YES: Fragile

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Re: YES: Fragile

Messaggio da Hairless Heart »

6°/7° TRACCIA:
LONG DISTANCE RUNAROUND/
THE FISH (Schindleria Praematurus)




E questa è un'accoppiata bomba. Long distance runaround è uno dei pezzi più celebri degli Yes, col suo riff incrociato chitarra-tastiera che ricorda qualcosa come un canone settecentesco. Il pezzo sfuma in The fish, in cui il bassista Chris Squire sfrutta appieno le potenzialità del suo basso per ricamare il riff portante (ad armoniche) ma anche tutte le melodie che vi si intrecciano. Sul finale, entra pure la voce di Anderson, a fare praticamente un trattato di ittica.
-Non ci sono più le mezze stagioni.
-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: YES: Fragile

Messaggio da Hairless Heart »

OTTAVA TRACCIA - MOOD FOR A DAY



Dopo la prova solistica con cui si era presentato ai fan degli Yes contenuto in The Yes album, intitolata The clap, Steve Howe fa il bis con la più arpeggiata e a suo modo romantica Mood for a day.

Chiude l'album Heart of the sunrise, già postata precedentemente.

Cosa importantissima da dire su FRAGILE è che costituisce l'inizio di una fruttuosissima collaborazione con l'illustratore Roger Dean, autore di alcune delle copertine più belle della storia del rock.
[bye]
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Progknight94
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Re: YES: Fragile

Messaggio da Progknight94 »

Mi ricordo quanto c'ho messo ad imparare mood for a day con la chitarra :shock:
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reallytongues
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Re: YES: Fragile

Messaggio da reallytongues »

accipicchia....
ma precisa precisa la fai?
avete invece presente l'assolo di Howe in America? la cover del brano di Paul Simon sull'album Yesterday degli Yes...
è il mio preferito, una sequenza di trovate di una fantasia incomparabile
poi magari ne parliamo sull'altro topic dell'album in questione
nel continente nero paraponzi ponzi bo
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Progknight94
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Re: YES: Fragile

Messaggio da Progknight94 »

Per niente, non sono neanche un chitarrista :lol:
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aorlansky60
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Re: YES: Fragile

Messaggio da aorlansky60 »

Quest'album è sorretto dai suoi tre brani più lunghi, ognuno dei quali un capolavoro musicale sui quali si è già scritto molto; solitamente vengono citati ROUNDABOUT e HEARTH OF THE SUNRISE quelli maggiormente riusciti, ma io vorrei spezzare una lancia per il terzo SOUTH SIDE OF THE SKY che considero ELEGANTISSIMO nella sua composizione e nel suo svolgere armonico, soprattutto nella parte strumentale centrale condotta dal grand-piano di Wakeman suonato davvero divinamente per l'occasione, con in parallelo i cori vocali di Anderson e Squire. Inutile dire che è il mio brano preferito dell'album in oggetto.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
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