Il "caso" Robert Reed

In questa sezione discutiamo dei due principali filoni derivanti dal Rock Progressivo: Il Neo-progressive e il Progressive Metal.

Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart

Rispondi
Avatar utente
Hairless Heart
Moderatore Globale
Moderatore Globale
Messaggi: 8928
Iscritto il: 18/12/2010, 15:12
Località: Veneto

Il "caso" Robert Reed

Messaggio da Hairless Heart »

Ci càpita spesso di parlare di scopiazzamenti: i Marillion (segnatamente quelli di Fish) scopiazzano i Genesis, gli XTC scopiazzano i Beatles (e se non gli XTC, gli Oasis o qualcun altro), più di recente i Greta Van Fleet scopiazzano i Led Zeppelin. Ma succede anche di trovarsi di fronte ad un caso oltre l’ eccezionale.
Robert Reed ha già all’attivo svariati progetti musicali improntati al prog, derivativo anni ’70: prima i Cyan, poi i Magenta (gli piacciono i colori……), lui che da fanciullo è stato folgorato dalla musica di Mike Oldfield e da essa convinto a diventare musicista.
Nel 2014 esce un album a suo nome, SANCTUARY. Fin dalla copertina, è un colpo al cuore: vi si può leggere infatti “Robert Reed plays: Grand Piano, Electric Guitars, Acoustic Guitars…..” e via via una lunga sfilza di strumenti fino all’inesorabile “….. Plus….. Tubular Bells” !!!!! Non solo, ma nei crediti figurano pure i nomi di Simon Heyworth e di Tom Newman, nientepopodimeno che i produttori del capolavoro oldfieldiano del 1973 (nel caso del secondo, parliamo di un collaboratore assiduo del grande Mike).
L’ascolto del disco poi, manco a dirlo interamente strumentale e composto da due lunghe suite, è quanto meno destabilizzante per chi è cresciuto a pane ed Oldfield: è la SUA chitarra, sono le SUE tastiere, sono i SUOI suoni!!!!!! La parte iniziale è 100% Hergest Ridge, le melodie sono nuove ma l’ambientazione sonora è assolutamente quella, poi a circa 4 minuti parte una svisata di chitarra che ci porta ad Ommadawn…… insomma: Reed ha inserito nel suo cervello (non) elettronico i dischi di Oldfield (i primi, quelli degli anni ’70, e il più recente ed affine Amarok), ha dato una mescolatina ed ha prodotto della musica “nuova”, perché in effetti di plagio non si può parlare, ma dai riferimenti chiarissimi.
Ascoltare per credere:



Sono le ultime due sezioni della prima parte. All’inizio, il basso ripetitivo riporta a Tubular Bells di fine side 1 ma le maracas e i vocalizzi sono Hergest Ridge (campane tubolari presenti!); da metà video partono le evocative marimba alla Incantations; il finale alla chitarra acustica non può non far pensare al finale di Tubular Bells.
Un disco più oldfieldiano della maggior parte dei dischi….. di Oldfield stesso!
Nel complesso un lavoro davvero coi controfiocchi, qua e là qualche parte non è ispiratissima ma ci sono delle sezioni davvero notevoli ed il tutto ha il marchio di garanzia di Newman ed Heyworth. L’ascolto è consigliatissimo agli estimatori del sommo Mike, chi non apprezza neppure l’originale meglio che si astenga!
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
Avatar utente
Humdrum
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 891
Iscritto il: 09/01/2014, 20:54
Località: veneto

Re: Il "caso" Robert Reed

Messaggio da Humdrum »

E questo è solo Sanctuary I : http://www.progarchives.com/artist.asp?id=9068
Non oso immaginare cosa ha suonato su Sanctuary II e Sanctuary III ! :lol:
Per conoscere gli artisti "prog" mi affido sempre al sito canadese di ProgArchives ,e mi sembra dai voti collezionati che Robert Reed sia particolarmente apprezzato.
Postilla: i Magenta non sono affatto male , con tanto di voce femminile che ricorda la grande Annie Haslam dei Renaissance. 8-)
"Mi piacevano molto i Genesis con Peter Gabriel.Quando Peter ha lasciato il gruppo, ho smesso di seguirli." RICK WRIGHT(Pink Floyd)
Avatar utente
Hairless Heart
Moderatore Globale
Moderatore Globale
Messaggi: 8928
Iscritto il: 18/12/2010, 15:12
Località: Veneto

Re: Il "caso" Robert Reed

Messaggio da Hairless Heart »

Humdrum ha scritto: 09/11/2020, 17:38 Non oso immaginare cosa ha suonato su Sanctuary II e Sanctuary III !
[smile]
In effetti, l'idea sembra buona ed il risultato altrettanto, il che porta Reed a sfornare altri due capitoli, nel 2016 e nel 2018. Ancora profondamente oldfieldiani, soprattutto nei suoni, anche se un po' meno legati nelle strutture. Ad esempio, in alcune sezioni, è molto ben presente la batteria.
A questo proposito, per ricostruire attorno a sé ancor di più un ambiente oldfieldiano, Reed chiama a suonare (in entrambi gli album) Simon Phillips, il grande batterista che ha collaborato con Mike Oldfield più volte negli anni '80. E oltre a lui, anche Les Penning, flautista presente su Ommadawn e in alcuni singoli di metà anni '70. Robert Reed ricambia il favore collaborando a due album di Penning, Belerion e Return to Penhros. I due sfornano assieme anche qualche versione aggiornata dei vecchi pezzi suonati da Penning col solito Oldfield.
Sanctuary II e Sanctuary III sono ancora due dischi molto buoni. Il loro limite sta nel fatto di non avere un proprio carattere unico, sono molto simili e alcune sezioni sono, in un certo senso, intercambiabili.

Sanctuary II "Marimba" : Robert Reed featuring Simon Phillips



Sanctuary III - Side One Excerpt



Sanctuary III (featuring Les Penning)



Sarà pure una copia, ma quest'ultimo pezzo è una meraviglia! [hearts]
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
Rispondi