Roberto Ciotti

Qui parliamo della musica italiana, dai cantautori alle band progressive degli anni '70.

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roberto63
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Roberto Ciotti

Messaggio da roberto63 »

Apprendo solo oggi della scomparsa del chitarrista e cantante blues Roberto Ciotti avvenuta il 31 dicembre 2013 a Roma all'età di 60 anni.
Riporto la notizia apparsa sul Messaggero:

http://www.ilmessaggero.it/spettacoli/m ... 7347.shtml

Ciotti, una vita tra Tevere e Mississipi, senza mai un compromesso con il mercato

di Marco Molendini

Se il blues è la musica del diavolo (la parola è la contrazione di due parole blue, ovvero triste, e devils, ovvero diavoli) il diavolo stavolta ci ha messo davvero lo zampino: Roberto Ciotti, grande specialista e legionario di quel vocabolario, se ne è andato nell'ultimo giorno dell'anno. Malato da tempo, romano, aveva solo 60 anni e da quaranta almeno aveva indossato il vestito del missionario, protagonista instancabile delle notti romane, dovunque ci fosse un po' di spazio per la musica amata, i club soprattutto, ma anche all'estero pronto a rispondere alle chiamate di un circuito di strumentisti legati alle radici blues come Brian Auger, Jerry Ricks, Lousiana Red, Matt guitar Murphy, Willie Littlefield e Jimmy Witherspoon. Gran specialista delle sei corde, ma senza far sfoggio di virtuosismo, cantante solido, Roberto è sempre stato attento ad evitare ogni compromissione commerciale, tanto da diventare un raro esempio di instancabile reduce capace di sovrappore le anse del biondo Tevere alle ramificazioni del delta del Mississippi, con la curiosità di aggiungere alla sua ricetta altri sapori (funky e latini soprattutto)..

Nei primi anni Settanta a Roma non c'era molto da scegliere si si voleva fare musica e Ciotti approdò nel mitico Folkstudio di Giancarlo Cesaroni mettendo insieme una band che si chiamava i Blue Morning (dove, fra gli altri, c'era il sassofonista Maurizio Giammarco, uno dei protagonisti del jazz romano). Il Folkstudio di Giancarlo Cesaroni, allora, era meta di tutti a cominciare dai cantautori e proprio Antonello Venditti fece da padrino producendo il primo album di Ciotti, pubblicato dalla It di Vincenzo Micocci, e Francesco De Gregori lo chiamò per la session del suo album Alice non lo sa. Il cantautore con cui ha avuto però il rapporto più solido e la maggiore affinità è sicuramernte Edoardo Bennato, altro seguace del verbo blues, con cui ha lavorato moltissimo e partecipato a svariati suoi album (in particolare La Torre di Babele e Burattino senza fili). Attivissimo, stimato dai colleghi, Ciotti ha inciso anche colonne sonore di film come Marrakesch express e Turné di Gabriele Salvatores. Nell'80 ebbe l'onore di aprire il concerto di Bob Marley a Milano e a Torino. Il suo ultimo album, Equilibrio precario, era uscito proprio quest'anno. Ulteriore e finale dimostrazione di fedeltà viscerale al verbo del blues.


Per me, che lo avevo sentito una volta in concerto, rimane vivo il ricordo della sua partecipazione a Burattino Senza Fili di Edoardo Bennato, soprattutto in Tu Grillo Parlante:

Teorema di Stockmayer:
Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
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theNemesis
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Re: Roberto Ciotti

Messaggio da theNemesis »

Come si fa a non amarlo???

Dancing on time way...
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reallytongues
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Re: Roberto Ciotti

Messaggio da reallytongues »

cavolo non lo sapevo neppure io! lo conosco poco, approfondirò...
nel continente nero paraponzi ponzi bo
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