Genesis: Analisi degli album

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theNemesis
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da theNemesis »

Ok, l'ho riascoltato due volte ieri... mi ci avete quasi costretto!! [smile]

FROM GENESIS TO REVELATION - 1969

In generale
Nel 1968 i ragazzini appena 18enni che prenderanno il nome di Genesis, firmano un contratto con la Decca per la produzione di un 45 giri e di un LP.
Il produttore, Jonathan King, rimarrà famoso per due cose: inventò il nome Genesis e rovinò l'inizio di carriera del gruppo.
L'album, nell'idea di King, vorrebbe essere un concept sulla Bibbia, dalla Genesi all'Apocalisse. In realtà soltanto tre brani su 13 hanno spunti biblici diretti.
Per causa di una disputa sul nome Genesis (altra band californiana), il disco uscì con una copertina completamente nera e senza che apparisse il nome del gruppo. L'unica cosa scritta era il titolo. Non vi erano neanche i nomi degli artisti o i titoli dei brani, cosa che aveva portato numerosi negozi di dischi dell'epoca a inserire l'album nel settore della musica religiosa, inficiandone ulteriormente la visibilità.
Gli arrangiamenti dei brani voluti da King, erano composti da pesanti sezioni di archi e fiati che resero quasi inascoltabili anche pezzi che avevano una loro dignità compositiva, ancorchè acerba. La pessima qualità della registrazione, con gli strumenti che si stagliano netti a destra o a sinistra dello scenario, completa il quadro negativo che ha "ucciso" un'opera-prima tutto sommato interessante. Se ne vendettero solo 600 copie...
La band era formata da: Gabriel, Banks, Rutherford, Phillips (chitarre) e Silver (batteria). C'era anche Stewart alle percussioni.
Nota di colore: sulla scia del successo planetario ottenuto dai Genesis nei decenni seguenti, la Decca ha ristampato quest'unico album moltissime volte nel corso degli anni, sia in vinile che in CD, spesso cambiandone il titolo o modificandone la scaletta con l'aggiunta dei due singoli: fra i vari titoli usati ricordiamo Genesis (album della serie Rock Roots), The Silent Sun, In the Beginning e ...And the Word Was... Genesis.

Registrazione
Come detto, pessima. Prospettiva stereofonica rocciosa, strumenti compressi, batteria appena udibile. Troppi violini che coprono il resto.

Brani

Where the Sour Turns to Sweet
L'inizio del brano è ritmato dal piano e dallo schiocco delle dita. La melodia semplice ma ben delineata prosegue mentre il brano cresce fino ad un coro maestoso con armonie vocali sullo stile della futura "Visions of Angels". Arrangiamenti pesanti aggiunti da Jonathan King tendono a diminuire l'impatto del brano. Testo molto "power flower". Voto 6,5

In the Beginning
Si tratta di una delle poche canzoni dell'album che dà una vera immagine della band, in quanto non è afflitta dagli arrangiamenti assurdi di Jonathan King. La canzone è solida, il ritmo è piuttosto alto e rockeggiante e il giovanissimo Peter Gabriel dà una buona prova vocale. Voto 7,5

Fireside Song
La canzone in sé è un semplice pezzo di chitarra acustica e voce, una sorta di "The silent sun" in scala ridotta. Almeno questo era l'idea originale della band. Ma Jonathan King piazza la chitarra nel canale stereo sinistro e aggiunge i soliti violini nel destro. Questo processo ha massacrato molte canzoni dell'album, ma in questo caso effettivamente funziona abbastanza bene, migliorando l'atmosfera bucolica suggerita dai testi. Voto 7

The Serpent
La canzone fornisce un primo assaggio di quello che sarà la tipica costruzione armonica e melodica che renderà famosi i Genesis. Il glorioso coro celeste contrasta con la linea di basso molto semplice e ripetitiva a raffigurare il Serpente. Questo è anche uno dei rari brani a non essere afflitto da violini eccessivi e ridondanti. Voto 7

Am I Very Wrong?
Brano è per lo più basato sul pianoforte, con la chitarra acustica che fa da legame con i cori. Un corno francese porta un tocco di colore.
La strofa del coro "Ci auguriamo che la vostra vita non finirà mai", come se si trattasse di un compleanno, in realtà è percepita come un augurio funesto all'Uomo che ha perso la vita eterna, quando fu bandito dall'Eden (dalla Bibbia)... Testi quindi un po' ingenui... Voto 6

