La spada e la bestia – Jethro Tull
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La spada e la bestia – Jethro Tull
The Broadsword and the Beast è il titolo del 17° album dei Jethro Tull. Uscito nel 1982 in quel decennio dominato dai suoni synth ai quali nemmeno i Tull riuscirono starne alla larga. Ma a differenza di altre band, devo dire che Ian Anderson e i suoi nuovi compagni sono riusciti a mantenere comunque la propria identità e il loro suono tipico.
Vi propongo la bellissima Pussy Willow in un live dello stesso anno con un batterista occasionale al quale non piacciono i drum kit e oltretutto non mi è nuovo.
http://www.youtube.com/watch?v=BTwU9LZh0qo
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Re: La spada e la bestia – Jethro Tull
Contrariamente all'opinione di tanta gente quest'album mi è sempre piaciuto molto... Strano però tu abbia proposto quel brano, che è uno dei meno interessanti secondo me
Re: La spada e la bestia – Jethro Tull
Se per meno interessante intendi meno bello allora è solo una questione di gusti.
Se intendi interessante nel vero senso della parola, tutto l'album interessante non è.
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Re: La spada e la bestia – Jethro Tull
Invece intendevo proprio interessante
Mi ha sempre intrigato molto questo periodo synth-folk dei Tull, è bizzarro
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- Hairless Heart
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Re: La spada e la bestia – Jethro Tull
Watcher!!!!!! Avvisa prima di postare cose così, so' colpi al cuore e ciò un'età.
Pussy willow è, a mio gusto, semplicemente meravigliosa, emozionante come molte delle cose che l'Andersonino mio ha scritto.
Quanto all'album, è di gran lunga il più bello della trilogia elettronica, iniziata con "A" dell'80 e terminata con "Under wraps" dell'84. E' il frutto di sessione particolarmente prolifiche che hanno prodotto, oltre ai 10 brani di un album con ben pochi cali di qualità (forse solo Watching you watching me), anche numerosi inediti riapparsi negli anni in vari cofanetti. Di uno di questi inediti, parlammo qui:
http://vintagerockforum.altervista.org/ ... =403#p3911
Pussy willow è, a mio gusto, semplicemente meravigliosa, emozionante come molte delle cose che l'Andersonino mio ha scritto.
Quanto all'album, è di gran lunga il più bello della trilogia elettronica, iniziata con "A" dell'80 e terminata con "Under wraps" dell'84. E' il frutto di sessione particolarmente prolifiche che hanno prodotto, oltre ai 10 brani di un album con ben pochi cali di qualità (forse solo Watching you watching me), anche numerosi inediti riapparsi negli anni in vari cofanetti. Di uno di questi inediti, parlammo qui:
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-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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