Deep Purple: la storia - Mark II

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Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

Continuiamo il viaggio nella storia della mitica Rock Band inglese e addentriamoci nel loro periodo migliore, nonchè il più fruttuoso, famoso e amato, il periodo che va dal 1969 al 1973, con la formazione chiamata Mark II.

L'arrivo di Gillan e Glover

Dopo il mezzo flop di 'Deep Purple' Jon Lord, Ian Paice e Ritchie Blackmore allontanarono il cantante Rod Evans e il bassista Nick Simper (cosa che il 'buon' Ritchie imparerà a fare molto bene, ancora prima di Dave Mustaine e dei suoi tormentoni 'Sei fuori dalla band ' e 'Ti caccio dal gruppo') e arruolarono nei Purple il vocalist Ian Gillan e il bassista Roger Glover, ex membri del gruppo Episode Six. I Purple volevano virare subito verso le nuove sonorità Hard portate alla ribalta dai Led Zeppelin, ma l'organista Jon Lord volle fare un tentativo, un album sperimentale di musica classica: se il lavoro non avesse ricevuto le attenzioni sperate, il gruppo avrebbe virato verso le nuove sonorità. Nasceva così il 'Concerto for group and Orchestra'

Il 'Concerto'

Il disco, registrato assieme alla London Philarmonic Orchestra presenta 3 tracce ed è un interessante connubio di musica classica e Hard Rock, orchestra e band. Il concerto si tenne alla Royal Albert Hall di Londra e venne registrato dal vivo, il che fa del 'Concerto' un disco live. Ecco un paio di estratti dal concerto:




Il lavoro non ottenne il successo sperato, e i Deep Purple si lanciarono così verso l'Hard Rock, con un album che segnò un epoca e un genere....
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da Harold Barrel »

Dovrò approfondire il concerto con l'orchestra del '69.
Un esperimento certamente interessante, se si pensa che fu Jon Lord a comporre anche le partiture per l'orchestra. E la voce ben impostata di Ian Gillan non stona affatto nel contesto classicheggiante.
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

Credevo di non avere Internet a disposizione, invece sono ancora tra voi, quindi ciancio alle bande e andiamo avanti con la storia dei Deep Purple:

La consacrazione: Deep Purple In Rock

Il 1970 è forse l'anno più importante per i 5 ragazzi inglesi: visto il poco successo riscontrato dall'esperimento 'Concerto for Group and Orchestra' e visto l'imporsi di sonorità più dure e dirette portate alla ribalta dai Led Zeppelin (gli stessi Blackmore e Lord diranno che questo cambio di sonorità fu dettato dal successo dei Led) i Deep Purple decidono di provarci e di abbracciare le sonorità Hard Rock.

Registrato fra l'agosto del 1969 e il Marzo del 1970 il disco esce ad agosto dello stesso anno, e l'album si impone subito come uno dei più venduti, piazzandosi ai vertici delle classifiche europee, americane ed australiane.

La copertina riporta le facce dei 5 musicisti in un ipotetico Monte Rushmore, riprendendo il titolo In Rock e dando due interpretazioni: quella più scontata e letterale( nella roccia, infatti i 5 sono rappresentati appunto come le facce dei presidenti Usa sul monte Rushmore) una più 'musicale', come se il disco li avesse catapultati nell'Olimpo del Rock.

Il sound è totalmente diverso rispetto ai primi lavori; anche se traspare lo stesso uno stile un po psichedelico e progressive, il disco è un album Hard Rock sotto tutti gli aspetti, nonchè uno dei primi e più grandi lavori dell'Hard Rock stesso. Pezzi come Child in Time, Speed King e Into the Fire sono entrati nella storia della musica, ma tutto l'album spicca per il suo suono nuovo (all'epoca), duro e tagliente.

Ian Gillan, che già aveva dato prova delle sue capacità nel 'Concerto' qui da il meglio di sé, con acuti e vocalizzi al limite umano e una voce strepitosa ad accompagnare gli altri quattro Purple in stato di grazia per quanto riguarda le sonorità, i riff e i groove di batteria, pezzi che hanno fatto scuola e hanno dato il via alle centinaia di band che si sono ispirate o hanno cercato di emulare i Purple.







Discorso a parte merita il singolo Black Night, scritto in una notte da un Ian Gillan ubriaco dopo una bevuta in compagnia degli altri in un pub inglese e dopo aver scartato decine di pezzi che dovevano servire come traino dell'album. Il pezzo non solo riscuoterà un grande successo, ma diventerà anche un cavallo di battaglia dei concerti dei Purple, il pezzo infatti viene comunemente usato come chiusura o come penultimo pezzo prima di Smoke on the Water.

Ultima modifica di MrMuschiato il 09/01/2015, 15:10, modificato 1 volta in totale.
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da Mick Channon »

Complimenti MrMuschiato,bel lavoro sui Deep Purple ;)
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

Grazie Mick! [bye]
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

Un interessante esperimento: Fireball

Dopo il clamoroso (e meritato) successo di In Rock, i Deep Purple virarono ancora sul un nuovo stile musicale con un album più sperimentale, che abbracciava vari generi, pur con un'impronta Hard Rock, in pieno stile Purple.

