Abacab: ai limiti del trash

Moderatori: Harold Barrel, Watcher, Hairless Heart

Rispondi
Avatar utente
Henry Hamilton
Giovane Rocker
Giovane Rocker
Messaggi: 166
Iscritto il: 20/02/2011, 23:26
Località: veneto

Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Henry Hamilton »

Voi cosa salvereste, sempre ci sia qualcosa da salvare a vostro giudizio, di un disco come "Abacab"?
Avatar utente
Harold Barrel
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 2349
Iscritto il: 03/12/2010, 15:43
Località: Svisera
Contatta:

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Harold Barrel »

Ciao Henry, mi sono permesso di dare un piccolo ritocco al titolo del topic.
Detto ciò, io credo che parlare di Abacab come ai limiti del Trash sia un pò eccessivo. Io credo che si debba parlare di Pop, musica di facile, gradevole e poco impegnativo ascolto, orecchiabile e con melodie semplici che ti rimangono a ronzare in testa :lol:
Trash secondo me è quella musica super-metal-hardcore dove non si distingue nessuno strumento.
« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »

Ettore Petrolini
Avatar utente
TRE
Grande Rocker
Grande Rocker
Messaggi: 495
Iscritto il: 21/12/2010, 14:55

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da TRE »

credo che non intendesse trash come metal ma trash come spazzatura, intendendo etichettare il disco come inutile e quindi da buttare.
ovviamente non è così per me.
nel mio immaginario abacab rimane l'ultimo album dei genesis in studio e se mi permettete anche quello più coraggioso e rivoluzionario.
il nuovo the lamb, con le dovute proporzioni dal lato artistico che fallisce miseramente proprio perchè alla fine non viene portato avanti con il coraggio giusto contro tutto e contro tutti.

per molti che non lo sapessero, abacab doveva essere un doppio album come the lamb.

sul movement è possibile scaricare questa versione che va ascoltata con attenzione per capire.

prima di tutto il suono. grezzo, potente, come se fosse dal vivo, come è possibile ascoltare in 3sl: il suono che esce dal boot è quello potentissimo dei genesis a cavallo degli anni 80, quello prima che cominciassero a fare concerti in giacca e cravatta firmate versace.

questo suono è stato compresso e patinato, appiattito e reso sciatto. ed il remix del 2007 non ha cambiato le carte in tavola.

cos'ì who dunnit rimane quella polpetta indigesta che è. non diventa capolavoro nel boot ma il suono grezzo giustifica la sua natura di esperimento, si apprezza la tonnellata di sintetizzatori usata da banks: tra 15 pezzi si minimizza meglio che tra 8 ed è una cosa che comunque si lascia ascoltare.

le esplosioni melodiche di dodo e sarah jane sono più vivide e presenti e rimandano meglio ai tempi andati.

dodo nel boot ha una cosa strumentale magnifica http://www.youtube.com/watch?v=xKlQC2Vcz88.
nel boot la batteria di collins nel finale è tellurica. nelle versioni originali è semplicememente mortificata.

no replay at all rifulge di nuova luce con i fiati che arrivano a toccarti e il basso di rutherford si riesce a seguire benissimo mentre disegna un accompagnamento straordinario.

nella versione definitiva manca quel coraggio che i genesis ebbero pochi anni prima con the lamb.

the lamb fu lasciato inciso su cassettine phillips con il fruscio per lasciare trasparire l'energia messa nel comporlo: abacab vene edulcorato ed appiattito per compiacere un più vasto pubblico.

venne tolta submarine che rende dodo un esempio irraggiungibile di prog moderno. venne tolta paperlate con il suo tempo indecifrabile, you might recall, canzone spettacolosa.

furono fatte cazzate anche nella track list: keep it dark ha il suo punto di forza nei contrappunti vocali di collins che in origine erano presentissimi e nella versione definitiva vengono appiattiti. ed in più viene messa dopo un brano bellissimo ma pachidermico come sarah jane : nella track list originale invece keep precede sarah jane, ne prepara il terreno e secondo me funziona molto meglio così.

viene esclusa me and virgil: canzone odiata da collins, ad un primo ascolto irrisolta.
io la assimilo a and then there were three. complessivamente lascia un pò l'amaro in bocca ma è piena di grandi cose, soprattutto nel finale.

e se vogliamo dirla tutta c'erano disponibili anche due canzoni rimaste fuori da duke come evidence of autumns e open door che avrebbero reso il piatto ancora più ricco.

