The Kinks
Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart
The Kinks
Vogliamo ricordare anche loro, la "terza forza" dei gruppi della British Invasion? Intelligenti e scanzonati, con un compositore prolifico e originale, anticipatori della teatralità nel rock e capaci di creare album "concept" tra satira e fantasia. Io li ho "scoperti" pochi anni fa e ne sono rimasto molto colpito.
Un suggerimento per il primo ascolto? Trovo che il loro "Village Green Preservation Society" sia un album pop perfetto.
Un suggerimento per il primo ascolto? Trovo che il loro "Village Green Preservation Society" sia un album pop perfetto.
- Harold Barrel
- Amministratore
- Messaggi: 2349
- Iscritto il: 03/12/2010, 15:43
- Località: Svisera
- Contatta:
Re: The Kinks
Ciao, lo ascolterò con piacere! È del 1968... Stesso anno di Jumping Jack Flash!
« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »
Ettore Petrolini
Ettore Petrolini
Re: The Kinks
Dei Kinks ne accennavo proprio un paio di giorni fa con un amico.
Di loro conosco purtroppo solo YOU REALLY GOT ME
Grande brano!
Mi sembra che sia stato ripreso anche da Van Halen una quindicina di anni dopo.
De resto della loro produzione non ne so praticamente nulla ...
Di loro conosco purtroppo solo YOU REALLY GOT ME
Grande brano!
Mi sembra che sia stato ripreso anche da Van Halen una quindicina di anni dopo.
De resto della loro produzione non ne so praticamente nulla ...
Sii te stesso; tutti gli altri sono già occupati. (Oscar Wilde)
Re: The Kinks
Credo anch'io.
Ti assicuro che in seguito il gruppo ha realizzato cose straordinarie. E anche molto diverse da "You Really Got Me".
Per Harlod:
L'ascolto di "Village Green" è una bella idea per le feste. E' talmente "british" che più di quello c'è solo la Regina Elisabetta.
Ovviamente è molto diverso da "Jumping".
Ti assicuro che in seguito il gruppo ha realizzato cose straordinarie. E anche molto diverse da "You Really Got Me".
Per Harlod:
L'ascolto di "Village Green" è una bella idea per le feste. E' talmente "british" che più di quello c'è solo la Regina Elisabetta.
Ovviamente è molto diverso da "Jumping".
- Burning Rope
- Apprendista Rocker
- Messaggi: 114
- Iscritto il: 14/12/2010, 20:43
Re: The Kinks
Devo essere onesto, li conosco poco. Qualche canzone qua è là.
Ma mi avete dato una bella idea per un nuovo cd e per approfondire la conoscenza di questo gruppo.
Grazie
Ma mi avete dato una bella idea per un nuovo cd e per approfondire la conoscenza di questo gruppo.
Grazie
Re: The Kinks
L'ascolto vale davvero la pena. E se dopo "Village Green" ti va di ascoltare qualche altro "concept album" di tono più teatrale, non perderti i due volumi della serie "Preservation Act", da poco ripubblicati in edizione cartonata e a prezzo accessibile. Fantasia allo stato puro.
Re: The Kinks
L'unico gruppo inglese dell'epoca che, in pieno sconvolgimento psichedelico, cercò la diversità con un ritorno alle radici: Something Else, Village Green Preservation Society.
Come dire, quando tutti andavano controcorrente, loro proprio la sbattevano fuori dalla porta, la corrente.
Immensi.
Come dire, quando tutti andavano controcorrente, loro proprio la sbattevano fuori dalla porta, la corrente.
Immensi.
Quando la Musica è finita, alza il Volume
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: The Kinks
Ripesco questo argomento.....
Con Beatles, Stones e Who sono il gruppo inglese più importante e storico.
Dal 1964 i fratelli Davis (Ray soprattutto e Dave) hanno composto brani che sono classici senza tempo, spaziando dal beat al proto heavy, dalla psichedelia orientaleggiante alla classica canzone melodica beatlesiana, fino al country rock e al rock cabaret pre glam rock.
Hanno, tra i primi, composto concept album e già dai primi lavori le tematiche erano incentrate sulla decadenza della vita borghese del tempo affrrontando tematiche delicate con arguzia e senso d'ironia pienamente british.
