Flying Colors, recensione album

In questa sezione discutiamo dei due principali filoni derivanti dal Rock Progressivo: Il Neo-progressive e il Progressive Metal.

Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart

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Narcissus
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Flying Colors, recensione album

Messaggio da Narcissus »

Buona sera a tutti, sono tornato da una estenuante sessione invernale (che non è ancora finita, ma volge al termine) per farvi conoscere o per farvi dire la vostra sul progetto musicale "Flying Colors". Sono un supergruppo americano (e si capiva dallo spelling di "colors") formato nel 2010 con l'intento di mischiare musica "difficile" con musica "facile"... insomma, avevano l'obiettivo di creare il Pop-Prog. L'intento della band si capisce sin da subito analizzando i componenti:
Casey McPherson – voce, chitarra ritmica, tastiera. Proviene dalla band Alpha Rev, band chiaramente Pop-Rock con qualche influenza Alternative.
Steve Morse – chitarra solista. Attuale chitarrista dei Deep Purple e membro fondatore dei Dixie Dregs, una band Southern Rock americana.
Dave LaRue – basso. Amico e collega di Steve Morse, è anche lui un componente dei Dixie Dregs ma ha collaborato anche con molti componenti dei Dream Theater.
Neal Morse – tastiera, voce. Ha fondato assieme al fratello gli Spock's Beard, famosissima band Progressive Rock americana
Mike Portnoy – batteria, voce. Sicuramente per mr.Muschiato non ha bisogno di presentazioni ma per voi che non amate il Prog-Metal, vi comunico che è stato un membro fondatore nientepopòdimenoche dei Dream Theater.

Insomma, riassumendo abbiamo un cantante Pop, un chitarrista ed un bassista Hard Rock, un batterista Metal ed un tastierista Progressive. No, non è l'inizio di una barzelletta ma la descrizione delle basi per qualcosa di interessante: musica complessa ma comunque orecchiabile, con sonorità forti ma non troppo, questo ci si aspetta basandosi sulla provenienza dei membri. Vediamo ora se sono riusciti nell'intento ed addentriamoci in una breve descrizione brano per brano del loro primo album omonimo uscito nel 2012.

( https://www.youtube.com/watch?v=J2weoDis2_0 )

Blue Ocean
L’album si apre con una chiacchierata tra i componenti, standby studio, good luck e via! si parte con un bel giro di basso ed un gioco di richiami tra chitarra e tastiere. Brano allegro in cui risalta la voce in stile Pop con il classico ritornello orecchiabile e che resta in testa ma non così banale ed insulso. A mio parere un buon inizio.
Shoulda Coulda Woulda
Decisamente un cambio di toni, brano più cattivo in stile Hard Rock con chitarre distorte e batteria aggressiva, voce non più pulita e cristallina come nel brano precedente, straziata a tratti. Brano molto ritmato ed energico con bei riff e che stacca decisamente con il primo.
Kayla
Si calmano leggermente i toni in questo brano decisamente più Pop e di più facile ascolto, con qualche digressione un po’ più energica anche se molto meno rumoroso del precedente ed un po’ più “stupidotto" del primo. Risulta comunque gradevole e non diventa noioso, a mio avviso sarebbe stato un buon singolo.
The Storm
Brano in linea con il precedente: tranquillo ma non troppo, rumoroso a tratti ma non fastidioso, molto facile all’ascolto ma che a mio avviso non eccelle sotto nessun punto di vista… insomma, "sanza ‘nfamia e senza lodo”: sta li e non da fastidio.
Forever in a Daze
Ci stacchiamo dal brano precedente con un interessante riff di basso ed una chitarra distorta. Continuando nel loro stile, alternano pezzi calmi e ritmati in esplosioni metallare con batteria e distorsione. Anche qui niente di strabiliante ma comunque presenta molti bei pezzetti, come l’assolo di basso a metà brano e qualche digressione Country qua e la. A mio avviso decisamente più interessante e coinvolgente dell’anonimo The Storm.
Love is What I’m Waiting
Ed arriviamo all’unico brano rilasciato come singolo dell’album, semplice, orecchiabile, smielato… forse un po’ scontato ma che funziona. Perfettamente Pop, ottimo per un ascolto distratto in machina mentre si ascolta alla radio, niente di più e niente di meno. Impossibile odiarlo, è Pop...
Everything Changes
Altro brano smielato che è la naturale prosecuzione del singolo appena descritto, niente di speciale ma che come i precedenti resta orecchiabile e piacevole all’ascolto. Bello l’assolo di chitarra a metà brano.
Better Than Walking Away
Ultimo componente del tris di brani tranquilli e smielati, anche questo è da ascoltare in macchina, distrattamente… poca ‘nfamia e altrettanta poca lode, non disturba e non entusiasma. Però, è comodo questo cuscin…….zzzzzzzzzz………. [sleep]
All Falls Down
Ci risvegliamo dal brano precedente e notiamo subito un cambio deciso dei toni: batteria cattiva, chitarra distorta e pungente, ritmo serrato e testo con qualche scena violenta. Portnoy si diverte con la doppia cassa dopo 3 brani tranquilli.
Fool in My Heart
Vi aspettavate qualcosa di energico? e invece no! torna un brano tranquillo, questa volta con parti Blueseggianti in stile ballata rock. Forse lo sciocco del titolo è riferito proprio alla canzone… brano un po’ insipido.
Infinite Fire
Sino ad ora hanno riprodotto bene o male tutti i generi che conoscevano e che ci aspettavamo, ma siamo arrivati all’ultimo brano dell’album e manca ancora uno: il Progressive. Proprio quando oramai avevamo perso le speranze ecco che ci spiazzano con una traccia pienamente Prog. Niente di articolato, niente tempi dispari, niente eccessivi pomposismi ma un buon sound accompagnato dalle tastiere un po’ più presenti e che dura per ben 12 min… una mezza suite, molto bella ma che ovviamente non raggiunge i grandi del genere, ma almeno io non chiedevo niente di tutto ciò.