In the Wilderness
Il talento precoce dei Genesis qui è davvero evidente. La versione originale dell'album ha un panning stereo orribile: la voce di Peter Gabriel si trova nel centro e tutta la band (chitarre, pianoforte, batteria) è costretta nel canale di sinistra per lasciare spazio al solito quartetto d'archi (compreso un contrabbasso mal registrato!). Questa aggiunta del solito Jonathan King massacra un brano che poteva avere una sua natura interessante.
Un remix in mono senza archi è stato rilasciato in Genesis Archives, vol. 1: 1967-1975. Il brano, in questo caso, rivive... Voto 6,5

The Conqueror
Il brano apre il lato B dell'album. L'inizio è un riarragiamento al piano del tema di "In the Wilderness", che chiude il lato A (questo processo è utilizzato in tutto l'album per collegare le canzoni separate in un "concept" continuo). Poi parte il riff principale della canzone e il brano diventa più "rock", al punto che contiene un raro assolo di chitarra elettrica. Voto 6,5

In Hiding
Brano che segna il punto in cui il "concept" del disco comincia a mostrare le corde e le ingenuità più grandi. Si parla di un eremita che può pensare e amare in modo indipendente cercando la bellezza... Nello sviluppo cronologico del "concept", la canzone potrebbe rappresentare il Rinascimento o il Secolo dei Lumi, ma siamo nel campo delle supposizioni. Il brano è di per sé un valzer acustico con violini aggiunti (solito King) e un forte sapore anni '60. Prima di essere incluso nell'album, "In Hiding" era un brano strumentale dal titolo "Patricia". E 'stata una delle tre canzoni presentate al produttore Jonathan King nel 1967 che hanno portato alla debutto della band per la Decca. Voto 6

One Day
Si tratta di un brano pop piuttosto scanzonato e allegro, mentre il testo è troppo denso di parole. La versione originale è stata ancora una volta massacrata dal produttore Jonathan King, la voce di Gabriel è collocato nel mezzo e afflitta da riverbero, il resto della band è stretta nel canale sinistro, mentre il destro è interamente occupato dal corno francese. Il risultato è che si sentono a malapena la linea di basso e l'accompagnamento di chitarra. Voto 6,5

Window
Chitarra acustica e pianoforte guidano un brano delicato che sarebbe anche gradevole se non fosse per i soliti errori di arrangiamento e missaggio. La batteria è in secondo piano e fa da contraltare al resto degli strumenti. Bella prova di Gabriel che usa il registro più basso della sua voce.
Tutti gli strumenti della band sono ancora una volta spremuti nel canale di sinistra per fare spazio ai violini e corno francese in quello destro.
Voto 6,5

In Limbo
Brano pop rock pieno di energia, una rarità in questo album prevalentemente acustico. Il tempo in 4/4 si trasforma in un blues in 12/8 nel finale che include un assolo di chitarra elettrica di un certo pregio. La sequenza di accordi tra riff e strofa ricorda quello che sarà sviluppato in "Visions of Angels". Il miglior brano dell'album che, se avesse avuto una produzione più accorta, poteva diventare un hit. Voto 8

Silent Sun
Si tratta di un tipico brano pop della fine degli anni '60. Ritornello orecchiabile con "babys" e "love" a profusione, armonie a quattro voci, e poco più di due minuti di durata. Non ha segno distintivo: Peter Gabriel stava ancora plasmando la sua voce, la band manca di tenuta e di fiducia, ed è ovvio dato che i membri della band sono molto giovani e hanno bisogno di crescere musicalmente e umanamente. Voto 5

A Place to Call My Own
Il brano è composto da due parti. Nella prima Peter canta su un leggero accompagnamento di pianoforte e la melodia è particolarmente toccante. Questo inizio calmo lascia spazio a violini e trombe che entrano insieme a basso, chitarra e batteria per la seconda parte strumentale che svanisce rapidamente. Da' l'idea di essere un pezzo messo insieme "di corsa" per fornire una chiusura al "concept", lasciato un pò in sospeso in precedenza.
Gabriel ed Anthony Phillips si sono imbattuti in una bella e interessante melodia che però non hanno avuto il coraggio di sviluppare. Peccato. Voto 6,5

