I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Qui parliamo della musica italiana, dai cantautori alle band progressive degli anni '70.

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Carlo Maria
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I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Carlo Maria »

Spesso nella musica italiana si sono avuti cantautori che hanno saputo raggiungere una certa notorietà, ma non l'hanno poi mantenuta, oppure che nonostante testi di buona fattura ed evidenti capacità, non sono mai riusciti a sfondare granché.

Vorrei partire da un autore che mi pare francamente di non aver mai citato su questo forum:

Piero Ciampi.
Autore sfortunato, afflitto da problemi di alcol, non ha mai raggiunto il successo vero e proprio, nonostante abbia avuto un paio di occasioni che avrebbero potuto cambiargli la vita. L'apprezzamento di Gino Paoli, ad esempio, gli fece ottenere un contratto dalla RCA e un anticipo (che manco a dire egli sperperò prima di aver pubblicato anche un solo brano), mentre è celebre l'aneddoto che Ornella Vanoni, al culmine della sua parabola, volesse fare un album di canzoni di Ciampi... ma che egli non si sia fatto trovare: irreperibile!
Si presentava sbronzo ai concerti, litigava con tutti, dagli organizzatori della serata fino al pubblico. Aveva un caratteraccio.
Nato nel 1934, avrebbe ora 81 anni... ma è morto invece nel 1980, per cancro all'esofago.
Fra i suoi vari dischi, ne scelgo ora uno: "Piero Ciampi", del 1971, il suo secondo lavoro.



Alcuni brani, come l'iniziale Sporca Estate e la subito seguente tenera L'Amore è Tutto Qui ci mostrano le doti di chansonnier di Ciampi, mentre altri, come la splendida Il Giocatore, ce lo mostrano nelle vesti di narratore e parolaio, accompagnato da una frenesia strumentale che fa da sfondo e da termine al racconto della giornata di uno sfortunato giocatore d'azzardo. Il brano ha spunti autobiografici ed estremamente dolenti.
Gli spunti presenti nel disco non finiscono qui: il terzo brano, Il Merlo, ha un'idea brillante, cioè narra della crisi d'ispirazione di un autore. In modo semiserio, ecco che fra le righe si può leggere un'ossessione dello stesso autore.
E poi ancora: 40 Soldati 40 Sorelle è una fiaba delicata, mentre Il Vino è un'ode splendida al vero compagno d'esistenza di Ciampi.
Una vita breve e un carattere schivo e solitario hanno fatto sì che tuttora Ciampi non sia stato rivalutato come meriterebbe.

Per ora mi fermo qui, ma riprenderò il topic nei prossimi giorni per riportare gli altri nomi che ho citato nel titolo.
Spero di leggere diversi contributi perché sono certo che ciascuno di noi abbia un autore o due da parte che potrebbe rientrare appieno in quest'argomento. [happy]
Ultima modifica di Carlo Maria il 15/08/2015, 23:27, modificato 1 volta in totale.
roberto63
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Re: I dimenticati: Paolo Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da roberto63 »

Ricordo uno special televisivo con Piero Ciampi, particolarmente toccante. La vena è molto esistenzialista con evidente ascendenze francesi.

Bella questa apparizione in uno show televisivo presentato da Paolo Villaggio, immagino amico di Ciampi per via di Gino Paoli.



Frammenti sparsi da quello special Rai:



Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
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Mick Channon
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Re: I dimenticati: Paolo Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Mick Channon »

Nel titolo del topic c'e` scritto Paolo Ciampi e non Piero ;)
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
Carlo Maria
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Re: I dimenticati: Paolo Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Carlo Maria »

Mick Channon ha scritto:Nel titolo del topic c'e` scritto Paolo Ciampi e non Piero ;)
Uff... grazie! Refuso simpatico, visto il titolo del topic! :lol:
Chissà come mi è uscito! [chin] [happy]
Carlo Maria
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Carlo Maria »

Molto carini i video che riporti, Roberto! Il primo con Paolo Villaggio esprime particolare genuinità. [happy]
Carlo Maria
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Carlo Maria »