Il primo classico e sicuramente il loro brano più importante è "You Really Got Me" del 1964, autentico anthem che anticipa i riff dell'hard , suonato con una grinta unica si apprezza ancora oggi, da paura quel suono distorto della chitarra.
Altro brano del periodo assolutamente fondamentale è "All Day And All Of The Night", cattivissimo, ma che mette in luce anche la qualità vocale dei cantanti.
continua......
Con Beatles, Stones e Who sono il gruppo inglese più importante e storico.
Dal 1964 i fratelli Davis (Ray soprattutto e Dave) hanno composto brani che sono classici senza tempo, spaziando dal beat al proto heavy, dalla psichedelia orientaleggiante alla classica canzone melodica beatlesiana, fino al country rock e al rock cabaret pre glam rock.
Hanno, tra i primi, composto concept album e già dai primi lavori le tematiche erano incentrate sulla decadenza della vita borghese del tempo affrrontando tematiche delicate con arguzia e senso d'ironia pienamente british.
Il primo classico e sicuramente il loro brano più importante è "You Really Got Me" del 1964, autentico anthem che anticipa i riff dell'hard , suonato con una grinta unica si apprezza ancora oggi, da paura quel suono distorto della chitarra.
Altro brano del periodo assolutamente fondamentale è "All Day And All Of The Night", cattivissimo, ma che mette in luce anche la qualità vocale dei cantanti.
continua......
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Hairless Heart
- Moderatore Globale
- Messaggi: 8935
- Iscritto il: 18/12/2010, 15:12
- Località: Veneto
Re: The Kinks
Grande pezzo!
Non stupisce che i Doors siano stati accusati di plagio con la loro Hello i love you.
Non stupisce che i Doors siano stati accusati di plagio con la loro Hello i love you.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
-
- Grande Rocker
- Messaggi: 672
- Iscritto il: 03/06/2015, 22:34
Re: The Kinks
Proprio l'altro ieri ho acquistato un loro capolavoro decisamente sottovalutato e me lo sono riascoltato per l'ennesima volta in auto. Parlo del disco "Arthur (Or the Decline and Fall of the British Empire)". Pura genialità. Io non amo i Beatles particolarmente, l'ho già detto quando mi sono presentato. Per me c'erano all'epoca gruppi infinitamente superiori e quando lo dico non penso solo agli Who, che furono dei, ma anche ai Kinks dei fratelli Davies: un gruppo che la storia sta dimenticando, nonostante abbia regalato almeno due capolavori immortali, cioè il già citato Green Village e appunto Arthur.
Re: The Kinks
Gruppo che colpevolmente, data una mia cronica distrazione, ho scoperto solo da poco e che... è diventato grosso modo, nel giro di 3 mesi, il mio preferito di sempre. Li amo più di Beatles, Rolling Stones e Who messi assieme e non sto scherzando.
I loro anni 60 sono un capolavoro dopo l'altro:
1964 - Kinks: il disco omonimo è una bomba rock'n'roll senza compromessi. I Kinks letteralmente prendono il suono di Chuck Berry e degli altri eroi di quegli anni e lo migliorano, lo rendono adulto e tremendamente attuale. Con la tipica sensibilità britannica e un "fiuto" per la melodia a presa diretta senza precedenti.
1965 - Kinda Kinks: passano pochi mesi e già il genio di Raymond Davies sente l'esigenza di una mutazione del sound abrasivo del primo lp. Kinda Kinks è un gioiello garage pop di classe superiore, con il solo difetto di... durare troppo poco. Brano manifesto forse Naggin' Woman, col riff di You Never Can Tell di Berry che apre un pezzo completamente differente, lento, di una dolcezza senza pari.
1965 - The Kink Kontroversy: due capolavori così nello stesso anno, farciti di brani che farebbero la fortuna di 10 carriere, solo loro potevano darli alle stampe. L'album contiua sulla falsariga del precedente con un aqualità dei singoli pezzi se possibile addirittura superiore.