quindi per me abacab come uscito ufficialmente è un produtto "ucciso" alla nascita, immolato da quella voglia irrefrenabile di "sputtanarsi" che prese i genesis 30 anni fa.

ma nel 1981 i genesis erano ancora vivi e vegeti: avevano solo perso il loro coraggio.

la perdita del coraggio: dopo 6 anni senza peter è il minimo che potesse capitare [bye]
Avatar utente
Henry Hamilton
Giovane Rocker
Giovane Rocker
Messaggi: 166
Iscritto il: 20/02/2011, 23:26
Località: veneto

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Henry Hamilton »

effettivamente, intendevo trash non come genere musicale, ma cume spazzatura.
devo ringraziare TRE per la sua esauriente esposizione, che ha chiarito gran parte dei miei dubbi.non ero mai riuscito a capire bene come mai fosse uscito un prodotto del genere, come dice bene lui, "appiattito", privo di coesione.l'impressione che mi son portato dietro in tanti anni, era di qualcosa fatto tanto per provare ed immettere qualcosa sul mercato.ecco, dunque, la mia scarissima simpatia per "Who dunnit?" versione definitiva, come pure il considerare "no reply at all" come un pezzo di "face Value" suonato con musicisti diversi.
adesso credo che i tasselli del mosaico invece vadano al loro posto.
Avatar utente
Henry Hamilton
Giovane Rocker
Giovane Rocker
Messaggi: 166
Iscritto il: 20/02/2011, 23:26
Località: veneto

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Henry Hamilton »

appena ascoltata "Submarine".il trait -d' union tra Duke' s travels e"second home by the sea", e poi "the Brasilian".ma, con in più, un'eco lontana dell'atmosfera di "Wind & Wuthering".
peccato abbiano disturtto un album tagliando cose del genere.
Avatar utente
TRE
Grande Rocker
Grande Rocker
Messaggi: 495
Iscritto il: 21/12/2010, 14:55

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da TRE »

forse è meglio precisare qualcosa.
nel boot c'è esattamente la stessa musica non una nota in più di quello che si può prendere dalla versione ufficiale più gli inediti. c'è solo qualce one two three all'inizio.
la cosa bella è il suono.

ecco il link http://www.bootlegzone.com/album.php?na ... 0118e131df

lo posto perchè comunque i genesis hanno acconsentito alla sua diffusione.
Avatar utente
Henry Hamilton
Giovane Rocker
Giovane Rocker
Messaggi: 166
Iscritto il: 20/02/2011, 23:26
Località: veneto

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Henry Hamilton »

sì.volevo solo rimarcare che l'esclusione di molti pezzi, come facevi notare tu, è stata già un'idea tutt'altro che buona. Del resto, la tradizione in questo senso, è abbastanza lunga. solo che, ai bei tempi, la qualità dei dischi restava comunque altissima, anche se si decideva di non inserirvi un capolavoro (mi viene in mente il caso di The musical box, realizzata per un documentario della BBC in versione acustica, e disponibile per Trespass, o Firth of fifth, appartenente a Foxtrot ma lasciata fuori e riveduta e corretta perché nella prima stesura a Collins non piaceva come doveva suonare la sua parte....)
Avatar utente
Squonk
Novellino
Novellino
Messaggi: 26
Iscritto il: 02/01/2011, 16:12
Località: Gioia del Colle

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Squonk »

Io salvo solo Dodo/Lurker e forse l'omonimo brano Abacab
vannelli
Novellino
Novellino
Messaggi: 28
Iscritto il: 15/02/2011, 13:43
Località: Torino

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da vannelli »

Mi permetterei visto le conoscenze esagerate di TRE avendo letto il post di cui sopra(minchia sembro un avvocato!)se fosse possibile avere un elenco di questi album detti Bootleg che meritano di essrere ascoltati visto che io non conoscevo l'esistenza di Abacab complete...naturalmente con una qualita' accettabile audio..io ne ho scaricati molti dal sito movement ma alcuni sono quasi inascoltabili ..magari TRE hai un elenco gia' scremato cosi da permettere a chi come me e' poco informato di andare a colpo sicuro..sarei veramente grato...ciao a tutti :D
Avatar utente
Harold Barrel
Amministratore
Amministratore
Messaggi: 2349
Iscritto il: 03/12/2010, 15:43
Località: Svisera
Contatta:

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Harold Barrel »

