Ritengo Nursery Cryme un manifesto del prog di tutti i tempi, con la combinazione tra musica, testi, copertina e pathos a piene mani che rasenta la leggenda. E' un disco che una persona normale che dice di amare le sette note, non può non avere. In quanto a Trick, precede a mio avviso gli altri mostri sacri del gruppo a 5, per il semplice fatto che è un disco perfetto, sia dal lato tecnico che da quello emotivo. Non c'è una nota fuori posto, un brano deludente, una defaillance. Anche se il fatto di non avere difetti fa storcere la bocca a molti, mentre il fascino di Nursery consiste nella sua capacità di farsi amare anche per i difetti o pseudo tali, compensati però da colori soffusi, urla sorrisi strilli e carezze, voci in lontananza, incubi spaventosi, ma anche gioia dell'attesa, come i bimbi che si accingono ad ascoltare una fiaba. La stessa cosa che succede con Trespass, con la differenza di testi, in questo caso, più criptici, più politici e meno diretti rispetto a Nursery, oltre che al troppo alternarsi tra fasi acustiche e pastorali, e fasi più potenti ed elettriche, caratteristiche spesso giudicate troppo barocche e intempestive, ma ho anche letto altri aggettivi, come "megalomani".
In Selling ci sono troppe fasi solistiche, e una leggera perdita dell'unitarietà del gruppo, e lo si evince soprattutto in "Firth Of Fifth", una serie, peraltro splendida, di assolo, vuoi di piano, vuoi di flauto, o di chitarra, mentre Cinema Show pare anticipare il futuro, con il discutibile, interminabile strumentale dei tre, senza Gabriel e Hackett. Calling All Station è un disco riuscito, comunque sorprendente, ma è acerba la personalità di Wilson, che dal vivo non riesce a emergere in maniera significativa: tuttavia una seconda possibilità andava data. Di buon livello anche "And Then There Were Three", risultato della trasposizione, decisa a tavolino, delle loro idee, capacità e inclinazioni, nel nuovo formato-canzone. In quest'album ci sono veramente alcune belle canzoni, ma concordo con chi dice che pare un altro gruppo e non i Genesis conosciuti: ATTWT prende esempio da cose di gruppi un pò fighetti come Supertramp o America che tanto successo ebbero in quella fine del decennio, ma la proposta dei Genesis nel disco mi sembra ancora più raffinata. Semmai il disco è penalizzato da una qualità della registrazione indegna, incentrata sulle frequenze medie e con bassi impalpabili. Duke ha più energia, è più rock, ma ha meno fascino, le canzoni sono meno belle. Ho risparmiato a Invisible Touch l'ultimo posto: in fondo The Brazilian, Tonight Tonight Tonight e soprattutto Domino, sono episodi piacevoli. Il disco compenetra pienamente i plasticosi anni 80, e plasticose sono le sonorità, ma vende circa 20 milioni di copie, e fa ergere in cima al mondo l'amata sigla. Ultimo è l'album omonimo, un disco bruttino, in cui c'è poco da salvare, penalizzato, tra l'altro, fa una registrazione metallica, con le frequenze alte sguaiate come non mai.
Scriverò più approfonditamente di tutti gli album dei nostri nei topic appositi: per ora ho bisogno di abituarmi di nuovo ai forum, e alle praterie (leggasi "possibilità"
) di scrittura che essi permettono.