DEEP PURPLE - Machine Head

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MrMuschiato
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Re: DEEP PURPLE - Machine Head

Messaggio da MrMuschiato »

Vero Harold, dischi Hard Rock del genere secondo me ce ne sono pochi, e tutti di quegli anni la, era un momento magico, era il momento per fare quel tipo di musica, e loro lo facevano meglio di chiunque altro (mia personale opinione).
Gobelini, coboldi, elfi, eoni, la mandragora, il fico sacro, la betulla, la canfora, l'incenso, le ossa dei morti lanciate contro il nemico, i nani!
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reallytongues
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Re: DEEP PURPLE - Machine Head

Messaggio da reallytongues »

Debbo dire che si sente nei brani ancora molto la lezione degli Yardbirds e dell'hard blues anni 60.
Never Before spicca invece con un suono e un riff assolutamente all'avanguardia per il periodo, appena sotto Maybe I'm a Leo.
nel continente nero paraponzi ponzi bo
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Lorenzo Mentasti
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Re: DEEP PURPLE - Machine Head

Messaggio da Lorenzo Mentasti »

Senza dubbio il loro miglior album, "Highway star", "Smoke on the water" e "Lazy" i brani migliori.
"Mother, didn't need to be so high."
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aorlansky60
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Re: DEEP PURPLE - Machine Head

Messaggio da aorlansky60 »

c'è un aneddoto da raccontare su quest'album, proveniente da un intervista rilasciata da Ritchie Blackmore nel 1975 (o giù di lì, vado a memoria per averla letta in quegli anni pubblicata da un numero di Ciao2001)

Secondo quanto detto da Blackmore, fino ad un certo punto della loro storia i Deep Purple furono contrassegnati da due anime, una classica (Jon Lord) e una rock (il chitarrista della band) in perenne lotta reciproca circa l'indirizzo musicale da dare alla band...

Inevitabilmente questa lotta interna era destinata a trovare il suo culmine... come ricordato da Blackmore "...decisi di affrontare la situazione una volta per tutte... dissi a Jon "non so cosa vuoi fare tu, io so solo che voglio fare del Rock!"... da lì scaturì MACHINE HEAD... "

Anche secondo me il loro album migliore (dello stesso parere è anche il chitarrista della band; da quella stessa intervista, ricordo che si espresse in proposito "era un grande album."). Peraltro, i brani segnalati da Lorenzo vengono letteralmente demoliti e rasi al suolo dalle rispettive versioni presenti su MADE IN JAPAN... (il live album più sincero della Storia come lo ebbe a definire Roger Glover, perchè totalmente privo di sovra-incisioni postume agli eventi -a differenza di altri live, anche celebri, contemporanei e successivi a quello PURPLE- ma preso totalmente per come vennero fuori le esibizioni della band nelle date giapponesi)

Non ho mai amato molto questa band, ma devo riconoscere che aveva performers di primo livello (sia la formazione Mark I ma soprattutto la Mark II, come gli aficionados tendono a catalogare i vari periodi storici, e anche la Mark III tutto sommato - albums "Burn" e "Stormbringer") e che alcuni loro brani ("Highway Star" su tutti ma anche "Smoke on the water") posseggono la quintessenza pura del Rock.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
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