DAVID BOWIE

In questa sezione parliamo principalmente delle Band "pioniere" del Rock anni '60 e '70, come lo sono stati i Beatles, i Rolling Stones, i Doors, i Led Zeppelin, e molti altri.

Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart

Il miglior album di DAVID BOWIE

David Bowie
0
Nessun voto
Space Oddity
1
3%
The Man Who Sold The World
3
8%
Hunky Dory
7
18%
The Rise Anf Fall Of Ziggy Stardust
9
24%
Aladdin Sane
2
5%
Diamond Dogs
1
3%
Young Americans
0
Nessun voto
Station To Station
4
11%
Low
5
13%
Heroes
1
3%
Lodger
0
Nessun voto
Scary Monsters
2
5%
Let's Dance
0
Nessun voto
1.Outside
2
5%
Earthling
0
Nessun voto
'hours...'
0
Nessun voto
Heathen
0
Nessun voto
Reality
0
Nessun voto
The Nex Day
1
3%
 
Voti totali: 38

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Lorenzo Mentasti
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Re: DAVID BOWIE

Messaggio da Lorenzo Mentasti »

La produzione di David Bowie (1947-2016) si deve suddividere in numerosi periodi:

1966-67: l'esordio: due singoli e un LP eponimo di pop inglese da classifica. Dimenticabile in tutto e per tutto.

1969-71: l'affermazione: un secondo album eponimo contenente "Space oddity", brano psichedelico con il mellotron di Rick Wakeman che lo lancia nell'Empireo Rock, un altro brano di assestamento, la ballata malinconica "The man who sold the world", e l'album "Hunky Dory", dove inventa la lounge music con "Changes".

1972-74: la consacrazione! Con l'album "The rise and fall of Ziggy Stardust and The Spiders From Mars", condensato di Rock'n'roll, ballate malinconiche e Rock ballads, porta ad affermazione definitiva il concetto di Glam Rock. Seguono un album interlocutorio con il blues di "Jean Genie" e un omaggio ai Rolling Stones, un disco -trascurabile- di cover di Bruce Springsteen, Yardbirds, Pretty Things, Them, Who e Pink Floyd, e il concept ispirato a "1984" di George Orwell, "Diamond dogs", musicalmente anticipatore dell'Arena Rock degli Anni '80. A margine si segnalano le produzioni del primo album solista di Lou Reed, dell'ultimo disco degli Stooges prima di una lunghissima sosta, e la composizione della hit "All the young dudes" per i Mott The Hoople.

1975-76: "Young Americans" e "Station to station" contraddistinguono il periodo Funky americano. Nel primo, coverizza i Beatles di "Across the Universe" e ospita John Lennon in "Fame". Trova anche il tempo per Co-firmare "Pablo Picasso", hit del gruppo Protopunk Jonathan Richman & The Modern Lovers.

1977-79: il periodo berlinese. Con Robert Fripp e Brian Eno si avventura in un trittico di album dai suoni elettronici, regalandoci un singolo, "Heroes", che per testo, melodia e arrangiamento, può considerarsi una delle pagine più profonde della Storia del Rock. Tra le altre cose, lancia Iggy Pop come solista, producendogli i primi due album.

1980-88: il suo secondo e definitivo soggiorno americano coincide all'inizio con il suo periodo più pop. Duetti tamarri con i Queen in "Under pressure" e con Mick Jagger in "Dancing in the street" (vecchio brano di Martha & The Vandellas), omaggia il Mimmo Nazionale nel film-musical "Absolute beginners", si fa scrivere un rap da Mickey Rourke (?!?), duetta amabilmente con Tina Turner, del periodo si salvano solo "Ashes to ashes", seguito di "Space oddity", e la sua scoperta di Stevie Ray Vaughan come chitarrista turnista (che sarà di lì a poco protagonista di una intensa ancorché purtroppo breve carriera solista).

1989-91: periodo metal (sigh!): alla guida dell'effimero gruppo Tin Machine partorisce due album eponimi in stile glam metal assolutamente non trascendentali.

1993-2016: negli ultimi 23 anni di carriera (e vita :-( ) dirada progressivamente l'attività discografica cercando di restare al passo coi tempi in un guazzabuglio, non sempre riuscito, di suoni industriali (in un disco collabora con Trent Reznor), grunge (in una canzone del 2002 ospita Dave Grohl), Drum'n'bass e omaggi al passato (negli album del 2002-03 ospita Pete Townshend ed esegue un brano di George Harrison).

Nel bene (tanto) e nel male (talvolta), un personaggio comunque unico!
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Humdrum
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Re: DAVID BOWIE

Messaggio da Humdrum »

Nessuno ricorda che 5 anni fa ci ha lasciato il grande David Bowie? [tears]
"Mi piacevano molto i Genesis con Peter Gabriel.Quando Peter ha lasciato il gruppo, ho smesso di seguirli." RICK WRIGHT(Pink Floyd)
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Lamia
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Re: DAVID BOWIE

Messaggio da Lamia »

Concordo! [approve]


Cinque anni sono gia’ passati, ma il tempo non esiste con David, perche’ lui oltrepassa i confini dello spazio . . . [hearts]


Vado sul classico e posto un bel video di “Heroes” alla tv, dove Bowie si accende tranquillamente una sigaretta davanti alla telecamera, mentre canta. Altri farebbero una misera figura, LUI NO 8-)


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Lorenzo Mentasti
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Re: DAVID BOWIE

Messaggio da Lorenzo Mentasti »

:-(

Meno male che la sua musica sopravviverà sempre!
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theNemesis
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Re: DAVID BOWIE

Messaggio da theNemesis »

Album controverso "Outside" ma a me piace molto...
Questa è "Motel". davvero emblematica...

