IL PAGELLONE - Deep Purple

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IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da MrMuschiato »

A conclusione della mia lunga analisi sulla storia e gli album dei Deep Purple ho deciso di dare i voti ai lavori dei 5, compresi i più importanti album live, in una pagella dal sapore calcistico.

Se l'idea piace altri utenti potranno dare i voti una volta concluso il topic.

A breve si parte con le pagelle!!
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da MrMuschiato »

Shades of Deep Purple (1968) VOTO 6

Disco d'esordio dei 5, una raccolta di cover non proprio entusiasmante, il disco contiene però Hush, che diventerà uno dei cavalli di battaglia dei Purple.

The Book of Taliesyn (1968) VOTO 6,5

Primo disco d'inediti, il sound non è ancora quello che tutti conoscono e certi brani non sono propriamente dei capolavori, ma il livello qualitativo generale è buono, e il disco contiete una perla quale Mandrake Root.

Deep Purple (1969) VOTO 7

Chasing Shadows e Blind sono brani di ottima fattura, ma April è forse il primo vero, capolavoro della band, un brano a metà fra l'Hard Rock e la Musica Classica.

Concerto for Group and Orchestra (1969, LIVE) VOTO 5,5

Non è un brutto lavoro, ma non è la dimensione adatta per il gruppo. I 5 offrono comunque un'ottima prova, e il nuovo cantante Ian Gillan mostra doti vocali incredibili.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da MrMuschiato »

In Rock (1970) VOTO 9,5

L'album della svolta, una delle pietre miliari dell'Hard Rock, un album mitico che entra di diritto nella storia della musica. Il disco è bello dall'inizio alla fine, ma fra tutte spicca Child in Time , con la magistrale prova di Ian Gillan.

Fireball (1971) VOTO 9

Meno Hard del predecessore, fonde psichedelia, Blues e perfino Country. Pezzi come la title track, The Mule e Fools sono perle senza tempo.

Machine Head (1972) VOTO 10

L'apoteosi Rock dei Deep Purple. Highway Star, Smoke on te Water, Pictures of Home, Never Before, tutte assieme nello stesso album. Qui i 5 veramente non ne sbagliano una.

Made in Japan (1972, LIVE) VOTO 10

IL Live Rock per eccellenza. Sublime.

Who Do We Think We Are? (1973) VOTO 7

Le liti interne si sentono, le canzoni non sono memorabili e la Mark II scricchiola inesorabilmente (tanto che Gillan già aveva deciso di andarsene), ma brani come Woman from Tokyo e Mary Long salvano la baracca.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da MrMuschiato »

Burn (1974) VOTO 8,5

Cambiano il cantante e il bassista, cambia (un poco) lo stile ma la qualità resta elevatissima. Burn, Mistreated, Sail Away sono classici.

Stormbringer (1974) VOTO 7

Il secondo lavoro della Mark III comincia ad'allontanarsi troppo dal mitico Hard Rock della Mark II, ma l'album viene salvato da due perle quali Stormbringer e Soldier of Fortune.

Come Taste the Band (1975) VOTO 5

L'abbandono di Ritchie Blackmore segna il tracollo della band, ormai troppo distante dallo stile che li ha resi celebri. Tommy Bolinè un ottimo chitarrista ma con i Deep Purple c'entra ben poco, e il risultato è un'album mediocre.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da Gidan Razorblade »

permettimi di non essere d'accordo su diversi punti della tua disamina.
A quanto leggo tu sei un fermo Blackmoriano. Il che, per carità, è legittimissimo, Ritchie ha fatto molto per l'ossatura del songwriting della band. Però a mio giudizio sei troppo cattivo nei confronti della Mark 3/4 e un po' troppo buono in generale sulla disamina del percorso del (per me, umorale) chitarrista: io credo la sua presenza nei Purple sia stata troppo minata dal suo carattere, questo ha un po' avvelenato l'andamento della discografia: da esempio credo ci siano circa due voti tra "In Rock" e "Fireball" e "Who Do We Think We Are" è probabilmente il vero picco verso il basso a mio parere. Perché scimmiotta quello che è stato e che non può più essere. Considerando anche il fatto che Blackmore sente oramai un disagio crescente verso la lineup ed è palesemente svogliato. In "Come taste the band" c'è un bel collettivo che si muove più verso territori più soul/blues ma come chi vuole davvero divertirsi e senza frustrazioni! Se senti la versione anniversary, del secondo cd, c'è il nuovo mix che dà tutt'altro groove a quelle composizioni ed è un bellissimo sentire. Brolin aveva quel tocco dissonante e hendrixiano che merita, Hughes è veramente in forma.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da MrMuschiato »