In conclusione: un bellissimo album (mi riferisco alla copertina, avete visto che bella???) fatto da canzoni di generi variegati ma che non cozzano eccessivamente tra loro. Niente di eccezionale ma niente di insulso, un album con i suoi alti e con i suoi bassi che entra appieno nella categoria del “non male, ogni tanto me lo risento”. Spendere un pacco di soldi per averlo in vinile? ve lo sconsiglio. Comprarlo in cd per ascoltarlo in macchina, metro o distrattamente mentre fate altro? assolutamente si. Adatto per un ascolto non troppo impegnativo che non disturba e non distrae con i virtuosismi, che centra appieno l’obiettivo iniziale di creare un genere misto tra Metal, Pop, Progressive ed Hard Rock. Un po’ di tutto e tutto di niente… come un coltellino svizzero: molti oggetti in uno ma nessuno eccelle nel suo lavoro. Inutile? no, indispensabile? neanche.
Voto: 6,5/10
La sufficienza la prende appieno, dategli una chance che poi ve lo riascolterete… proprio come ha fatto più volte il sottoscritto ;)
Prima o poi tutti ascoltano i Genesis, anche voi dovrete ascoltarli. E quando questo avverrà, desidererete averlo fatto dall'inizio.
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Re: Flying Colors, recensione album

Messaggio da MrMuschiato »

Mi fa piacere vedere thread aperti dagli utenti ogni tanto! [smile]

Detto ciò, ricordo di aver ascoltato il disco, visto che fra i componenti della band c'erano appunto Morse (Steve) e Portnoy, musicisti provenienti o che hanno fatto parte di due delle mie band preferite, i Deep Purple e i Dream Theater. Ricordo anche che il disco non mi piacque per niente e che dopo averlo ascoltato una volta non lo feci mai più :lol:
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Re: Flying Colors, recensione album

Messaggio da Narcissus »

Bruciato in due righe :lol:
Prima o poi tutti ascoltano i Genesis, anche voi dovrete ascoltarli. E quando questo avverrà, desidererete averlo fatto dall'inizio.
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Re: Flying Colors, recensione album

Messaggio da MrMuschiato »

Ma figurati bruciato, la recensione merita, magari anche il disco, ma io son fatto male, se ascolto una cosa che non mi piace difficilmente gli do una seconda occasione hahah anzi, in effetti la recensione è ottima secondo me, aspetto la prossima!!
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Re: Flying Colors, recensione album

Messaggio da Narcissus »

Contento che la recensione sia piaciuta nonostante l'album non sia stato di gradimento... avrei fatto la recensione del loro secondo album, ma se non vi gustano direi di passare ad altro [smile]
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