Gian Pieretti. Di lui non ricordo se vi ho già postato qualcosa. Classe 1940, ha una carriera lunga oltre cinquant'anni, ma in realtà si è preso grandi pause, di cui una lunga addirittura una quindicina d'anni.
Ha composto una manciata di dischi (meno di una decina), diversi 45 giri e più di un brano portato al successo da altri. Ha partecipato a Sanremo con Antoine, cantando "Pietre".
Un disco in particolare mi lega a quest'autore: "Il vestito rosa del mio amico Piero". Si tratta di un concept album dedicato al tema dell'omosessualità. L'album uscì nel 1973 e tuttora rappresenta quasi un unicum, visto che la tematica non è fra le più utilizzate dai cantautori nostrani. Quarantadue anni fa ancora meno, al punto che il disco fece flop, non fu pubblicizzato e non ci furono neanche comparsate televisive che potessero sostenerlo.
Aldilà del tema impegnato, ritengo che il disco meriti proprio: presenta un autore ispirato, probabilmente all'apice del proprio processo di maturazione, buono nella scrittura (non indugia in particolari macchiette, né in patetismo), non banale negli arrangiamenti e intenso nelle parti vocali.

Il mio brano preferito è la title track, ma ritengo che meriti di essere ascoltato tutto. Eccolo: [happy]

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Lamia
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Lamia »

Thread molto interessante! [happy] . . conosco un poco Gian Pieretti, gli altri di nome. Grazie, e' bello riscoprire e dare il giusto valore anche ad artisti che non vengono mai ricordati.
Carlo Maria
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Carlo Maria »

Lamia ha scritto:Thread molto interessante! [happy] . . conosco un poco Gian Pieretti, gli altri di nome. Grazie, e' bello riscoprire e dare il giusto valore anche ad artisti che non vengono mai ricordati.
Ti ringrazio, cara: effettivamente lo penso anch'io. [happy]

Oggi parlo brevemente di Gianfranco Manfredi.
Manfredi è più di un cantautore: romanziere, saggista, musicista, fumettista, attore, sceneggiatore, tentato politico... ha lavorato per numerosi media e ha sfruttato numerosi medium.
Io l'ho conosciuto prima di tutto nella veste di fumettista: è uno degli sceneggiatori di punta della Sergio Bonelli editore (la casa editrice di Tex e Dylan Dog) e per essa ha creato diversi personaggi. Di suo, trovate in questi mesi in edicola Adam Wild, per esempio, ambientato in Africa. I suoi maggiori successi, però, sono a mio avviso le tre sue opere precedenti: la luga saga di "Magico Vento", portata in edicola per oltre 120 numeri, cioè per più di 10 anni, e le brevi storie di Volto Nascosto e di Shanghai Devil. Soprattutto nel primo fumetto, che ha mescolato fantastico, orrore e western, l'autore tocca vette di lirismo davvero elevate, riuscendo a narrare l'epopea del west in modo drammatico e grandioso e creando alcuni personaggi destinati a rimanere nell'immaginario collettivo degli appassionati di nuvole parlanti come me.
È stato ed è anche un fertile scrittore, come dicevo: annovera numerosi saggi e una dozzina di romanzi, l'ultimo dei quali è uscito solo un paio d'anni fa.
Il suo rapporto col cinema, invece, non è certo memorabile: una dozzina di film (l'ultimo dei quali risulta essere Abbronzatissimi II - Un anno dopo, tanto per dire) e una decina di sceneggiature (anche qui: l'ultima è per un film di Luca Barbareschi).
Come politico, ci ha provato una volta: si candidò per il partito Radicale.
La sua carriera musicale è per lo più confinata tra il 1972 e il 1985; negli ultimi trent'anni è uscito solo un album del 1993, che io sappia. Mi pare di ricordarlo però garantire che ci si sta mettendo d'impegno e quindi chissà che non esca con materiale nuovo!
Questo perché Manfredi, classe 1948, è bello pimpante e arzillo sui social e su facebook non fa mai mancare il suo punto di vista, dibattendo di questo e di quello. In verità, la sua immagine virtuale mi piace fino ad un certo punto: spesso mostra un'irritante vena snob, da radical chic, tuttavia è persona colta e ricchissima di aneddoti da raccontare.
I suoi primi dischi sono arrabbiati. Contengono tematiche spesso politiche e questo forse ha contribuito a far dimenticare Manfredi: i suoi testi e i suoi arrangiamenti sono legati all'epoca in modo molto forte e questo li rende forse un po' datati per chi se ne approcci al giorno d'oggi. Non mancano però d'interesse e di merito.



