WATCHER OF THE SKIES

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Messaggio da twoofus »

Ci passo almeno una volta al mese su quella strada (a Napoli Viale Kennedy, capirete, porta alla sede del Disco Days e alla Casa della Musica...), all'Edenlandia ho trascorso tante ore della mia infanzia e di quella dei miei figli, Foxtrot è stato il primo disco dei Genesis che ho ascoltato (e il più amato), quindi la prima loro canzone sentita è stata Watcher of the skies (che amo quasi quanto la ama il nostro Watcher), eppure questa storia la conoscevo a mala pena oppure l'avevo dimenticata. Non conosco con precisione quell'hotel (ammesso che ci sia ancora), ma mi ricordo com'era negli anni 70. La Domitiana è una lunghissima via che porta da Fuorigrotta alle zone periferiche, e all'epoca era nota - anche - per la permanenza costante di esponenti del gentil sesso meno gentile (o più gentile, a seconda di come la si voglia vedere...).
Oggi non so. Nel vicino quartiere di Fuorigrotta sorge la Mostra d'Oltremare, un'immensa area adibita a fiere e altro, enormi Multisala, e anche lo stadio San Paolo.
Immagino che da queste parti l'avrete già letto, ma per chi non l'abbia fatto posto questo articolo trovato sul web.
Ultima modifica di twoofus il 23/05/2019, 16:12, modificato 1 volta in totale.
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da twoofus »

<Peter, Phil e Steve alla fine erano crollati, stanchi e soddisfatti per la giornata a dir poco intensa. Avevano portato l’entusiasmo e il talento dei loro vent’anni sul palco del teatro Mediterraneo, un posto bellissimo per suonare, a Fuorigrotta. Addirittura due concerti, uno pomeridiano ed uno serale. Adoravano l’Italia e ne erano ricambiati. Poi Napoli, così intensa e misteriosa, colorata e ombrosa, antica e moderna: ambientazione ideale per la loro musica. Non fosse bastata l’energia sprecata sul palco, i tre ne avevano approfittato per un salto all’Edenlandia dove, tra montagne russe, ragazze e birre, avevano passato una splendida giornata. Mike e Tony avevano preferito evitare il parco giochi. I due erano l’anima razionale e apparentemente tranquilla del gruppo, ma adesso, mentre gli altri dormivano, non riuscivano a prendere sonno.

L’hotel Domitiana, dove alloggiavano, non offriva molto: camere spartane, niente frigobar, zona periferica… il portiere notturno era riuscito però a procurare un paio di birre, consigliando ai due eccentrici ragazzi inglesi di accontentarsi della terrazza dell’albergo. Erano quasi le tre di notte, l’albergo era deserto e silenzioso, ma Mike e Tony erano ancora eccitati e carichi dell’adrenalina che il palco, la musica, la città, gli ammiratori gli avevano regalato. Salirono le scale strette che portavano alla terrazza nel silenzio di un’atmosfera magica e misteriosa. Alla fine si trovarono di fronte una porta di alluminio. Forse non era stata una buona idea! Si guardarono perplessi, valutarono la possibilità di tornare in camera. Poi pensarono a Phil che russava, alle tremende scarpe di gomma di Steve e decisero…

Fu Tony ad afferrare la maniglia, girarla ed aprire la porta. Il loro fiato si fermò per un attimo. In quel momento era nata “Watcher of the skies”. Stesi sulla terrazza, lo sguardo in alto, il cielo stellato di aprile, birre e sigarette, ogni tanto un rumore lontano, un colpo di vento leggero… poi, guardando in basso, i colori, i rumori, la folla, il traffico della giornata avevano ceduto il posto ad un paesaggio irreale: Viale Kennedy, il parco di divertimenti, gli strani edifici costruiti nel periodo fascista, gli altri in costruzione, intervallati da spazi ancora verdi, liberi, vuoti.