A vous...
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Anche io sono abbastanza ben disposto verso questo disco.
È vero che i veri Genesis sono nati in quei seminali mesi di ritiro nel Christmas Cottage di Dorking ma quei giovani sbarbatelli della Charterhouse talento ne avevano anche prima come traspare da FGTR, nonostante la produzione criminale di King ben dettagliata da TheNemesis, e dagli inediti poi finiti sull’Archive n.1. Nel complesso sono quasi tutti buoni pezzi pop (sulla scia di BeeGees, Zombies e, perché no, Beatles) con alcune cosucce qua e là che verrano riutilizzate, meglio, più avanti (Twilight alehouse, Vision of Angels).
Meglio il pop un pò naif degli esordi o quello degli anni '80? Mah! io forse preferisco il primo...

Brani preferiti: In The Beginning, The Serpent (che Ron ashton degli Stooges l’abbia sentita per il riff di TV. EYE?), Am I Very Wrong?, In Limbo, Fireside Song.
VOTO: 6,5/7

Il produttore, Jonathan King, rimarrà famoso per due cose: inventò il nome Genesis e rovinò l'inizio di carriera del gruppo.
...e forse anche per un vizietto che gli ha fatto conoscere le patrie galere per diversi anni [fisc]
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da Hairless Heart »

Watcher ha scritto:
Hairless Heart ha scritto: Nella mia personale classifica genesisiana, si assesta senza problemi alla pari con Wind & Wuthering.
Esagerato ...! :lol:
Per niente, anzi. Pistola alla tempia, butto dalla torre W&W.
theNemesis ha scritto: La band era formata da: Gabriel, Banks, Rutherford, Phillips (chitarre) e Silver (batteria). C'era anche Stewart alle percussioni.
Per amor di precisione: Quella con Silver è la formazione che ha inciso l'album. In precedenza c'erano stati due singoli, il primo dei quali The silent sun, con ancora Chris Stewart alla batteria. E quella registrazione è confluita anche nell'album.
Curiosa la storia di Stewart. Sparito per decenni dopo la sua defenestrazione (lui era cosciente dei propri limiti tecnici), è assurto agli onori della cronaca sul finire degli anni '90 come scrittori di libri divenuti best-sellers!
A Place to Call My Own......Da' l'idea di essere un pezzo messo insieme "di corsa"
Più che altro è stato tagliato di brutto. In origine questa composizione di Phillips durava 5-6 minuti, troppo per i gusti del solito Jonathan King. Sarebbe interessante sentire la versione integrale, probabilmente avrebbe il suo perché.
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-Si stava meglio quando si stava peggio.
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da Lamia »

Bella disamina theNemesis!

Concordo con quanto detto un po' da tutti, Dusk ha ragione quando dice che pare molto strano immaginare che da li a un anno soltanto i nostri tirassero fuori un album come Trespass, e' vero, ma credo che solo tramite un ascolto attento 'riveli' a tutti noi le potenzialita' e il talento di questi giovanotti sognatori.
Riguardo la copertina, non avevo mai pensato potesse essere una ri-lettura visiva della Bibbia, che generalmente e' appunto nera con le scritte in oro, grazie Humdrum.

Comunque, mi pare che in un'intervista Gabriel disse che il pezzo che preferiva di questo album fosse "The Conqueror" , e credo anche esista una versione da ascoltare senza gli archi, ma attendo che qualche esperto si pronunci a tal proposito [happy]

Le mie preferite sono The Serpent, In the Beginning, When the sour turn to sweet, Am i very wrong?, In the Wilderness, One day, A place to call my own ( secondo me un pezzo che potrebbe benissimo essere rivisitato oggi da Peter ), e. . insomma un po' tutte via! :D
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da Watcher »

Mi sembra siate un po' condizionati dal fatto che sono i Genesis. Io il FGTR lo trovo bruttino forte. L'ho ascoltato tre volte e non ho nessuna voglia di ascoltarlo la quarta. [smile]
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da reallytongues »

sinceramente pure io, ma lo ho ascoltato poco (ho pure il vinile di un amico)
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da theNemesis »