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Mick Channon
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

Messaggio da Mick Channon »

Non sapevo che questo Manfredi fosse quello della Bonelli,sorpresissima.
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

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Mick Channon ha scritto:Non sapevo che questo Manfredi fosse quello della Bonelli,sorpresissima.

Già! ;)


Renato Zenobi, classe 1948, è ancora in vita ed è tuttora attivo: l'ultimo disco è del 2013 e contiene quasi solo brani inediti.
È uno dei cantautori meno noti a livello di grande pubblico. Eppure davvero non si contano le parole di stima da parte dei colleghi: da De Gregori a Dalla, da Conte a Ron a Ennio Morricone... le sue collaborazioni sono state numerose e ha sempre saputo lasciare una traccia personale; suo, ad esempio, il bell'arpeggio di "Pezzi di vetro", uno dei brani degregoriani che preferisco. [hearts]
A non giovare alla sua notorietà, probabilmente, ha influito anche il suo carattere schivo.
Vi allego alcuni suoi brani. Il primo, Silvia, è uno dei suoi testi più famosi e riusciti.





Carlo Maria
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

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Stefano Rosso è uno di quegli artisti semplici, dallo stile essenziale e scarno, che hanno arricchito la scena cantautoriale italiana degli anni Settanta. È mancato nel 2008, a neanche sessant'anni, ma l'apice della sua carriera è ai tempi dei primi dischi.
I primi brani lo fecero conoscere per il suo impegno e per una certa vena ironica, che permea le sue ballate. La più famosa è forse Una storia disonesta, ma molto apprezzata fu al tempo anche Letto 26:





Problemi amorosi si ripercossero anche sulla sua carriera artistica, con album che poi non raggiunsero il successo dei primi dischi, nonostante anche una partecipazione a Sanremo.



Sentì il bisogno di andarsene e passò alcuni anni nella Legione straniera, per poi tornare e riprendere la propria carriera musicale.
Ha composto meno di una decina di dischi e l'ultimo risulta del 1989, ma ha lasciato diverse chicche e ha sempre avuto la stima di molti colleghi. A lui è dedicato un premio che dal 2008 è consegnato durante il Meeting delle Etichette indipendenti, festival di Faenza.
L'ho sempre trovato un autore piacevolmente leggero, in grado di coniugare con bravura temi anche impegnati con arrangiamenti scanzonati. [happy]
Carlo Maria
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Re: I dimenticati: Piero Ciampi, Gian Pieretti, Renato Zenobi, Gianfranco Manfredi, ...

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Anna Identici, classe 1947, credo che non sia più attiva da forse 30 anni.
A metà anni Sessanta ebbe celebrità perché scelta da Mike Bongiorno come valletta di uno dei suoi programmi televisivi.
Il picco della sua fama fu tra fine anni Sessanta e gli anni Settanta.
Il suo primo 33 giri è del 1966.
Iniziò con le canzoni leggere, ma sfociò nella canzone impegnata, legando alcuni suoi testi ai tempi d'attualità di quegli anni.
La differenza tra i primi brani e i successivi è davvero notevole e merita di esser rappresentata:





La prima è tratta dal suo secondo album, del 1969; la seconda, che narra di una morte sul lavoro (tema tristemente ancora attuale), è uscita appena tre anni dopo, presentata in concorso a Sanremo, ma l'artista sembra un'altra.
Il primo periodo, però, non fu tutto rose e fiori e amori eterni come potrebbe sembrare dai brani: prima di esibirsi al festival di Sanremo del 1969 tentò il suicidio e fu sostituita.
Il suo ultimo album è del 1986 e da lì al massimo qualche comparsata in programmi di revival.
Secondo me la retorica di un'epoca può esser ben rappresentata dai brani scarni presenti nell'album Alla mia gente, basato integralmente sul suo cantato, accompagnato appena da una una chitarra, un'armonica e poco più.

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