1966 - Face to Face: da alcuni considerato il migliore, chiude idealmente la stagione del rock'n'roll proiettandosi verso la seconda, fecondissima parte della carriera dei Kinks. Segna tuttavia il declino commerciale della band dei fratelli Davies, che in pieno clima psichedelico pubblicano un disco dove di acidi ed effetti allucinogeni vari non c'è nulla, a parte forse la strana copertina. Ancora una volta enorme la scaletta dei brani con pezzi veloci e lenti alternati, a confermare l'immenso talento di Ray come scrittore di canzoni.
1967: Something Else by The Kinks: è il 1967, esce Piper dei Pink Floyd e i Beatles cantano di L(ucy in the) S(ky with) D(iamonds). Gli stessi Rolling Stones fanno loro il verbo freak con Their Satanic Majestic Request caso unico nella loro discografia, la copertina di Disraeli Gears dei Cream è un tripudio di colori. E i Kinks? I Kinks pubblicano un album dichiaratamente retrò fin dalla cover. La musica anzichè a un futuro di sballo e dissoluzione guarda a un passato (musicale) fatto di rigore e gusto per la pura arte della composizione. Ne esce il consueto inarrivabile capolavoro che ovviamente vendette pochissimo rispetto agli altri eroi di cui sopra... ma a noi cosa importa?
1968 - The Kinks are The Village Green Preservation Society: il mondo musicale va avanti e loro ancora orgogliosamente indietro (nelle premesse). E tuttavia anticipando una tendenza futura che sarà quella della rock opera. Village Green è un concept su un perduto mondo bucolico, una campagna idilliaca e poetica celebrata con nostalgia ma anche con sottile, perversa ironia. Chi dice che è il loro album più bello ha le sue ragioni, probabilmente è anche il mio preferito. Dire che anticipa praticamente il brit pop dei '90 ci interessa il giusto, quello che conta sono i brani, talmente belli e perfetti nelle melodie, nei suoni e negli arrangiamenti da far passare in secondo piano qualsiasi altra considerazione. Ascoltare e godere di cotanta classe è la sola cosa che conta.
1969 - Arthur (or the Decline and Fall of the British Empire): la seconda rock opera dei Kinks. Meno omogenea come suono rispetto al precedente lp e tuttavia non meno bella. Incentrata sulla storia di un uomo comune intorno alla quale si snodano le miserie di un'umanità reduce dalla guerra, sullo sfondo di un impero britannico che appare come una sagoma di cartone. Musicalmente, fra il rock trascinante di Victoria e della title track e melodie di incredibile bellezza, cambi di tempo e code musicali inedite per loro (Australia) c'è solo l'imbarazzo della scelta.
I loro anni 60 sono un capolavoro dopo l'altro:
1964 - Kinks: il disco omonimo è una bomba rock'n'roll senza compromessi. I Kinks letteralmente prendono il suono di Chuck Berry e degli altri eroi di quegli anni e lo migliorano, lo rendono adulto e tremendamente attuale. Con la tipica sensibilità britannica e un "fiuto" per la melodia a presa diretta senza precedenti.
1965 - Kinda Kinks: passano pochi mesi e già il genio di Raymond Davies sente l'esigenza di una mutazione del sound abrasivo del primo lp. Kinda Kinks è un gioiello garage pop di classe superiore, con il solo difetto di... durare troppo poco. Brano manifesto forse Naggin' Woman, col riff di You Never Can Tell di Berry che apre un pezzo completamente differente, lento, di una dolcezza senza pari.
1965 - The Kink Kontroversy: due capolavori così nello stesso anno, farciti di brani che farebbero la fortuna di 10 carriere, solo loro potevano darli alle stampe. L'album contiua sulla falsariga del precedente con un aqualità dei singoli pezzi se possibile addirittura superiore.
1966 - Face to Face: da alcuni considerato il migliore, chiude idealmente la stagione del rock'n'roll proiettandosi verso la seconda, fecondissima parte della carriera dei Kinks. Segna tuttavia il declino commerciale della band dei fratelli Davies, che in pieno clima psichedelico pubblicano un disco dove di acidi ed effetti allucinogeni vari non c'è nulla, a parte forse la strana copertina. Ancora una volta enorme la scaletta dei brani con pezzi veloci e lenti alternati, a confermare l'immenso talento di Ray come scrittore di canzoni.