Gidan Razorblade ha scritto:permettimi di non essere d'accordo su diversi punti della tua disamina.
A quanto leggo tu sei un fermo Blackmoriano.
Non proprio, visto che come chitarrista mi è sempre piaciuto, mentre come persona l'ho sempre disprezzato, e mi ha fatto piacere l'arrivo di Morse negli ultimi anni. Per quanto riguarda la Mark III/IV, semplicemente si erano allontanati troppo dal loro stile originale, e Bolin pur essendo un grande chitarrista (su Spectrum di Billy Cobham, per esempio, ha fatto un lavoro straordinario) poco aveva a che fare con i Deep Purple, come Hughes, in parte.

Poi i voti sono soggettivi, a fine thread, quando avrò finito di dare i miei voti puoi scrivere anche i tuoi.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da MrMuschiato »

Perfect Strangers (1984) VOTO 7,5

Ritorno più che positivo dopo 8 lunghi anni di pausa, lo stile è però intaccato (in parte) dalle sonorità del periodo. La title track è un classico ed è un punto fermo dei live della band.

The House of Blue Light (1987) VOTO 5

Passo falso dei cinque che abbracciano lo stile e le sonorità (stavolta molto più marcate) del periodo e sfornano un album mediocre e senza idee.

Slaves and Masters (1990) VOTO 4

L'arrivo di Joe Lynn Turner alla voce coincide col tracollo della band. Il cantante è un pesce fuor d'acqua, le idee scarseggiano e i brani non decollano mai, per il peggior disco dell'intera discografia.

The Battle Rages On (1993) VOTO 6

Torna Gillan ma non tornano le idee; il disco però viene salvato da due ottimi brani come Anya e la title track.

Come Hell or High Water (1994, LIVE) - VOTO 6,5

Luci e ombre; L'Inno alla Gioia e l'assolo di Lord sono da antologia, il comportamento di Blackmore e la voce di Gillan sono però ai minimi storici. Gli anni di Made in Japan sono lontani anni luce.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da MrMuschiato »

Purpendicular (1996) VOTO 7

La rinascita dei Purple passa dalla chitarra di Steve Morse, new entry del gruppo, che porta freschezza e vivacità; Gillan sembra ritrovare (almeno in parte) la verve che lo contraddistingue e anche la voce sembra migliore rispetto ai dischi precedenti.

Abandon (1998) VOTO 6

Non stupisce come il predecessore ma brani come Any Fule Kno That e Don't Make Me Happy sono di ottima fattura.

Bananas (2002) VOTO 6,5

Neanche il cambio Lord-Airey ferma più i Deep Purple, che sono bravi a non provare nemmeno a cavalcare i vecchi fasti, con brani in pieno stile Purple che però sono al tempo stesso molto originali.

Rapture of the Deep (2005) VOTO 7

La title track è uno dei migliori brani dai tempi di Perfect Strangers, ma tutto il disco si fa ascoltare senza problemi e migliora il già ottimo Bananas.

Now What?! (2013) VOTO 7

Conferma quanto di buono fatto con i precedenti album e mostra un gruppo maturo e capace di fare ancora ottima musica.

E con questo concludo il PAGELLONE. Seguirà quello relativo ai Dream Theater una volta concluso il loro topic.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Per quei dischi che conosco, concordo abbastanza. Darei solo un punto in più all'omonimo del 1969. Come Taste the Band il peggiore, Fireball il migliore per me.
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Re: IL PAGELLONE - Deep Purple

Messaggio da Mick Channon »

Io conosco solo i dischi della Mark II e il primo della Mark III. Io invertirei solo i voti di In Rock e Machine Head, per il resto tutto ok
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.
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