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Rick Wakeman - The Red Planet (2020)
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Rick Wakeman - The Red Planet (2020)
You and I have memories longer than the road that stretches out ahead.
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Rick Wakeman - The Red Planet (2020)
Grazie per la segnalazione!!!!!
Non ero aggiornato sul sommo RICK, urge procacciamento. Il brano proposto non è affatto male. Leggo dai commenti che si parla di un ritorno alle cose anni '70. Chissà quante volte lo si sarà detto in 40 anni....
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Re: News musicali
Mi sa che stavolta è vero: l'ho ascoltato e sembra un ritorno alle sonorità si Six Wives e King Arthur con un tocco moderno. Mi piace.
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Rick Wakeman - The Red Planet (2020)
Si, discreto, ho sentito anche altri brani (l'album è uscito ad agosto), non mi impressiona.
Se si considera l'imponenza degli strumentisti e della produzione... beh... insomma...
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Re: Rick Wakeman - The Red Planet (2020)
Invece a me è piaciuto parecchio. Forse non è un capolavoro assoluto, ed ha più di un momento di stanca. Ma, tanto per cominciare, a livello di suoni lo trovo strepitoso: ha inserito dei suoni vintage, efficacissimi, su un tappeto sonoro complessivamente moderno. La buona notizia è che non c'è (quasi) traccia dei brutti suoni kitsch che abbondano soprattutto in Rhapsodies.
Questo è un disco prettamente progressive, dopo tanta new-age che aveva un po' rotto i maroni, ma un prog che dà le piste alla stragrande maggioranza degli alfieri del new-prog: questione di classe, di genio e di consapevolezza.
I rimandi alle sue cose anni '70 (quelle si, capolavori assoluti
) affiorano qua e là: in Tharsis Tholus i primi venti secondi ci riportano direttamente a No Earthly Connection, la sequenza di accordi di South Pole è presa almeno per metà dal Viaggio al centro della terra. Mentre quando ho sentito l'intro di Valles Marineris, col suo incedere marziale, non ho potuto fare a meno di pensare ad un brano classico che ho conosciuto proprio qui nel forum, e cioè Mars-The Bringer of War di Gustav Holst; cosa volutissima, a mio parere.
Altra buona notizia è il fatto che, nonostante l'ovvia centralità delle tastiere, quando c'è da dare spazio agli altri strumenti il buon Rick lo fa senza problemi. E con ottimi risultati.
Il suo miglior disco da 40 anni a questa parte? Ne ho sentiti solo 3 o 4 sulle centinaia che ha fatto. Ma è molto probabile.
Questo è un disco prettamente progressive, dopo tanta new-age che aveva un po' rotto i maroni, ma un prog che dà le piste alla stragrande maggioranza degli alfieri del new-prog: questione di classe, di genio e di consapevolezza.
I rimandi alle sue cose anni '70 (quelle si, capolavori assoluti
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Altra buona notizia è il fatto che, nonostante l'ovvia centralità delle tastiere, quando c'è da dare spazio agli altri strumenti il buon Rick lo fa senza problemi. E con ottimi risultati.
Il suo miglior disco da 40 anni a questa parte? Ne ho sentiti solo 3 o 4 sulle centinaia che ha fatto. Ma è molto probabile.
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Re: Rick Wakeman - The Red Planet (2020)
condivido.
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