1967: Something Else by The Kinks: è il 1967, esce Piper dei Pink Floyd e i Beatles cantano di L(ucy in the) S(ky with) D(iamonds). Gli stessi Rolling Stones fanno loro il verbo freak con Their Satanic Majestic Request caso unico nella loro discografia, la copertina di Disraeli Gears dei Cream è un tripudio di colori. E i Kinks? I Kinks pubblicano un album dichiaratamente retrò fin dalla cover. La musica anzichè a un futuro di sballo e dissoluzione guarda a un passato (musicale) fatto di rigore e gusto per la pura arte della composizione. Ne esce il consueto inarrivabile capolavoro che ovviamente vendette pochissimo rispetto agli altri eroi di cui sopra... ma a noi cosa importa?
1968 - The Kinks are The Village Green Preservation Society: il mondo musicale va avanti e loro ancora orgogliosamente indietro (nelle premesse). E tuttavia anticipando una tendenza futura che sarà quella della rock opera. Village Green è un concept su un perduto mondo bucolico, una campagna idilliaca e poetica celebrata con nostalgia ma anche con sottile, perversa ironia. Chi dice che è il loro album più bello ha le sue ragioni, probabilmente è anche il mio preferito. Dire che anticipa praticamente il brit pop dei '90 ci interessa il giusto, quello che conta sono i brani, talmente belli e perfetti nelle melodie, nei suoni e negli arrangiamenti da far passare in secondo piano qualsiasi altra considerazione. Ascoltare e godere di cotanta classe è la sola cosa che conta.
1969 - Arthur (or the Decline and Fall of the British Empire): la seconda rock opera dei Kinks. Meno omogenea come suono rispetto al precedente lp e tuttavia non meno bella. Incentrata sulla storia di un uomo comune intorno alla quale si snodano le miserie di un'umanità reduce dalla guerra, sullo sfondo di un impero britannico che appare come una sagoma di cartone. Musicalmente, fra il rock trascinante di Victoria e della title track e melodie di incredibile bellezza, cambi di tempo e code musicali inedite per loro (Australia) c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Stefano
-
- Grande Rocker
- Messaggi: 672
- Iscritto il: 03/06/2015, 22:34
Re: The Kinks
Un'ottima disamina, appassionata ma concreta, e che condivido quasi in toto. Ritengo che tra i primi tre album e i successivi ci sia comunque un divario evidente, per quanto i primi siano meritevoli.
Quanto ad Arthur, ci sono quattro brani che mi fanno impazzire: Yes Sir, No Sir, Australia, Shangri-La e Mr. Churchill Says. Ogni brano, però, possiede proprio numerosi cambi di ritmo e una ricchezza compositiva che è inimmaginabile da gente come i Beatles...
(gli Who, però, non me li tirare in ballo... )
Quanto ad Arthur, ci sono quattro brani che mi fanno impazzire: Yes Sir, No Sir, Australia, Shangri-La e Mr. Churchill Says. Ogni brano, però, possiede proprio numerosi cambi di ritmo e una ricchezza compositiva che è inimmaginabile da gente come i Beatles...
(gli Who, però, non me li tirare in ballo... )
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: The Kinks
i Kinks pur con la loro grandezza e genialità secondo me sono un gradino sotto alla trimurti Stones-Who-Beatles
che rimangono più importanti storicamente sia a livello musicale che popolare
che poi i Kinks possano risultare più interessanti ci sta, come io posso considerare più interessante un disco sconosciuto del Kashmir
comunque mi risulta assai difficile considerare più interessanti i Kinks degli Who e degli Stones
e a livello di raffinatezza i Beatles secondo me sono superiori
coi Kinks scatta quel meccanismo della sorpresa che toglie lucidità
appena li sentii anche io pensai "cavolo questi sono davveri più grandi, più forti, più bravi - tutti pensano ai Beatles ma i Kinks?"
poi con il tempo li ridimensionai, soprattutto la fase post beat che è davvero di qualità (c'è anche una certa influenza del suono americano come per gli altri inglesi del 68), ma che non ha quegli anthem che hanno gli Stones-Beatles e Who
quindi i Kinks li pongo ad un piano dove potrebbero starci pure i Pretty Things, grandi autori di canzoni, ma che hanno come vertice della carriera il periodo di esordio
che rimangono più importanti storicamente sia a livello musicale che popolare
che poi i Kinks possano risultare più interessanti ci sta, come io posso considerare più interessante un disco sconosciuto del Kashmir
comunque mi risulta assai difficile considerare più interessanti i Kinks degli Who e degli Stones
e a livello di raffinatezza i Beatles secondo me sono superiori
coi Kinks scatta quel meccanismo della sorpresa che toglie lucidità
appena li sentii anche io pensai "cavolo questi sono davveri più grandi, più forti, più bravi - tutti pensano ai Beatles ma i Kinks?"