La Napoli, solitamente vivace e caotica, con il mare blu e il Vesuvio, con Capri, Procida, Ischia e Sorrento, apparve ai loro occhi deserta e quasi spettrale. Si sentirono in volo, sollevati sulla città, come alieni che dall’alto guardavano per la prima volta quei luoghi, ammirando i resti di un pianeta un tempo abitato e ora privo di vita. Ripensarono a quel romanzo di fantascienza che gli aveva prestato Peter: l’estinzione del genere umano vista dagli alieni, paesaggi notturni, una terra, un tempo bellissima, distrutta e abbandonata. Sotto di loro una Napoli diversa da quelle delle cartoline, ma ugualmente affascinante e suggestiva, forse ancor di più, stava dando vita ad un nuovo capolavoro. Il brano nacque in pochi minuti. Era quel luogo che stava scrivendo musica e parole, loro stavano solo ascoltando e annotando. Al resto avrebbe pensato la voce di Peter.
Napoli, Fuorigrotta, era l'aprile del 1972.
Qualche mese dopo, quella canzone apriva “Foxtrot”, il nuovo album di quei 5 ragazzi inglesi. Probabilmente il migliore dei Genesis, nonché uno degli LP più importanti della storia del rock.
Da una intervista a Tony Banks: "Mike and I wrote the lines to 'Watcher Of The Skies' in Naples at the back of a hotel, staring out over this landscape. It was totally deserted. It was incredible. We had the idea of an alien coming down to the planet and seeing this world where obviously there had once been life and yet there was not one human being to be seen.”>
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da twoofus »

Qui una versione leggermente diversa, e la testimonianza di Vairetti degli Osanna, che ho conosciuto di persona:
<In quella lontana primavera al Teatro Mediterraneo si esibì per quattro volte in due giorni la band britannica che ha scritto la storia del rock «progressivo». Oggi Gabriel è il profeta della world music, un audace innovatore, uno stimato opinion leader, un campione dei diritti civili. Ma nel 1972 Peter Gabriel era un cantante umile e semisconosciuto. Magrissimo, agilissimo, lunghi capelli neri con la riga in mezzo. La vecchia Inghilterra si mostrava indifferente alle ricercatezze e alla visionarietà dei Genesis, alle loro performance dal forte impatto teatrale (erano allievi del grande mimo Lindsay Kemp). Snobbati in patria, scelsero l' Italia. A Napoli, quattro concerti al Mediterraneo, due pomeriggi e due serate. Luci essenziali, niente scenografie. Il fonico sul palco, ben visibile, alle spalle dei musicisti. «Ragazzi alla mano», ricorda Massimo Fargnoli, oggi presidente dell' Accademia musicale napoletana. «Emozionato mi presentai in camerino e furono molto cordiali. Tra un concerto e l' altro, ci divertimmo come pazzi sulle giostre di Edenlandia. Ero pazzo di loro, e lo sono ancora. Nel 2002, proprio al Mediterraneo, ho organizzato una serata-Genesis con Lindsay Kemp e i Gardenwall, band napoletana che riproduce alla perfezione la musica del mitico gruppo». Quelle spensierate giornate napoletane di 32 anni fa lasciarono un segno nella produzione dei Genesis: qui a Napoli nacque in abbozzo Watcher of the Skies, «guardiano dei cieli», uno dei loro brani più celebri. Lo racconta Vincenzo Esposito, direttore dell' Italian Film Festival di Stoccolma e tra i massimi esperti del gruppo inglese. «Guardando sorgere l' alba dalla terrazza del suo albergo di Fuorigrotta, Gabriel scrisse i primi versi della canzone, che sarebbe poi stata rifinita insieme agli altri della band e inserita nell' album Foxtrot». Con Watcher of the Skies, i Genesis aprirono il loro concerto al Palasport Mario Argento nel 1974, quando tornarono a Napoli ed erano ormai delle star. Tra il pubblico dell'Arena Flegrea ad applaudire Gabriel nel 2004, c'era un suo vecchio amico: Lino Vairetti, leader degli Osanna. «Nell' estate del '72 - ricorda - facemmo un breve tour nel Nord Italia, Osanna e Genesis insieme. Ricordo una passeggiata sul lungomare di Genova con Peter: io gli facevo delle foto e lui mi ringraziava a ogni scatto. Una timidezza, una gentilezza, un'umiltà incredibili. I Genesis ci riempivano di complimenti, noi li ascoltavamo suonare a bocca aperta. Eravamo ragazzi, dividevamo tutto. Rividi Gabriel due anni dopo al Palasport di Napoli, gli feci altre foto. Mi accorsi che stava crescendo, notai che la sua personalità offuscava quella dei suoi compagni. Ho seguito la sua vicenda e non mi sorprende il prestigio che intanto ha acquistato nel mondo. è troppo poco chiamarlo musicista: si tratta in realtà di un grande artista che utilizza la musica».>
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Watcher »

Bellissimo quello che hai scritto Twoofus. Orgoglioso del mio nick. [happy]
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da twoofus »

Grande scelta la tua! Complimenti.
D'altra parte:
Guardiano dei cieli, guardiano di tutto
Il suo è un mondo solitario, non il suo mondo,
colui al quale la vita non può più riservare sorprese,
tiene gli occhi vigili su un pianeta che non conosce.


