nuova campana.
Sei soddisfatta dei danni altrui
ti tieni stretti i denari tuoi
assillata dal gran tormento
che un giorno se li riprenda il vento.

E la domenica vestita a festa
con i capi famiglia in testa
ti raduni nelle tue Chiese
in ogni città, in ogni paese.
Presti ascolto all'omelia
rinunciando all'osteria
cosi grigia così per bene,
ti porti a spasso le tue catene.

Vecchia piccola borghesia
per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia,
pena, schifo o malinconia.

Godi quando gli anormali
son trattati da criminali
chiuderesti in un manicomio
tutti gli zingari e intellettuali.
Ami ordine e disciplina,
adori la tua Polizia
tranne quando deve indagare
su di un bilancio fallimentare.

Sai rubare con discrezione
meschinità e moderazione
alterando bilanci e conti
fatture e bolle di commissione.
Sai mentire con cortesia
con cinismo e vigliaccheria
hai fatto dell'ipocrisia
la tua formula di poesia.

Vecchia piccola borghesia
per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia,
pena, schifo o malinconia.

Non sopporti chi fa l'amore
più di una volta alla settimana
chi lo fa per più di due ore,
chi lo fa in maniera strana.
Di disgrazie puoi averne tante,
per esempio una figlia artista
oppure un figlio non commerciante,
o peggio ancora uno comunista.

Sempre pronta a spettegolare
in nome del civile rispetto
sempre lì fissa a scrutare
un orizzonte che si ferma al tetto.
Sempre pronta a pestar le mani
a chi arranca dentro a una fossa
sempre pronta a leccar le ossa
al più ricco ed ai suoi cani.

Vecchia piccola borghesia,
vecchia gente di casa mia
per piccina che tu sia
il vento un giorno
ti spazzerà via.
"Ho lavorato nel settore musicale per un po'. Sì, in tournée con i Metallica. Facevo il tecnico del suono. Una manica di stronzi!" Drugo
Carlo Maria
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Carlo Maria »

... non lo sapevo che Lolli fosse morto! [tears] [tears]
Dispiace, tanto. Le sue liriche le conosco: bellissime.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da twoofus »

A proposito di Guccini:
IL VECCHIO E IL BAMBINO (forse più conosciuta nella versione dei Nomadi)
Un vecchio e un bambino si presero per mano
e andarono insieme incontro alla sera,
la polvere rossa si alzava lontano
e il sole brillava di luce non vera;
l’immensa pianura sembrava arrivare
fin dove l’occhio di un uomo poteva guardare
e tutto d’intorno non c’era nessuno,
solo il tetro contorno di torri di fumo.
I due camminavano, il giorno cadeva,
il vecchio parlava e piano piangeva
con l’anima assente, con gli occhi bagnati
seguiva il ricordo di miti passati;
i vecchi subiscono l’ingiuria degli anni,
non sanno distinguere il vero dai sogni,
i vecchi non sanno nel loro pensiero
distinguere nei sogni il falso dal vero.
E il vecchio diceva, guardando lontano,
“Immagina questo coperto di grano,
immagina i frutti, immagina i fiori,
e pensa alle voci e pensa ai colori,
e in questa pianura, fin dove si perde,
crescevano gli alberi e tutto era verde,
cadeva la pioggia, segnavano i soli,
il ritmo dell’uomo e delle stagioni”.
Il bimbo ristette, lo sguardo era triste
e gli occhi guardavano cose mai viste,
e poi disse al vecchio, con voce sognante
“Mi piacciono le fiabe, raccontane altre”.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da rim67 »

Ma quante volte l'ho ascoltata...Bellissima [approve]
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da rim67 »

Domenica 27 sarà il "giorno della memoria" per non dimenticare gli orrori dell'Olocausto.
Guccini - Lager
viewtopic.php?f=55&t=1683&p=35133&hilit=Lager#p35133
Riporto anche qua la strofa, secondo me più bella e struggente:

Sono mille e mille occhiaie vuote, sono mani magre abbarbicate ai fili,
son baracche e uffici, orari, timbri, ruote, son routine e risa dietro a dei
fucili,
sono la paura l'unica emozione, sono angoscia d'anni dove il niente è tutto,
sono una pazzia ed un'allucinazione che la nostra noia sembra quasi un rutto,
sono il lato buio della nostra mente, sono un qualchecosa da dimenticare,
sono eternità di risa di demente, sono un manifesto che si può firmare.
è un lager.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da twoofus »

E che dire...
Ricordiamo solo che Guccini ha scritto anche una certa Auschwitz.
E olocausto a parte, l'incredibile Primavera di Praga, dello stesso tenore.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da rim67 »

Infatti
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da capitan-trip »

Paolo Conte - Gelato al limon

Un gelato al limon, gelato al limon gelato al limon
Sprofondati in fondo a una citta
Un gelato al limon e' vero limon
Ti piace?
Mentre un'altra estate passera
Liberta e perline colorate, ecco quello che io ti daro'
E la sensualita delle vita disperate
Ecco il dono che io ti farò
Donna che stai entrando nella mia vita
Con una valigia di perplessita
Ah, non avere paure che sia gia finita
Ancora tante cose quest'uome ti darà
E un gelato al limon, gelato al limone, gelato al limone
Sprofondati in fondo a una città
Un gelato al limon, gelato al limon, gelato al limon
Mentre un'altra estate se na va
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da capitan-trip »

Uscito il nuovo di Capossela.

"Ballate per uomini e bestie"

Un autore che seguo molto e mi sento di dire che con questo disco è tornato a livelli davvero alti.

Arrangiamenti spettacolari, brani che si avvicinano anche al folk anglosassone ,all'opera italiana, al rock psichedeliico americano, più vario degli altri siamo dalle parti di "Ovunque Proteggi" davvero ammirato per questo disco . Ci vorrà un po' per digerirlo ma davvero merita per me.
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Re: Le liriche più belle della musica italiana.

Messaggio da Mick Channon »

capitan-trip ha scritto: 23/05/2019, 9:07 Uscito il nuovo di Capossela.

"Ballate per uomini e bestie"

Un autore che seguo molto e mi sento di dire che con questo disco è tornato a livelli davvero alti.

Arrangiamenti spettacolari, brani che si avvicinano anche al folk anglosassone ,all'opera italiana, al rock psichedeliico americano, più vario degli altri siamo dalle parti di "Ovunque Proteggi" davvero ammirato per questo disco . Ci vorrà un po' per digerirlo ma davvero merita per me.
Ho seguito Capossela dal suo esordio fino al 2000,mi sono fermato a "Canzoni a manovella",poi l'ho un po' trascurato.Ho ascoltato qualcosa del ultimo disco,sembra niente male.Comunque restando in tema del topic,per me uno dei migliori autori nel panorama italiano.
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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