Watcher ha scritto:Mi sembra siate un po' condizionati dal fatto che sono i Genesis. Io il FGTR lo trovo bruttino forte. L'ho ascoltato tre volte e non ho nessuna voglia di ascoltarlo la quarta. [smile]
Anche se li amo molto e ritengo che abbiano scritto alcune delle più belle ed eterne pagine di Musica, mi sembra onestamente che la mia analisi dell'album sia abbastanza oggettiva... [chin]
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da Watcher »

Oggettiva dici? I miei voti non sarebbero come i tuoi.
Non è un album da media sei e mezzo abbondante, dai! [smile]
All'inizio del topic dici che FGTR non ti piace, e poi mi dai voti del genere? [chin] ;)
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SH61
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da SH61 »

Sono in perfettamente in linea con Watcher riguardo a FGTR.

Per quanto il mio genere preferito sia il "prog" il mio approccio ai dischi è stato spesso poco "progressivo". Se un disco non mi cattura faccio fatica a riascoltarlo.
FGTR l'avrò ascoltato al massimo 3/4 volte in 40 anni di carriera di ascoltatore.
Non mi ha mai detto niente, eccetto forse "The Serpent" che ricordo comunque poco (insieme ad un altro paio di brani) e se non fosse l'opera prima del mio gruppo preferito col cavolo che farebbe parte della mia (scarsa) collezione di dischi. Per me non arriva alla sufficienza.

Tutt'altra cosa "Wind e wuthering" che, per quanto nettamente inferiore ai migliori lavori del gruppo (compreso la subito precedente "Trick of the tail"), resta un disco che riascolto sempre volentieri e di cui una buona metà mi piace pure molto.
Credo piaccia pure a Steve Hackett, nei suoi "revisited" ha attinto a piene mani in questo lavoro.
Ultima modifica di SH61 il 15/01/2014, 8:08, modificato 1 volta in totale.
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da theNemesis »

Watcher ha scritto:Oggettiva dici? I miei voti non sarebbero come i tuoi.
Non è un album da media sei e mezzo abbondante, dai! [smile]
All'inizio del topic dici che FGTR non ti piace, e poi mi dai voti del genere? [chin] ;)
Per me dare 6,5 ai Genesis è essere davvero severo.... (fino a W&W ovviamente)... [smile]
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da reallytongues »

Ho ascoltato il primo lato: non è malvagissimo anzi. "In The Beginning" è il pezzo forte, una melodia vincente ed infatti è l'unico brano che ricordavo. Gli altri brani hanno influenze stranamente americane: il pop psichedelico dei Love secondo periodo è ciò che mi suggerisce la musica, anche se con evidenti limiti compositivi. Probabilmente è vero che i King Crimson debbono averli spronati ad un cambio musicale netto dopo questo debutto.
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da Watcher »

FGTR lo comprai a scatola chiusa solo perché sapevo che era il primo album dei Genesis e volevo averlo, cosa che non ho fatto da Genesis (album) in poi. Comunque non ne sono per niente pentito. A differenza di molte altre band emergenti dell’epoca che hanno ottenuto (per me) il più alto risultato in termini di qualità con il primo e/o il secondo album: ELP, Zeppelin, King Crimson, Jethro Tull, Black Sabbath, per citare i più famosi, i Genesis hanno fatto il contrario con l’esordio: troppo giovani, troppo ingenui, e soprattutto troppo sotto la “direzione” del Jonathan King. Ah! Avessero avuto un George Martin! Ma forse è meglio così, sentiti i successivi sei-sette. Un album scarsuccio glielo perdoniamo. Uno però … [gg]
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da theNemesis »

Quoto Watcher, infatti nell'analisi ho scritto:

Gli arrangiamenti dei brani voluti da King, erano composti da pesanti sezioni di archi e fiati che resero quasi inascoltabili anche pezzi che avevano una loro dignità compositiva, ancorchè acerba. La pessima qualità della registrazione, con gli strumenti che si stagliano netti a destra o a sinistra dello scenario, completa il quadro negativo che ha "ucciso" un'opera-prima tutto sommato interessante