Vannelli, corro ad aprire un topic sui Bootleg e sul Genesis Movement-Torrent ;)
« La vita è la palingenetica obliterazione dell’io trascendentale che s’infutura nell’archetipo prototipo dell’autocoscienza cosmica. »

Ettore Petrolini
Avatar utente
TRE
Grande Rocker
Grande Rocker
Messaggi: 495
Iscritto il: 21/12/2010, 14:55

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da TRE »

ti rispondo nel nuovo topic allora
vannelli
Novellino
Novellino
Messaggi: 28
Iscritto il: 15/02/2011, 13:43
Località: Torino

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da vannelli »

Questa e una bella notizia ! ringrazio di cuore..
Arya
Moderatore onorario
Moderatore onorario
Messaggi: 299
Iscritto il: 05/12/2010, 19:42
Località: Torino

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Arya »

TRE ha scritto:forse è meglio precisare qualcosa.
nel boot c'è esattamente la stessa musica non una nota in più di quello che si può prendere dalla versione ufficiale più gli inediti. c'è solo qualce one two three all'inizio.
la cosa bella è il suono.

ecco il link http://www.bootlegzone.com/album.php?na ... 0118e131df

lo posto perchè comunque i genesis hanno acconsentito alla sua diffusione.

In primo luogo ti ringrazio per l'arringa (tanto per restare in tema di avvocati) all'inizio del topic, e poi grazie per il link ;)
Secondo di New York: lasso di tempo che intercorre tra quando scatta il verde e il tassista dietro di voi comincia a suonarvi il clacson

La vita è uno stato mentale
emmevu68
Novellino
Novellino
Messaggi: 30
Iscritto il: 09/03/2011, 22:34

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da emmevu68 »

Ho conosciuto i Genesis nel 1981, Abacab era appena uscito e le persone che mi introdussero alla loro musica odiavano questo disco.
Durante il concerto del palaeur ricordo la contestazione.
Con queste premesse c'ho messo un pò ad avere un'opinione serena su questo lavoro.

Reputo Dodo un bel pezzo, di quelli che in un live che spazia tra i vari periodi non sfigura affatto e dimostra un'evoluzione dignitosa in mezzo a molti episodi imbarazzanti.
Abacab soppratutto nella versione live non è male, soprattutto per la parte strumentale, e Me and Sarah Jane mi fa pensare molto a Banks, e quindi mi piace.

parlare di trash mi pare inappropriato.
c'è qualcosa di buono
qualcosa di buono per un disco di phil ( man,no relply)
e qualcosa che ci ha lasciati interdetti....
Avatar utente
aorlansky60
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 3184
Iscritto il: 09/07/2018, 12:09

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da aorlansky60 »

Fu l'ultimo disco della band che acquistai (in tempo reale nel Settembre 1981 appena pubblicato) il perchè è da vedere nella mia personale reazione (non propriamente positiva...) verso alcuni brani che mai ti saresti aspettato vedere pubblicati in un Lp a nome Genesis, oltretutto dovendolo PAGARE come si usava al tempo, anche a scatola chiusa (ma in questo il marchio GENESIS era sempre stato una garanzia; dopo l'ascolto di questo disco, un pò meno...)

mi riferisco in particolare a :

who dunnit che dopo quasi 40 anni (anche se è pur vero che non l'ho pressoche mai piu ascoltata da allora) devo ancora comprendere COSA SIA e COSA ABBIANO VOLUTO DIRE e COMUNICARE i GENESIS al proprio pubblico con quest'obbrobrio (la mia personalissima idea è che Banks, in qualità di principale autore del brano, abbia voluto prendere solennemente per i fondelli il proprio pubblico...)

No reply at all che vede per la prima volta una "sezione fiati" in un brano dei Genesis, cosa per la quale trasecolai al primo ascolto (se avessi voluto musica pop con fiati, mi sarei andato a comprare dischi degli Earth Wind & Fire e roba simile, non un album dei Genesis...)

Il mio disappunto generale, alla fine del primo ascolto, fu abbastanza simile a quello che provai 3anni prima per "And then there were three" (il che è tutto dire). Anzi anche maggiore. Contribuì alla pessima impressione anche il disegno di copertina più ORRENDO che la band avesse scelto fino ad allora, ma era evidente che i "frizzanti" ed effimeri anni 80 erano entrati prepotentemente in scena anche in quel caso, investendo quanto di più sacro e recondito pensavi potere essere rimasto al riparo, sbagliando invece di grosso...