Il disco, registrato a Welcombe Manor, un maniero 'infestato' in Devonshire è un lavoro di pregevole fattura, forse anche più ricercato di In Rock: proprio per questo non ottenne il successo sperato, o perlomeno non riuscì a bissare il successo di In Rock.

Fra le tracce ricordiamo la title track, con intro di doppio pedale (caso rarissimo per Paicey, solo in un'altro paio di occasioni lo riuserà), Anyone's Daughter, un vero e proprio brano Country, la sognante The Mule, riproposta live con assolo di batteria (leggendario quello di Made in Japan) e uno dei pezzi che amo di più, Fools, un pezzo Prog molto oscuro, molto lontano dai canoni della band.









Vi lascio con una chicca, una canzone scartata dall'album originale, Freedom:

Ultima modifica di MrMuschiato il 09/01/2015, 15:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

La consacrazione: Machine Head

Di questo disco parlerò qui, sulle 'Pietre Miliari':

http://vintagerockforum.altervista.org/ ... =30&t=1078
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da reallytongues »

Con calma tenterò di farmi piacere i Purple leggendo ciò che scrive Muschio.
Mi spieghi una cosa che non ho mai capito?
Perchè MARK?
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da Hairless Heart »

:lol:
Gli avevo posto la stessa domanda!

http://vintagerockforum.altervista.org/ ... 026#p12188
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

Grazie Hairless [smile]

Really, li ho cercato di spiegarlo il meglio possibile, dacci un occhiata [bye]
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

La fine della prima Mark II

I Deep Purple, grazie ai successi di In Rock, Machine Head e del live Made in Japan avevano fatto un successo strepitoso, ma i problemi cominciavano proprio ora. Le crescenti tensioni fra Gillan e Blackmore e i ritmi forsennati imposti dalla major ruppero il delicato equilibrio del gruppo e misero la parola fine alla Mk II (almeno per il momento).

Gillan prese la decisione di andarsene quando ancora i 5 stavano lavorando sul loro album Wo do We think We are. Il disco presenta un inversione rispetto a Machine Head, con brani meno ispirati e riff più deboli. Il disco non ebbe il successo del predecessore e Gillan lasciò la band per intraprendere una carriera solista. Il bassista Roger Glover fu invece allontanato dalla band per volere di Blackmore.

Nella mediocrità del disco spuntano comunque due ottimi brani che diventeranno presto dei classici dei Purple, ovvero Woman from Tokyo e Mary Long:



Ultima modifica di MrMuschiato il 09/01/2015, 15:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da Mick Channon »

E da qui che i Deep Purple iniziano a piacermi di meno .Woman from Tokyo non mi è mai piaciuta,troppo "pop"
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

Mick Channon ha scritto:E da qui che i Deep Purple iniziano a piacermi di meno .Woman from Tokyo non mi è mai piaciuta,troppo "pop"
Eh si, di certo, come scritto, l'album non raggiunge le vette artistiche dei precedenti 3...poi ci sarà la svolta funky della Mk III, che non amo particolarmente e che centra poco con i lavori precedenti...a breve ne parleremo meglio! [gg]
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da reallytongues »

mi hanno consigliato questo brano e l'ho ascoltato con grande piacere tutto fino alla fine
davvero grandi!
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da reallytongues »

Sto ascoltando "In Rock" e debbo dire che "Bloodsucker" è davvero modernissima
e pure la quasi punk "Flight Of The Rat" che dalla metà in poi ha mille mutazioni
2 brani da urlo
inzio a capire Muschio e la "crociata" pro DP contro gli Zepp
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

reallytongues ha scritto: inzio a capire Muschio e la "crociata" pro DP contro gli Zepp
[smile]
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da mimmo il meccanico »

reallytongues ha scritto:mi hanno consigliato questo brano e l'ho ascoltato con grande piacere tutto fino alla fine
davvero grandi!
Un gran bel live "In Concert", siamo più o meno ai livelli di Made in Japan.
Dal vivo sono sempre stati ottimi con quasi tutte le formazioni.
Persino recentemente, cioè nell'estate del 2013, la loro performance al festival di Wacken è stata giudicata dai più come una delle migliori, se non proprio la migliore dell'intero evento.
ok e adesso?
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da MrMuschiato »

mimmo il meccanico ha scritto:
Persino recentemente, cioè nell'estate del 2013, la loro performance al festival di Wacken è stata giudicata dai più come una delle migliori, se non proprio la migliore dell'intero evento.
Io li ho visti tre volte, e oltre al povero Ian che non ha più voce il gruppo è ancora al top, grande energia e zero errori!
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Re: Deep Purple: la storia - Mark II

Messaggio da Il mago di Floz »

Bell'esposizione, bravo; anch'io dovrei approfondirli - praticamente li conosco solo per gli album della Mark II. Ma sai che il mio preferito tra questi è forse proprio Who do we think we are? Non so bene per quale motivo, forse per una maggiore coerenza dell'insieme, pur nell'assenza di quella manciata di brani clamorosi che caratterizza gli altri dischi del periodo - qui forse ce n'è uno solo, ma è probabilmente quello che preferisco in assoluto dei Deep Purple, Rat bat blue.
I can't bring you, 'cause it's just too cold; and while I'm out here digging alone, well: I'll bring you home gold nuggets in the spring.
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