poi con il tempo li ridimensionai, soprattutto la fase post beat che è davvero di qualità (c'è anche una certa influenza del suono americano come per gli altri inglesi del 68), ma che non ha quegli anthem che hanno gli Stones-Beatles e Who
quindi i Kinks li pongo ad un piano dove potrebbero starci pure i Pretty Things, grandi autori di canzoni, ma che hanno come vertice della carriera il periodo di esordio
nel continente nero paraponzi ponzi bo
-
- Grande Rocker
- Messaggi: 672
- Iscritto il: 03/06/2015, 22:34
Re: The Kinks
L'idea di metterli sotto ai Beatles proprio non mi sconfinfera per niente. Per il resto, posso invece seguirti: si osserva come il Green Village abbia preceduto di un anno il concept album Tommy degli Who, ma già il precedente e ingiustamente sottovalutato (ma per me ottimo) The Who Sell Out è un concept album ed è del 1967.
Gli Who sono partiti con brani come My Generation e The Kids Are Alright, hanno realizzato almeno 4 dischi gioiello e sono stati un gruppo rispettato persino dai destrutturatori punk.
I Rolling Stones hanno scritto l'abc del blues rock bianco, creato riffs immortali, dettato gli standard iconografici della composizione di una rock band. I Beatles hanno piazzato due capolavori (While my guitar gently weeps e I'm a walrus), scritto un paio di buoni album celebrati ben oltre i loro meriti effettivi e goduto dell'apporto di un entourage come non ce ne sono stati altri né prima né dopo. I Kinks sono stati musicisti più sapienti dei Fab4 e, come dicevo, la loro produzione annovera secondo me due dischi memorabili.
Gli Who sono partiti con brani come My Generation e The Kids Are Alright, hanno realizzato almeno 4 dischi gioiello e sono stati un gruppo rispettato persino dai destrutturatori punk.
I Rolling Stones hanno scritto l'abc del blues rock bianco, creato riffs immortali, dettato gli standard iconografici della composizione di una rock band. I Beatles hanno piazzato due capolavori (While my guitar gently weeps e I'm a walrus), scritto un paio di buoni album celebrati ben oltre i loro meriti effettivi e goduto dell'apporto di un entourage come non ce ne sono stati altri né prima né dopo. I Kinks sono stati musicisti più sapienti dei Fab4 e, come dicevo, la loro produzione annovera secondo me due dischi memorabili.
- Hairless Heart
- Moderatore Globale
- Messaggi: 8935
- Iscritto il: 18/12/2010, 15:12
- Località: Veneto
Re: The Kinks
Carlo Maria, meglio evitare di quotare interi post, tanto più se si tratta di quello precedente al proprio.
Basta usare il "rispondi" anziché il "rispondi citando".
Grazie.
Basta usare il "rispondi" anziché il "rispondi citando".
Grazie.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
-
- Grande Rocker
- Messaggi: 672
- Iscritto il: 03/06/2015, 22:34
Re: The Kinks
Come vuoi, mi adeguo. Sono abituato diversamente in altri forum, non mi viene spontaneo... se dovessi ancora sbagliare, perdonami perché devo entrare nel mood.
- Hairless Heart
- Moderatore Globale
- Messaggi: 8935
- Iscritto il: 18/12/2010, 15:12
- Località: Veneto
Re: The Kinks
Ah, guarda, ci sono moderatori che ci cascano.....
Non parliamo di Muschiato, uno di questi giorni vado a casa sua e gli brucio il tastino "Quote" .
Nessun problema.
Chiudo l'OT.
Non parliamo di Muschiato, uno di questi giorni vado a casa sua e gli brucio il tastino "Quote" .
Nessun problema.
