L'abbiamo acquistato, ci sono i sottotitoli anche in italiano, fortunatamente, non come "When in Rome" dove non c'e' l'italiano

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Carino ma non indispensabile per chi conosce , o crede di conoscere, abbastanza bene la storia dei Genesis. Nei racconti a tratti riaffiorano antichi screzi ( Gabriel/ Banks per es.) , ma 'riletti' in chiave moderna diciamo
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. Si da spazio alle carriere anche soliste ma nemmeno una parola per la carriera di Hackett e questo e' imperdonabile!
Cioe' si parla di Collins solista, Peter solista, Mike ( Mike and the Mechanics), perfino Tony Banks e di Steve , che rispetto a Banks per lo meno fece qualche pezzo di successo, nemmeno un minimo cenno per i suoi splendidi album, davvero si rimane basiti!
Ora, parlo da ignorante ma il montaggio mi sembra fatto da uno studente di regia piu' che da un regista, e' veramente spartano, sono pezzi messi insieme frettolosamente , almeno per il mio punto di vista.
Da gabrieliana, ovviamente, ci sono notiziole in piu' per me, come per esempio il pensiero degli altri su Peter, il loro rapporto artistico raccontato dai diversi punti di vista di ognuno di loro. Mi e' piaciuto per es. Mike perche' dice che ha sempre avuto la sensazione che Peter fosse piu' avanti di tutti loro, e che quasi si aspettasse da un momento all'altro la dipartita. Emergono comunque i loro caratteri , cosi come li conosciamo ( artisticamente parlando), quindi un documentario carino ma non eccellente, sempre per me.
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