Tony Banks e Mike Rutherford rimangono stupefatti a contemplare la città in piena notte, un paesaggio immerso nel buio e dove sembra non esserci anima viva. Sembra che il genere umano sia estinto, e allora immaginano come potrebbero sentirsi due alieni se in quel momento arrivassero in visita sulla Terra.

Watcher ha gli occhi vigili su un forum che conosce bene! :lol:
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da aorlansky60 »

Piccolo aneddoto sul brano in oggetto (ampiamente noto agli aficionados della band) :

Uno dei dettagli che fanno GRANDE musicalmente questo brano -a mio parere- è la sua celebre intro
(il MELLOTRON programmato nei suoni per l'occasione da Banks, per fornire "quel tipo di sonorità" che lui voleva);

quando i Genesis iniziarono a lavorare per l'album, nelle fasi ancora iniziali avevano un produttore (del quale non ricordo il nome al momento) al quale QUELLA INTRO non piaceva affatto, tanto che la voleva escludere totalmente dal brano (immaginatevi come ci è potuto rimanere Anthony Banks...) [spock] [chin] [smile] :lol: (conoscendone il carattere già permaloso al tempo, specie quando si "toccava" criticamente il suo lavoro, c'è di che essere certi che Tony se lo guardava con il fumo agli occhi, quel produttore [spock] che la Charisma aveva fornito loro... ) :lol: :lol: ;

risultato = consulto tra i cinque e defenestrazione a voto unanime della band di quel produttore, sostituito dalla Charisma in corso d'opera con un altro (David Hitchcock, che produrrà tutto l'album).

Fortunatamente [per le nostre orecchie e per quelle di più generazioni di fans della band] l'INTRO originale venne poi mantenuta e pubblicata insieme al suo brano, in uno degli albums più belli della band e non solo, di tutto il contesto PROG anni 70.

Ciò però non impedì alla Charisma Rec. di ricordarsi della versione del brano priva di intro (di cui era stata nel frattempo registrata una take) che decisero di pubblicare come 45g solo per il mercato USA.
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Hairless Heart »

twoofus ha scritto: 23/05/2019, 15:43 Guardando sorgere l' alba dalla terrazza del suo albergo di Fuorigrotta, Gabriel scrisse i primi versi della canzone
E dunque, c'era o non c'era su quella terrazza?
Ispirazione di Tony e Mike, testo di Peter? [chin]
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-Si stava meglio quando si stava peggio.
-Band on the Run è troppo bassa.
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Lamia »

Bellissimo, l’ho letto tutto d’un fiato ! [hearts]
Poetico , pervaso da un’atmosfera di autentica ammirazione per i Genesis . Grazie Twoofus!
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Humdrum »

aorlansky60 ha scritto: 23/05/2019, 16:21 Piccolo aneddoto sul brano in oggetto (ampiamente noto agli aficionados della band) :
quando i Genesis iniziarono a lavorare per l'album, nelle fasi ancora iniziali avevano un produttore (del quale non ricordo il nome al momento) al quale QUELLA INTRO non piaceva affatto, tanto che la voleva escludere totalmente dal brano (immaginatevi come ci è potuto rimanere Anthony Banks...) [spock] [chin] [smile] :lol: (conoscendone il carattere già permaloso al tempo, specie quando si "toccava" criticamente il suo lavoro, c'è di che essere certi che Tony se lo guardava con il fumo agli occhi, quel produttore [spock] che la Charisma aveva fornito loro... ) :lol: :lol: ;

risultato = consulto tra i cinque e defenestrazione a voto unanime della band di quel produttore, sostituito dalla Charisma in corso d'opera con un altro (David Hitchcock, che produrrà tutto l'album).
Si chiamava Bob Potter, produttore dei Lindisfarne, e aveva fatto un buon lavoro con loro.Ma non amava le tastiere, era più portato verso sonorità folk rock.L'unico pezzo che fu registrato con lui fu Horizons ,perchè andava d'accordo con Steve Hackett ,come racconta lui stesso.
"Mi piacevano molto i Genesis con Peter Gabriel.Quando Peter ha lasciato il gruppo, ho smesso di seguirli." RICK WRIGHT(Pink Floyd)
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da twoofus »