Dancing on time way...
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theNemesis
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Re: DAVID BOWIE

Messaggio da theNemesis »

Lorenzo Mentasti ha scritto: 12/12/2019, 17:50 La produzione di David Bowie (1947-2016) si deve suddividere in numerosi periodi:

1966-67: l'esordio: due singoli e un LP eponimo di pop inglese da classifica. Dimenticabile in tutto e per tutto.

D'accordo

1969-71: l'affermazione: un secondo album eponimo contenente "Space oddity", brano psichedelico con il mellotron di Rick Wakeman che lo lancia nell'Empireo Rock, un altro brano di assestamento, la ballata malinconica "The man who sold the world", e l'album "Hunky Dory", dove inventa la lounge music con "Changes".

Periodo interessante. Quasi prog in alcune produzioni (Space Oddity, ad esempio). Profonda e malinconica The Man who sold the World.

1972-74: la consacrazione! Con l'album "The rise and fall of Ziggy Stardust and The Spiders From Mars", condensato di Rock'n'roll, ballate malinconiche e Rock ballads, porta ad affermazione definitiva il concetto di Glam Rock. Seguono un album interlocutorio con il blues di "Jean Genie" e un omaggio ai Rolling Stones, un disco -trascurabile- di cover di Bruce Springsteen, Yardbirds, Pretty Things, Them, Who e Pink Floyd, e il concept ispirato a "1984" di George Orwell, "Diamond dogs", musicalmente anticipatore dell'Arena Rock degli Anni '80. A margine si segnalano le produzioni del primo album solista di Lou Reed, dell'ultimo disco degli Stooges prima di una lunghissima sosta, e la composizione della hit "All the young dudes" per i Mott The Hoople.

In questo periodo, non solo rock'n'roll, blues e ballad. Direi notevoli richiami al prog, al classic rock e proto-punk. Ad esempio: Starman, Ziggy Stardust, Rock'n'roll Suicide. Non dimentichiamoci l'importante influenza di Iggy Pop (non proprio un signor nessuno) e di Lou Reed.
Sul resto, sono d'accordo.


1975-76: "Young Americans" e "Station to station" contraddistinguono il periodo Funky americano. Nel primo, coverizza i Beatles di "Across the Universe" e ospita John Lennon in "Fame". Trova anche il tempo per Co-firmare "Pablo Picasso", hit del gruppo Protopunk Jonathan Richman & The Modern Lovers.

Un periodo non particolarmente originale quanto a composizioni, ma con alcuni capolavori (Young Americans, Fame, Stay). Per il resto, buona levatura ma poca passione.

1977-79: il periodo berlinese. Con Robert Fripp e Brian Eno si avventura in un trittico di album dai suoni elettronici, regalandoci un singolo, "Heroes", che per testo, melodia e arrangiamento, può considerarsi una delle pagine più profonde della Storia del Rock. Tra le altre cose, lancia Iggy Pop come solista, producendogli i primi due album.

Periodo intenso, particolarmente sparato verso la tecnologia musicale emergente, in contro-corrente rispetto al punk dell'epoca. Spettacolare Heroes, ancora oggi mi emoziona.

1980-88: il suo secondo e definitivo soggiorno americano coincide all'inizio con il suo periodo più pop. Duetti tamarri con i Queen in "Under pressure" e con Mick Jagger in "Dancing in the street" (vecchio brano di Martha & The Vandellas), omaggia il Mimmo Nazionale nel film-musical "Absolute beginners", si fa scrivere un rap da Mickey Rourke (?!?), duetta amabilmente con Tina Turner, del periodo si salvano solo "Ashes to ashes", seguito di "Space oddity", e la sua scoperta di Stevie Ray Vaughan come chitarrista turnista (che sarà di lì a poco protagonista di una intensa ancorché purtroppo breve carriera solista).

Non concordo con l'aggettivo "tamarro" per lo splendido duetto di Under pressure, che trovo una canzone davvero notevole. Di Absolute beginners salvo giusto la title track. Ashes to ashes stupenda. Il resto dimenticabile.

1989-91: periodo metal (sigh!): alla guida dell'effimero gruppo Tin Machine partorisce due album eponimi in stile glam metal assolutamente non trascendentali.

Infatti, nulla di che, ma alcuni brani (pochi) sono gradevoli.

1993-2016: negli ultimi 23 anni di carriera (e vita :-( ) dirada progressivamente l'attività discografica cercando di restare al passo coi tempi in un guazzabuglio, non sempre riuscito, di suoni industriali (in un disco collabora con Trent Reznor), grunge (in una canzone del 2002 ospita Dave Grohl), Drum'n'bass e omaggi al passato (negli album del 2002-03 ospita Pete Townshend ed esegue un brano di George Harrison).

L'ho perso di vista in questi anni tranne per l'album Black Tie White Noise che trovo notevole (la produzione è di un certo Nile Rodgers), e per 1. Outside, davvero un "fuoriclasse" per le sonorità ossessive e la cura dei dettagli (collabora Brian Eno).

Bravissimo nel circondarsi di ottimi musicisti, arrangiatori e produttori. Sapevano dare vita alle sue intuizioni musicali, spesso geniali, ma che non poteva sviluppare da solo.
Grandissima voce (tre tonalità diverse...) e grande presenza scenica, carismatico e controverso.
Insomma, un grandissimo artista, intelligente e sensibile e cosciente dei propri limiti musicali.


Vi lascio una chicca pazzesca. Dal tour del 2005, Under pressure con una strepitosa Gail Ann Dorsey, bassista e corista di David in quegli anni.





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Lorenzo Mentasti
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Re: DAVID BOWIE

Messaggio da Lorenzo Mentasti »

Grazie per la controanalisi theNemesis :-)
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