Chiudo l'OT.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
-
- Grande Rocker
- Messaggi: 672
- Iscritto il: 03/06/2015, 22:34
Re: The Kinks
Riprendo la discussione perché sto approfondendo la band, proprio in queste settimane, e sto scoprendo dischi che non avevo preso in considerazione o avevo sottostimato a suo tempo. Per esempio, non concordo più con quanto affermavo prima, che i capolavori della band siano solo due, perché Something Else è davvero un disco straordinario. E se Waterloo Sunset è un brano celeberrimo e giustamente apprezzatissimo, il capolavoro di Dave Davies è un brano invece sorprendente e mi verrebbe da inserirlo nel mio quintetto di Top 5 ballads, tra poco, quando toccherà a me. Non lo cito apposta, ma sarà facile capire di che brano io parli.
Lola è un altro disco molto meritevole, inferiore ai tre strepitosi album precedenti, ma non per questo minore: contiene anzi un numero considerevole di brani che spiccano.
E se Percy è una colonna sonora meno mediocre di quanto la descrivono (ma comunque non granché), Muswell Hillbillies è un signor disco, che cala un po' nel finale, ma che presenta una parte centrale strepitosa a mio parere!
Lola è un altro disco molto meritevole, inferiore ai tre strepitosi album precedenti, ma non per questo minore: contiene anzi un numero considerevole di brani che spiccano.
E se Percy è una colonna sonora meno mediocre di quanto la descrivono (ma comunque non granché), Muswell Hillbillies è un signor disco, che cala un po' nel finale, ma che presenta una parte centrale strepitosa a mio parere!
- reallytongues
- Vintage Rocker
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: 14/12/2011, 15:49
- Località: Bergamo
Re: The Kinks
Comunque se tanto sono da criticare i Beatles per la scarsa innovazione ecc...beh allora pure i Kinks post garage rock sarebbero da imputare come gruppo che nulla ha innovato!
Nei loro infarciti concept non sento una nota una che non abbia già ascoltato da altri, Beatles compresi poi!
ssecondo me i Kinks sono stati abili artigiani (intendo sempre i Kinks del dopo botto creativo garage), capaci di alcune bellissime melodie, ma incapaci di andare oltre ad un cocktail ben fatto, ma tutto sommato innocuo.
Per me i Kinks migliori e più interessanti a parte le prime sciabolate garage e proto-heavy sono quelli di "Set Me Free", "See My Friends", "Where Have All The Good Times Gone" e arrivo fino a "Sunny Afternoon" (forse la più bella e "universale" melodia dei Kinks) e "Dead End Street". Quello che viene dopo lo considero meno interessante e scintillante.
mi dà più brividi solo questa canzone che tutto Arthur
Nei loro infarciti concept non sento una nota una che non abbia già ascoltato da altri, Beatles compresi poi!
ssecondo me i Kinks sono stati abili artigiani (intendo sempre i Kinks del dopo botto creativo garage), capaci di alcune bellissime melodie, ma incapaci di andare oltre ad un cocktail ben fatto, ma tutto sommato innocuo.
Per me i Kinks migliori e più interessanti a parte le prime sciabolate garage e proto-heavy sono quelli di "Set Me Free", "See My Friends", "Where Have All The Good Times Gone" e arrivo fino a "Sunny Afternoon" (forse la più bella e "universale" melodia dei Kinks) e "Dead End Street". Quello che viene dopo lo considero meno interessante e scintillante.
mi dà più brividi solo questa canzone che tutto Arthur
nel continente nero paraponzi ponzi bo
- Mick Channon
- Vintage Rocker
- Messaggi: 2223
- Iscritto il: 19/09/2012, 15:35
Re: The Kinks
Se è quello che penso io,ci sono andato vicino anche io a metterlo nella mia top 5.Quel brano ha ispirato diverse band del brit pop 25 anni dopo,Blur su tutti.....se è quello che penso ioCarlo Maria ha scritto: il capolavoro di Dave Davies è un brano invece sorprendente e mi verrebbe da inserirlo nel mio quintetto di Top 5 ballads, tra poco, quando toccherà a me. Non lo cito apposta, ma sarà facile capire di che brano io parli.
Tutti sognano di tornare bambini,anche i peggiori fra noi.Forse i peggiori lo sognano più di tutti.