Hairless Heart ha scritto: 23/05/2019, 18:53
twoofus ha scritto: 23/05/2019, 15:43 Guardando sorgere l' alba dalla terrazza del suo albergo di Fuorigrotta, Gabriel scrisse i primi versi della canzone
E dunque, c'era o non c'era su quella terrazza?
Ispirazione di Tony e Mike, testo di Peter? [chin]
Per questo ho scritto versione leggermente diversa. Secondo me Pete dormiva :lol: dal momento che si parla di "due ragazzi inglesi", quindi l'ispirazione venne a Tony e Mike, e poi Peter ha definito il testo. Ma chissà?
Io all'epoca ero piccolo per poter verificare... [fisc] e porca miseria mi persi anche il concerto del 74!!
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Watcher »

Ci bastavano due versioni? No, allora ecco la terza. :lol:

Nel libro di Claudio Fracasso dal titolo “Foxtrot”, dopo testo e traduzione in italiano di Watcher of the Skies, è scritto questo:

[…] La genesi del testo è spiegata dagli stessi autori, Mike e Tony ad Armando Gallo. In un’assolata mattina di Aprile si trovavano sul tetto del loro albergo napoletano in attesa del concerto. Era molto caldo e le strade della città erano deserte. Un marziano che fosse sceso in quel momento avrebbe così visto le vestigia di una città evoluta, ma ormai scomparsa (“creatures shaped this planet soil, now their reign has comed to end”). Per molti anni questa teoria è stata oggetto di scetticismo da parte di alcuni appassionati per la difficoltà di immaginare una città caotica e trafficata come Napoli, deserta e silenziosa. Ma grazie ai ricordi molto precisi del Maestro Massimo Fargnoli, che ha vissuto in prima persona la giornata Napoletana dei Genesis nell’aprile 1972 (mercoledì 19, per la precisione), siamo ora in grado di confermare tale affermazione. Infatti, la band era alloggiata presso l’Hotel Domiziana di Viale Kennedy, una zona allora non troppo centrale, la cui terrazza affaccia sui padiglioni del vasto complesso della Mostra d’Oltremare con l’Arena Flegrea, la Fontana dell’Esedra ed il Teatro Mediterraneo (dove i Genesis suoneranno i due concerti nella stessa giornata), […]


Come avrete letto vengono confermati Mike e Tony, ma non si tratta di due nottambuli mentre gli altri dormono, ma di una assolata mattina di aprile ... in attesa del concerto.

Mi piace di più l'idea che l'ispirazione fosse venuta loro sotto un cielo stellato, piuttosto che sotto i 50 gradi del terrazzo di un albergo di prima mattina. [smile]
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da aorlansky60 »

Tony Banks: “Mike and I wrote the lines to Watcher of the Skies in Naples
at the back of a hotel, staring out over this landscape. It was totally deserted. It was incredible. We
had the idea of an alien coming down to the planet and seeing this world where obviously there
once had been life yet there was not one human being to be seen.


Effettivamente prestando attenzione alle parole di Tony, per rendersi conto che le vie che erano al di sotto dei loro occhi fossero totalmente deserte e prive di qualsiasi presenza umana, occorreva che ci fosse un minimo di luce, il che porta a pensare che la loro "visione" (la fonte di ispirazione al brano) sia avvenuta più di giorno, o comunque in presenza ancora di luce, che non con l'oscurità della notte...

mia supposizione, eh...

Piuttosto, nel racconto sopra citato di Watcher -autore C.Fracasso- c'è un particolare che mi lascia perplesso :

"In un’assolata mattina di Aprile si trovavano sul tetto del loro albergo napoletano in attesa del concerto. Era molto caldo e le strade della città erano deserte."

