I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...
Inviato: 15/08/2015, 18:18
Spesso nella musica italiana si sono avuti cantautori che hanno saputo raggiungere una certa notorietà, ma non l'hanno poi mantenuta, oppure che nonostante testi di buona fattura ed evidenti capacità, non sono mai riusciti a sfondare granché.
Vorrei partire da un autore che mi pare francamente di non aver mai citato su questo forum:
Piero Ciampi.
Autore sfortunato, afflitto da problemi di alcol, non ha mai raggiunto il successo vero e proprio, nonostante abbia avuto un paio di occasioni che avrebbero potuto cambiargli la vita. L'apprezzamento di Gino Paoli, ad esempio, gli fece ottenere un contratto dalla RCA e un anticipo (che manco a dire egli sperperò prima di aver pubblicato anche un solo brano), mentre è celebre l'aneddoto che Ornella Vanoni, al culmine della sua parabola, volesse fare un album di canzoni di Ciampi... ma che egli non si sia fatto trovare: irreperibile!
Si presentava sbronzo ai concerti, litigava con tutti, dagli organizzatori della serata fino al pubblico. Aveva un caratteraccio.
Nato nel 1934, avrebbe ora 81 anni... ma è morto invece nel 1980, per cancro all'esofago.
Fra i suoi vari dischi, ne scelgo ora uno: "Piero Ciampi", del 1971, il suo secondo lavoro.
Alcuni brani, come l'iniziale Sporca Estate e la subito seguente tenera L'Amore è Tutto Qui ci mostrano le doti di chansonnier di Ciampi, mentre altri, come la splendida Il Giocatore, ce lo mostrano nelle vesti di narratore e parolaio, accompagnato da una frenesia strumentale che fa da sfondo e da termine al racconto della giornata di uno sfortunato giocatore d'azzardo. Il brano ha spunti autobiografici ed estremamente dolenti.
Gli spunti presenti nel disco non finiscono qui: il terzo brano, Il Merlo, ha un'idea brillante, cioè narra della crisi d'ispirazione di un autore. In modo semiserio, ecco che fra le righe si può leggere un'ossessione dello stesso autore.
E poi ancora: 40 Soldati 40 Sorelle è una fiaba delicata, mentre Il Vino è un'ode splendida al vero compagno d'esistenza di Ciampi.
Una vita breve e un carattere schivo e solitario hanno fatto sì che tuttora Ciampi non sia stato rivalutato come meriterebbe.
Per ora mi fermo qui, ma riprenderò il topic nei prossimi giorni per riportare gli altri nomi che ho citato nel titolo.
Spero di leggere diversi contributi perché sono certo che ciascuno di noi abbia un autore o due da parte che potrebbe rientrare appieno in quest'argomento.
Vorrei partire da un autore che mi pare francamente di non aver mai citato su questo forum:
Piero Ciampi.
Autore sfortunato, afflitto da problemi di alcol, non ha mai raggiunto il successo vero e proprio, nonostante abbia avuto un paio di occasioni che avrebbero potuto cambiargli la vita. L'apprezzamento di Gino Paoli, ad esempio, gli fece ottenere un contratto dalla RCA e un anticipo (che manco a dire egli sperperò prima di aver pubblicato anche un solo brano), mentre è celebre l'aneddoto che Ornella Vanoni, al culmine della sua parabola, volesse fare un album di canzoni di Ciampi... ma che egli non si sia fatto trovare: irreperibile!
Si presentava sbronzo ai concerti, litigava con tutti, dagli organizzatori della serata fino al pubblico. Aveva un caratteraccio.
Nato nel 1934, avrebbe ora 81 anni... ma è morto invece nel 1980, per cancro all'esofago.
Fra i suoi vari dischi, ne scelgo ora uno: "Piero Ciampi", del 1971, il suo secondo lavoro.
Alcuni brani, come l'iniziale Sporca Estate e la subito seguente tenera L'Amore è Tutto Qui ci mostrano le doti di chansonnier di Ciampi, mentre altri, come la splendida Il Giocatore, ce lo mostrano nelle vesti di narratore e parolaio, accompagnato da una frenesia strumentale che fa da sfondo e da termine al racconto della giornata di uno sfortunato giocatore d'azzardo. Il brano ha spunti autobiografici ed estremamente dolenti.
Gli spunti presenti nel disco non finiscono qui: il terzo brano, Il Merlo, ha un'idea brillante, cioè narra della crisi d'ispirazione di un autore. In modo semiserio, ecco che fra le righe si può leggere un'ossessione dello stesso autore.
E poi ancora: 40 Soldati 40 Sorelle è una fiaba delicata, mentre Il Vino è un'ode splendida al vero compagno d'esistenza di Ciampi.
Una vita breve e un carattere schivo e solitario hanno fatto sì che tuttora Ciampi non sia stato rivalutato come meriterebbe.
Per ora mi fermo qui, ma riprenderò il topic nei prossimi giorni per riportare gli altri nomi che ho citato nel titolo.
Spero di leggere diversi contributi perché sono certo che ciascuno di noi abbia un autore o due da parte che potrebbe rientrare appieno in quest'argomento.