Hairless Heart ha scritto:Carlo Maria ha scritto:Essendo tu un beatlesiano, mi chiedo e ti chiedo: può essere che tu abbia cominciato a cogliere una divergenza con i Fab Four così sostanziale che per i tuoi gusti personali ti porta a non gradire queste opere?
Ti dirò, è una cosa che è balenata in mente anche a me. In effetti proprio da Something Else ho visto che i rimandi ai Beatles, almeno quelli più palesi, erano cessati. E' anche vero che i pezzi che più ho apprezzato sinora, raramente coincidevano con quelli di marca beatlesiana, dunque forse non è principalmente quello il problema. E' che al di là degli "stili" e dei "generi" affrontati, ciò che giudico sono le canzoni, insomma se mi piacciono le strofe e i ritornelli che mi propongono. Se prima era si, ora siamo più sul no. Diciamo che, se è vero che commercialmente avevano intrapreso la china discendente, una mezza idea del motivo ce l'ho.
Ecco, occhio, però: i singoli dei Kinks continuarono ad avere un notevole successo commerciale: sia Waterloo Sunset sia Death of the Clown furono molto apprezzati, in Inghilterra. E giustamente, aggiungerei. Se però non lo furono in America e se l'album da cui sono tratti non ebbe successo quanto loro, le motivazioni principali sono da ricercarsi in scelte commerciali pessime e suicide. Innanzitutto, Death of the Clown uscì prima come esordio solista del suo creatore, Dave Davies (il fratello chitarrista), che visto il successo pensò per un attimo alla carriera solista, ma si risvegliò di fronte ai dati molto meno lusinghieri dei suoi singoli successivi. Waterloo Sunset fu scelta come secondo singolo. E solo dopo mesi uscì il disco, che non godette quindi del traino di vendite dei due 45 giri. Per finire, in America il disco fu rilasciato ancora dopo.
Inoltre, se i Kinks di quegli anni formidabili non godettero di successo commerciale fu anche e soprattutto a causa dell'ostracismo subito sul mercato più grande, quello americano, da cui mancarono per 4 anni perché bollati come violenti, a causa dei loro show ai tempi del periodo garage.
Tu dici che ti devono piacere ritornello e strofa: ci sta. Questo rientra nei gusti personali. Forse, ma dico forse, la maestria beatlesiana nel costruire brani orecchiabili dalla struttura più classica è più nelle tue corde, mentre qui di rado Ray Davies e soci concedevano spazio ad una composizione simile. Ray creava lo stesso brani ineccepibili, ma ricercava altri standard rispetto a quelli in voga: trovo insomma corretta la valutazione che li voglia insensibili alle mode e il Village Green lo rende ancora meglio del precedente.
E consideriamo che nel frattempo, "altri" non solo erano nel pieno del processo di rinnovamento della musica, ma che questo comunque coincideva col "solito" successo planetario.
Qui intendi i Beatles o tutti gli artisti che sono emersi nel periodo 1966-'68?
Come diceva non so chi in precedenza, i Kinks scentemente anziché guardare al futuro, tornavano al passato, e dunque il concetto di "innovazione" poco si sposa con questa band.
Se posta tra virgolette, la tua affermazione ci sta perché in senso lato hai pienamente ragione: dal 1966 in poi camminarono un po' per conto proprio e non fu un cammino rivolto alla sperimentazione. In senso pieno e letterale, invece, utilizzerei la tua metafora per dire che non si rivolsero al passato, ma di lato, insomma... che percorsero una parallela. Alla fine, come ti accennavo nel post precedente, le prime sonorità indianeggianti sono giustamente attribuite a loro (See My Friends), così come il loro garage è fortemente anticipatore. Sui concept anticiparono Tommy di un anno. You Really Got Me ha seminato punk e hard rock con parecchi anni di anticipo. Nel 1977 li si trova sul punk vero e proprio e sullo ska/reggae (rispettivamente: Father Christmas e Black Messiah), segno che anche quando non hanno anticipato le mode, sono andati al passo. Sul finire degli anni Settanta, hanno provato l'aor, mentre negli anni Ottanta, singoli come Come Dancing presentano una band in grado di adattarsi ai ritmi della musica ballabile dell'epoca. Quindi definire il loro sguardo rivolto al passato ritengo sia ingiusto.
Hai ragione anche sul fatto che la mia scarsa conoscenza dell'inglese non mi aiuta nell'apprezzare il lavoro che c'è dietro ai concept album, anche quelli mi piacciono se mi piace la musica, al di là dei concetti espressi. Tieni conto che non sono un grande estimatore neanche del celeberrimo Tommy, preferisco mille volte sia Who's Next che Quadrophenia.
Guarda: anche io, purtroppo, l'inglese non lo so particolarmente. Infatti fatico come una bestia poi a tradurmi i brani per capire cosa dicono!
Però in certi casi conta molto, sapere anche i testi.
Anche io preferisco di molto Who's Next e Quadrophenia a Tommy! Anzi, al netto che quest'ultimo ha comunque alcuni brani eccezionali, io gli prediligo anche The Who Sell Out, che ritengo un gioiello sottovalutato.