"molto caldo" il 19 Aprile a Napoli ? d'accordo che siamo a Napoli, ma in Aprile può far così caldo di mattina, da far rintanare in casa tutti i Napoletani?? [chin] mah...

non è che forse fosse alba, prime luci del mattino, e tutto si spiegherebbe ? ... (cioè che la città fosse ancora deserta ai loro occhi, data l'ora?)
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da aorlansky60 »

twoofus ha scritto: 23/05/2019, 15:43 Nel 2002, proprio al Mediterraneo, ho organizzato una serata-Genesis con Lindsay Kemp e i Gardenwall, band napoletana che riproduce alla perfezione la musica del mitico gruppo».
Leggo solo [dettagliatamente] ora;

GARDENWALL !

ho avuto il piacere di conoscere personalmente il tastierista, il chitarrista e il batterista della band, in occasione del concerto dei Genesis a Roma 14 Luglio 2007. [happy] Purtroppo non ho mai avuto occasione di sentirli suonare dal vivo, ma tutte le testimonianze lette di loro mi dicono che suonassero davvero molto molto bene, interpretando con assoluta fedeltà il repertorio dei Genesis. [happy]
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Watcher »

aorlansky60 ha scritto: 24/05/2019, 15:39 non è che forse fosse alba, prime luci del mattino, e tutto si spiegherebbe ? ... (
Ci avevo pensato anch'io, ma dubito che un'alba a Napoli possa essere "assolata". ;) [smile]
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da aorlansky60 »

@ Watcher

...potrebbe allora forse avere a che vedere con le abitudini tipiche delle popolazioni del sud Europa, a certi paralleli (ricordo che proprio di questo periodo esattamente 30anni fa mi trovavo in Costa Brava, Spagna, in una piccola località vicino Barcelona, mi stupii fortemente dopo il mio risveglio, ore 09:00, quando lasciai l'albergo per farmi un giretto per le vie della cittadina, che questa fosse ancora vuota e totalmente deserta, incredibile a dirsi eppure era così); magari quella stessa situazione fu quella delle ore 09:00 di Napoli, quel 19 Aprile 1972 ?...
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Watcher »

Dovremmo chiederlo a un napoletano se alle nove di mattino sono ancora tutti a letto. [sleep]
[smile]

Comunque,...… udite, udite!!!
Si mette in dubbio che WOTS fosse stata concepita in quell’occasione! :o

[…] Per completezza di informazione, vorrei però citare la testimonianza, del tutto recentemente riportata sulla rivista Rockstar (marzo 2007), di Richard Milella, secondo il quale Watcher of the Skies era presente nella playing list delle tappe italiane dell’aprile 1972 già nella versione completa. Infatti, Richard Milella riporta la sua diretta partecipazione al concerto di Travagliato (Brescia) del 16 aprile di quell’anno, sostenendo di aver potuto ascoltare dal vivo l’esecuzione del brano. Purtroppo non sono note registrazioni di quel concerto, e quindi non è facile stabilire la veridicità di tale ricordo. Va tuttavia considerato che il concerto del giorno precedente a Lugo di Ravenna è stato oggetto di pubblicazione bootleg e la scaletta riflette quanto ‘universalmente’ noto dei brani presenti in quel tour, quindi senza Watcher (anche se non si può escludere una omissione durante la stampa del bootleg o la sua registrazione iniziale). I Genesis sono sempre stati molto attenti a ripetere sera per sera la stessa sequenza di brani e ciò rende improbabile una variazione proprio nel concerto di Travagliato. Inoltre l’attività incessante dal vivo di quegli anni della band ha avuto numerosi testimoni (spettatori e collaboratori) e questa è la prima volta che tale teoria viene sostenuta. In ogni caso, qualora Milella avesse ragione, dovremmo probabilmente rivedere tutte le teorie circa l’origine e l’ispirazione del testo di questo brano. […]

(cit. Claudio Fracasso/Foxtrot - Edizioni Segno - prima edizione: novembre 2007)
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da twoofus »

Intanto qui c'è l'intero concerto di Napoli del 1972:

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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da Lamia »

Wow!! Grazie twoofus ! 8-)
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da twoofus »

E qui anche Napoli 1974

Ultima modifica di twoofus il 25/05/2019, 18:22, modificato 1 volta in totale.
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Re: WATCHER OF THE SKIES

Messaggio da twoofus »

La garanzia che è quel concerto ci viene da una voce di ragazza che chiede, a 0'45" circa, sull'intro di Watcher of the skies: "stai girando, Marco, stai girando?".
E poco dopo: "Genna', l'accendino!"
All'epoca non era come ora, introdurre un registratore a cassetta o una macchina fotografica a un concerto era un'impresa.
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