Ovviamente il mio personalissimo punto di vista è fortemente influenzato dall'essere stato un fan dei primi albums della band; posso serenamente accettare che un disco del genere possa anche piacere; per quanto mi riguarda ci sono alcuni brani da salvare, primo tra tutti ME AND SARAH JANE che reputo il migliore in assoluto della raccolta; anche la title-track non è male.

Purtroppo tutto il resto -compreso DODO/LURKER che ho notato essere la preferita tra molti ascoltatori fedeli ai primi tempi- non è degna di considerazione. In questo gioca un ruolo importante il fatto che il disco sia a nome "Genesis", e non lo metto in dubbio; mi sono chiesto spesso che giudizio ne avrei dato se queste canzoni fossero state pubblicate da altri: sono giunto alla conclusione che la maggiorparte di esse non avrebbero meritato nemmeno un commento; solo per il fatto di essere state pubblicate dai "Genesis" ha significato per me qualcosa su cui valeva la pena esprimersi, purtroppo in termini alquanto negativi proprio considerando da CHI proviene questa mistura di pop-funky-rock.
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
Avatar utente
Betelgeuse
Apprendista Rocker
Apprendista Rocker
Messaggi: 79
Iscritto il: 27/05/2023, 15:14

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da Betelgeuse »

Sono generalmente combattuto su questo disco.
La sintesi credo che possa essere riassunta in una frase di Mike Rutherford, che si espresse, più o meno, in questo modo: "è un disco incasinato, ma ci siamo tutti divertiti a farlo, "giocando" con una gran quantità di strumentazione elettronica".
Ecco. lo spirito è proprio questo: un sottile disimpegno mascherato da una consapevole "giocosità", dopo le impegnative prove precedenti, (And Then There Were Three, con le indecisioni dal punto di vista musicale, e Duke, con dei testi pesanti e malinconici).
Con Abacab sembrerebbe che i musicisti vogliano scrollarsi di dosso delle responsabilità, e provare a verificare cosa può succedere se, per una volta, non fanno i "Genesis".
Album saturo di elettronica, con ancora la drum-machine e il famigerato ARP QUADRA, protagonisti in alcuni frangenti, e la solista di Rutherford abbastanza disinvolta, forse fin troppo.
In quanto ai brani, Dodo/Lurker, l'omonomo Abacab, e soprattutto Me And Sarah Jane, che profuma di glorioso passato, surclassano nettamente tutti gli altri. "Who Dunnit?", lo ripeto ancora una volta, è un gioco, una burla, così come lo fu Harold The Barrel, che però aveva caratteristiche teatral/cinematografiche, con l'evidente obiettivo di divertire. Cosa che Who Dunnit non possiede, essendo una presa per i fondelli, anche se affettuosa.
Primo posto nella hit-parade italiana nel Dicembre 1981 per l'album: se sia meritato o no ha poca importanza, ma è un risultato che non riuscì neppure al pluridecorato "Invisible Touch", sempre in riferimento al nostro paese.
Avatar utente
aorlansky60
Vintage Rocker
Vintage Rocker
Messaggi: 3184
Iscritto il: 09/07/2018, 12:09

Re: Abacab: ai limiti del trash

Messaggio da aorlansky60 »

"Primo posto nella hit-parade italiana nel Dicembre 1981 per l'album:
se sia meritato o no ha poca importanza, ma è un risultato che non riuscì neppure al pluridecorato "Invisible Touch", sempre in riferimento al nostro paese."



"Invisible Touch" il 'botto' (vero) lo fece altrove, dove più contava a livello economico (l'Italia come mercato discografico era/è un 'pigmeo' rispetto a quelli che vado a citare) :

1ma pos. in UK
1ma pos. in Germania
3za pos. in USA

...tanto per far comprendere l'importanza del mercato discografico USA 'più e al di sopra di tutti gli altri',
in UK l'LP vendette 1 milione di copie (che gli garantirono la 1ma pos.), ma in USA l'album vendette oltre 6 milioni di copie (fonte uff.le RIAA)...

e, dettaglio davvero significativo, ben 5 singoli tratti da quello stesso album (un record per numero, credo) che si piazzarono saldamente tutti quanti nelle prime posizioni della classifica 'Billboard 100' relativa ai singoli... se c'è anche un solo album che ha fatto la fortuna dei Genesis a livello economico garantendo loro la pensione futura, questo è stato senza dubbio "Invisible Touch"...
Ama tutti, credi a pochi, non far male a nessuno.
Rispondi