[gg] [happy]
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da reallytongues »

dimenticavo...qualcosa anche degli Spirit
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Watcher ha scritto:FGTR lo comprai a scatola chiusa solo perché sapevo che era il primo album dei Genesis e volevo averlo, cosa che non ho fatto da Genesis (album) in poi. Comunque non ne sono per niente pentito. A differenza di molte altre band emergenti dell’epoca che hanno ottenuto (per me) il più alto risultato in termini di qualità con il primo e/o il secondo album: ELP, Zeppelin, King Crimson, Jethro Tull, Black Sabbath, per citare i più famosi, i Genesis hanno fatto il contrario con l’esordio: troppo giovani, troppo ingenui, e soprattutto troppo sotto la “direzione” del Jonathan King. Ah! Avessero avuto un George Martin! Ma forse è meglio così, sentiti i successivi sei-sette. Un album scarsuccio glielo perdoniamo. Uno però … [gg]
A dire il vero anche gli Yes hanno trovato il loro stile classico solo con The Yes Album, tra l'altro anch'essi, l'ha detto Jon Anderson, prendendo a modello i primi due album dei King Crimson. Curiosamente anche Time and a Word è, parzialmente, rovinato da pesanti orchestrazioni, proprio come FGTR.
Gli arrangiamenti dei brani voluti da King, erano composti da pesanti sezioni di archi e fiati che resero quasi inascoltabili anche pezzi che avevano una loro dignità compositiva, ancorchè acerba. La pessima qualità della registrazione, con gli strumenti che si stagliano netti a destra o a sinistra dello scenario, completa il quadro negativo che ha "ucciso" un'opera-prima tutto sommato interessante
Assolutamente daccordo. Con una diversa, e migliore, produzione (e francamente, con tutto il rispetto, non ci voleva un George Martin per fare meglio di King) avremmo sicuramente avuto un album di cui almeno non c'era da vergognarsi. E comunque nonostante ciò, ripeto, diversi pezzi non sono affatto male e poi, come è stato evidenziato da Lamia, la voce di Gabriel, ancorchè un pò acerba, era già lì e non è poco.
Personalmente, dopo aver consumato gli Lp da Trespass a Wind, ritorno ogni tanto a quei "modesti inizi" con un certo gusto e soddisfazione. It's only (Christian) Pop but I like it.
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StacyPir
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da StacyPir »

theNemesis ha scritto:Per causa di una disputa sul nome Genesis (altra band californiana), il disco uscì con una copertina completamente nera e senza che apparisse il nome del gruppo. L'unica cosa scritta era il titolo. Non vi erano neanche i nomi degli artisti o i titoli dei brani, cosa che aveva portato numerosi negozi di dischi dell'epoca a inserire l'album nel settore della musica religiosa, inficiandone ulteriormente la visibilità.
Gli arrangiamenti dei brani voluti da King, erano composti da pesanti sezioni di archi e fiati che resero quasi inascoltabili anche pezzi che avevano una loro dignità compositiva, ancorchè acerba. La pessima qualità della registrazione, con gli strumenti che si stagliano netti a destra o a sinistra dello scenario, completa il quadro negativo che ha "ucciso" un'opera-prima tutto sommato interessante. Se ne vendettero solo 600 copie...
Tali controversie non sono buone per l'industria della musica .. Penso artista deve ottenere il credito e il loro nome dovrebbe essere sulla copertina del disco ..
Ultima modifica di StacyPir il 12/06/2014, 18:43, modificato 1 volta in totale.
roberto63
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da roberto63 »

Diamo il benvenuto al nuovo iscritto StacyPir invitandolo ad una breve presentazione di se stesso nell'apposita sezione del forum.
Grazie. :)
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Se sembra facile, è dura.
Se sembra difficile, è fottutamente impossibile.
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Hairless Heart
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da Hairless Heart »

Benvenuto!
Però è meglio non quotare per intero un post così lungo, ne va della leggibilità. ;)
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-Si stava meglio quando si stava peggio.
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da reallytongues »

i Genesis con Gabriel si sono ritrovati per la realizzazione di documentario sulla band
http://www.rockol.it/news-611014/genesi ... ntario-bbc
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Re: Genesis: Analisi degli album

Messaggio da 2Old2Rock2Young2Die »

Cioè le solite interviste separate a km di distanza... [chin]
Tra l'altro i documentari della BBC non sono visibili in streaming fuori da Uk.

Si sono riuniti gli Yes (beh quasi tutti), si sono riuniti i King Crimson mancherebbero solo loro per completare la sacra triade del prog
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